Odino

dio vichingo della guerra, saggezza, poesia, morte, vita e del cielo, guarigione, vittoria e della frenesia.

Odino (in antico nordico Óðinn, Wotan in germanico, più raramente Ygg) è la principale divinità del pantheon norreno.

Odino

Capo degli Æsir, gli dei norreni, dio della saggezza e della guerra. Figlio di Bor e della gigantessa Bestla e fratello di Vili e Ve (detti anche Hoenir Lodur), marito di Frigga e padre di Thor. Ha due corvi Huginn e Muninn, che gli sussurrano ogni sera ciò che è successo nel mondo. Il mito tramanda come abbia donato un occhio al gigante Mimir in cambio della saggezza. Un'altro mito racconta invece che per apprendere l'arte delle rune e della divinazione rimase appeso all'albero di Yggdrasill per nove giorni e nove notti.

(norvegese)
«Veit ek at ek hekk

vindga meiði á

nætr allar níu

geiri undaðr

ok gefinn Óðni

sjálfr sjálfum mér

á þeim meiði

er manngi veit

hvers hann af rótum renn.»
(italiano)
«So che restai appeso

sull'albero ventoso

per nove intere notti,

ferito da una lancia

e donato a Odino,

me stesso per me stesso;

sopra quell'albero

nulla sapevo

da quale radice provenisse.»

Nella mitologia nordica Odino guiderà gli dei e gli uomini contro i giganti nella battaglia finale quando giungerà il Ragnarök, la fine del mondo. In battaglia Odino brandisce Gungnir, la sua lancia e cavalca Sleipnir, un cavallo ad otto zampe. Come dio guerriero raduna i morti in battaglia nel Valhalla, gli einherjar, ove presiede il banchetto di questi. Un importante tempio di Odino sorgeva ad Uppsala in Svezia. Nella leggenda popolare Odino è alla testa della caccia selvaggia, un corteo notturno che terrorizza coloro che malauguratamente lo incontrano.

File:Odin Vendel helmet.jpg
Particolare di un elmo con un rilievo raffigurante Odino, ritrovato a Uppland in Svezia.

Fra le tante figure di divinità guerriere della mitologia nordica, Odino si distingue dai suoi figli per essere Sigrföðr ("padre della vittoria"). A lui erano consacrati i guerrieri berserkr e ulfheðnar che scendevano in battaglia coperti da pelli di animale e venivano invasi da un furia sacra durante il combattimento.

Odino era anche conosciuto come signore degli appesi. Fonti primarie affermano che ogni nove anni al tempio di Uppsala si svolgeva un solenne blót (un sacrificio pubblico) nel quale venivano sacrificati al dio schiavi, criminali ed esemplari maschi di animali. Il sacrificio avveniva appendendo o impiccando le vittime a degli alberi.

Tipica religione indoeuropea, rappresenta in sé la forza ed il vigore di popoli che non desiderano altro che non la forza in sé stessi e nella stirpe da cui traggono l'intima fonte del loro agire, sino a trattare gli Dei da pari a pari; di contro alle religioni semite che vedono nella sottomissione dell'uomo a Dio, e nella sua schiavitù assoluta la fonte della loro religiosità. Odino rappresenta una religiosità nordica inconciliabile con le più moderne credenze religiose di ceppo abramitico che rappresentano uno iato spirituale fra l'antico mondo classico e quello moderno, anche se, come riconosciuto dal Vaticano stesso, il paganesimo sta facendo lentamente ritorno in Europa. Odino infatti è anche la massima divinità dell'Odinismo, un moderno culto neopagano.

Curiosità

  • Ad Odino è stata intitolata la regione pianeggiante di Odin Planitia, situata sulla superficie di Mercurio.
  • Secondo alcune leggende l'occhio di Odino non è andato perduto, ma è ancora al suo posto, solamente girato verso l'interno. In questo modo egli può vedere sia il mondo al di fuori, che quello dentro di sé.
  • Nonostante possieda il titolo di Alföðr ("padre di tutto" o "padre di tutti"), Odino pratica spesso il seiðr, una forma di divinazione che era riservata alle donne. Il fratellastro Loki, nella Lokasenna lo accusa per questo di avere modi effeminati.
  • Il XII arcano maggiore dei Tarocchi rappresenta un uomo appeso a testa in giù ad un albero per un piede. Il suo significato esoterico è quello del mutamento o dell'iniziazione. Anche se la tradizione popolare lega questa carta a Giuda Iscariota è difficile non notare le somiglianze con la storia di Odino come narrata nella Hávamál.