Agora (film)

film del 2009 diretto da Alejandro Amenábar
Disambiguazione – Se stai cercando piazza della polis greca, vedi Agorà.
«Sinesio voi non mettete in discussione quello in cui credete, voi non potete, ma io devo.»

Agora è un film del 2009 diretto da Alejandro Amenábar, interpretato da Rachel Weisz. Il film, in lingua inglese, è uscito il 9 ottobre 2009 in Spagna ed il 23 aprile 2010 in Italia. È stato presentato al Festival di Cannes 2009 come film fuori concorso[1] ed al Festival internazionale del film di Toronto del 2009[2]. Le riprese sono state fatte nei siti di Forte Ricasoli, Delimara, Medina, La Valletta e Marsa Scirocco sull'isola di Malta, sono cominciate il 15 marzo 2008[3] e sono durate quindici settimane. I costi di produzione si aggirano intorno ai 50 milioni di euro.

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Logo del film
Paese di produzioneSpagna
Durata126 min
Rapporto2,35:1
GenereAvventura, Drammatico, Storico
RegiaAlejandro Amenábar
SoggettoAlejandro Amenábar
SceneggiaturaAlejandro Amenábar
Mateo Gil
FotografiaXavi Giménez
MusicheDario Marianelli
ScenografiaGuy Dyas, Larry Dias
CostumiGabriella Pescucci
Interpreti e personaggi
Logo ufficiale del film

Trama

Il film narra in forma romanzata della vita della filosofa alessandrina Ipazia (Rachel Weisz) e del suo assassinio per mano di un gruppo di fanatici cristiani parabolani, nel marzo del 415. Mentre le rivolte e gli attacchi da parte dei gruppi religiosi imperversano ad Alessandria d'Egitto, Ipazia tenta di difendere la scienza e la conoscenza classica ed il mondo antico, rappresentato dal sapere della famosa Biblioteca di Alessandria, che verrà poi distrutta dagli stessi cristiani con l'appoggio dell'imperatore Teodosio.

I cristiani, in rapida ascesa e guidati dal vescovo Cirillo, la cui ambizione è la distruzione delle altre religioni presenti ad Alessandria, minacciano la coesistenza pacifica promossa dal prefetto Oreste. Allo stesso tempo, lo schiavo cristiano Davo (Max Minghella) è diviso tra l'infatuazione per la filosofa e la speranza nella libertà che il nuovo movimento religioso sembra offrire. Il film culmina con l'uccisione di Ipazia, e la distruzione della biblioteca di Alessandria da parte dei fanatici cristiani. Secondo la cronaca di Socrate Scolastico, la donna fu massacrata per lapidazione, ma nel film, il suo ex schiavo cristiano Davo la soffoca prima che venga aggredita dai parabolani.

La problematica

La protagonista Ipazia è rappresentata come una filosofa e una scienziata che insegna ponendo questioni sulla validità del sistema tolemaico, che a quell'epoca si stava consolidando filosoficamente. Ella argomenta sui temi astronomici e fisici tipici della Rivoluzione Scientifica: come possono le stelle erranti (i pianeti), descrivere epicicli e deferenti.

Nel film si sostiene che Ipazia, riferendosi all'antico scienziato Aristarco, che fu il primo a teorizzare un sistema eliocentrico, capì (molti secoli prima di Copernico e di Galilei) che doveva essere la Terra a girare attorno al Sole e non il contrario. Quindi, non soddisfatta del fatto che la distanza del Sole fosse talvolta più lontana o più vicina alla Terra, con l'osservazione del cono di Apollonio trovò la soluzione ipotizzando (come scoprì poi Keplero) orbite ellittiche anziché circolari.

Il film lascia intendere che se Ipazia non fosse stata lapidata dai cristiani, sarebbe forse riuscita ad anticipare di ben 12 secoli il modello astronomico di Keplero. Ma ciò non possiede, tuttavia, una corrispondenza storica, in quanto Giovanni Keplero nella celebre Astronomia nova derivò le orbite ellittiche dai dati di Tycho Brahe, e precisamente sui moti di Marte la cui orbita è molto eccentrica. Prima di allora sarebbe stato impensabile e insensato (secondo lo stesso Galileo Galilei) immaginare orbite non circolari. D'altronde non vi è alcun riscontro storico circa le eventuali teorie eliocentriche di Ipazia, qui riportate forse al solo scopo narrativo, e comunque il suo contributo scientifico risulterebbe associato solamente ai lavori del padre, Teone di Alessandria[4].

Distribuzione in Italia

Nel febbraio 2010, ed a seguito di richieste provenienti anche da quotidiani come La Stampa[5] la Mikado Film ha acquisito i diritti di distribuzione per l'Italia ed il film è uscito nelle sale italiane venerdì 23 aprile.[6] La sua uscita, fortemente voluta[7] ha fatto molto discutere[8][9] Su questo ritardo sono state paventate delle «ingerenze» vaticane (smentite dallo stesso regista Amenábar), altri invece hanno parlato di richieste troppo esose da parte dei distributori originali.[10]

Note

  1. ^ (ES) Agora: prime immagini, su mymovies.it, MyMovies. URL consultato il 9-9-2009.
  2. ^ (EN) Agora, su tiff.net, Toronto International Film Festival. URL consultato il 9-9-2009.
  3. ^ (ES) “Agora”, el nuevo film de Alejandro Amenábar, su dentrocine.com, www.dentrocine.com. URL consultato il 6-9-2009.
  4. ^ Jamens Evans, The History & Practise of Ancient Astronomy, Oxford University Press, (1998), p. 156.
  5. ^ Flavia Amabile, Il film che l'Italia non vedrà, in La Stampa, 07 ottobre 2009. URL consultato il 09-09-2009.
  6. ^ Mikado distribuirà ‘Agorà’ in Italia, su ipazia.oknotizie.virgilio.it, Eco del Cinema. URL consultato il 26-04-2010.
  7. ^ Agora, su mymovies.it, Mariuccia Ciotta, Il Manifesto. URL consultato il 9-9-2009.
  8. ^ Una strana Ipazia Illuminista, su avvenire.it, Alessandro Zaccuri, Avvenire. URL consultato il 14-04-2010.
  9. ^ 'Ipazziamo!, su espresso.repubblica.it, U.Eco, Espresso. URL consultato il 30-04-2010.
  10. ^ Agora: ma quale censura del Vaticano!, su badtaste.it, www.badtaste.com. URL consultato il 21-10-2009.

Voci correlate

Collegamenti esterni

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