Arcipelago Alessandro
L'Arcipelago Alexander è un arcipelago a sud-est della costa dell'Alaska, chiamato così dal nome di Aleksandr Baranov, capo della società commerciale russa Russian-American Company. Contiene circa 1.100 isole, che sono la cima di una catena di montagne sommerse che emerge ripida dall'oceano Pacifico. Canali profondi e fiordi separano le isole e le dividono dalla terraferma.
| Arcipelago Alessandro | |
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| Geografia fisica | |
| Coordinate | 56°40′N 134°05′W{{#coordinates:}}: non è possibile avere più di un tag principale per pagina |
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Le isole hanno una forma della costa ripida e irregolare foreste temperate e sempreverdi. Le più grandi isole sono: l'Isola Chichagof, Admiralty Island, l'Isola Baranof, Wrangell Island, Revillagigedo Island, Kupreanof Island, Dall Island e Prince of Wales Island.
I nativi dell'arcipelago sono i popoli Tlingit e Kaigani Haida, mentre il popolo Tsimshian trovato su Annette Island è originario della Columbia britannica, ed emigrò qui nel XIX secolo.
Ketchikan dell'isola di Revillagigedo e Sitka della Baranof Island sono le più grandi città dell'arcipelago. La più grande città della regione, Juneau si trova sulla terraferma e non fa parte dell'arcipelago.
Le principali attività delle isole sono: turismo, pesca, disboscamento.
L'arcipelago Alexander fu visitato dai russi nel 1741, più tardi esplorato da inglesi, spagnoli e statunitensi. Il controllo delle isole passò dai russi agli statunitensi con l'acquisto dell'Alaska nel 1867.
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