Exile on Main St.

album dei The Rolling Stones del 1972
Disambiguazione – Se stai cercando l'album dei Pussy Galore, vedi Exile on Main Street (Pussy Galore).

Exile on Main St., pubblicato nel 1972, è la quattordicesima uscita in Gran Bretagna e la diciassettesima negli Stati Uniti dei Rolling Stones.

Exile on Main St.
album in studio
ArtistaThe Rolling Stones
Pubblicazione12 maggio 1972
Durata67 min : 17 s
Dischi2
Tracce18
GenereBlues rock
Hard rock
Pop rock
Rock and roll
Soul
Gospel
EtichettaRolling Stones Records/Atlantic Records,
Virgin Records
ProduttoreJimmy Miller
Registrazionegiugno 1971 - marzo 1972
The Rolling Stones - cronologia
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Album successivo

Album doppio, uscito il 12 maggio in Inghilterra[1] e il 22 maggio negli USA, Exile on Main Street aveva come titolo provvisorio Tropical Disease ("malattia tropicale") poi sostituito con quello noto.

Exile on Main Street occupa la settima posizione nella classifica dei 500 migliori album di tutti i tempi stilata dalla rivista Rolling Stone. Raggiunse il numero 1 sia nella classifica inglese, sia in quella statunitense, rimanendovi rispettivamente per una e quattro settimane. Il 23 maggio 2010 la riedizione dell'album ha esordito direttamente alla prima posizione della classifica di vendita inglese.

Il disco

Il titolo dell'album, che in italiano è traducibile come "l'esilio sulla strada principale", allude all'esilio della band dall'Inghilterra per causa di problemi con il fisco con conseguente trasferimento in Francia. Infatti, le registrazioni sono state fatte nella cantina della villa in Francia di Keith Richards. In questo album si instaura un duello tra blues e boogie, tra rumore e silenzio, tra armoniche country e chitarre slide in giubilo. La canzone più famosa è probabilmente Tumbling Dice, ma molto note sono pure Rocks Off, Shine a Light, Sweet Virginia, All Down the Line e Happy. Quest'ultima fu incisa da Keith Richards insieme al produttore Jimmy Miller e al sassofonista Bobby Keys mentre aspettava gli altri membri che erano in ritardo in studio.

Copertina

La copertina di Exile on Main St. è costituita da un collage di foto e spezzoni di filmini in Super 8 in bianco e nero, opera del fotografo Norman Seeff. Il retro di copertina figura anch'esso varie fotografie degli Stones e di vari freaks; la donna "misteriosa" raffigurata nell'angolo in basso a sinistra è Chris O'Dell, l'assistente personale della band.

Registrazione

Exile on Main St. è composto di brani la cui stesura risale ad un lasso di tempo compreso tra il 1968 e il 1972. A proposito delle prime tracce scritte, Mick Jagger disse nel 2003: «Dopo aver rescisso il contratto con Allen Klein, non volevamo dargli i diritti su [queste canzoni già pronte]», cosa che erano stati costretti a fare per Brown Sugar e Wild Horses dell'album Sticky Fingers. La maggior parte di esse era stata incisa tra il 1969 e il 1971 agli Olympic Studios e nella casa di campagna di Jagger in Inghilterra durante le sessioni per Sticky Fingers.[2]

Nella primavera del 1971, i Rolling Stones, si ritrovarono ad essere veramente tartassati dal fisco britannico, lasciarono così l'Inghilterra prima che il governo decidesse di condannarli per evasione fiscale. Mick Jagger si stabilì a Parigi con la neo moglie Bianca, e il chitarrista Keith Richards affittò una lussuosa villa chiamata Nellcôte, a Villefranche-sur-Mer, vicino a Nizza. Gli altri membri della band, si stabilirono anch'essi in varie zone del Sud della Francia. Dopo aver cercato senza successo uno studio di registrazione in Francia che fosse adatto per il nuovo album dei Rolling Stones, fu deciso che il gruppo avrebbe registrato il disco a Nellcôte nella villa di Keith, utilizzando le apparecchiature di studio che la band si era portata dietro dall'Inghilterra all'interno di un camion.

Nellcôte

Le sedute di registrazione presero il via a metà giugno 1971. Il bassista Bill Wyman ricorda che il gruppo lavorava principalmente di sera, incidendo e provando i pezzi per tutta la notte, tutti i giorni, dalle otto di sera fino alle tre di mattina del giorno dopo. Wyman aggiunse: «Naturalmente, non tutti venivano in studio a lavorare tutte le sere. Questo fatto, per me, fu la fonte delle maggiori frustrazioni del periodo. Per i nostri precedenti due album avevamo lavorato tutti insieme ascoltando i consigli del produttore Jimmy Miller. A Nellcôte invece, le cose andarono molto diversamente, e mi ci volle un po' per capire il perché». All'epoca Richards stava diventando un consumatore abituale di eroina. Centinaia di dollari di eroina fluivano per la casa ogni settimana insieme a vari visitatori e perdigiorno che affollavano la villa e che inclusero anche William S. Burroughs, Terry Southern, Gram Parsons e Marshall Chess (che dirigeva la nuova etichetta degli Stones).[3] A Parsons venne chiesto di andarsene da Nellcôte all'inizio di luglio, perché Richards stava diventando paranoico a causa della droga e non voleva avere problemi con la polizia francese (Parsons era infatti anch'esso un avido consumatore di droghe).

