Imola

comune italiano
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Imola (Jômla in dialetto romagnolo), città decorata al Valor Militare per la Guerra di Liberazione, è una città di 68.968 abitanti della provincia di Bologna. Per numero di abitanti, Imola è la seconda città della Provincia e il quinto comune della Romagna[1].

Geografia fisica

Imola è situata lungo la Via Emilia, nel punto in cui la valle appenninica del fiume Santerno sfocia nella Pianura Padana.

Clima

  Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Imola.

Storia

Antichità

 
Tintinnabulo in bronzo e ambra (fine VIII-inizi VII secolo a.C.) ritrovato nelle vicinanze di Toscanella.

Il luogo ove sorge Imola è stato frequentato da popolazioni preistoriche e protostoriche molto prima dell'età romana. Ne sono chiari esempi il villaggio di Monte Castellaccio o la necropoli di Montericco, riconducibile alle popolazioni con caratteristiche umbre che si insediarono nel territorio romagnolo che tra VI e V secolo a.C. La necropoli di Montericco è la punta degli Umbri più avanzata verso occidente che si conosca.
Gli Etruschi costruirono (secc. V-IV a.C.) una pista pedemontana che congiungeva Rimini/Arimna con Bologna/Velzna. Non sembra invece che costruissero insediamenti nella zona di Imola.
Tra il V e il IV secolo a.C. si verificò la penetrazione di popolazioni celtiche che, provenienti dall'Europa centrale, si insediarono su tutto il territorio cispadano, fino a confinare con i territori di Umbri e Piceni.
Nel III secolo a.C. cominciò l'espansione romana, che si concluse nell'arco di un secolo con la conquista della fertile pianura padana.
I romani non sconvolsero l'impianto territoriale, ma pavimentarono la pista etrusca, che rettificarono in alcuni punti e denominarono Via Emilia. Nel punto in cui oggi sorge Imola trovarono un centro abitato (del quale non ci tramandarono il nome); vi dedussero una colonia al servizio della via militare, che successivamente prese il nome di Forum Cornelii. La sinuosità della via Emilia entrando ancora oggi a Imola da est è la testimonianza più indicativa dell'esistenza di un centro abitato pre-romano, allineato sull'asse stradale.

 
Soglia di una domus romana. Mosaico rinvenuto negli scavi in via San Pier Crisologo.

In epoca sillana (alto I secolo a.C.), il centro, ormai romanizzato, assunse molto probabilmente nuovi assetti, ma è impossibile ricostruire con esattezza il momento in cui raggiunse l'autonomia.
Si sa invece che la città divenne un centro di agricoltura e di commercio, e che toccò il momento di massimo splendore e floridezza economica alla metà del I secolo a.C.
Nei secoli successivi l'insediamento di Forum Cornelii sembra diminuire d'importanza. Dopo il 255 d.C. le fonti non indicano più il nome del curator viæ Æmiliæ.

La diffusione del cristianesimo a Imola data probabilmente dal III secolo; la nuova religione proviene da Ravenna, centro portuale con intensi contatti con l'Oriente romano. Nel 303-05 avvenne il martirio di San Cassiano, sotto l'imperatore Diocleziano. Cassiano è considerato il principale artefice della nascita e dello sviluppo della comunità cristiana della città [2].
Secondo Paolo Diacono, il matrimonio di Ataulfo, re dei Visigoti, con Galla Placidia, figlia dell'imperatore Teodosio il Grande fu celebrato nel 412 a Forum Cornelli o Forum Livii.

Medioevo

 
Paliotto d'altare (VI-VII secolo) in marmo bianco; chiesa di Santa Maria in Regola.

Durante le invasioni barbariche la città fu notevolmente danneggiata. Le prime distruzioni e razzie cominciarono già nel III secolo, ad opera di Iuthungi e Marcomanni. Nel V secolo le incursioni dei Goti segnarono pesantemente il territorio imolese. Durante la Guerra Gotica (535-553) la città fu distrutta dai franco-alemanni [3]. Dopo l'invasione dei Longobardi, re Agilulfo (590-616) stipulò una tregua con l'Esarcato di Ravenna bizantino, che fu spesso violata.
Successivamente alla fine del dominio longobardo, Imola entrò nell'orbita dell'Esarcato di Ravenna. Nell'Esarcato il potere fu esercitato dagli arcivescovi ravennati, che, in forza di antichi privilegi, erano di fatto indipendenti dal papato di Roma.

Stando all'archeologia, Forum Cornelii nel VI secolo non possedeva una cinta muraria. È probabile che le prime fortificazioni furono edificate in questo periodo. Le fonti citano il Castello di San Cassiano (1 km ad ovest del centro) e Castel d'Imola, mentre l'agglomerato urbano sulla via Emilia si ridusse ai minimi termini. Il vescovo trasferì la sede episcopale nel Castello di San Cassiano.
Risale agli inizi del VII secolo la prima attestazione del nome Imola. Il nuovo toponimo comparve nel Catalogo delle Province d'Italia, compilato dal Monastero di Bobbio, da poco fondato: Foro Cornelii, cuius castrum Imola appellatur. La prima attestazione del termine «Castrum Imolæ» è contenuta nella Historia Langobardorum di Paolo Diacono (II, 18).
Sotto Liutprando (712-744) Imula fu l'ultima città longobarda di confine con l'esarcato bizantino [4]. Nel 774 i longobardi furono sconfitti dai Franchi di Carlo Magno; il loro dominio nell'Italia settentrionale cessò definitivamente. La città vescovile di Imola passò sotto il controllo dell'arcivescovo di Ravenna.
Nell'Alto Medioevo Imola era un agglomerato di tre centri distinti tra loro:

  • Forum Cornelii (riunito intorno alla pieve urbana di San Lorenzo, probabile centro del potere civile e militare);
  • Castrum Sancti Cassiani (sede del potere religioso del vescovo);
  • Castrum Imolæ, insediamento di fondazione gota, sito sul monte Castellaccio [5]

Nel IX secolo Imola fu coraggiosamente difesa contro i Saraceni e gli Ungari da Fausto Alidosi. Nel X secolo Troilo Nordiglio acquisì grande potere.

