Biancaneve
Biancaneve e i sette nani (titolo tedesco: Schneewittchen und die Sieben Zwerge / titolo francese: Blanche-neige et les sept Nains) è una fiaba popolare europea. La versione attualmente conosciuta è quella scritta dai fratelli Grimm, Jacob e Wilhelm, in una prima edizione nel 1812, pubblicata nella raccolta Kinder- und Hausmärchen (Fiabe dei bambini e del focolare), evidentemente ispirata a molti aspetti del folclore popolare, del quale i due fratelli erano profondi studiosi. La città di Lohr in Bassa Franconia sostiene che Schneewittchen sia nata in loco.


Esiste un'altra fiaba dei fratelli Grimm in cui la protagonista si chiama Biancaneve: Biancaneve e Rosarossa. Non esiste nessuna correlazione fra le protagoniste delle due fiabe, che nell'originale tedesco hanno anche due nomi leggermente diversi: Schneewittchen (la Biancaneve di Biancaneve e i sette nani) e Schneeweißchen (quella di Biancaneve e Rosarossa). I due nomi hanno lo stesso significato; il primo è scritto secondo i dialetti della Bassa Germania, il secondo quelli dell'Alta Germania.
Nel sistema di classificazione delle fiabe di Aarne-Thompson, Biancaneve rappresenta il tipo 709.
La fiaba
Vi sono alcune versioni sull'inizio della fiaba di Biancaneve: La prima, la meno conosciuta, parla che un giorno il re, facendo una passeggiata in carrozza, osserva interessato una pozza di sangue ribollire sulla neve, vicino ad un'oscura foresta. Mentre osserva la scena, augura se stesso di poter avere una bambina bella e chiara come la neve, con i capelli scuri e con le labbra rosse come il sangue; la regina, successivamente, partorisce una bambina esattamente come il padre la desiderava e questo crea la gelosia della moglie; passano gli anni e la regina invecchiata, prova gelosia e invidia nei confronti della figlia, per la giovinezza e la bellezza che ha, che incomincia a provare dei desideri di oppressione verso di lei.[senza fonte] La seconda, la più popolare, è quella che un giorno una regina, intenta a cucire vicino ad una foresta sulla neve, si punge un dito e guardando il sangue su di essa, desidera di avere una figlia con i capelli scuri come l'ebano, la pelle bianca come la neve e le labbra rosse come il sangue; dopo qualche tempo riceve in dono una figlia, a cui da il nome Biancaneve, ma muore nel darla alla luce e il padre, per il bene della figlia si risposa per poterle dare una figura materna. Ma la storia racconta della seconda moglie del re, una bellissima donna che possedeva uno specchio magico, che, invidiosa della bellezza della giovane figliastra Biancaneve, incarica un cacciatore di portare la ragazza nel bosco, ucciderla e riportarle i polmoni e il fegato (il cuore in alcune versioni) come prova della conclusione del suo compito. Il cacciatore, però, impietosito dell'implorare della fanciulla e dalla sua bellezza, decide di lasciarla nel bosco e di uccidere un cinghiale, portando alla regina gli organi di questo animale, convinto che comunque Biancaneve verrà uccisa da qualche belva feroce. La regina, dopo aver ricevuto il fegato ed i polmoni, li mangia, convinta che siano quelli della figliastra. La piccola Biancaneve, dopo aver vagato per un po' nel bosco, si imbatte in una casa costruita proprio nel cuore della foresta e nella quale abitano sette nani-minatori, che lavorano in una vicina miniera per guadagnarsi da vivere. La casa è vuota e Biancaneve, affamata e stanca, si nutre con parte del cibo e del vino già preparato dai nani, prendendone un poco di ogni porzione, per poi addormentarsi nell'unico dei sette letti della sua misura. I nani, dopo un primo attimo di sgomento per l'intrusione, sono ben felici di ospitare la dolce Biancaneve, che in cambio li accudisce nelle faccende domestiche. La vita scorre tranquilla fino a che la regina cattiva, grazie allo specchio fatato, scopre che la ragazza è viva e in salute. La