Città libera dell'Impero

suddivisione amministrativa

Per libere città imperiali si intendono quelle città del Sacro Romano Impero che

  • non erano soggette ad un feudatario, ma direttamente all'imperatore del Sacro Romano Impero

oppure

  • città, generalmente soggette ad un principe vescovo, che erano riuscite ad ottenere una certa autonomia (per esempio l'esenzione da determinati tributi o dall'obbligo di fornire soldati in caso di guerra).

sino al XVI secolo le prime erano dette città imperiali (ted. Reichsstädte), le seconde città libere (ted. freie Städte). Nelle diete imperiali tutte queste città trovarono congiuntamente rappresentanza nel collegio delle città libere e imperiali, dando origine, nell'uso comune, al termine di "libera città imperiale". È vero invece che non tutte le città imperiali erano "libere", e che non tutte le città libere erano anche "imperiali".

La dipendenza immediata dall'imperatore comportava una serie di privilegi. Le città imperiali godevano di un'ampia autonomia, in particolare in campo giurisdizionale. Esse avevano anche obblighi specifici rispetto all'imperatore, cui andavano i loro tributi e cui dovevano prestare assistenza, specialmente in caso di guerra.

Le città libere ottenevano il loro status grazie a privilegi decretati dall'imperatore o dal vescovo. A differenza delle città imperiali, generalmente erano esentate dai tributi e dall'obbligo di prestare assistenza all'imperatore in caso di guerra (fatta eccezione per le crociate).

Storia

Le prime città imperiali sono attestate a partire dal Basso Medioevo, nei secoli XIII-XIV, periodo in cui progressivamente molte città iniziarono ad affrancarsi dai poteri feudali, laici ed ecclesiastici, e si videro riconosciuta l'autonomia.

Il loro status giuridico si evolse fino a che, dopo il Grande interregno, a partire dal 1273, divennero membri della Dieta imperiale con diritto di voto. La loro posizione si stabilizzò ulteriormente quando nel 1489 si organizzarono nel "collegio delle città imperiali", uno dei tre "collegi" che andò a costituire da allora le diete imperiali. La loro potenza in molti casi crebbe notevolmente, tanto che alcune riuscirono a sottomettere ampi territori, sebbene invece altre non controllassero che un esiguo territorio fuori delle proprie mura. Le città che riuscirono a controllare i territori più vasti furono tra le altre Dortmund, Francoforte sul Meno, Metz, Norimberga, Ulm; ma Berna fu quella che riuscì a sottomettere il territorio più vasto in assoluto.

Il novero delle città che godevano di questo status variò comunque moltissimo nel corso dei secoli, da un lato a causa del fatto che molte furono, per diverse ragioni, nel tempo private della loro autonomia e dei loro privilegi e vennero occupate e infeudate; dall'altro lato per il fatto che molte si separarono dall'impero in diverse circostanze, iniziando una storia a se.

Il numero massimo di città imperiali si raggiunse nella prima metà del XVI secolo; nei documenti della dieta di Worms del 1521, ne sono attestate 85. Dopo la Guerra dei trent'anni e la pace di Westfalia, la loro situazione generale iniziò a risultare progressivamente indebolita, tanto che sempre più apparvero come membri svantaggiati dell'impero, rispetto ai grandi stati principeschi. Tuttavia, la loro posizione culturale, spesso notevole, rimase di primo piano ancora per tutto il XVIII secolo. Nel 1800 ne rimanevano 51. Nel 1802, nel quadro di una generale riforma nell'ambito dell'impero, dovuta alla grande confusione suscitata dall'ascesa della Francia e di Napoleone, 46 di queste città vennero private del titolo e annesse a vari stati principeschi; solo Amburgo, Augusta, Brema, Francoforte sul Meno, Lubecca e Norimberga rimasero autonome, ma con prerogative ridotte. Nel 1805/06 Augusta e Norimberga furono annesse alla Baviera.

Intanto nel 1806 l'impero venne abolito, e dopo il Congresso di Vienna le quattro città rimanenti divennero stati sovrani nell'ambito della nuova Confederazione germanica. Francoforte sul Meno perse l'indipendenza nel 1866, durante l'unificazione tedesca, per essersi opposta a tale processo, e venne annessa alla Prussia; Lubecca fu privata dell'autonomia di "Land" nel 1937, per ripicca, per essersi opposta ai nazisti nel periodo in cui questi stavano per prendere il potere. Oggi solamente Amburgo e Brema conservano traccia del loro passato di libere città imperiali, nel fatto di essere città-stato nell'ambito della Repubblica federale di Germania.

Elenco delle città imperiali

Nel 1800 le città imperiali erano:

Inoltre, sino alla rivoluzione francese vi erano undici città imperiali in Alsazia:

e dieci altre città, riunite dal 1354 nella "lega delle dieci città":

già dopo la pace di Westfalia (1648) tuttavia, la giurisdizione su queste città, tranne Strasburgo, era passata alla Francia. Sempre nel corso della rivoluzione francese, nel 1795, fu annessa la città imperiale di

Sino alla pace di Westfalia erano state città imperiali anche

passate alla Francia, e

Altrettanto vale per

sino alla pace di Nimega (1678/1679).

Fino al 1652 fu città imperiale

Nel 1677 passò alla Francia la città imperiale di

Nel 1745 fu annessa al granducato di Assia-Kassel la città imperiale di

In epoche precedenti alla guerra dei trent'anni, nel basso medioevo e nella prima età moderna, tra le altre, erano state città imperiali:

le città svizzere di:

de facto fino al loro ingresso nella Confederazione elvetica, avvenuto nelle date riportate sopra, ufficialmente fino alla pace di Westfalia (1648),

e la città italiana di:

  • Lucca (dal 1181 - staccatasi di fatto progressivamente dall'impero, e ufficialmente nel 1648).

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