Nei primi secoli dopo il Mille si susseguirono guerre contro i Ravennati, i Faentini e i Bolognesi, così come lotte interne da parte dei due castelli (Castrum Imolæ e Castrum Sancti Cassiani). Nello stesso periodo venne redatto il primo Statuto comunale della città. Verso il 1080 il governo cittadino aveva sede a Forum Cornelii, il cui centro religioso era la pieve urbana di San Lorenzo. L'importanza raggiunta dal potere civile fu confermata da un atto del 5 gennaio 1084 con cui il vescovo Morando elargì le prime concessioni alla civitas Corneliese. Lungi dal sancire un'equa divisione dei poteri, i contrasti tra il vescovo, che continuò a risiedere fuori città, e il clero di San Lorenzo continuarono nei decenni successivi. Finché papa Onorio II, originario dell'Appennino imolese, verso il 1130 restituì all'episcopato imolese i diritti precedentemente ceduti dal vescovo Morando. Il documento è importantissimo poiché enumera tutte le pievi (18), i monasteri (18 anch'essi), i castelli (16) e i porti interni (ben 5) esistenti all'epoca nel territorio imolese. Approfittando della vittoria diplomatica, i san cassianesi attaccarono Imola e l'incendiarono.

Negli anni successivi, Imola faticò non poco a mantenere la propria autonomia, stretta tra le vicine Faenza e Bologna. Alla metà del secolo Forum Cornelii accettò la protezione dell'imperatore germanico Federico I Barbarossa; divenne una città ghibellina. Nel 1175 Cristiano, cancelliere e generale dell'imperatore, attaccò tutti i castelli guelfi esistenti nella zona, tra cui Castrum Sancti Cassiani, che fu raso al suolo. Dopo la distruzione del Castello, sede episcopale, al vescovo Enrico (1173-1193) non rimase che trasferirsi a Forum Cornelii: è del 3 luglio 1187 l'atto ufficiale con cui il Comune consentì al vescovo di erigere il nuovo Duomo di Imola e il palazzo vescovile (nel luogo dove si trovano oggi). Si avviò un veloce processo di inurbamento di molte famiglie provenienti dal contado. Nel 1221 il processo si completò con il trasferimento in città degli abitanti di Castrum Imolæ, che s'insediano nella zona compresa tra Porta Avice e Porta Spuviglia.

Nel maggio 1198 la città subì un durissimo attacco da parte dei Bolognesi e dei Faentini, alleati. L'esercito guelfo conquistò pezzo per pezzo il territorio circostante. La città era governata da Marquardo di Annweiler, Legato dell'imperatore e Duca di Romagna. Marquardo attese l'esercito avversario fino a pochi km dal centro abitato, poi scatenò la controffensiva. I guelfi furono ricacciati indietro; l'avanzata degli imperiali fu inarrestabile. Giunti a Tossignano, presero il castello e lo distrussero completamente.
Nel 1213 San Francesco d'Assisi (1182-1226) si presentò al vescovo di Imola Mainardino, chiedendogli il permesso di predicare al popolo. Mainardino respinse l'offerta, ma quando il poverello d'Assisi si ripresentò una seconda volta il vescovo fu vinto dall'umiltà del santo e gli diede il permesso. Così Imola fu uno dei luoghi in cui Francesco predicò pace e fratellanza [6]. San Francesco predicò nuovamente a Imola nel 1222.
Durante le lotte tra Guelfi (fedeli al Papa) e Ghibellini (fedeli all'imperatore), Imola, ghibellina, fu il perno dello schieramento imperiale.

  • Principali famiglie ghibelline: Cunio, Sassatelli, Brizzi;
  • Principali famiglie guelfe: Mendoli, Pagani, Alidosi, Vajni, Nordigli.

Nel corso del XIII secolo, Imola passò più volte da un campo all'altro (per esempio, nel 1248 ritornò al Papa).
Diverse volte i Signori locali tentarono di ottenere il controllo della città. Nel 1296 gli Alidosi, alleati con Maghinardo Pagani, riuscirono a prendere il potere sconfiggendo la famiglia nemica dei Nordigli. Dopo pochi anni Maghinardo ruppe l'alleanza e li estromise (1300) costringendoli anche a lasciare la città.
Con la morte di Maghinardo, nel 1302, la dinastia Pagani si estinse; Papa Benedetto XII consegnò la città e il suo territorio a Lippo II Alidosi, il quale venne insignito anche del titolo di vicario pontificio. Nel 1334 Lippo II promulgò gli Statuti cittadini.
Alla metà del Trecento i conventi fuori Imola, sparsi nei borghi, dovettero trasferirsi entro le mura. Fu così che entrarono in città Serviti, Olivetani, Agostianini, Gesuiti, Canonici, Domenicani, Conventuali (di San Francesco), Carmelitani, Gerolamini, oltre a Domenicane, Clarisse, Agostiniane (o Maddalene) e Cappuccine [7].
Nel 1402 Imola prese parte alla Lega che sconfisse Gian Galeazzo Visconti, Signore di Bologna. La vendetta dei Visconti fu consumata nel 1424, quando il condottiero Angelo della Pergola, "capitano" per Filippo Maria Visconti, espugnò la rocca catturando Ludovico Alidosi e il figlio Beltrando. Fu la fine del lungo dominio alidosiano su Imola.