L'abuso di sostanze stupefacenti da parte di Richards, spesso gli precludeva la partecipazione alle sedute di registrazione che si svolgevano nella cantina della villa, mentre Mick Jagger e Bill Wyman erano di frequente assenti per altre ragioni. I restanti membri del gruppo si trovarono quindi spesso a dover registrare in situazioni differenti dal consueto. Uno dei casi più celebri riguarda la registrazione del brano Happy, cantato da Richards. Registrato in cantina, il brano fu inciso dai soli Richards (chitarra e voce), Bobby Keys al sassofono e Jimmy Miller alle percussioni, gli unici presenti nel pomeriggio in cui Richards, ripresosi momentaneamente dalla sbornia "drogata", decise di scendere giù in cantina per registrare qualcosa.

La band delle sessioni di Nellcôte consistette principalmente in Richards, Bobby Keys, Mick Taylor, Charlie Watts, Miller (batterista e produttore che sostituì momentaneamente Watts per l'incisione di Happy e Shine a Light),[2] e Jagger quando era disponibile. Wyman non gradiva l'atmosfera decadente della villa di Richards e saltò gran parte delle sessioni in studio. Le parti di basso non suonate da Wyman, vennero accreditate a Taylor, Richards e al sessionman Bill Plummer. Wyman affermò nella sua biografia Stone Alone, che all'epoca di Exile, esisteva una netta divisione all'interno della band tra chi indulgeva nelle droghe senza ritegno alcuno (Richards, Miller, Keys, Taylor, il tecnico del suono Andy Johns) e quelli che conducevano uno stile di vita maggiormente sobrio (Wyman, Watts e Jagger).[3]

Los Angeles

Successivamente, le sedute di registrazione si spostarono ai Sunset Sound Recorders di Los Angeles dove furono eseguite numerose sovraincisioni sul materiale registrato nella cantina francese (tutte le parti di pianoforte e di tastiera, le tracce vocali, alcune parti di chitarra e di basso) tra il dicembre 1971 e il maggio 1972. Alcuni brani (come Torn and Frayed e Loving Cup) furono riregistrati daccapo a Los Angeles.[2] Anche se Jagger era stato spesso assente a Nellcôte,[3] a Los Angeles prese in mano il comando delle sessioni, reclutando i musicisti Billy Preston e Dr. John e i migliori turnisti della città per il completamento dell'album.[2] L'arrangiamento in stile gospel di brani come Tumbling Dice, Loving Cup, Let It Loose e Shine a Light furono ispirati da una visita che Jagger e Preston fecero in una chiesa evangelica locale.[2]

Le lunghe sedute di incisione e i differenti metodi di lavoro utilizzati da Jagger e da Richards nel disco, riflettono le crescenti disparità che stavano venendo a crearsi nello loro rispettive esistenze.[3] Durante la lavorazione del disco, Jagger aveva sposato Bianca, e poco tempo dopo gli era nata una figlia, Jade, nell'ottobre 1971. Richards invece stava sempre con la fidanzata Anita Pallenberg, ma entrambi erano ormai diventati dei completi tossicodipendenti,[3] e conducevano uno stile di vita molto meno "borghese". Sebbene l'album venga spesso definito dalla critica come l'epitome massima dell'arte di Keith Richards, grazie al suo suono intrinsecamente "sporco", volutamente "trasandato" e "rock", Jagger ebbe anch'egli un ruolo decisivo nella fase di post produzione dell'opera.[3]

Pubblicazione ed accoglienza

Preceduto dal singolo Tumbling Dice, un successo da top 10 sia in Gran Bretagna che in America, Exile on Main St. venne pubblicato nel maggio 1972. Si rivelò subito un immediato successo commerciale, raggiungendo il numero 1 in classifica in diverse parti del mondo.

