Il discorso del re

film del 2010 diretto da Tom Hooper
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Il discorso del re (The King's Speech) è un film del 2010 diretto da Tom Hooper.

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Da sinistra: Helena Bonham Carter, Colin Firth e Geoffrey Rush in una scena del film
Paese di produzioneRegno Unito
Durata111 min
Generestorico, drammatico
RegiaTom Hooper
SceneggiaturaDavid Seidler
ProduttoreIain Canning, Emile Sherman, Gareth Unwin, Peter Heslop (co-produttore), Simon Egan (co-produttore), Charles Dorfman (produttore associato)
FotografiaDanny Cohen
MontaggioTariq Anwar
MusicheAlexandre Desplat
ScenografiaEve Stewart
CostumiJenny Beavan
TruccoFrances Hannon
Interpreti e personaggi
Logo ufficiale del film

Interpretato da Colin Firth, Geoffrey Rush e Helena Bonham Carter, il film ruota attorno ai problemi di balbuzie di Re Giorgio VI e al rapporto con il logopedista che lo ha in cura.

Il film ha vinto il premio del pubblico al Toronto International Film Festival,[1] 5 British Independent Film Awards 2010 (su 8 nomination) e ha ottenuto 7 candidature ai Golden Globe 2011 (una ha fruttato il Golden Globe per il miglior attore in un film drammatico al protagonista Colin Firth), nonchè 4 premi Oscar su 12 candidature: miglior film, miglior regia, miglior attore protagonista e miglior sceneggiatura originale.

Trama

Il film inizia con il Principe Alberto, Duca di York, il secondo figlio di Re Giorgio V, che è impegnato in un discorso alla chiusura dell'Empire Exhibition allo stadio di Wembley nel 1925, con sua moglie Elisabetta al suo fianco. Il suo evidente balbettare mette in grande imbarazzo i migliaia di presenti al discorso. Il principe tenta svariate cure, sempre invano, con la prospettiva di dover rinunciare ad eventuali eventi pubblici in futuro. La duchessa di York incontra Lionel Logue, un australiano che si occupa di terapie per chi ha problemi con il parlare, ora residente a Londra. Nella prima seduta, Logue pretende che i due si chiamino per nome, senza dover utilizzare le etichette formali e regali; convince il principe a leggere il soliloquio di Amleto Essere o non essere, con, nel medesimo tempo, un brano di Mozart nelle orecchie tramite delle cuffie. Logue registra l'esperimento ma il principe, convinto di essere senza speranza, abbandona la cura e lo studio dell'australiano. Quest'ultimo gli lascia la registrazione della sua lettura da portare a casa, "come ricordo". In occasione del messaggio di Natale del padre, Re Giorgio V, quest'ultimo spiega al figlio l'importanza della comunicazione in una monarchia moderna, al che il principe decide di ascoltare la registrazione fatta con Logue e sente una perfetta lettura e recitazione di Shakespeare, realizzata con la sua voce, senza balbettare. Egli ritorna da Logue ed i due lavorano assieme sul rilassamento dei muscoli e sul controllo del respiro, cercando allo stesso tempo di provare le radici psicologiche del suo balbettare.

Il Principe rivela alcune delle pressioni che visse da piccolo: il padre severo, la repressione del suo essere mancino, un doloroso trattamento per raddrizzare le gambe storte ed una tata che favoriva sistematicamente suo fratello maggiore. Come primo risultato della cura, i due diventano amici e confidenti. Arriva il momento della morte di Giorgio V: il Principe di Galles sale al trono come Re Edoardo VIII, ma egli vuole sposare Wallis Simpson, un'americana divorziata, cosa che non può fare essendo capo della Chiesa nel Regno Unito. Quando il Principe Alberto mette in chiaro come Edoardo non possa sposare una donna divorziata e mantenere il regno, Edoardo accusa rabbiosamente Alberto di mettere in atto un tentativo medievale per usurpare il trono, deridendo il fratello per le lezioni prese per risolvere il suo problema; proprio a causa del suo balbettare, il Principe non riesce a rispondere nulla. Nella seguente seduta, Logue insiste sul fatto che Alberto sarebbe divenuto re, e cerca di prepararlo anche psicologicamente all'evenienza; il Principe non gradisce l'atteggiamento dichiarandosi ancora fedele al fratello e tronca il rapporto con l'australiano, offendendolo per le sue origini e dichiarando concluse le cure. Re Edoardo abdica per sposarsi ed Alberto diventa Re Giorgio VI; egli ha dunque nuovamente bisogno dell'aiuto di Logue e, insieme alla moglie, si reca a casa sua per chiedere scusa. Il giorno dell'incoronazione a Westminster, il Re insiste affinché Logue venga fatto sedere fra i posti riservati alla famiglia regale e Cosmo Gordon Lang, l'Arcivescovo di Canterbury, cerca di informarsi sulle qualifiche di Logue.