Nel 1426 la città fu riannessa alla Santa Sede e il legato pontificio (più tardi cardinale) Capranica inaugurò un nuovo regime negli affari pubblici.
In seguito essa fu guidata da diversi condottieri, tra cui i Visconti, dai quali derivano diverse fortezze di confine. Nel 1434 i Visconti scelsero Imola come base per l'espansione in Romagna, allo scopo di contrastare il potere di Venezia. Affidarono il controllo della città a Guidantonio Manfredi, signore di Faenza. Gli anni manfrediani furono caratterizzati dall'aumento dei terreni coltivati, dall'erezione della cinta muraria e dalla ristrutturazione della rocca.
Nel 1470 Imola fu dominio degli Sforza, nuovi signori di Milano. La città fu riportata sotto l'autorità papale per effetto del matrimonio della duchessa Caterina Sforza con Girolamo Riario, nipote di papa Sisto IV.

Il periodo di Caterina Sforza

Figlia illegittima di Galeazzo Maria Sforza, Caterina ha segnato un periodo della storia di Imola.
Il padre aveva sottratto la città a Taddeo Manfredi, feudatario pontificio. Quando Caterina non aveva ancora compiuto 10 anni, decidse di darla in sposa a Girolamo Riario. Il matrimonio fu celebrato nel 1477, quando la giovane aveva 14 anni. Imola costituì parte della dote nuziale di Caterina.

Girolamo Riario fu insignito del governo del Principato di Forlì e Imola. Questo portò diversi vantaggi a Imola, che fu abbellita con splendidi palazzi (molti dei quali su progetto del celebre Melozzo da Forlì) e luoghi d'arte. Infatti, all'epoca e per conto di Girolamo Riario furono costruiti in Imola: Palazzo Novo, o del Signore, o del Principe, o dei Riario; Palazzo "el Cappello" o Della Volpe; Palazzo Machirelli (chiamato poi Palazzo Dal Pozzo); Palazzo Calderini (poi Paterlini). "Per alcuni di essi l'esecuzione dei lavori fu affidata a Giorgio fiorentino ed ai suoi figli Cecco ed Antonio; per un altro della stessa epoca, ma non proprietà dei Riario, cioè il palazzo Calderini-Paterlini, l'addetto ai lavori fu Francesco Fuzzi da Dozza. Queste costruzioni imolesi, come quelle dei Palazzi Riario di Roma e di Forlì, furono ideate da un grande pittore che era pure architetto e fino dall'epoca romana in dimestichezza con Girolamo: Melozzo da Forlì. Infatti ad un osservatore attento non può sfuggire che la linea è sempre la stessa. A questa geniale e felice intuizione è giunto dopo accurati studi, convalidati da convincenti prove, il prof. Fausto Mancini, direttore della biblioteca musei ed archivio storico della città di Imola"[8].

Dopo soli quattro anni Girolamo fu assassinato, a Forlì, il 14 aprile del 1488 da una congiura capeggiata dalla nobile famiglia forlivese degli Orsi. Caterina stessa fu imprigionata, ma poi riuscì abilmente a recuperare la libertà. Poté così recuperare il governo sia di Forlì che di Imola, anche grazie all'appoggio dello zio Ludovico il Moro. Il 30 aprile del 1488 Caterina iniziò il suo governo di Imola e Forlì in nome del figlio maggiore Ottaviano, legittimo erede del principato.

Nel 1494 scoppiò un conflitto tra Ducato di Milano e Regno di Napoli. Caterina inizialmente si mantenne in posizione neutrale. Poi scelse di sostenere il Re di Napoli, ma fu tradita dai partenopei, che al primo attacco dei francesi non la difesero. Si schierò quindi con il Re di Francia, lasciando al suo esercito via libera per raggiungere e conquistare il regno di Napoli.

Età moderna

 
Pianta di Imola realizzata da Leonardo da Vinci nel 1502.

Nel 1499 papa Alessandro VI decise di riprendere direttamente il dominio dei territori pontifici in Romagna. A questo scopo assoldò Cesare Borgia, cui affidò la guida di un esercito. Il 24 novembre 1499 Cesare Borgia arrivò a Imola. Per evitare il saccheggio, le porte della città vennero aperte dagli abitanti e Borgia ne prese possesso senza colpo ferire (25 novembre). Caterina, arroccata a Forlì, non poté fare altro che assistere all'evento.

Dopo la morte di Alessandro VI (18 agosto 1503), Cesare Borgia perse in breve tempo tutto il suo potere. Il nuovo pontefice, Giulio II, ottenne il ripristino del dominio ecclesiastico su Imola e il suo contado. Dopo aver confermato gli antichi Statuti della città (concessi nel 1334 dalla famiglia Alidosi), il papa si mostrò favorevole al ripristino della Signoria dei Riario-Sforza sui castelli di Imola e Forlì, ma la popolazione di entrambe le città si mostrò contraria, per cui la città passò ad Antonio Maria Ordelaffi, che si insediò il 22 ottobre del 1503 [9].

