Giuseppe Caimi

militare e calciatore italiano (1890-1917)

Giuseppe Caimi, detto Polidoro (Milano, 30 dicembre 1890Monte Valderoa, 14 dicembre 1917), è stato un militare e calciatore italiano, di ruolo centrocampista.

Giuseppe Caimi
Caimi nei primi anni dieci
Nazionalità
Calcio
RuoloCentrocampista
Carriera
Squadre di club1
1911-1913Inter23 (2)
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
Giuseppe Caimi
Il tenente degli Alpini Giuseppe Caimi
NascitaMilano, 30 dicembre 1890
MorteCima Valderoa, 14 dicembre 1917
Cause della mortecaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Italia
Forza armataRegio Esercito Italiano
ArmaFanteria
SpecialitàAlpini
UnitàBrigata alpina "Cadore"
Reparto7º Reggimento alpini
Gradotenente
GuerrePrima guerra mondiale
DecorazioniMedaglia d'oro al valor militare
[2]
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«Cantava, suonava, dipingeva, beveva, amava... ed andava a ricuperare l'attendente ferito, sotto il naso degli austriaci.»

Carriera

Ha militato nell'Inter dal 1911 al 1913, giocando 23 gare in due campionati di massima divisione, in cui la squadra si piazzò rispettivamente al quarto[2] e al terzo posto[3] nel proprio girone.

Nel 1912 fu convocato inizialmente da Vittorio Pozzo nella squadra nazionale per le Olimpiadi di Stoccolma, ma all'ultimo momento fu depennato dallo stesso dalla lista dei partecipanti alla manifestazione sportiva[4] in quanto, secondo alcuni, Caimi era stato sorpreso in un night di Milano mentre gridava testualmente: "Svedesone bionde, aspettatemi, arriva Caimi!". Venutolo a sapere, Pozzo decise di escluderlo dalle convocazioni[5].

La morte in guerra

Allo scoppio della prima guerra mondiale venne chiamato alle armi e combatté con il 7º Reggimento alpini della (Brigata alpina "Cadore") con il grado di tenente comandante il Plotone esploratori. Nei giorni immediatamente successivi alla conclusione della Prima battaglia del Piave, si trovò coinvolto nei combattimenti che portarono alla stabilizzazione del fronte del Grappa-Piave fino alla successiva Battaglia del solstizio.

Il tenente Caimi morì il 14 dicembre 1917 sul Monte Valderoa (Massiccio del Grappa) in provincia di Gorizia, meritando la medaglia d'oro al valor militare per il coraggio dimostrato, successivamente assegnatagli con Regio Decreto 23 ottobre 1921.[6][7]

Il comune di Milano gli dedicò la via antistante il vecchio Ospedale Maggiore di Milano[8].

Onorificenze

«Ufficiale di leggendario valore, dopo tre giorni di violentissimo bombardamento e di disperati attacchi nemici, teneva con pochi superstiti, affascinati dal suo mirabile ardimento, una posizione montana di capitale importanza, riuscendo a scompigliare con accanita lotta corpo a corpo le sovverchianti forze che l’accerchiavano. Nell’aspra lotta, colpito a morte, cadeva fra i suoi soldati col grido di “Savoia” sulle labbra, segnando ed affermando, anche nella morte, il limite oltre il quale il nemico non doveva avanzare.»
— Cima Valderoa, 14 Dicembre 1917

Note

  1. ^ Olimpiadi Stoccolma 1912 La prima volta di Pozzo storiedicalcio.altervista.org
  2. ^ Riassunto stagione interfc.it
  3. ^ Riassunto stagione interfc.it
  4. ^ Vittorio Pozzo, "I ricordi di Pozzo", in Il Calcio Illustrato, Milano 1949-50.
  5. ^ Mimmo Carratelli in Guerin Sportivo, numero 9 del 1986, pag. 101.
  6. ^ Domenica sportiva del 5 maggio 1918, pagina 7 emeroteca.coni.it
  7. ^ [1]
  8. ^ Vittore Buzzi e Claudio Buzzi, Le vie di Milano: dizionario della toponomastica milanese.

Bibliografia

  • Vittore Buzzi e Claudio Buzzi, Le vie di Milano: dizionario della toponomastica milanese.
  • Vittorio Pozzo, "I ricordi di Pozzo", in Il Calcio Illustrato, Milano 1949-50.
  • Mimmo Carratelli in Guerin Sportivo, numero 9 del 1986, pag. 101.

Collegamenti esterni

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