Steve Harley & Cockney Rebel
I Cockney Rebel sono uno storico gruppo rock inglese, che raggiunse l'apice della propria carriera negli anni settanta. La loro musica spazia dal pop al rock progressivo, tuttavia sono generalmente considerati un gruppo glam rock.[1] [2] Dal 1975 hanno preso il nome di Steve Harley & Cockney Rebel.
Cockney Rebel | |
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Paese d'origine | ![]() |
Genere | Glam rock Pop rock |
Periodo di attività musicale | 1972 – in attività |
Etichetta | EMI |
Sito ufficiale | |
Storia
Steve Harley (nato come Steven Malcolm Ronald Nice a Deptford, Londra, il 27 febbraio 1951)[3] iniziò la sua carriera musicale suonando nei locali folk di Londra (Les Cousins, The Troubadour, Bunjie's); più tardi fondò una folk band chiamata Odin, nella quale entrò a suonare come chitarrista e violinista John Crocker[4] (conosciuto anche come Jean-Paul Crocker).[3] I due decisero di fondare i Cockney Rebel e, dopo una serie di audizioni, entrarono nel gruppo il batterista Stuart Elliott, il bassista Paul Jeffreys ed il tastierista Milton Reame-James; dopo essere stati scritturati dalla EMI pubblicarono nel 1973 un primo singolo, “Sebastian”, che raggiunse subito la vetta delle classifiche nei Paesi Bassi e in Belgio. Il loro primo album, The Human Menagerie, fu rilasciato lo stesso anno senza però ottenere un grande successo commerciale.[5] Il secondo album della band, The Psychomodo, uscì nel 1974 e i due singoli tratti da esso, Judy Teen e Mr. Soft, entrarono entrambi nella top ten delle classifiche del Regno Unito.[6]
L'atteggiamento scontroso di Harley provocò però lo scioglimento del gruppo alla fine del tour seguito alla pubblicazione del disco: dei membri iniziali della band rimase il solo Elliott.[5] Da questo momento il gruppo divenne in pratica un progetto del solo Harley, che a suggello della situazione rinominò la band Steve Harley & Cockney Rebel. Il successivo album, The Best Years Of Our Lives, venne pubblicato nel 1975 e prodotto dall'ingegnere del suono dei Beatles, Alan Parsons. Una traccia del disco, Make Me Smile (Come Up and See Me), pubblicata come singolo nel febbraio del 1975, raggiunse la vetta delle classifiche britanniche[7] e vendette nel mondo oltre un milione di copie,[8] diventando il pezzo più conosciuto della band.[9]
Passato il successo commerciale di Make Me Smile il declino fu piuttosto veloce; dopo il 1975 Harley non riuscì più a raggiungere il successo con i successivi dischi. Cantò nel brano The Voice di Alan Parsons, contenuto nell'album I Robot,[10] e raggiunse le posizioni alte delle classifiche solo con una cover di Here Comes The Sun nel 1976 e con una canzone tratta dal musical Il Fantasma dell'Opera, di Andrew Lloyd Webber, nel 1980.[11] Dal 1979 usò il suo solo nome, ad eccezione dell'album del 2005, The Quality of Mercy, pubblicato ancora sotto il nome di Steve Harley & Cockney Rebel.
La canzone Make Me Smile (Come Up and See Me) è stata inclusa nelle colonne sonore dei film The Full Monty, del 1997,[12] e Velvet Goldmine del 1998.[13]
Il bassista della prima formazione dei Cockey Rebel, Paul Jeffreys, morì il 21 dicembre 1988 nel disastro aereo del Volo Pan Am 103 sui cieli di Lockerbie. Era insieme alla moglie in luna di miele.[14]
Formazione
- John Crocker - violino / mandolino / chitarra – 1972-74
- Paul Jeffreys - basso – 1973-74
- Milton Reame-James - tastiere – 1973-74
- Stuart Elliot - batteria - 1973-77, 2006
- Jim Cregan - chitarra - 1975-77
- Duncan MacKay - tastiere – 1975-77
- George Ford - basso – 1975-77
Discografia
Cockney Rebel
- The Human Menagerie – 1973
- The Psychomodo – 1974
Steve Harley & Cockney Rebel
- The Best Years Of Our Lives – 1975
- Timeless Flight – 1976
- Love's A Prima Donna – 1976
- Face To Face - A Live Recording – 1977
Steve Harley
- Hobo With A Grin – 1978
- The Candidate – 1979
- Yes You Can – 1992
- Poetic Justice – 1976
- Stripped To The Bare Bones/Unplugged (Live) – 1998
The Steve Harley Band
- Anytime! - 2004
Steve Harley & Cockney Rebel
- The Quality of Mercy – 2005
Note
- ^ (EN) Stephen Palmer - The Glam Rock Story, su 70sglamrock.com. URL consultato il 14-02-2010.
- ^ (EN) Scaruffi – The History of Rock, su scaruffi.com. URL consultato il 14-02-2010.
- ^ a b (EN) Absolute Radio, su absoluteradio.co.uk. URL consultato il 14-02-2010.
- ^ (EN) Steve Harley – Official Site, su steveharley.com. URL consultato il 14-02-2010.
- ^ a b Onda Rock – Glam Rock, su ondarock.it. URL consultato il 14-02-2010.
- ^ Strong, pag. 338
- ^ Strong, pag. 338
- ^ Murrells, pagg. 358-359
- ^ (EN) The Guardian - Making him smile, su guardian.co.uk. URL consultato il 14-02-2010.
- ^ (EN) Onda Rock – I Robot, su ondarock.it. URL consultato il 14-02-2010.
- ^ Strong, pag. 338
- ^ (EN) The Internet Movie Data Base – Soundtracks for The Full Monty, su imdb.com. URL consultato il 14-02-2010.
- ^ (EN) The Internet Movie Data Base – Soundtracks for Velvet Goldmine, su imdb.com. URL consultato il 14-02-2010.
- ^ (EN) Lasting Tribute – Lockerbie Bombing Victims, su lastingtribute.co.uk. URL consultato il 14-02-2010.
Collegamenti esterni
Bibliografia
- (EN) Martin Charles Strong, The great rock discography, Giunti, 1998, ISBN 8809215222.
- (EN) Joseph Murrells, The Book of Golden Discs (2nd ed.), Barrie and Jenkins Ltd., ISBN 0214205126.