Il pontefice procedette ad un rinnovamento istituzionale e amministrativo [10]. Imola entrò a far parte della Provincia Romandiolæ, inserita nel territorio di Ravenna. Come nelle altre città della Provincia, la diretta dipendenza dalla Santa Sede si concretizzò con l'insediamento di un Governatore cittadino, proveniente dall'esterno della comunità, nominato direttamente da Roma e residente in città, con carica annuale.
L'inizio del dominio diretto della Chiesa sulla Comunità di Imola fu sancito dalla Bolla d'oro, emanata da Giulio II il 4 novembre 1504 [11].
In quegli anni soggiornò a Imola Niccolò Machiavelli, inviato dalla Repubblica di Firenze in missione diplomatica.

Nel 1769 lo stato d'anime (censimento) della città dentro le mura forniva un totale di 7.611 battezzati. Nelle parrocchie situate entro le mura, la popolazione era la seguente: 1.896 a San Cassiano, 584 a S. Maria in Regola, 440 a S. Giovanni Battista e 107 ai SS. Paolo e Donato. La popolazione totale della città e del suo contado non superava le 18.000 unità [12].
Il 1º febbraio 1797 Imola venne occupata dalle forze rivoluzionarie francesi. In base ai nuovi ordinamenti instaurati da Napoleone, fu assegnata al Dipartimento del Reno, entrando così a far parte della Repubblica Cispadana. Il 1º giugno dello stesso anno, in seguito alle forti pressioni degli imolesi, venne creato il «Dipartimento del Santerno» [13]. I confini del Dipartimento erano segnati dal Sillaro a ovest, dal Senio a est, dai monti Faggiola e Pratolungo a Sud, dal Reno a nord. La gloria del “rango provinciale” di Imola fu di breve durata: con la nascita della Repubblica Cisalpina, il Dipartimento del Santerno fu aggregato a quello del Lamone, con capoluogo Faenza (novembre 1797). Successivamente Imola ritornò a far parte del Dipartimento del Reno (2 ottobre 1798), avente come capoluogo Bologna [14]. Dopo una parentesi in cui la Repubblica Cisalpina fu occupata dagli austriaci (1799), l'ordinamento napoleonico fu ripristinato nel 1800. Nel 1806 Imola città contava circa 8.700 abitanti.
Con la Restaurazione (1815), Imola tornò sotto lo Stato Pontificio, inserita nella Legazione di Ravenna.

Molti imolesi parteciparono ai moti rivoluzionari del 1820-21 e del 1830-31. Durante il moto modenese del febbraio 1831, Imola si sollevò, aderendo al governo provvisorio delle Province Unite. Molti volontari partirono al fronte per arruolarsi nell'esercito di Giuseppe Garibaldi. Nel 1855 si propagò in città una grave epidemia di colera, che provocò alcune centinaia di morti. Nello stesso anno fu istituita la Cassa di Risparmio, sorta su iniziativa di alcuni cittadini, con l'approvazione e l'appoggio del vescovo d'Imola, Gaetano Baluffi.
Nel 1857 Papa Pio IX effettuò un viaggio pastorale in Romagna. Da vescovo era stato a capo della Diocesi di Imola per ben 14 anni (1832-46). La città gli tributò un'accoglienza festosa; in suo onore venne eretto un arco di trionfo a Porta Romana, al posto dell'antica porta medievale.

Dopo la fine del dominio pontificio, il Governatore delle Romagne Luigi Carlo Farini, il 27 dicembre 1859, ridefinì le circoscrizioni territoriali aggregando il Comune di Imola alla circoscrizione di Bologna.
Nel marzo 1860, in seguito ai plebisciti, le Regie provincie dell'Emilia furono annesse al Regno di Sardegna che, nel marzo 1861, divenne Regno d'Italia.
Già negli anni '80 ottennero i maggiori consensi in campo politico le idee mazziniane e socialiste. Imola espresse uno dei politici più influenti del socialismo nazionale, Andrea Costa, fondatore nel 1881 del Partito Socialista Rivoluzionario di Romagna, prima formazione organizzata socialista del Paese.

Il Novecento

All'inizio del XX secolo vivevano ad Imola 12 mila abitanti (cui si sommavano i 21 mila della campagna circostante). L'agricoltura era ancora la prima occupazione della popolazione, ma nascevano già le prime industrie: aziende di laterizi e terrecotte, di cementi, di meccanica. Nacquero anche una fonderia ed uno zuccherificio.
Nel 1901 fu fondata la prima cooperativa di credito: la Banca Cooperativa Imolese [15]. Risale a quegli anni anche l'apertura della prima cassa rurale imolese.
L'amministrazione comunale era guidata dal Partito socialista. Il VII Congresso nazionale del PSI si svolse proprio nella città romagnola (6-9 settembre 1902). Imola diede un elevato contributo alla causa d'Italia nella prima guerra mondiale. Ben 533 militari imolesi morirono durante il conflitto: 505 soldati di truppa, 6 sottufficiali, 12 aspiranti ufficiali e 10 ufficiali inferiori. Ai caduti imolesi furono conferite 19 medaglie di bronzo, 15 d'argento e 1 d'oro.

Negli anni 1918-19 Imola fu colpita dalla micidiale "febbre spagnola" che causò tante vittime in tutto il Paese. L'ultimo sindaco eletto democraticamente fu Giulio Miceti.
Durante la dittatura fascista, Imola subì diversi cambiamenti nel centro storico: furono demoliti alcuni vecchi edifici e il mercato coperto e venne costruito un grande palazzo comprendente la Casa del fascio (l'attuale Centro cittadino).

