Giuseppe Meazza

calciatore, allenatore di calcio e dirigente sportivo italiano (1910-1979)
Disambiguazione – Se stai cercando l'omonimo stadio milanese, intestato a questo calciatore, vedi Stadio Giuseppe Meazza.

Giuseppe Meazza (Milano, 23 agosto 1910Rapallo, 21 agosto 1979) è stato un calciatore e allenatore di calcio italiano, di ruolo attaccante. Considerato da molti esperti il più grande giocatore italiano di tutti i tempi e uno dei più grandi in assoluto[2], è stato Campione del Mondo con la Nazionale italiana nel 1934 e nel 1938.

Giuseppe Meazza
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
Altezza169 cm
Peso73 kg
Calcio
RuoloAllenatore (ex attaccante, centrocampista)
Carriera
Squadre di club1
1927-1940Inter348 (245)
1940-1942Milan37 (9)
1942-1943Juventus27 (10)
1943-1944Varese20 (7)
1944-1946Atalanta14 (2)
1946-1947Inter17 (2)
Carriera da allenatore
1945-1946Atalanta
1946-1948Inter
1949Beşiktaş
1949-1951Pro Patria
1952-1953Italia (bandiera) Italia
1955-1956Inter
1957Inter
Palmarès
 Mondiali di calcio
OroItalia 1934
OroFrancia 1938
 Coppa Internazionale
Oro1927-30
Argento1931-32
Oro1933-35
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
«Averlo in squadra significava partire dall'1-0.»

Carriera

«Grandi giocatori esistevano al mondo, magari più tosti e continui di lui, però non pareva a noi che si potesse andar oltre le sue invenzioni improvvise, gli scatti geniali, i dribbling perentori e tuttavia mai irridenti, le fughe solitarie verso la sua smarrita vittima di sempre, il portiere avversario[3]»

Nato nel popolare quartiere di Porta Vittoria, iniziò a giocare a 6 anni sui campetti di Greco Milanese e Porta Romana in un gruppo di bambini che lui definì i Maestri Campionesi inseguendo una palla fatta di stracci. Ottenuto finalmente il consenso della mamma (il padre era morto in guerra nel 1917) a 12 anni inizia a giocare sui campi regolari con i ragazzi uliciani del Gloria F.C., dove un ammiratore gli regala quelle scarpette che tanto desiderava (e lui non poteva comprare) e che il "Brigatti" vendeva in Corso Venezia all'equivalente di circa 3 stipendi.[4][5]

A 14 anni compiuti entrò a far parte dell'Internazionale disputando il campionato ragazzi.[6] Fu Fulvio Bernardini a scoprirlo e a insistere presso l'allenatore dell'Inter, Arpad Weisz, affinché lo inserisse in prima squadra: Bernardini (che sarebbe diventato in seguito un importante allenatore e scopri' numerosi altri giocatori, fra cui un altro che sarebbe poi diventato centravanti dell'Inter, Alessandro Altobelli) si fermava sempre più spesso, al termine degli allenamenti, a osservare estasiato, tra i ragazzi delle giovanili, quel ragazzino che con il pallone tra i piedi faceva meraviglie. Bernardini, si narra, fu tanto insistente e convincente che alla fine Weisz volle visionarlo personalmente. Weisz si rese conto che Bernardini non aveva esagerato: a 16 anni il ragazzo fu aggregato in prima squadra e a 17 anni Giuseppe Meazza esordiva nell'Inter, nella Coppa Volta.