regina, travestendosi da vecchia venditrice, cerca per due volte di uccidere Biancaneve, prima stringendole una cintura in vita fino a toglierle il respiro, poi con un pettine avvelenato. In entrambi i casi la giovane viene però salvata dall'intervento dei nani, che riescono a farle riprendere i sensi, ammonendola ogni volta di non far entrare nessuno in casa. A questo punto la regina, travestita da vecchia contadina e venditrice di frutta, si avvia nuovamente verso la casa dei nani per far assaggiare a Biancaneve una mela avvelenata. Per convincere Biancaneve ad accettare per lo meno una mela in dono la taglia in due, assaggiando la metà che non era avvelenata. Biancaneve al primo morso della parte avvelenata, cade in uno stato di morte apparente da cui nessuno degli sforzi compiuti dai nani riesce a svegliarla. Gli stessi nani, convinti che sia morta, la pongono in una bara di cristallo e la sistemano sulla cima di una collina in mezzo al bosco. Per molto tempo Biancaneve resta vegliata dai nani finché un giorno non viene notata da un principe che passava di lì. Il principe, vorrebbe portarla nel suo castello, per poterla ammirare ed onorare per tutti i giorni della sua vita. Dopo molte insistenze i nani, impietositi dai sentimenti del giovane, acconsentono alla sua richiesta. Avviene però che uno dei servitori del principe, arrivati per trasportare la bara al castello, inciampi su di una radice sporgente, facendo cadere la bara giù per il fianco della collina. Durante la caduta esce dalla bocca di Biancaneve il boccone di mela avvelenato e così la ragazza si risveglia. Biancaneve s'innamora subito del principe e così vengono organizzate le nozze a cui viene invitata anche la matrigna di Biancaneve. Questa, che non conosceva il nome della sposa, ma era stata avvertita dallo specchio che era più bella di lei, rimane impietrita riconoscendo Biancaneve. Nel frattempo erano state fatte arroventare sulle braci due scarpe di ferro che la strega viene costretta ad indossare. A causa del dolore procuratole dalle calzature incandescenti la strega è costretta a ballare finché cade a terra, morta.[1] In un'altra versione il finale è diverso: la matrigna, giunta al castello, rimane stupita. Riavutasi dalla sorpresa tenta di fuggire, ma i presenti chiedono al re di punirla. Così, vestita di cenci e dimenticata, vive a lungo in un carcere oscuro. Solo Biancaneve si reca spesso a darle conforto, poiché i buoni non conoscono l'odio. (Da: "Tutte le fiabe" - Enciclopedia della fantasia - Vol. I - Fratelli Fabbri Ed., 1962).
La versione Disney
Tra le più celebri versioni della fiaba, vi è l'omonimo film d'animazione prodotto dalla Disney e distribuito dalla RKO Radio Pictures, fu il primo lungometraggio animato dell'azienda, uscito nel 1937. Elemento originale della versione Disney fu la caratterizzazione dei personaggi e in particolare dei sette nani, ad ognuno dei quali fu dato un nome e dei tratti caratteriali distintivi (nella traduzione italiana: Brontolo, Cucciolo, Dotto, Eolo, Gongolo, Mammolo, Pisolo).
A differenza dalla versione dei fratelli Grimm, Biancaneve si risveglia dal suo sonno con un bacio dato dal principe azzurro. La strega cade da una rupe mentre è inseguita dai nani; così finisce la vita di Grimilde (strega, matrigna).
Altre versioni e parodie
Film
- Snow White, 1916, film muto diretto da J. Searle Dawley.
- Snow White, 1916, film muto diretto da Charles Weston.
- Snow White, 1917, cortometraggio muto.
- La meravigliosa favola di Biancaneve (Pamuk Prenses ve 7 cüceler), 1970, film di Ertem Göreç con Zeynep Degirmencioglu e Suna Selen.
- Biancaneve e i sette nani, 1973, film diretto da Piero Regnoli.
- Biancaneve & Co., 1982, film parodistico-scollacciato di Mario Bianchi.
- Biancaneve e i Sette Nani (Shelley Duvall's Faerie Tale Theatre), 1984, episodio di Peter Medak con Vanessa Redgrave e Elizabeth McGovern.