La seconda guerra mondiale (1940-1945) coinvolse anche Imola, che fu bombardata per la prima volta dagli aerei alleati il 13 maggio 1944. La città subì gravi danni; trovandosi a soli 15 km dalla Linea Gotica, Imola rimase sotto il tiro dei cannoni e sotto i bombardamenti degli aerei. La liberazione, da parte delle armate alleate, avvenne il 14 aprile 1945.

Onorificenze

Imola è tra le Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione.

«Forte di tradizioni popolari e democratiche, dava vita, subito dopo l'8 settembre 1943 ad un attivo movimento di resistenza costituendo i primi nuclei partigiani da montagna. Nonostante perdite iniziali e dure rappresaglie nazifasciste, la popolazione dell'imolese continuava fieramente la lotta, rivendicando, con il sangue versato anche dalle sue indomite donne, pace e libertà e difendendo il patrimonio agricolo e industriale della propria terra. Reparti della 36ª Brigata Garibaldi "Alessandro Bianconcini" costituirono una continua minaccia alle spalle del nemico e, durante l'offensiva angloamericana contro la linea gotica, cedettero agli affari importanti posizioni strategiche. Raggiunta dalla linea del fuoco, Imola subiva, durante cinque mesi, il martirio dei bombardamenti, aerei e terrestri, delle vessazioni nemiche, delle deportazioni e dei massacri. Il 14 aprile 1945, partigiani delle brigate GAP e SAP, presidiata la città, la consegnavano agli alleati, mentre combattevano nei gruppi di combattimento del nuovo Esercito Italiano "Cremona" e "Folgore", altri suoi figli continuavano la lotta fino alla liberazione dell'Italia settentrionale [1]
— Imola, 8 settembre 1943 - 14 aprile 1945
  • Il 2 giugno 1971 della medaglia d'oro ai benemeriti della scuola della cultura e dell'arte [2].
Medaglia ai Benemeriti della Cultura e dell'Arte

Monumenti e luoghi d'interesse

Chiese della città

 
Duomo di Imola

Aree naturali

Parco Acque Minerali

Comprende una vasta area al di là del fiume Santerno, sulle prime colline prospicienti la città. Il parco fu creato all'inizio del XX secolo. La scoperta delle "acque minerali" (acque sulfuree dalle proprietà curative) è molto anteriore e risale al 1830, ed è dovuta a Gioacchino Cerchiari.

Parco Tozzoni

Situato in una vasta area collinare ai margini della zona urbana, il parco Tozzoni nasce come riserva di caccia della nobile famiglia Tozzoni [16], con il nome "Parco del Monte". L'ultima erede del casato lo ha donato al comune nel 1978. Dal 1982 il parco è aperto al pubblico.

Contigua al parco esiste la Riserva Naturale Regionale del Bosco della Frattona.

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[17]

Famiglie Nobili di Imola

Personalità legate ad Imola

Antichità
  • San Cassiano (✝ 303/305) martire, patrono della città e della diocesi.
  • San Cornelio († 405), vescovo
  • San Donato (fine secolo IV-inizio secolo V)
  • San Pier Crisologo (fine secolo IV - 450), Padre e Dottore della Chiesa;
  • San Proietto (secolo V), vescovo di Imola;
  • San Maurelio (secolo V)
Medioevo
XVI e XVII secolo
XVIII secolo
XIX secolo
XX secolo

Cultura

Biblioteche e Musei

La Biblioteca comunale è nata in seguito alla confisca napoleonica della Biblioteca del convento dei frati minori conventuali, presenti a Imola dal XIV secolo. La biblioteca civica è stata aperta al pubblico l'11 gennaio 1799. Nel tempo il patrimonio librario si è arricchito di numerosi fondi di privati cittadini, tra cui il fondo di Giovanni Codronchi Argeli (1843) e il fondo Andrea Ponti (1957). Oggi la Biblioteca gestisce anche l'Archivio storico della città. Il patrimonio librario totale è di 480.000 volumi. Gli iscritti totali al prestito sono 11.880 [19].
Nel 1990 è stata fondata «Casa Piani», la biblioteca comunale per ragazzi. È una delle prime biblioteche in Italia completamente dedicata ai bambini e ai ragazzi. Nel 2010 ha raggiunto il numero di 3.300 giovani lettori iscritti.

I principali musei di Imola sono:

Associazioni culturali

Il più antico e illustre sodalizio culturale imolese è l'«Associazione per Imola Storico-Artistica» (AISA). Fondata nel 1938 per iniziativa di Luigi Orsini (letterato), Gianluigi Poggiali (ingegnere) e Rezio Buscaroli (critico d'arte), l'associazione ha come scopo la valorizzazione del patrimonio storico e artistico di Imola e del suo territorio. Il suo primo presidente fu Luigi Orsini. L'attuale presidente è, dal 2000, lo storico Andrea Ferri.

In campo musicale, la più prestigiosa associazione cittadina è l'Accademia Pianistica Internazionale “Incontri col Maestro”. Fondata nel 1989 e diretta fin dalle sue origini dal pianista Franco Scala, è un istituto di perfezionamento musicale, in particolare pianistico, nel quale sono oggi attivati anche corsi di violino, violoncello, flauto, composizione, musica da camera.
Gli allievi dell'accademia, che ha sede presso la Rocca Sforzesca, sono stati premiati in tutti i maggiori concorsi pianistici oggi esistenti, iniziando poi la carriera concertistica: tra i vari insegnanti ospitati dall'istituzione vanno ricordati Lazar Berman, Maurizio Pollini, Vladimir Davidovič Aškenazi, Andrea Lucchesini, Piero Rattalino, Pier Narciso Masi.