Fu in quell'occasione che gli fu dato il soprannome di “Balilla”: quando l'allenatore Weisz lesse nello spogliatoio la formazione, annunciando la presenza in squadra di Meazza fin dal primo minuto, un anziano giocatore dell'Inter, Leopoldo Conti, esclamò sarcastico: "Adesso andiamo a prendere i giocatori perfino all'asilo! Facciamo giocare anche i balilla!" L'Opera Nazionale Balilla, che raccoglieva tutti i bambini dagli 8 ai 14 anni, era stata costituita nel 1926 e cosi' allo scherzoso "Poldo" venne naturale apostrofare in quel modo il giovanissimo esordiente. Ma si sarebbe ricreduto presto: Meazza, in quella partita giocata contro l'U.S. Milanese, segno' tre gol, assicurando all'Inter la vittoria e facendo capire a tutti che era nata una stella [7]. "Pepin", come veniva chiamato in dialetto milanese, seguitò a giocare nel ruolo di centravanti nell'Ambrosiana, come era stata ribattezzata l'Inter in epoca fascista in seguito alla fusione con la U.S. Milanese. Iniziò subito a farsi notare a suon di gol e per la sua classe sopraffina, tanto che, non ancora ventenne, guidò la sua squadra alla conquista del neonato campionato di Serie A nel 1929-30 conquistando il titolo di capocannoniere con ben 31 reti.

I successi con la Nazionale

Sono da ricordare di lui la tecnica eccezionale, il dribbling ubriacante e le celebri punizioni a foglia morta con cui aggirava la barriera. Leggendaria anche la sua tecnica nel battere i rigori, caratterizzata da un doppio passo; in proposito si ricorda anche un curioso episodio: durante il match contro il Brasile, nella semifinale dei Mondiali del '38, apprestandosi a battere un rigore, gli si ruppe l'elastico dei calzoncini; ciò nonostante, sostenendo con una mano i detti calzoncini, calciò il rigore con la consueta finta, spiazzando il portiere brasiliano.

Esordì in nazionale non ancora ventenne il 9 febbraio 1930 a Roma in Italia-Svizzera terminata 4-2 con le sue due reti. Tre mesi più tardi, l'11 maggio dello stesso anno, alla sua quarta presenza in maglia azzurra, Meazza appose la sua prima inimitabile firma in campo internazionale, in una delle giornate più gloriose del calcio italiano. Tre prodezze del Balilla spianarono la strada alla nazionale guidata da Vittorio Pozzo, verso il primo grande trionfo della sua giovane storia. L'Italia superò l'Ungheria a Budapest con un incredibile 5-0, in quella che, di fatto, era la finale della prima Coppa Internazionale. Era quella anche la prima vittoria italiana in casa dei maestri danubiani, trasferta che, fino ad allora, aveva restituito memorabili rovesci, e il nome del 19enne fuoriclasse di Porta Vittoria irruppe nel novero delle grandi stelle del calcio continentale. L'eco dell'impresa, in Italia, fu enorme. La partita, seguita alla radio da un pubblico incredulo, rappresentò momento di svolta per il Calcio, non più vassallo delle scuole mitteleuropee, e, dopo quella partita, Meazza sarà l'eroe di tutti gli sportivi italiani. La sua carriera in azzurro fu a dir poco splendida: guidò l'Italia alla conquista del suo primo campionato del mondo, nell'edizione casalinga del 1934 realizzando 4 reti, di cui fu fondamentale quella nella ripetizione contro la Spagna dei quarti di finale. La partita venne ripetuta poiché il giorno prima si era conclusa in parità dopo i tempi supplementari (allora non erano previsti i calci di rigore): Meazza si dice fu “sbloccato” dopo che il tecnico spagnolo non schierò misteriosamente il suo spauracchio, il celebre portiere Ricardo Zamora, considerato all'epoca tra i migliori al mondo nel suo ruolo.

Dopo la vittoriosa Coppa Rimet, nella quale aveva ricoperto, come sempre più spesso gli accadeva, il ruolo di interno in luogo di quello di centravanti di inizio carriera, collezionò l'ennesimo terzo posto con la sua Ambrosiana dietro la Juventus, che dominò la scena italiana degli anni trenta. La prima partita con la nazionale campione del mondo fu la celebre battaglia di Highbury, così denominata perché si disputò nello stadio londinese di Highbury, in casa dei presunti “maestri” inglesi (che non disputavano la coppa del mondo perché si arrogavano il titolo di "inventori del calcio"). La partita cominciò molto male per l'Italia, che subì nei primi 12 minuti 3 reti e perse per infortunio il centromediano Monti, ma nella ripresa fu proprio Meazza a risollevare le sorti italiane con una doppietta. Tuttavia, la sconfitta per 3-2 in inferiorità numerica contro l'Inghilterra, in una partita durissima e maschia come non mai, è tuttora ricordata non certo come un'onta.

