Acqua radioattiva

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Le acque radioattive sono acque che presentano naturalmente elementi radioattivi come il radio, il radon, il torio, l'attinio, l'uranio acquisiti dalle rocce attraverso cui passano. Tra questi quello quantitativamente più rilevante è il radon.

In base alla normativa italiana un'acqua è considerata radioattiva quando ha almeno 1 nC per litro. Allo stesso modo si distinguono acque:

  • debolmente radioattive fino a 30 nC/l
  • mediamente radioattive da 30 a 150 nC/l
  • fortemente radioattive oltre i 150 nC/l

Acqua potabile

Il Consiglio superiore della sanità ha fissato in 100 Bq/litro il limite per le acque minerali imbottigliate. [1]

Usi termali

Nonostante il radon sia un cancerogeno riconosciuto, tali acque vengono comunemente usate in molti stabilimenti termali che ne vantano spesso le azioni terapeutiche.[2]

Tra le terme italiane con acque radioattive ricordiamo: Pré-Saint-Didier, Sirmione, Benetutti, Bormio, Caldana, Casamicciola, Equi, Forio d'Ischia, Galzignano Terme, Ischia Porto, Ponte Lacco Ameno, Lurisia, Castellammare di Stabia, Merano[3] e Montegrotto.

Note