Jan Chrzciciel Albertrandi

storico, gesuita e bibliotecario polacco
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Template:Vescovo della Chiesa Cattolica Jan Chrzciciel Albertrandi, noto in Italia col nome italianizzato di Giambattista Albertrandi (Varsavia, 7 dicembre 1731Varsavia, 10 agosto 1808), è stato uno storico, gesuita, bibliotecario, vescovo cattolico polacco.

Biografia

Gli inizi

Era figlio di Francesco Albertrandi, un pittore nato in Italia e trasferitosi in Polonia, e di Marii Antoniny Czechowicz, polacca. Da bambino fu educato dai gesuiti i quali, avendone notao la sua propensione allo studio, lo convinsero a entrare nella Compagnia di Gesù. A 19 anni fu insegnante presso il Collegio dei Gesuiti di Plonsk; insegnò successivamente a Plock, a Nesvizh e a Vilnius; lasciò la Compagnia gesuita poco prima della sua soppressione in Polonia, probabilmente nel 1769. Nel 1762 lavorò nella grande biblioteca fondata dal prelato Józef Andrzej Załuski, nominato vescovo di Kiev; alla morte dello Załuski (1774) la biblioteca fu requisita da Caterina II di Russia e trasferita a San Pietroburgo. Nel 1764 il primate di Polonia Władysław Aleksander Łubieński gli affidò l'educazione del nipote Felix, che diverrà un importante politico. Nel 1765 fu uno dei fondatori della rivista Monitora, il primo quotidiano in lingua polacca, e negli anni 1769-1777 Albertrandi fu redattore di Zabaw Przyjemnych i Pożytecznych (Piacevole divertente e utile), il primo settimanale in lingua polacca.

La maturità

Poliglotta, Albertrandi viaggiò col suo allievo a Vienna e in Italia; a Roma si dedicò allo studio delle antichità. Di ritorno in Polonia nel 1773 ebbe l'ufficio di Lettore presso il re di Polonia Stanislao Augusto Poniatowski e nel 1775 quello di suo bibliotecario e di conservatore del Reale Gabinetto delle Medaglie. Fu incaricato dal re Stanislao di missioni scientifiche in Italia e in Svezia per raccogliere documenti relativi alla storia della Polonia. La sua attività di studioso lo fece eleggere nel 1800 presidente della Società degli Amici delle Lettere, che diresse per otto anni, cioè fino alla sua morte. Amico e collaboratore di Adam Naruszewicz, ne continuò la grande opera storica con monografie, tutte pubblicate postume, sui regni degli Iagelloni, di Enrico di Valois e di Stefano Báthory.

L'attività religiosa

Per Alcuni anni Albertrandi fu parroco di Santa Caterina a Varsavia. Nel 1779 divenne canonico di Gniezno e Varsavia, e nel 1795 arcidiacono a Varsavia. Dopo la fine della rivolta di Kosciuszko le sue omelie per le messe funebri dei vescovi Józef Kossakowski Ignacy Jakub Massalski alla presenza del nunzio apostolico Lorenzo Litta irritarono i patrioti polacchi. Fu vicario generale e ispettore scolastico a Varsavia. Difeso il seminario dalle interferenze del governo prussiano. Il 18 dicembre 1795 Papa Pio VI lo nominò Vescovo titolare di Zenopolis; ricevette la consacrazione episcopale il 26 gennaio 1796.

Opere

  • Zabytki starożytności rzymskich w pieniądzach... (Le antichità romane secondo le medaglie del gabinetto del re di Polonia), Varsavia, 3 voll. 1807-1808.
  • Panowanie Henryka Walezjusza i Stefana Batorego (Il regno di Enrico di Valois e di Stefanno Batori), Varsavia, 1823
  • (con Żegota Onacewicz), Panowanie Kazimierza, Jana Alberta i Alexandra Jagiellończyków, królów polskich i w. ksia̧ża̧t litewskich (Il regno di Casimiro, Giovanni Alberto e Alessandro Iagellone), 2 Voll., Varsavia: A. Brzezina, 1827 (Google libri)
  • Dwadzieścia sześć lat panowania Władysława Jagieły, króla polskiego (Ventisei anni di regno di Ladislao Iagellone, re polacco), 1845

Bibliografia

  • «Albertrandy, Jan Chrzciciel (it. Giambattista)». In: Enciclopedia Biografica Universale, Roma : Istituto dell'Enciclopedia Italiana, Vol. I, 2007, ad vocem (on-line)
  • Sebastiano Ciampi, «Albertrandi mons. Giovanni». In: Bibliografia critica delle antiche reciproche corrispondenze politiche, ecclesiastiche, scientifiche, letterarie, artistiche dell'Italia colla Russia, colla Polonia ed altre parti settentrionali, il tutto raccolto ed illustrato con brevi cenni biografici delli autori meno conosciuti da Sebastiano Ciampi, Vol. I, Firenze: per Leopoldo Allegrini e Giov. Mazzoni, 1834, p. IX (Google libri)

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