Il 9 dicembre 1934 contro l'Ungheria segnò il gol numero 25 (in 29 partite) con la maglia azzurra, affiancando Adolfo Baloncieri in vetta alla classifica marcatori della nazionale, nella partita seguente contro la Francia fece altri 2 gol che gli consentirono di balzare al comando della classifica in solitario. In campionato Meazza continuò a dimostrarsi un grandissimo attaccante, anche solo guardando il rullino dei cannonieri: nel 1935-36 si laureò nuovamente capocannoniere, con 25 reti, impresa che ripeté anche nel 1937-38 guidando per la seconda volta l'Ambrosiana alla conquista dello scudetto.

Quello stesso anno fu anche il capitano della nazionale alla coppa del mondo disputatasi in Francia: il secondo, prestigioso successo che portò l'Italia ai vertici del calcio mondiale e che permette di ricordare quella nazionale come una delle più forti squadre di tutti i tempi. Il 16 giugno a Marsiglia nella semifinale dei mondiali del 1938 contro il Brasile mise a segno il gol numero 33, l'ultimo della sua carriera in nazionale (passato alla storia poiché a causa della rottura dell'elastico dei pantaloncini tirò un calcio di rigore tenendoli con una mano), in seguito giocherà altre 7 partite in maglia azzurra senza andare in gol. Il suo record sarà raggiunto solo da Luigi Riva il 9 giugno 1973, sempre contro il Brasile in una amichevole, e quindi superato il 29 settembre dello stesso anno contro la Svezia.

Ultimi anni da professionista

L'anno successivo fu l'inizio del declino del grande campione, a causa di un infortunio, che lo tenne poi lontano dai terreni di gioco per oltre un anno: il famoso “piede gelato”, un'occlusione dei vasi sanguigni di un piede. Nell'autunno 1940 Meazza tornò al calcio giocato, stavolta con la maglia del Milan, ma non si trattava più del campione di un tempo, minato dall'infortunio occorsogli. La sua carriera nazionale si era conclusa l'anno precedente con un bottino di 53 partite e 33 reti, che gli valgono il secondo posto fra i bomber azzurri, dietro al solo Gigi Riva (35 reti). Inoltre, da bomber azzurro, Meazza vanta tuttora la permanenza più lunga al primo posto in esclusiva: 38 anni, 3 mesi e 23 giorni che partono da quando superò le 25 reti di Adolfo Baloncieri il 17 febbraio 1935 (Italia-Francia 2-1) a quando, come si è detto, le sue 33 totali furono eguagliate da Riva il 9 giugno 1973.

 
La tomba di Giuseppe Meazza

Dopo due stagioni al Milan passò alla Juventus. Dopo aver disputato il campionato di guerra 1943-44 con il Varese (7 goal in 20 partite disputate) ed una breve permanenza all'Atalanta nel 1945-46, anno in cui ricoprì per un breve periodo anche il ruolo di allenatore, concluse la carriera con un'ultima stagione con la sua maglia nerazzurra, quella dell'Inter.

Dopo il ritiro dal calcio giocato divenne giornalista e poi allenatore, anche se non raggiunse mai i suoi livelli da calciatore. Allenò la Pro Patria, in varie circostanze la sua Inter, e anche la Nazionale nel biennio 1952-53. Fu anche il primo allenatore italiano ad allenare una squadra straniera, il Besiktas, per cinque mesi a partire dal gennaio 1949.[8] Ma la cosa a cui si dedicò maggiormente fu quella di insegnare calcio ai ragazzi; infatti divenne responsabile del settore giovanile dell'Inter e fu lui che scoprì Sandro Mazzola.

Alla sua morte gli venne intitolato lo Stadio milanese di San Siro.

