Romanzo a fumetti
Il romanzo a fumetti[1][2][3] o romanzo grafico, traduzione letterale dell'espressione inglese graphic novel usata comunemente anche nell'italiano,[4] è un formato di fumetto in cui le storie sono più lunghe (come appunto un romanzo), autoconclusive e in genere rivolte ad un pubblico adulto. Per questo genere è stata utilizzata anche l'espressione "fumetto d'autore", in contrapposizione a "fumetto popolare" (spesso identificato col "fumetto seriale").
Storia
Una tra le prime storie a fumetti ad autodefinirsi romanzo a fumetti fu Contratto con Dio, pubblicata da Will Eisner nel 1978 (la prima ad usare il termine "graphic novel" è però Bloodstar di Richard Corben del 1975), ma la nascita vera e propria del genere è da farsi risalire a tempi più lontani, considerando solo che nel 1967 Hugo Pratt già aveva pubblicato Una ballata del mare salato, opera prima della serie delle avventure di Corto Maltese, considerata un vero e proprio "romanzo a fumetti". Autori di graphic novel possono considerarsi, ad esempio, Alan Moore e Jiro Taniguchi.
Nel corso degli anni molti stilemi di questo genere, come lo spessore narrativo e la caratterizzazione psicologica dei personaggi, hanno profondamente influenzato tutto il panorama fumettistico, segnandone la crescita artistica. È una tipologia di fumetto molto curata e lavorata, in cui viene utilizzata tipologia di carta più pregiata rispetto ai classici fumetti. La sua distribuzione avviene in genere nelle librerie e non (o non solo) nelle edicole.
Uso del termine in italiano
Il termine graphic novel nell'uso italiano viene comunemente flesso al femminile per assonanza con novella[5]; in realtà l'inglese "novel" è un termine neutro la cui traduzione corretta è romanzo, per cui la traduzione letterale in italiano risulta "romanzo grafico" (anche se è più diffusa l'espressione "romanzo a fumetti").[1][2] Di conseguenza, "graphic novel" andrebbe flesso al maschile come indicato dall'Accademia della Crusca.[6][7] Ma non tutti gli studiosi di fumetto condividono la posizione dell'Accademia della Crusca, in particolare Daniele Barbieri scrive che «L'espressione graphic novel è entrata nell'italiano attraverso il suo uso al femminile: la graphic novel. Ci sarà anche un errore alla base di questo uso, ma è l'uso che fa la regola, e non viceversa.».[8]
Note
- ^ a b Romanzi a Fumetti Bonelli
- ^ a b http://www.komix.it/page.php?idArt=5043
- ^ Il cinema dei fumetti. Dalle origini a Superman Returns, Collana gli Album, Gremese, 2006, pag.7, ISBN 8884404428, ISBN 9788884404428.
- ^ http://blog.panorama.it/culturaesocieta/2008/08/31/tendenze-editoriali-i-nuovi-eroi-graphic-novel/
- ^ Articolo su nannimagazine.it
- ^ Articolo su nannimagazine.it
- ^ Gianfranco Goria, La graphic novel o il graphic novel?, su afnews.info, 02-03-2010. URL consultato il 03-03-2010.
- ^ Daniele Barbieri, Del fumetto prima del fumetto, su guardareleggere.wordpress.com, Guardare e leggere, 26-02-2010. URL consultato il 03-03-2010.
Bibliografia
- Acoma (a cura di), Il Graphic Novel negli Stati Uniti, ShaKe Edizioni. ISBN 978-88-88865-82-9