Per quanto riguarda la musica tradizionale romagnola, Imola vanta i natali di una delle più celebri formazioni del settore: il Gruppo Canterini e danzerini romagnoli "Turibio Baruzzi". Fondato con il nome di "Camerata dei Canterini romagnoli di Imola" nel 1927, nacque dall'idea di di Pietro Tarabusi (Imola, 1895 - Imola, 1975) e dei dirigenti del Circolo degli Artigiani di Imola, tra cui Nino Zani e Roberto Bassi. Il sodalizio esegue un repertorio di cante popolari romagnole. Fu il maestro Turibio Baruzzi a fare dei canterini imolesi, negli anni trenta-quaranta, una delle formazioni più prestigiose di tutta la Romagna. Dal secondo dopoguerra il coro è affiancato da un complesso musicale e da un corpo di ballerini di liscio.

Mezzi d'informazione

  • (dal 13 ottobre 1900) Il Nuovo Diario Messaggero [20]
  • Sabato Sera
  • Imola Oggi (giornale online)
  • Sport Imola (giornale sportivo online di Imola e circondario)

Radio

Nel passato Imola è stata sede di diverse radio indipendenti:

  • Radio Logica. Fondata nel 1976, è stata la principale radio imolese. Trasmetteva musica rock e leggera. Tra le trasmissioni più famose: Buona domenica, Paese che vai, Domenica sportiva. Nel 2006 l'emittente è stata ceduta; le frequenze sono passate a Radio Stella di Modena.
  • Altre radio imolesi esistite nel passato: "Radio Grifone Stereo", "Radio Alba", "Teleradio Centrale".

Eventi

  • Carnevale dei Fantaveicoli: concorso di mezzi di trasporto improbabili e fantasiosi costruiti dai partecipanti; la sfilata avviene ogni anno per Carnevale. Uno dei temi trainanti è l'ecologia.
  • Imola in Musica: si tiene nel centro storico tutti gli anni il primo weekend di giugno e affianca concerti di artisti di rilievo a piccoli spettacoli di artisti da strada.
  • CortoImola Festival: importante concorso internazionale di cortometraggi.
  • Mostra scambio CRAME: mostra scambio a livello europeo allestita all'interno dell'autodromo la metà di settembre.
  • Baccanale: rassegna enogastronomica che si tiene a novembre con tema diverso ogni anno; aderiscono all'iniziativa molti ristoranti del comprensorio proponendo menù dedicati.

Fino al 2007 Imola ha ospitato l'Heineken Jammin Festival.

Economia

Industria

Il territorio imolese ha una vasta e articolata gamma di tipicità di imprese: cooperazione industriale, cooperazione sociale, piccola e media impresa, terziario.
La peculiarità della struttura economica imolese è la forte presenza di cooperative industriali. Il "padre fondatore" della cooperazione imolese è considerato Giuseppe Bucci. Titolare di una fabbrica di stoviglie e maioliche, fondata alla metà del Settecento, il 22 giugno 1874 cedette l'azienda agli operai, allo scopo di contribuire “al progresso dell'industria e al miglioramento economico dei suoi lavoratori” [21]. Fu la prima cooperativa di produzione e lavoro fondata in Italia. Lo Statuto prevedeva il conseguimento della pensione dopo 30 anni di attività e l'apertura di una scuola serale di alfabetizzazione per i figli degli operai [22].

Le altre principali cooperative industriali imolesi sono nate nella prima metà del XX secolo. Le maggiori sono, in ordine cronologico di fondazione, la 3elle (infissi in legno, fondata nel 1908), la SACMI (impianti per l'industria ceramica e del packaging, fondata il 2 dicembre 1919 da Romeo Galli e Giulio Miceti) e la CTI (1930). Il 4 marzo 1932 fu fondata la «Cooperativa Elettricisti Fontanieri Lattonieri e Affini» (CEFLA). Nel 1939-40 si aprirono a Imola le prime fabbriche belliche: la Cogne (produttrice di cannoni e proiettili anticarro, di proiettili per artiglieria marina e artiglieria antiarea) e la Caproni (apparecchiature per l'aviazione e la marina).

Nel corso degli anni sessanta nacquero a Imola e nel circondario molte nuove aziende, prevalentemente metalmeccaniche, ceramiche e di laterizi. I lavoratori dell'industria superarono per la prima volta quelli dell'agricoltura, l'attività che fino ad allora aveva impiegato la maggiore quantità di forza lavoro. Nel 1978 nacque la CESI, società cooperativa edile.

Uno dei più importanti fautori dello sviluppo dell'industria imolese privata del dopoguerra fu Renato Bacchini. Fu il fondatore del Gruppo Benati (macchine movimento terra), della Cerim (ceramiche), dell'Avicola Selice (alimentare) e il continuatore di molte altre attività industriali già presenti sul territorio.
Le maggiori aziende non cooperative del territorio imolese sono l'IRCE (conduttori elettrici) e la Case (gruppo FIAT),che alla fine degli anni "80 rilevò gli stabilimenti e la produzione del Gruppo Benati.

Finanza

Tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento si diffusero nel territorio imolese le prime casse rurali. Nate per fornire canali di accesso al credito per gli agricoltori, divennero ben presto un punto di riferimento per tutte le piccole attività economiche.
Oltre alle casse rurali, sorsero anche istituti di credito cooperativo per finanziare altri mestieri. Una delle più note fu la "Società Anonima Cooperativa fra gli Operai Birocciai con sede in Imola", costituita il 10 gennaio 1892 ad opera di 11 birocciai.
Nel XX secolo si svilupparono, dall'esperienza delle casse rurali, le banche di credito cooperativo. La principale realtà nel territorio imolese è la Banca di Credito Cooperativo Ravennate e Imolese, nata dalla fusione di undici cooperative di credito avviate a partire dal 1898.

