Saif al-Islam Gheddafi

politico libico

Sayf al-Islam Gheddafi (Tripoli, 25 giugno 1972) è un politico e ingegnere libico.

Sayf al-Islam Gheddafi

Dati generali
Suffisso onorificoسيف الإسلام معمر القذافي
Partito politicoPopular Front for the Liberation of Libya
Titolo di studiodottorato di ricerca
UniversitàLondon School of Economics and Political Science, Università di Tripoli e Imadec Executive Education

Figlio secondogenito del leader libico Mu'ammar Gheddafi, considerato come il possibile successore alla presidenza libica [1], è salito agli onori della cronaca internazionale in occasione della sommosse popolari in Libia del 2011. Il suo nome significa "la spada dell'Islam".

Carriera

È fondatore e presidente della Gaddafi International Foundation for Charity Associations [2]. Nel 2003, ospite in Italia di Marta Marzotto e d'un gruppo d'imprenditori, le sue dichiarazioni sulla strage di Nassiriya riportate in un'intervista [3] durante una visita ufficiale a Milano, costrinsero il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, e il sindaco Gabriele Albertini a cancellare la loro presenza all'inaugurazione d'una mostra di tesori libici a Palazzo della Ragione. In Libia Gheddafi è a capo della rete televisiva Al Libiya e, più in generale, controlla il settore delle telecomunicazioni, ma nel 2009 la sua televisione fu oscurata proprio dal padre, perché il figlio, a suo giudizio, si era dimostrato troppo favorevole alla promulgazione di riforme e alla democrazia [4].

Note

  1. ^ Saif, l'erede di Gheddafi made in Italy, Il Sole 24 Ore, 10 ottobre 2009
  2. ^ Il deserto non è silente promossa dalla Gaddafi International Foundation for Charity Associations
  3. ^ "Nella resistenza tutto è lecito, anche Nassiriya", di Francesco Battistni, Corriere della Sera del 21 dicembre 2003
  4. ^ Gheddafi chiude la tv del figlio e (ex) delfino Saif

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