Statistiche

Presenze e reti nei club

Stagione Club Campionato
Comp Pres Reti
1927-1928 Inter DN 33 12
1928-1929 Ambrosiana-Inter DN 29 38
1929-1930 A 33 31
1930-1931 A 34 24
1931-1932 A 28 21
1932-1933 A 32 20
1933-1934 A 32 21
1934-1935 A 30 18
1935-1936 A 29 25
1936-1937 A 26 11
1937-1938 A 26 20
1938-1939 A 16 4
1939-1940 A 0 0
1940-1941 Milan A 14 6
1941-1942 A 23 3
1942-1943 Juventus A 27 10
1944 Varese * 20 7
1945-1946 Atalanta * 14 2
1946-1947 Inter A 17 2
Totale Campionato 443+20 266+9
Totale Serie A[9] 367 216

Cronologia presenze e reti in nazionale

Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Italia
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
09/02/1930 Roma Italia   4 – 2   Svizzera Amichevole 2
02/03/1930 Francoforte Germania   0 – 2   Italia Amichevole 1
06/04/1930 Amsterdam Paesi Bassi   1 – 1   Italia Amichevole -
11/05/1930 Budapest Ungheria   0 – 5   Italia Coppa Internazionale 3
22/06/1930 Bologna Italia   2 – 3   Spagna Amichevole -
25/01/1931 Bologna Italia   5 – 0   Francia Amichevole 3
22/02/1931 Milano Italia   2 – 1   Austria Coppa Internazionale 1
29/03/1931 Berna Svizzera   1 – 1   Italia Coppa Internazionale -
19/04/1931 Bilbao Spagna   0 – 0   Italia Amichevole -
20/05/1931 Roma Italia   3 – 0   Scozia Amichevole 1
15/11/1931 Roma Italia   2 – 2   Cecoslovacchia Coppa Internazionale -
20/03/1932 Vienna Austria   2 – 1   Italia Coppa Internazionale 1
08/05/1932 Budapest Ungheria   1 – 1   Italia Coppa Internazionale -
28/10/1932 Praga Cecoslovacchia   2 – 1   Italia Coppa Internazionale -
27/11/1932 Milano Italia   4 – 2   Ungheria Amichevole 1
01/01/1933 Bologna Italia   3 – 1   Germania Amichevole 1
12/02/1933 Bruxelles Belgio   2 – 3   Italia Amichevole 2
02/04/1933 Ginevra Svizzera   0 – 3   Italia Coppa Internazionale 1
13/05/1933 Roma Italia   1 – 1   Inghilterra Amichevole -
03/12/1933 Firenze Italia   5 – 2   Svizzera Coppa Internazionale 1
11/02/1934 Torino Italia   2 – 4   Austria Coppa Internazionale -
25/03/1934 Milano Italia   4 – 0   Grecia Qual. Mondiali 1934 2
27/05/1934 Roma Italia   7 – 1   Stati Uniti Mondiali 1934 - Ottavi 1
31/05/1934 Firenze Italia   1 – 1 dts   Spagna Mondiali 1934 - Quarti -
01/06/1934 Firenze Italia   1 – 0   Spagna Mondiali 1934 - Quarti 1
03/06/1934 Milano Italia   1 – 0   Austria Mondiali 1934 - Semif. -
10/06/1934 Roma Italia   2 – 1 dts   Cecoslovacchia Mondiali 1934 - Finale - 1º Titolo Mondiale
14/11/1934 Londra Inghilterra   3 – 2   Italia Amichevole 2
09/12/1934 Milano Italia   4 – 2   Ungheria Amichevole 1
17/02/1935 Roma Italia   2 – 1   Francia Amichevole 2
27/10/1935 Praga Cecoslovacchia   2 – 1   Italia Coppa Internazionale -
24/11/1935 Milano Italia   2 – 2   Ungheria Coppa Internazionale -
05/04/1936 Zurigo Svizzera   1 – 2   Italia Amichevole -
17/05/1936 Roma Italia   2 – 2   Austria Amichevole -
31/05/1936 Budapest Ungheria   1 – 2   Italia Amichevole 1
25/10/1936 Milano Italia   4 – 2   Svizzera Coppa Internazionale 1
25/04/1937 Torino Italia   2 – 0   Ungheria Coppa Internazionale -
23/05/1937 Praga Cecoslovacchia   0 – 1   Italia Coppa Internazionale -
27/05/1937 Oslo Norvegia   1 – 3   Italia Amichevole 1
31/10/1937 Ginevra Svizzera   2 – 2   Italia Coppa Internazionale -
05/12/1937 Parigi Francia   0 – 0   Italia Amichevole -
15/05/1938 Milano Italia   6 – 1   Belgio Amichevole 1
22/05/1938 Genova Italia   4 – 0   Jugoslavia Amichevole 1
05/06/1938 Marsiglia Norvegia   1 – 2 dts   Italia Mondiali 1938 - Ottavi -
12/06/1938 Parigi Francia   1 – 3   Italia Mondiali 1938 - Quarti -
16/06/1938 Marsiglia Brasile   1 – 2   Italia Mondiali 1938 - Semif. 1
19/06/1938 Parigi Ungheria   2 – 4   Italia Mondiali 1938 - Finale - 2º Titolo Mondiale
26/03/1939 Firenze Italia   3 – 2   Germania Amichevole -
13/05/1939 Milano Italia   2 – 2   Inghilterra Amichevole -
04/06/1939 Belgrado Jugoslavia   1 – 2   Italia Amichevole -
08/06/1939 Budapest Ungheria   1 – 3   Italia Amichevole -
11/06/1939 Bucarest Romania   0 – 1   Italia Amichevole -
20/07/1939 Helsinki Finlandia   2 – 3   Italia Amichevole -
Totale Presenze (36º posto) 53 Reti (2º posto) 33