Amministrazione

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Gemellaggi

Imola è gemellata con:

Sport a Imola

Autodromo

La città è sede dell'autodromo Enzo e Dino Ferrari, dove si disputava il Gran Premio della Repubblica di San Marino di Formula 1, la cui, finora, ultima edizione ha avuto luogo nel 2006.
L'autodromo Enzo e Dino Ferrari è tristemente famoso per la morte del campione brasiliano Ayrton Senna e dell'esordiente Roland Ratzenberger. La morte di Ayrton Senna fu assai criticata perché la legge italiana stabilisce che non si possono disputare manifestazioni sportive dopo la morte di un atleta durante la competizione. Infatti, Ratzenberger era morto sul circuito il sabato prima della gara durante le qualifiche (30 aprile 1994), mentre Senna morì durante la gara, il 1º maggio 1994; per aggirare la legge fu dichiarato che Roland Ratzenberger era deceduto in ospedale anziché nell'autodromo. Da alcuni anni la Formula 1 non gareggia più all'autodromo Enzo e Dino Ferrari, che ospita altre manifestazioni motoristiche. Negli ultimi anni tre delle società che hanno avuto in gestione l'autodromo, di proprietà del Comune, hanno dichiarato fallimento[23].

Pallacanestro

Sport molto seguito è inoltre la pallacanestro. La prima squadra della città è l'Andrea Costa, attualmente militante nel campionato italiano di Legadue.
Altra squadra storica della città è la Virtus Imola che dopo aver militato per anni in B1, ora è nelle serie minori a causa di un fallimento. La Virtus Imola gioca al Pala Ruggi (1500 posti), che è il palazzetto della città; in precedenza, giocava ai giardini Savonarola, in mancanza di uno stabile coperto. Non essendo il Palaruggi omologato per la serie A, l'Andrea Costa gioca le partite casalinghe al Palacattani di Faenza.

Ciclismo

La manifestazione ciclistica più importante che si svolge a Imola è la Coppa Placci, istituita nel 1922.
Nel 1968 Imola ha ospitato il campionato del mondo di ciclismo su strada disputatosi sul "circuito dei tre monti" e vinto da Adorni.
Il 3 giugno 1992 la decima tappa del Giro d'Italia 1992 si è conclusa ad Imola con la vittoria di Roberto Pagnin.
Dal 20 al 28 giugno 2009 Imola è stata sede dei Campionati Italiani di Ciclismo, denominati "Settimana Tricolore" (crono e strada), organizzata alla U.S.Imolese e dal Comune di Imola.

  Lo stesso argomento in dettaglio: Campionato italiano di ciclismo su strada 2009.

Ogni anno (dal 1996) a fine luglio si svolge all'interno dell'Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola il Gp Fabbi Imola, due giorni ciclistica per le categorie giovanili organizzata dalla Ciclistica Santerno Fabbi Imola. Nel 2010 la manifestazione ha portato sul tracciato in riva al Santerno oltre 700 piccoli ciclisti ed ha sposato l'arte con un'esposizione del pittore imolese Tonino Dal Re all'interno della torretta di Direzione dell'Autodromo.

Motociclismo

Negli anni dal 1948 al 1965 si disputò, nel Parco delle Acque minerali, una prova del Campionato mondiale di motocross. La gara inaugurale, corsa il 23 maggio 1948, fu il primo Gran premio internazionale di motocross mai disputato in Italia. Il tracciato misurava ben 5 km; la pista si snodava tra il Parco e il fiume Santerno, che i motociclisti guadavano in due punti. L'arrivo/partenza era in via Romeo Galli. L'appuntamento richiamava tutti gli anni una folla tra le 10mila e le 30mila persone.

Calcio

In ambito calcistico, la squadra principale è l'Imolese, che ha militato per vari anni in serie C; a causa della situazione economica, il club è precipitato in Promozione, da dove è stata promossa senza difficoltà in Eccellenza. Lo stadio, il Romeo Galli, può contenere all'incirca 3800 spettatori.

Rugby

L'A.s.d. Imola Rugby è il club cittadino di rugby a 15. Il Club è stato fondato nel 1978. Dalla stagione 2010/2011 la prima squadra o "Senior" milita nel Campionato nazionale Serie B nel Giorne B.
Il club gestisce anche le squadre cadette del Minirugby (Propaganda), per tutti i ragazzini dai 6 ai 14 anni, e delle Giovanili, per tutti i ragazzi dai 15 ai 18 anni; oltre alla "giovane", neonata formazione imolese degli Old, dai 40 anni in su.

Ginnastica artistica

Di Imola è anche la società di ginnastica artistica Biancoverde, la società in cui milita l'atleta olimpica Carlotta Giovannini.

Podismo

La manifestazione podistica più importante che si svolge a Imola è il «Giro dei Tre Monti», istituito nel 1968. Arrivo e partenza si svolgono per tradizione all'Autodromo. Il tracciato della corsa, lunga circa 15 km, si snoda sui colli circostanti Imola. L'altura più elevata è il monte Frassineto (252 m).

