Somnium Scipionis
Il Somnium Scipionis è l'ultima parte del sesto libro del trattato De re publica di Cicerone, composto tra il 56 ed il 51 AC.
Il Somnium Scipionis presenta dei temi di contenuto filosofico-mistico (è stato infatti paragonato al mito di Er ne La Repubblica di Platone, a cui la Repubblica di Cicerone sembra essere una risposta), come l'immortalità dell'anima, un premio celeste per le buone azioni degli uomini, l'esistenza di un aldilà, che furono ripresi nella cultura cristiana. In particolare Macrobio scrisse un commentario in due volumi su quest'opera. Cicerone vi espone inoltre la sua visione del cosmo, in cui nella Via Lattea trovano pace le anime che hanno difeso in vita con le loro azioni lo stato.
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Template:Trama Nel Somnium Cicerone immagina un colloquio ambientato nel 129 AC tra Publio Cornelio Scipione Emiliano e degli amici. Tra questi, Gaio Lelio gli chiede come mai nel 133 AC non era stata costruita una statua, come premio, a Publio Cornelio Scipione Nasica che aveva ucciso Tiberio Gracco, un sovvertitore delle istituzioni.
L'Emiliano risponde raccontando di un sogno che aveva avuto nel 149 AC, quando si era recato in Africa da Massinissa, re della Numidia, in occasione della terza guerra punica. Dopo aver parlato a lungo con Massinissa del nonno adottivo Publio Cornelio Scipione Africano (maggiore), questi appare in sogno all'Emiliano e tra loro comincia una dissertazione filosofica. L'Africano gli racconta profeticamente delle tappe della carriera politico-militare, come pure dell'immortalità dell'anima. Dalla Via Lattea, la sede degli eroi, spiega come la gloria terrena (il riconoscimento che Lelio si aspettava) sia ben poca cosa, mentre si dovrebbe anelare alle cose celesti.
Sulla Terra infatti si deve prestare servizio allo Stato, perché chi avrà difeso e conservato la patria (i politici) e chi avrà colto l'armonia dell'assoluto (gli artisti) saranno i primi ad arrivare in cielo. Gli altri, dovranno purificarsi nell'orbita della luna prima di poter avere accesso alla Via Lattea.
Personaggi
- Publio Cornelio Scipione Emiliano: fu il console Romano che distrusse definitivamente Cartagine sconfiggendone le armate nella battaglia di Zama; soppresse anche delle rivolte Celto-Ibere nella Hispania Tarraconensis dove ne espugnò la roccaforte di Numanzia.
- Publio Cornelio Scipione Africano: nonno dell'Emiliano per adozione, aveva combattuto nella seconda guerra punica.