Questo porta ad un altro aspro confronto fra il Re e Logue, durante il quale Logue casualmente si lascia cadere sulla Sedia di San Edoardo e scherzosamente tratta la Pietra di Scone come un oggetto di poco conto. Il Re è furioso per l'atteggiamento apparentemente irrispettoso con cui Logue ha trattato le due reliquie, ma i metodi del logopedista gli fanno capire che egli è in grado di fare il re tanto quanto suo fratello e qualunque dei re che lo hanno preceduto nei secoli prima di lui. Al momento della dichiarazione di guerra alla Germania del 1939, Giorgio VI convoca Logue a Buckingham Palace per preparare il discorso alla nazione da trasmettere via radio. Quando il Re e Logue arrivano al palazzo nello studio preposto, Winston Churchill rivela al Re che anche lui un tempo aveva un difetto nel parlato ma col tempo aveva trovato un modo per usare questa cosa a suo vantaggio. Il Re legge il suo discorso con al suo fianco Logue, che lo guida attraverso ogni passaggio. Le molte pause che necessitavano per impedire la balbuzie gli danno un suono ancora più convintamente drammatico, e il discorso fu un successo. Non appena finito, il Re si affaccia al balcone del palazzo con la sua famiglia, vedendo diverse migliaia di persone riunitesi per applaudirne il discorso. Con i titoli di coda si apprende che, durante ogni discorso pronunciato da Re Giorgio VI nella Seconda Guerra Mondiale, Logue fu sempre presente. Tempo dopo sarebbe stato inserito nell'Ordine Vittoriano per il suo servizio al Re, con il quale rimarrà amico per sempre.

Produzione

Il progetto è concepito su una sceneggiatura di David Seidler, che durante il processo di sviluppo ha sperimentato una versione teatrale. Con il supporto del UK Film Council, che ha stanziato 1 milione di sterline,[2] le riprese del film sono iniziate il 13 novembre 2009 e sono terminate il 17 gennaio 2010, dopo una lavorazione durata sette settimane. Dopo il periodo di post-produzione la versione definitiva del film è stata terminata il 31 agosto 2010.

Secondo quanto dichiarato dallo sceneggiatore del film David Seidler, la regina Elisabetta II avrebbe apprezzato la pellicola riconoscendone il valore storico ed etico.[3]

Distribuzione

La prima mondiale del film è avvenuta negli Stati Uniti il 4 settembre 2010 al Telluride Film Festival, successivamente è stato presentato al Toronto International Film Festival, dove ha ottenuto una standing ovation.[4] Alla manifestazione canadese il film ha vinto il People's Choice Award.[5]

L'uscita nelle sale cinematografiche statunitensi è avvenuta il 26 novembre 2010 attraverso la The Weinstein Company, che ha distribuito la pellicola anche in America Latina, Cina, Francia e Germania.

In Italia il film è uscito nelle sale cinematografiche il 28 gennaio 2011, su distribuzione Eagle Pictures.[6]

Riconoscimenti

Di seguito viene proposta una lista parziale di premi vinti, o a cui è stato candidato, il film:

Sequel

Durante il Festival di Berlino, Colin Firth ha annunciato che si farà un sequel. Il titolo provvisorio è "The Windsor at War" e la storia riprenderà proprio dalla fine del primo capitolo.[7]

Note

  1. ^ The King's Speech vince il Toronto Film Festival, su badtaste.it, 19 settembre 2010. URL consultato il 7 febbraio 2011.
  2. ^ (EN) Firth movie lands Toronto Film Festival prize, su bbc.co.uk, BBC News, 20 settembre 2010. URL consultato il 7 febbraio 2011.
  3. ^ Anastasia Mazzia, La regina Elisabetta loda Il Discorso del Re, su diredonna.it, 6 febbraio 2011. URL consultato il 7 febbraio 2011.
  4. ^ (EN) Roger Friedman, Colin Firth Gets Best 50th Birthday Gift, su showbiz411.com, 11 settembre 2010. URL consultato il 7 febbraio 2011.
  5. ^ Diego Odello, The King’s speech vince al Toronto Film Festival 2010, su ilcinemaniaco.com, 20 settembre 2010. URL consultato il 7 febbraio 2011.
  6. ^ Scheda su Il discorso del re da Comingsoon.it
  7. ^ Berlino 2011: Colin Firth annuncia il sequel de Il Discorso del Re, su cineblog.it, Cine Blog.it.

Collegamenti esterni