- Biancaneve (Snow White), 1987, film di Michael Berz con Diana Rigg e Sarah Patterson.
- Biancaneve (Sněhurka a sedm trpasliku), 1992, film per la TV di Ludvík Ráža con Natalie Minko, Alessandro Gassman e Gudrun Landgrebe.
- Biancaneve e i sette nani, 1995, film diretto da Franco Lo Cascio
- Biancaneve nella foresta nera (Snow White: A Tale of Terror), 1997, film per la TV di Michael Cohn con Sigourney Weaver e Sam Neil
- La vera storia di Biancaneve (Snow White. The Fairest of Them All), 2001, film per la TV della regista Caroline Thompson.
- Sydney White - Biancaneve al college, 2007, film diretto da Joe Nussbaum, che rilegge la fiaba in chiave moderna e adolescenziale.
- Biancaneve (Acht auf einen Streich - Schneewittchen), 2009, episodio di Thomas Freundner con Laura Berlin e Sonja Kirchberger.
Cartoni animati
- "Snow White", della serie di Betty Boop, (1933, Dave Fleischer e Roland Crandall)
- "Coal Black and de Sebben Dwarfs" (1943, dir. Bob Clampett). È una parodia della fiaba (con riferimento alla versione disneyana).
- "Il Signor Rossi cerca la felicità" (1976, Bruno Bozzetto), episodio ambientato nel mondo delle fiabe. È una parodia di una parte della fiaba (anche qui il riferimento è la versione di Disney).
- Biancaneve - e vissero felici e contenti (Happily Ever After. Snow White's Greatest Adventure), 1988, prodotto dalla Filmation, è un seguito non ufficiale del film Disney.
- La leggenda di Biancaneve (Shirayuki Hime no Densetsu) - è una serie d'animazione italo-giapponese di 52 episodi, prodotti nel 1992 e andati in onda in Italia e Francia nel 1994, in Giappone nel 1994-1995. Produttori: Mondo TV / Tatsunoko / Interfilm / NHK.[2]
Opere di teatro musicale
- Biancaneve (1940) balletto su musiche di Riccardo Zandonai
- "Biancaneve o il perfido candore", opera da camera in tre quadri (1993) libretto e musica di Fabrizio De Rossi Re rappresentata a Roma il 10 novembre 1993 Auditorio RAI del Foro Italico in occasione della XIV settimana dei beni musicali. Gruppo Musica d'Oggi direttore Sergio Mirabelli, con Susanna Rigacci (Biancaneve-soprano), Iana Mrazova (la Regina - Mezzosoprano), Micheal Aspinall (Lo Specchio - controtenore)
Video musicali
- Un video di Sonne (2000), dei Rammstein. Parodia. I cantanti sono rappresentati come minatori, succubi di una terribile Biancaneve alta il triplo di loro.
- Il cortometraggio Tristana della cantante francese Mylène Farmer mostra la storia di Biancaneve, interpretata dalla stessa artista, ambientata nel periodo della rivoluzione in Russia. Tuttavia nel videoclip la protagonista non si salverà, al contrario della versione originale.
Diapositive stereoscopiche
- Una versione della fiaba di Biancaneve è stata realizzata nel 1955 dalla View-Master di Portland per un set di dischetti 3-D, con la tecnica dei diorami.
Nei fumetti
Versioni disneyane
Il giorno di domenica 12 settembre 1937 esordiscono, sui quotidiani statunitensi, le Silly Simphonies; il primo fumetto edito in questo formato (una tavola settimanale, la domenica, poi affiancata anche da una al sabato, generalmente a colori) è proprio la riduzione a fumetti del film Biancaneve e i sette nani: i testi erano di Merrill de Maris, uno degli autori che lavorò sul film, e i disegni di Hank Porter.
In concomitanza con gli Stati Uniti, anche l'Italia iniziò a presentare la sua versione della favola e del film. Il primo fu Federico Pedrocchi, che in quegli anni faceva esordire il primo periodico dedicato a Paperino, il settimanale Paperino, con la storia Paolino Paperino e il mistero di Marte. La storia che il buon Pedrocchi produce è I sette nani cattivi contro i sette nani buoni.
