Quando Luigi XIV decide di revocare l’editto di Nantes che accorda la libertà di culto agli ugonotti, l’articolo 10 dell’editto di Fontainebleau, promulgato nell'ottobre 1685, precisa: «È esplicitamente proibito ai nostri sudditi della detta Chiesa Riformata di uscire con le loro donne e con i loro bambini dal nostro detto reame, ... pena la galera per gli uomini e di confisca di persone e di cose per le donne». Numerosi ugonotti preferiscono tuttavia prendere la strada dell'esilio piuttosto che convertirsi. L’interdizione formale ad emigrare, sotto il cui giogo si trovavano, li forza a espatriare nelle più grandi difficoltà. Viaggiano di notte e si nascondono di giorno, ricorrendo, una volta abbandonata la loro regione, a persone che li aiutano a passare di nascosto i confini del regno. La loro destinazione furono i principali territori protestanti d'Europa: la Gran Bretagna e l'Olanda – la «grande Arca del Rifugio» – per gli ugonotti originari della Normandia, della Bretagna, dell'Orleanese, del Berry, dell'Anjou, della Turenna, del Maine, del Poitou, del Saintonge, dell'Aunis, dell'Angoumois, della Guienna, della Piccardia et dell'Île-de-France; i principati e le città libere dell'Impero tedesche, i cantoni elvetici e gli stati alleati per gli ugonotti originari della Linguadoca, della Cévenne, del Vivarais, della Provenza, del Delfinato, della Borgogna, della Champagne, dell'Île-de-France, della Lorena e del Piemonte francese; in minore proporzione i paesi scandinavi (Danimarca e Svezia), le colonie britanniche dell’America Settentrionale, le colonie olandesi del Suriname e del Capo di Buona Speranza e, per un piccolissimo numero, la Russia. Certi si sono stabiliti in Alsazia, unita alla Francia dal trattato di Vestfalia, firmato al termine della guerra dei Trent'Anni, abbandonando in tale occasione il calvinismo per il luteranesimo.

La croce ugonotta

Si distingue il «grand Refuge» del XVII secolo, designando l'esodo e l'insediamento nei paesi d'accoglienza in seguito all'editto di Fontainebleau di circa 200000 rifugiati, dal «Refuge» del XVI secolo, più limitato, il quale indica un insediamento al di fuori della Francia per ragioni d’oppressione religiosa fin dagli anni '30, prima ancora dello scoppio delle Guerre di religione.

Le menzioni di «Refuge», «partito per il Refuge» o «religioso fuggitivo» nei registri dell'epoca indicano che gli interessati sono fuggiti dalla Francia per motivi religiosi e si sono rifugiati in uno dei paesi menzionati.

Bibliografia

Collegamenti esterni