Risoluzione 1973 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite
La Risoluzione 1973 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, relativo alla situazione in Libia, è una misura adottata il 17 marzo 2011. La risoluzione del Consiglio di Sicurezza è stata proposta da Francia, Libano e Regno Unito.
Dieci membri del Consiglio di Sicurezza hanno votato in senso affermativo (Bosnia-Erzegovina, Colombia, Gabon, Libano, Nigeria, Portogallo, Sudafrica e dei membri permanenti Francia, Regno Unito e Stati Uniti). Cinque (Brasile, Germania, India e dei membri permanenti Cina e Russia) si sono astenuti; nessun membro ha espresso parere contrario[3].
La risoluzione chiede "un immediato cessate il fuoco" e autorizza la comunità internazionale ad istituire una no-fly zone in Libia e a utilizzare tutti i mezzi necessari per un’occupazione della Libia al fine di proteggere i civili.
Contenuto
La risoluzione, adottata ai sensi del Capitolo VII della Carta delle Nazioni Unite:
- chiede l'istituzione immediata di una tregua e la fine completa delle violenze e degli attacchi ai danni dei civili;
- impone una no-fly zone sopra alla Libia;
- autorizza tutti i mezzi necessari a proteggere i civili e le aree popolate da civili, ad eccezione di un'"occupazione straniera";
- rafforza l'embargo sulle armi e in particolare l'azione contro mercenari, consentendo ispezioni forzate di navi e aerei;
- impone il divieto di volo a tutti i voli libici;
- impone il congelamento dei beni e delle proprietà delle autorità libiche e ribadisce che le attività di queste ultime dovrebbero essere indirizzate a beneficio del popolo libico;
- estende alcuni punti della Risoluzione 1970 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ad un certo numero di altri individui ed entità libiche;
- istituisce una commissione di esperti per monitorare e promuovere l'applicazione delle sanzioni.
Votazioni
| Favorevoli (10) | Astenuti (5) | Contrari (0) |
|---|---|---|
* I membri permanenti sono in grassetto.