Opera buffa

genere dell'opera lirica

L’Opera Buffa nacque come intermezzo tra i vari atti dell’Opera “seria”, allo scopo di intrattenere il pubblico con momenti allegri e scherzosi ed alleggerire la tensione dello spettatore preso dai tragici eventi narrati sulla scena.

In seguito l’Opera Buffa diventò un genere autonomo che si caratterizzò per la presenza di personaggi fissi rappresentanti del ceto popolare.

Essi erano privi di una personale caratterizzazione ed assolvevano a ruoli predeterminati, erano cioè delle semplici macchiettte: il servo imbroglione, il vecchio avaro, il giovane di buona famiglia che si innamora della contadina, o della prostituta, tutti personaggi presi dalla Commedia Classica e dalla Commedia dell'Arte.

Le Opere Buffe avevano una durata decisamente inferiore alle rappresentazioni delle Opere "serie" , e la loro messa in scena era decisamente più economica: infatti richiedevano un organico strumentale ristretto, costumi e scenografie semplici (mentre invece nell’Opera Melodrammatica seria i costumi erano molto costosi e ricercati, visto che la rappresentazione era ambientata nelle corti regali).

Ciò permise una diffusione capillare di questo tipo di opera non solo in Italia ma in tutta Europa, a partire da alcune città-fulcro, come ad esempio Napoli, Parigi o Venezia.

Lo scarso investimento economico che questo tipo di opera richiedeva permise la formazione di molte nuove compagnie di artisti che vi si dedicavano, con l’avvicinamento di molti giovani all’Opera Lirica, e permise anche un allargamento del pubblico che si recava a teatro, in quanto le scene rappresentate erano estratti di vita quotidiana disegnati in chiave comica.

Pur avendo anch’essa, come si è già sottolineato, degli scemi precostituiti, l’Opera Buffa risultò alquanto più libera e varia dell’Opera seria.

In definitiva, l’Opera Buffa fu molto importante nell’evoluzione dell’arte musicale, in quanto permise una miglior valorizzazione della diversità dei ruoli delle varie voci, e rese il discorso musicale molto più dinamico e dotato di una particolare funzione espressiva, introducendo il dialogo simultaneo tra i vari personaggi.

Come già anticipato, agli inizi del Settecento l’Opera Buffa era semplicemente un intermezzo dell’Opera seria.

Infatti la prima Opera Buffa fu "La serva padrona" di Giovanni Battista Pergolesi, rappresentata la prima volta il 28 agosto 1733 al Teatro S. Bartolomeo di Napoli come intermezzo dell’Opera seria "Il prigioniero superbo" del medesimo autore.

Solo nella seconda metà dello stesso secolo essa assunse esistenza autonoma, grazie all’opera in Italia dei poco noti Leonardo Vinci e Leonardo Leo.

Il lavoro di costoro venne poi ripreso ed ampliato da celeberrimi artisti quali Scarlatti, Rossini, Cimarosa.