Bortolo Mutti

allenatore di calcio e calciatore italiano

Bortolo Mutti, noto anche come Lino (Trescore Balneario, 11 agosto 1954), è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo attaccante.

Bortolo Mutti
Nazionalità
Altezza182 cm
Calcio
RuoloAllenatore (ex attaccante)
SquadraAssociazione Sportiva Bari
Termine carriera1989 - giocatore
Carriera
Squadre di club1
1974-1975Massese25 (0)
1975Inter0 (0)
1975-1976Pescara33 (6)
1976-1977Catania33 (8)
1977-1980Brescia109 (28)
1980-1981Taranto32 (9)
1981-1984Atalanta99 (24)
1984-1987Mantova96 (28)
1987-1989Palazzolo? (?)
Carriera da allenatore
1988-1991Pro Palazzolo
1991-1993Leffe
1994-1995Verona
1995-1996Cosenza
1996-1997Piacenza
1997-1998Napoli
1998-1999Atalanta
1999-2001Cosenza
2001-2002Palermo
2002-2003Reggina
2003-2006Messina
2007-2008Modena
2008-2009Salernitana
2010Atalanta
2011-Template:Associazione Sportiva Bari
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
Statistiche aggiornate al 15 giugno 2010

Carriera

Calciatore[1]

File:Mutti Bortolo.jpg
Mutti con la maglia dell'Atalanta

Cresciuto nella primavera dell'Inter, senza mai debuttare con la prima squadra, viene ceduto in Serie B al Pescara. Dopo una stagione passa al Catania, mentre l'anno successivo viene acquistato dal Brescia, ottenendo una promozione in Serie A nel 1979. Nel 1980-1981 va al Taranto, dove addirittura passerà alla storia per aver segnato una doppietta nientemeno che al Milan che quell'anno era in Serie B, mentre in quella successiva all'Atalanta, squadra della sua città, trascinandola dalla C1 alla A in tre stagioni, dal campionato 1980-1981 al campionato 1983-1984.

Conclude la carriera al Palazzolo nel 1989, dove svolge la mansione di allenatore-giocatore.

Allenatore

Debutta con la Pro Palazzolo nel 1988, dopodiché è ingaggiato dal Leffe, che nel 1992 porta in C1.

Seguono quindi due anni in B, a Verona e Cosenza, mentre nel 1996 vive con il Piacenza la sua prima esperienza in Serie A riuscendo ad ottenere una salvezza dopo uno spareggio contro il Cagliari. L'anno successivo rimane nella massima serie sedendosi sulla panchina del Napoli, società che tuttavia lo esonera dopo poche giornate.

Quindi altri quattro tornei in serie B, uno con l'Atalanta, due di nuovo con il Cosenza ed uno al Palermo.

Nel 2003 è di nuovo in serie A con la Reggina, mentre nella stagione seguente, alla guida del Messina, conquista la promozione in Serie A. Confermato alla guida dei peloritani, nella stagione 2004-2005 ottiene uno storico 7º posto, mentre l'anno successivo viene esonerato dall'incarico dopo la 31ª giornata a causa degli scarsi risultati conseguiti (terz'ultimo posto con soli 28 punti). Viene sostituito da Giampiero Ventura, ex allenatore del Napoli, il quale però non riesce ad evitare la retrocessione.

Nel mese di marzo della stagione 2006-2007 viene ingaggiato dal Modena, riuscendo a salvare la squadra dalla retrocessione e terminando la stagione al 15º posto. Tuttavia il 20 aprile 2008, con la squadra ai limiti della zona retrocessione, viene sollevato dall'incarico e sostituito da Daniele Zoratto.

Nel dicembre 2008 subentra sulla panchina della Salernitana al posto dell'esonerato Fabrizio Castori. Dopo cinque gare da tecnico granata, il 24 gennaio 2009, viene a sua volta sollevato dall'incarico in seguito alla sconfitta di Sassuolo (0-1) e sostituito dal suo predecessore.

L'11 gennaio 2010 viene ufficializzato il suo ritorno sulla panchina dell'Atalanta[2], in sostituzione del dimissionario Antonio Conte. La stagione si conclude con la retrocessione della squadra. Il 15 giugno 2010 gli subentra Stefano Colantuono.[3] Il 10 febbraio 2011 diventa il nuovo allenatore del Bari sostituendo Giampiero Ventura.

Note

  1. ^ E. Corbani e P.Serina, op. cit., pg.349
  2. ^ Lino Mutti allenatore dell'Atalanta
  3. ^ [1] Bergamonews.it

Fonti

  • "Cent'anni di Atalanta" vol.2, di E. Corbani e P. Serina, ed. SESAAB, 2007

Collegamenti esterni