Palmarès

Club

Inter: 1929-1930, 1937-1938
Inter: 1938-1939

Nazionale

Italia 1934, Francia 1938
1927-1930, 1933-1935

Individuale

1928-29 (38 gol), 1929-30 (31 gol), 1935-36 (25), 1937-38 (20)
1930 (7 gol), 1933 (5), 1936 (10)

Note

  1. ^ Vittorio Pozzo, Campioni del mondo. Quarant'anni di storia del calcio italiano, CEN, Roma 1968
  2. ^ http://www.areanapoli.it/varie/times-maradona-il-piu-forte-di-tutti-i-tempi_14281.html
  3. ^ Giuseppe Meazza, la favola di Peppin il folbèr, storiedicalcio.altervista.org
  4. ^ Storia del "Balilla" pubblicata il 30-5-1930 dal giornale Il Littoriale (Pavia, Biblioteca Universitaria).
  5. ^ Non è vero che aveva iniziato nell'Iris 1914: nell'opuscolo XX anni di vita sportiva - Sport Iris 1914 lui non è mai stato citato (conservato a Milano, Biblioteca Nazionale Braidense).
  6. ^ Il Dottor Franco Bettinelli nato nel 1909 e capitano dello Sport Iris Milan (Presidente S.G. Nazionale dal 1962 al 1977) in un suo memoriale scrisse che vinsero il campionato ragazzi 1924-25 battendo l'Inter in tutte le partite che disputò contro Meazza (elogio all'Iris Milan sulla Gazzetta dello Sport, circa aprile 1925 a firma Mario Zappa, su 2 colonne).
  7. ^ Paolo Facchinetti, La Grande Ambrosiana. L'Inter di Meazza contro Juve e Bologna: storia e numeri di uomini e fatti leggendari, GEO Edizioni, Empoli, 2001
  8. ^ Calcio 2000, numero 34 del Settembre 2000, pag. 133
  9. ^ Il totale di serie A, come nelle statistiche ufficiali, si riferisce ai campionati a girone unico a partire dal 1929/30. Non vengono quindi presi in considerazione il campionato cosiddetto "di guerra" del 1944 e il primo campionato post-guerra 1945/46, svolti entrambi a gironi (campionati nei quali Meazza ha all'attivo 34 presenze e 9 reti).

Bibliografia

Franco Rossi, Perda il migliore, Limina edizioni, 1998.

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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