Per rivedere uno dei nani, Cucciolo, ci vorrà il 1949, sulle pagine di Topolino, e per la precisione ne L'Inferno di Topolino, di Guido Martina e Angelo Bioletto. Ed è proprio Martina che rilancia Biancaneve e il suo microcosmo nel 1953, quando nella scuderia Mondadori viene assunto il giovane Romano Scarpa, che prima di essere assunto in via definitiva viene messo alla prova proprio sui difficili personaggi del film. La storia di cui si sta parlando è Biancaneve e verde fiamma, sceneggiata, come molte altre, dal solito Guido Martina, ci consegna uno Scarpa dal tratto fortemente influenzato dallo stile che la Disney, in quegli anni, sta proponendo con i suoi film animati.
Da allora in poi vengono prodotte, quasi ininterrottamente fino agli anni novanta, storie sui personaggi del film, spesso abbinandole alle feste di fine anno, come da tradizione consolidata sin dalla prima storia di Martina e Scarpa. Tra gli altri disegnatori che hanno lavorato su questa saga non si possono non citare i Maestri Disney Giovan Battista Carpi, Luciano Bottaro, Luciano Gatto. Quest'ultimo è anche il disegnatore delle ultime storie edite su Topolino (storie recenti, infatti, sono apparse sulla pubblicazione Principesse Disney), soprattutto su testi del bravo Fabio Michelini: sono loro a produrre alcune delle storie più belle con questi personaggi e a riproporre i sette nani cattivi nella storia I sette nani e il patto della regina. Infine è loro l'ultima storia apparsa su Topolino, la romantica Brontolo e Briciola, sul 2090 del 19 dicembre del 1995, e l'ultima storia lunga, I sette nani e la regina della neve, pubblicata su Minni&Company 55 del Dicembre 1997.
Altre versioni
- Una versione più crudele della storia è stata realizzata da Alberto Breccia e Carlos Trillo nella serie Chi ha paura delle fiabe?.
- È unica la versione di questa storia della manga-ka Kaori Yuki, pubblicata nel manga Ludwig Kakumei (in italiano tradotto "Ludwig"). Biancaneve è qui una principessa bellissima ma altrettanto crudele e i nanetti muoiono uno dopo l'altro al posto della ragazza, uccisi dai vari assassini mandati dalla regina. La parte relativa all'avvelenamento causato dalla mela coincide, e anche il risveglio dovuto al boccone avvelenato che accidentalmente le esce dalla bocca. Arrivata a palazzo, però, questa Biancaneve diventa l'amante del re, per averne dei vantaggi, pur promettendo di sposare il principe. Come nella versione dei fratelli Grimm, Biancaneve si vendica della matrigna facendole calzare delle scarpe di ferro arroventate, ma quando il principe si rende completamente conto della crudeltà di questa fanciulla, decide di troncare i rapporti; in una stanza semibuia, le spiega di aver capito che tipo di persona sia lei veramente, e che le sue azioni non resteranno impunite. Biancaneve, che nascondeva sotto il vestito una pistola, spara al principe per poi venir colpita dal suo stesso proiettile, in quanto non è al principe che aveva sparato, ma solo al riflesso di questo; infatti, il principe l'aveva condotta apposta in una stanza buia per non far scoprire il proprio trucco. Così, Biancaneve muore, e il principe afferma che solo in quel momento è veramente la più bella.
Collegamenti esterni
- La favola di Biancaneve
- Biancaneve e i sette nani: una fiaba d'argento
- Biancaneve e i sette nani - testo su Fralenuvol.com (adattamento del cartone Disney)
- Speciale su Biancaneve e i sette nani nel fumetto, dal sito ufficiale di Luciano Gatto
- Versione in inglese (formato .txt)
- Versione originale
Note
- ^ Biancaneve nella versione dei fratelli Grimm
- ^ Informazioni in parte da animeguides.free.fr
Voci correlate
- Catottromanzia
- MALAG
- Miryam Ferretti - Cantante della colonna sonora in Italia del Film.
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