Template:Comune Martano (9.503 abitanti circa) è un comune del Salento in provincia di Lecce. È la città più popolosa della Grecìa Salentina.

Collocazione geografica

La cittadina è situata al centro della Grecia Salentina, in una posizione strategica che, dall'antica via romana Traiano-calabra (Lecce-Martano-Otranto), incrocia l'asse viario Otranto-Martano-Galatina-Gallipoli.

Etimologia

La presenza nello stemma civico di un centurione romano a cavallo (Martius Pegaseus) farebbe pensare ad un'origine romana della città, di cui è testimonianza l'evidente sistema di centuriazione del territorio. L'accurata ricerca del filologo Luigi Pisanò attribuisce più verosimilmente l'invenzione delle origini cittadine ad un colto umanista del XVI secolo, che avrebbe assunto lo pseudonimo di Martius e che si sarebbe richiamato alla leggenda del cavallo alato Pegaso, il quale trasformò l'uomo in pietra. Questa ipotesi rinvia ad un'indagine più plausibile sul toponimo mart, comune a tante altre località (Monte Martano, Massa Martana, Marta). La radice mart potrebbe alludere così alla morfologia oppure, se l'origine non fosse precedente alla venuta dei romani, al culto del dio Marte.

Monumenti

Il Castello Aragonese

Il principale monumento è il Castello Baronale, di cui i recenti restauri, criticati da Sgarbi, hanno evidenziato, nel castello di Martano, tracce di una porta d'ingresso e di un antico fossato risalenti alla fine del '300. Nel 1486, sotto il feudatario Antonello Gesualdo, Martano aveva il castello, le mura ed il fossato. Dentro queste fortificazioni si serrarono i martanesi alla notizia dell'assalto turco di Otranto nel 1480. Dopo la riconquista aragonese, del 1481, il castello venne ricostruito. Sorse a nord-est, attaccato alle case dell'antico abitato dal lato sud e, protetto da un fossato, si raccordava, con i suoi massicci volumi, alle mura cittadine, difese da cinque torri poste a presidio della Terra. Di questo fortilizio di marca aragonese, ci rimangono la torre di via Marconi e l'imponente torrione cilindrico del castello che presenta la base scarpata, il toro marcapiano ed, all'interno, tre feritoie ed una cannoniera strombata. Dalla superiore piazza d'armi, con falconetti, colubrine ed arghibugi si sparva contro gli aggressori. Sotto i Trani, nella seconda metà del '600, venne trasformato in palazzo baronale dall'esimio architetto coriglianese Francesco Manuli che sostituì la vecchia facciata con l'attuale, inserendo il bel portale con l'originale motivo delle bugne inclinate. Pregevole la balaustra della scalinata, animata da foglie-volto con valenza apotropaica. nei piani superiori sono interessanti alcuni pavimenti maiolicati e le volte a mattrotta dipinte con fiorami, trombe, pifferi, tamburelli, festoni, scene bucoliche e scorci di campagna. La facciata del castello in via Pomerio, nella seconda metà del '700, sotto i Gadaleta, venne rifatta integralmente dai maestri martanesi Donato Saracino e Tommaso Pasquale Margoleo, molto attivi nella Grecìa Salentina.

Il menhir di Santu Totaru

Di particolare interesse è il menhir di Santu Totaru, il più alto della Puglia grazie ai suoi 4,70 m.

Sagre e ricorrenze

Il 2 febbraio di ogni anno si tiene la fiera della Candelora e il 15 giugno quella di San Vito. In ottobre Martano ospita la Sagra del la volìa cazzata (Sagra dell'oliva schiacciata), gemellata con la Sagra del risotto di Villimpenta (Mantova). In luglio si tiene la Festa della Birra. Dal 2006, nei giorni tra il 13 e il 15 luglio, si svolge la Sagra della Reccia (frisella d'orzo).

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[1]

Amministrazione comunale

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Città gemellate

Martanesi celebri

Tra gli altri martanesi illustri figura Cosimo Moschettini, scienziato agrario tra i maggiori esponenti dell'Illuminismo salentino.

Galleria fotografica

Voci correlate

Collegamenti esterni

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