Pontile-tramezzo
In Francia viene definito jubé un elemento architettonico che, soprattutto nel XII e nel XIII secolo, caratterizzò l'interno delle chiese gotiche.


Si tratta di una struttura, simile all'iconostasi per aspetto e funzione, che separava il coro, riservato ai presbiteri, dalla navata riservata ai fedeli. Consisteva in una tribuna rialzata da cui venivano lette le Scritture, fungendo quindi anche da pulpito. A differenza dall'iconostasi quindi lo jubé era praticabile mediante due scale simmetriche ed aveva una propria decorazione scultorea e non era invece un supporto per rappresentazioni pittoriche. In effetti lo jubé sembra essere nato dalla fusione di elementi diversi già presenti nell'architettura romanica e del primo periodo gotico: la parete di separazione ("intramezzo" spesso ornato di marmi policromi) che spesso, soprattutto nelle chiese conventuali, divideva il coro dalla navata o la navata stessa in due parti e gli amboni scultorei in pietra [1].
Furono realizzate numerosissime strutture di questo tipo, estremamente decorate, in pietra ma anche il legno, generalmente a ponte, su tre arcate. Era previsto, in genere, anche un crocefisso posto in alto a soprastare tutto l'insieme. In alcuni casi era in rapporto ad un coro rialzato, soprastante ad una cripta che ha il suo accesso dagli archi dello jubé.
Tale arredo si diffuse anche in Fiandra, in Inghilterra ed altre aree dell'Europa settentrionale.
Il termine francese deriva dalla formula di apertura utilizzata dal diacono che, salito sul ballatoio, prima di iniziare la lettura si rivolgeva al superiore chiedendo la benedizione: Jube Domine benedicere. Il termine inglese, rood screen, deriva dalla presenza della croce, quello tedesco lettner dal termine lectorium[2].
Dopo il concilio di Trento cominciarono ad essere progressivamente smontati, fino al XIX secolo, e oggi ne rimangono pochissimi, soprattutto, per quel che riguarda la Francia, in piccole chiese della Bretagna.
In Italia questo elemento architettonico fu propriamente realizzato solo in chiese nell'area di confine con la Francia come la cattedrale di Aosta.[3] In altri casi viene a volte chiamato jubé un elemento architettonico del periodo tardo gotico, simile agli esempi d'oltralpe ma derivato autonomamente dagli "intramezzi" marmorei presenti in Italia fin dal periodo paleocristiano.
Note
- ^ Antonio Cadei, Paolo Piva,(a cura di) L'arte medievale nel contesto: 300-1300 : funzioni, iconografia, tecniche, 2006.
- ^ Antonio Cadei, Paolo Piva, L'arte medievale nel contesto: 300-1300 : funzioni, iconografia, tecniche, 2006.
- ^ Tale struttura fu demolita solo nel 1838: Touring Club Italiano, Torino e Valle d'Aosta, Touring Editore, 2005, pag. 573
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