Quilichino da Spoleto

giurista e letterato italiano

Quilichino da Spoleto (?) è stato un giurista e poeta italiano in lingua latina, fiorito nella prima metà del Duecento, attivo presso la corte Hohenstaufen del Regno di Sicilia.

Scena alla corte federiciana, da un manoscritto miniato del XIII secolo

Non va in alcun modo confuso, come a volte in passato, con il quasi omonimo Bichilino da Spello, anch'egli di origini umbre, ma autore dictaminale dei primissimi anni del Trecento.

Biografia

Quasi nulla si sa della sua vita e la stessa grafia in lingua volgare del nome viene a volte riportata con incertezze.

Originario di una famiglia di Spoleto, come egli stesso ci informa, giudice alla corte di Federico II, Quilichino fu uno degli esponenti della latinità alla curia federiciana, un'espressione linguistica e letteraria che proprio in quella temperie culturale conobbe un vero e proprio trionfo[1], con autori come Pier della Vigna, Jacopo da Benevento, Orfino da Lodi e Riccardo da Venosa, l'autore della commedia elegiaca De Paulino et Polla: nelle loro mani, le missive sfornate dalla cancelleria imperiale si connotarono per una tale perfezione stilistica da divenire espressione del «tratto propagandistico forse più marcato dell'ideologia imperiale»[1].

Quilichino non va in alcun modo confuso, come successo in passato, con il successivo Bichilino da Spello, noto per un trattato trecentesco di ars dictandi, il Pomerium rethorice[2] del 1304

Opere

Alexandreis

Come esponente della letterarietà mediolatina, fu autore, nel 1236, di un poema in distici elegiaci su Alessandro Magno, che fu rivisto l'anno successivo.

L'autore, nel prologo, dopo aver descritto le quattro età del mondo, si dichiara mosso dall'intento di espandere il riferimento ad Alessandro fanno nei cosiddetti Libri dei Maccabei. Tuttavia, nonostante l'accento posto sul ruolo biblico, Quilichino non si aderisce a sentimenti di condanna, da un punto di vista cristiano, nei confronti delsovrano e imperatore macedone, come, ad esempio, nel Pantheon di Goffredo da Viterbo.

L'Alessandreide di Quilichino si inserisce nel filone medievale del Romanzo di Alessandro e conobbe una certa fortuna, tanto da meritarsi un adattamento tedesco alla fine del XIV secolo (il c.d. Wernigerode Alexander, in sostanza una traduzione piuttosto vicina all'originale, con aggiunta di commenti del traduttore), l'interpolazione di alcuni versi nel cosiddetto Darmstadt Alexander, e una volgarizzazione in italiano, abbastanza fedele, da parte di Domenico Scolari, l'Istoria Alexandri regis in ottava rima, conosciuta da un manoscritto realizzato a Treviglio e datato al 1355.

Rhythmus in onore di Federico II

Fu anche autore, intorno al 1235-40, di un rhythmus encomiastico in onore del sovrano svevo. Questo poema, andato perduto, si è a volte creduto di poter identificare, all'inizio del Novecento, con i Preconia Federici, precedentemente ritenuti di Terrisio d'Atina, tramandati da un manoscritto palermitano e uno siciliano[3], il primo dei quali contiene anche l'Alexandreis di Quilichino.

I Preconia hanno avuto una notevole fortuna editoriale, pubblicati in varie edizioni, la prima delle quali a cura di Winkelmann nel 1859[4], ma la sottrazione dell'attribuzione a Terrisio a Quilichino è tuttavia materia controversa e attualmente generalmente non più accettata[5][6].

Edizioni

  • Alexandreis
    • (a cura di Wolfgang Kirsch), Quilichinus De Spoleto, Historia Alexandri Magni, Skopje, 1971
  • Adattamento in tedesco:
    • (a cura di Gustav Guth), Der Große Alexander, aus der Wernigeröder Handschrift, in Deutsche Texten des Mittelalters, XIII, Weidmann, Berlino, 1908
    • (a cura di Ernst Neuling), «Die Deutsche Bearbeitung Der Lateinischen Alexandreis Des Quilichinus de Spoleto», in Beiträge zur Geschichte der deutschen Sprache und Literatur, Vol. X, Karras, 1884 (pp.318-383)
  • Preconia Federici (spurio; generalmente attribuito a Terrisio d'Atina)
    • Preconia Frederici (c. 1235-40), on line su ALIM – Archivio della latinità italiana del Medioevo, tratto da
      • Tina Ferri, Appunti su Quilichino da Spoleto e le sue opere, «Studi medievali», 15 (1936), pp. 239-50 (edizione del testo basata su entrambi i manoscritti tradìti)

Note

  1. ^ a b Edoardo D'Angelo, «Poesia latina», in Enciclopedia federiciana, dal sito dell'Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani
  2. ^ Vincenzo Licitra, Bichilino da Spello e la sua opera, in Il Pomerium rethorice di Bichilino da Spello, 1979 (pp. x-xii)
  3. ^ Biblioteca Nazionale di Napoli, mss. V B37 (del 1367); Palermo, Società siciliana di storia patria, mss. I B25 (cosiddetto codice Fitalia,metà del XIV secolo)
  4. ^ Eduard Winkelmann, De regni Siculi administratione, qualis fuerit regnante Friderico II. Romanorum imperatore, Ierusalem et Siciliae rege, Philologische Dissertation, Berlin, 1859, pp. 45 e segg.
  5. ^ Wolfgang Kirsch, Quilichinus oder Terrisius? Zur Autorschaft des Rhythmus Cesar Auguste multum mirabilis, «Philologus», 117, (1973), p. 253 e segg.
  6. ^ Quilichino of Spoleto, in Medieval Italy: An Encyclopedia (a cura di Christopher Kleinhenz), Volume 2, 2003 (p. 941)

Fonti

Voci correlate