All'epoca della sua uscita, molti critici giudicarono Exile on Main St. un disco "ruvido" e di "difficile assimilazione" da parte del pubblico. Lenny Kaye, scrisse su Rolling Stone una recensione dove asseriva che il disco non era nulla di speciale, e che non era all'altezza dei precedenti dischi della band, non contenendo nessun brano particolarmente memorabile.[4]

Altri critici invece lodarono il disco per il suono sporco molto rock e la varietà di stili musicali in esso contenuti, dal blues al country, dal rock al soul, ecc... Il critico musicale Robert Christgau fu uno dei primi a definire l'album il capolavoro dei Rolling Stones, titolo onorifico che il disco in futuro si vedrà affibbiato molto spesso.[2]

Tracce

  • Tutte le canzoni sono di Jagger/Richards tranne dove indicato.
  1. Rocks Off - 4:32
  2. Rip This Joint - 2:23
  3. Shake Your Hips (Slim Harpo) - 2:59
  4. Casino Boogie - 3:33
  5. Tumbling Dice - 3:45
  6. Sweet Virginia - 4:25
  7. Torn and Frayed - 4:17
  8. Sweet Black Angel - 2:54
  9. Loving Cup - 4:23
  10. Happy - 3:04
  11. Turd on the Run - 2:37
  12. Ventilator Blues (Jagger/Richards/M.Taylor) - 3:24
  13. I Just Want to See His Face - 2:52
  14. Let It Loose - 5:17
  15. All Down the Line - 3:49
  16. Stop Breaking Down (Robert Johnson) - 4:34
  17. Shine a Light - 4:14
  18. Soul Survivor - 3:49

Nuova edizione

Il 18 maggio 2010 è uscita una riedizione dell'album: l'edizione semplice (in formato CD) contiene i diciotto brani originali, l'edizione deluxe include un CD Bonus con dieci brani inediti. Questi i titoli:

  1. Pass The Wine (Sophia Loren)
  2. Plundered My Soul
  3. I'm Not Signifying
  4. Following The River
  5. Dancing In The Light
  6. So Divine (Aladdin Story)
  7. Loving Cup - Alternate Take
  8. Soul Survivor - Alternate Take
  9. Good Time Women
  10. Title 5

La versione super deluxe comprenderà un DVD documentario di trenta minuti, i dischi in vinile e un libretto per collezionisti di 50 pagine con fotografie degli anni di Exile.

Delle dieci tracce bonus, cinque sono outtakes delle sessioni originali: I'm Not Signifying, una versione embrionale di Tumbling Dice intitolata Good Time Women, lo strumentale Title 5, e le versioni alternative di Loving Cup e Soul Survivor, quest'ultima con alla voce Richards.[5] Le altre cinque tracce, anche se risalenti all'epoca della registrazione di Exile, hanno subito un trattamento di restyling con delle sovraincisioni effettuate poco prima della pubblicazione, nuove tracce vocali da parte di Jagger su tutti i brani, nuovi cori al posto di quelli vecchi ad opera delle attuali coriste della band, Cindy Mizelle e Lisa Fischer, e una nuova parte di chitarra suonata da Mick Taylor per Plundered My Soul.[5]

La riedizione dell'album debuttò direttamente al primo posto della classifica inglese, quasi 38 anni dopo la prima uscita dell'album originale (arrivato anch'esso al numero 1). I Rolling Stones sono diventati il primo gruppo ad aver posizionato due volte lo stesso album di studio al primo posto in classifica.[6] L'album entrò anche al numero 2 in classifica negli Stati Uniti vendendo 76.000 copie durante la prima settimana di distribuzione.[7]

Formazione

Altri musicisti

Curiosità

  • The Departed, un film del 2006 del regista Martin Scorsese, contiene una scena dove Bill Costigan manda a Madelyn Madden una e-mail con oggetto Exile on Main St. contenente una registrazione compromettente di Colin Sullivan che parla con il boss malavitoso Frank Costello.
  • Il 31 ottobre 2009, la rock band Phish ha reinterpretato l'intero Exile on Main St. durante il concerto di Halloween svoltosi a Indio, in California.
  • Il primo episodio della quarta stagione del telefilm Californication è intitolato "Exile on Main St." (Inoltre sono presenti numerosi riferimenti agli Stones lungo tutta la serie.)
  • Il gruppo "Pop-punk" dei Green Day ha recentemente suonato una cover di Rip This Joint al "Late Night with Jimmy Fallon"

Note

  1. ^ http://www.allmusic.com/album/exile-on-main-st-r16834/review
  2. ^ a b c d e f Exile on Main St., su timeisonourside.com. URL consultato il 6 luglio 2006. Errore nelle note: Tag <ref> non valido; il nome "time" è stato definito più volte con contenuti diversi
  3. ^ a b c d e f Robert Greenfield, Making Their Masterpiece: Exile on Main St., su rollingstone.com, Rolling Stone. URL consultato il 6 luglio 2006.
  4. ^ [1][collegamento interrotto]
  5. ^ a b Paul Sexton, Behind the bonus tracks on 'exile on main street', in TimesOnline, Times Newspapers Ltd., 9 May 2010. URL consultato l'8 giugno 2010.
  6. ^ Archive Chart, su theofficialcharts.com, 29 maggio 2010. URL consultato il 13 marzo 2011.
  7. ^ Up for Discussion Jump to Forums, 'Glee' Stops the Show at No. 1, Stones Come in Second On Billboard 200, su billboard.com, 14 settembre 2009. URL consultato il 13 marzo 2011.
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