Attilio Ferraris
Introduzione
Attilio Ferraris IV (Roma, 26 marzo 1904 - Montecatini, 8 maggio 1947) è stato un calciatore del campionato italiano.
Il padre aveva in gestione un negozio in cui si riparavano bambole, nei pressi di Via Cola di Rienzo. Cominciò la sua carriera nella Fortitudo, sul campo dell'Istituto Pio X, per poi passare alla Roma, dove giocherà 210 partite segnando un gol, giocando mediano laterale, terzino o anche centromediano. Carattere tipicamente romano, in campo si trasformava diventando un vera e propria furia agonistica. Conduceva una vita non troppo consona ad un atleta, infatti era noto come giocatore di poker e fumatore incallito, era considerato anche un inguaribile donnaiolo. Nonostante ciò fu un giocatore sempre generoso fino alla fine di ogni partita. Fecero epoca i duelli con lo juventino Raimundo Orsi. Fu il primo giocatore della Roma a vestire la maglia della Nazionale Italiana: esordì infatti il 1 gennaio 1928 a Genova, in occasione di Italia-Svizzera, terminata con il risultato di 3-2.
Indossando la maglia dell'Elettronica, giocò fino all'età di quarant'anni, quando subì una squalifica a vita, per aver picchiato un arbitro.
Passato alla Lazio, vinse il campionato del mondo di calcio del 1934 schierato nel ruolo di laterale destro. A Roma fu soprannominato "Biondino di Borgo Pio" e dopo una grandissima partita in nazionale contro l' Inghilterra fu chiamato il Leone di Highbury. Morì a Montecatini l'8 maggio 1947, su un campo di calcio, durante una partita tra vecchie glorie. La sua tomba al cimitero monumentale del Verano riporta la lapide "Attilio Ferraris IV Campione del Mondo" Durante il funerale, che si tenne a Via della conciliazione, Fulvio Bernardini lesse un commovente necrologio. È stato il primo importante Capitano della Roma.
Curiosità
- Quando scendeva in campo con la Roma, costringeva i compagni di squadra a recitare in coro il seguente slogan in dialetto romanesco: "Chi da' 'a lotta desiste fa 'na fine morto triste, chi desiste da' 'a lotta è 'n gran fijo de 'na m.......".
- Nel 1938, pur di partecipare alla Coppa Rimet (l'allora Coppa del Mondo), promise all'allenatore della nazionale italiana Vittorio Pozzo di smettere di fumare. In realtà non smise mai completamente.
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