Football americano

Nel dicembre 2008, l'under 17 dei Ravens Imola, squadra di football americano, ha conquistato a Trecate (NO) il secondo posto nel campionato nazionale, aggiudicandosi il titolo di vice-campione d'Italia.
Il 23 maggio 2009 la squadra senior dei Ravens Imola, che milita in Silver League, ha battuto 27-26 i Rams Milano e si è aggiudicata un posto per la finale nazionale Serie B che si è tenuta il 6 giugno 2009 allo stadio Caravita di Cercola (NA) con risultato finale di 34 - 14 a favore dei Briganti Napoli. I Ravens Imola sono quindi nuovamente vice-campioni d'Italia.

Personaggi dello sport legati a Imola

Il corridore ciclista Diego Ronchini vinse svariate gare in linea, fra cui il Giro di Lombardia (1957). Fu Campione d'Italia nel 1959. Vinse il Trofeo Baracchi nel 1960. Fu terzo al Giro d'Italia del 1959, dopo aver indossato per diverse tappe la Maglia Rosa. Fece parte della squadra nazionale in alcuni Campionati del Mondo, classificandosi al 5º posto a Zandvoort.

Il 14 agosto 2008 l'imolese Andrea Minguzzi ha conquistato la medaglia d'oro alle Giochi della XXIX Olimpiade nella lotta greco-romana, vent'anni dopo l'ultimo successo olimpico del suo maestro, il concittadino Vincenzo Maenza. Si considera imolese di adozione anche il campione casertano della pallacanestro Vincenzo Esposito, che ha passato varie stagioni ad Imola dopo essere stato il primo italiano a giocare nella NBA.

Note

  1. ^ Dopo Ravenna, Rimini, Forlì e Cesena.
  2. ^ Andrea Nanetti, Imola antica e medievale, La Mandragora, 2008, pag. 94.
  3. ^ Lo storico ravennate Andrea Agnello, infatti, scrive che dovette essere ricostruita.
  4. ^ Liber Pontificalis di Andrea Agnello (ca. 801-post 847).
  5. ^ Il monte Castellaccio è il rilievo che domina il Parco delle Acque Minerali.
  6. ^ Saverio Orselli, Quando san Francesco portò la sua umiltà a Imola, su lauratani.myblog.it, «Strampalaura», 3 ottobre 2009. URL consultato il 24/05/2010.
  7. ^ Oggi l'unico monastero rimasto attivo dentro la città è quello delle Clarisse.
  8. ^ M. Tabanelli, Il Biscione e la Rosa, Fratelli Lega Editori, Faenza 1973, p. 43, nota 13.
  9. ^ Le lotte per il controllo di Imola non terminarono: lo testimonia l'aspra disputa tra le famiglie Vaini e Sassatelli.
  10. ^ Nei due secoli precedenti (XIV e XV) Imola era stata retta da vicari apostolici, investiti di una larga autonomia.
  11. ^ L'assetto politico-amministrativo così concepito restò immutato per oltre tre secoli e mezzo, fino all'unificazione dell'Italia, interrotto solamente dalla parentesi napoleonica.
  12. ^ La popolazione aveva raggiunto questo valore nel 1586; da allora, per oltre due secoli, la quota di 18.000 abitanti era rimasta costante.
  13. ^ Ne facevano parte i cantoni di Lugo, Massa Lombarda, Bagnacavallo, Cotignola, Conselice, Castel Bolognese, Castel del Rio, Fontana, Riolo, Fusignano, Mordano, Bagnara, Dozza, Casola Valsenio, Sant'Agata, Casal Fiumanese e Sassoleone.
  14. ^ Cesare Bianchi (a cura di), Dal Santerno al Panaro. Bologna e i Comuni della Provincia nella Storia, nell'Arte e nella Tradizione, Bologna, Proposta Editrice, 1987, vol. III, pp. 35-39.
  15. ^ Poi Banca Cooperativa di Imola, oggi Banca di Imola.
  16. ^ I conti Tozzoni arrivarono a Imola nel XVI secolo, dove vissero fino all'inizio del Novecento, per poi trasferirsi a Firenze.
  17. ^ Dati tratti da:
  18. ^ Rimase Vescovo di Imola anche dopo la nomina a Papa sino al 1816.
  19. ^ Cecilia Baroncini, «Biblioteca, 3 mila iscritti in più nel 2009», La Voce di Romagna, 16 luglio 2010.
  20. ^ Il giornale nacque con la testata «Eco della Diocesi di Imola», divenuta in seguito «Il Diario», «Il Nuovo Diario» e, infine, «Il Nuovo Diario Messaggero», a seguito della fusione con il periodico lughese «Il Messaggero».
  21. ^ Bee Italian dal 1874, su beeitalian.it. URL consultato il 27/07/2010.
  22. ^ Dante Passarelli, Museo "G. Bucci" della Cooperativa Ceramica di Imola, su musei.confartigianato.it. URL consultato il 27/07/2010.
  23. ^ http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/imola/cronaca/locale/2010/02/18/294172-giudice_formula_imola_fallita_accordo_creditori.shtml

Bibliografia

  • Antonio Saltini, Salomoni M. Teresa; Rossi Cescati Stefano, Via Emilia. Percorsi inconsueti fra i comuni dell'antica strada consolare, Bologna, Il Sole 24 Ore Edagricole, 2003, ISBN 978-88-506-4958-7.
  • Natale Tampieri, Imola 14 aprile 1945. Riflessioni sulla Resistenza, Imola, Corso Bacchilega, 2007, ISBN 978-88-88775-52-4.
  • Massimo Montanari (a cura di), La storia di Imola : dai primi insediamenti all'ancien régime. La Mandragora., Imola, 2000.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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