Template:Comune Civezza (Çivessa in ligure[1]) è un comune italiano di 628 abitanti[2] della provincia di Imperia in Liguria. Template:Mappa comune Italia

Geografia fisica

Il comune è situato sul crinale di un colle nell'entroterra della Riviera ligure di ponente, a ridosso di due vallate, ed è distante dal capoluogo circa 11 km, anche se i territori comunali confinano con il capoluogo imperiese.

Il centro abitato più vicino è Poggi che dista solo 2 km ed è parte del comune di Imperia. Civezza si trova a 222 m sul livello del mare, da cui dista poco più di 4 km, anche se una volta il territorio comunale si estendeva fino alla riva e vi erano spiagge comunali: nonostante ciò la montagna è parte integrante della storia e delle tradizioni civezzine. A pochi chilometri a nord del paese, si erge il monte Faudo, la più alta vetta della zona, poco al di sopra dei 1150 mt s.l.m.

Civezza dista 40 chilometri dal confine francese, e 52 dal Principato di Monaco.

Sul territorio comunale sono presenti alcuni corsi d'acqua, solitamente secchi durante i mesi più caldi , tra i quali spicca il Lavarghetto (stessa pronuncia sia in lingua italiana che in lingua ligure).

È notevole la presenza di alberi d'olivo che circondano il paese e ricoprono le colline circostanti.

Storia

Secondo la tradizione pare che il borgo sia stato fondato nel XII secolo da tre esuli di Venezia, un Ricca, un Dolca e un Arrigo, che dettero i nomi alle famiglie "storiche" del piccolo borgo. Una ricostruzione più recente attribuisce la fondazione di Civezza ad alcuni soldati dell'Impero romano, ma questa versione, peraltro piuttosto lacunosa, ha sollevato parecchie polemiche. Per tali motivi la nascita di questo piccolo paese resta avvolta nel mistero.

Le prime testimonianze riportano la distruzione del villaggio da parte dei pirati di Frassineto. Molto probabilmente l'attuale localizzazione del comune è dovuta proprio alle continue invasioni piratesche che spinsero gli abitanti ad edificare un nuovo nucleo più riparato, in cima alla collina.

A seguito dello sfaldamento della Marca Aleramica alla quale Civezza fu sottoposta, divenne dominio dei marchesi di Clavesana e in seguito acquistata nel 1162 da Porto Maurizio. Il borgo seguì pertanto le vicende storiche dell'odierno capoluogo imperiese e inserita dal 1288 nel territorio della Repubblica di Genova.

Nel 1564 fu saccheggiato dal pirata turco Dragut, celebre nella riviera ligure per le sue razzie e rapimenti in vari borghi marinari e persino montani. Proprio per contrastare il violento fenomeno furono erette le famose cinque torri d'avvistamento ancora oggi in parte conservate nella loro integralità.

Una di esse in piazza Venezia è perfettamente conservata; altre due in via Dante sono meno visibili ma altrettanto interessanti ed affascinanti.

Nel 1796 durante la Campagna d'Italia vi passò Napoleone Bonaparte alla testa di quell'esercito che, di lì a poco, avrebbe scritto memorabili pagine della storia dell'umanità.

Nel 1815 verrà inglobato nel Regno di Sardegna, così come stabilirà il Congresso di Vienna del 1814 anche per gli altri comuni della Repubblica Ligure, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861. Da segnalare nel periodo luglio/agosto 1849 il soggiorno, dopo l'epilogo della Repubblica Romana, di Aurelio Saffi, ove dimorò fino all'arresto e il successivo esilio in Svizzera.

Moltissimi civezzini (çivessenghi in dialetto ligure) durante la Prima guerra mondiale lasciarono il paese per il fronte, e ai caduti per la patria è dedicato un monumento in piazza San Marco Evangelista, con tutti i nomi di coloro che persero la vita durante quegli anni tragici.

Durante il Fascismo, nel 1928 Civezza venne unita al comune di San Lorenzo al Mare. Gli eventi bellici del 1943-1945 toccarono marginalmente il paese di Civezza, oggetto comunque di rastrellamenti e controlli da parte delle truppe tedesche. Terminato il regime fascista Civezza, nel 1946, riacquistò la propria autonomia comunale. Non fu infatti il paese in sè, ma i suoi abitanti, ad essere le vittime di quel periodo. Molti furono i civezzini caduti in guerra in Albania, Grecia e Russia. Inoltre alcuni di essi vennero inviata nei campi di concentramento nazi-fascisti. Per la strada che porta al monte Faudo, situato al sopra del paese, si nascosero i partigiani ed è in quelle zone che si compì l'eroico sacrificio di Felice Cascione. Al termine della Seconda guerra mondiale fu applicata un'aggiunta alla lapide del monumento ai caduti, per onorare i morti e i dispersi tra il 1940 e il 1945.

Negli anni successivi alla guerra, il paese ha visuto un lungo periodo di spopolamento, approssimativamente dal '46 al '90, dovuto al fatto che molti abitanti andarono a vivere fuori per motivi di lavoro e comodità.

Ultimamente invece, il paese sta vivendo un periodo di ripopolamento, grazie all'ingente numero di persone che, affascinate dal borgo medievale, hanno deciso di trasferirvisi, sia dal resto d'Italia che dall'estero.

Simboli

File:Civezza-Stemma.png
«Troncato: il PRIMO, di rosso, al libro aperto, d'argento, la prima facciata con la scritta in lettere maiuscole di nero e in quattro righe PAX TIBI MAR CE, la seconda facciata similmente scritta e in quattro righe EVAN GELI STA MEUS; il SECONDO, di azzurro, al torrione d'oro, murato di nero, privo di merli, finestrato di due in palo, di nero, chiuso dello stesso, fondato in punta, accompagnato da due ramoscelli di olivo, fogliati di sette, di verde, fruttati di due, di nero, uno a destra, l'altro a sinistra. Ornamenti esteriori da Comune»
«Drappo di bianco con la bordatura di rosso»

Lo stemma ufficiale e il gonfalone sono stati approvati con l'apposito Decreto del Presidente della Repubblica datato al 7 marzo del 2005.[4]

Monumenti e luoghi d'interesse

 
Panorama

Architetture religiose

Oltre la Chiesa parrocchiale, vedi infra, tuttora fiorente e sede del curato locale con l'annesso oratorio e campanile imponente che ne dà una visibilità a 360° stante la collocazione particolarmente favorevole, esistono diverse piccole chiesette rupestri alquanto caratteristiche situate a poche centinaia di metri dall'attuale centro abitato e dove, probabilmente sino al secolo scorso, erano localizzati alcuni insediamenti minori o frazioni; Si tratta in particolare delle chiese di San Sebastiano, San Salvatore, San Rocco e della caratteristica Capelletta detta " della Colla " situata in una spianata all'incrocio tra la strada che conduce da un lato a Poggi e dall'altro a Santa Brigida ed al Monte Faudo, di proprietà privata che è meta ogni anno in occasione della festa della Madonna degli Angeli (8 settembre) di una caratteristica processione che raccoglie molti fedeli delle valli limitrofe. Numerode altre edicole o cappellette sono disseminate nella campagna circostante oramai in buona parte abbandonate ma non per questo meno suggestive.

Chiesa di San Marco

La parrocchiale, intitolata all'evangelista Marco, fu eretta su una costruzione preesistente che subì rimaneggiamenti nel corso del XV secolo. Proprio di quest'epoca risultano essere i due altari laterali, rifatti con una fine lavorazione a mosaico. L'attuale edificio è invece risalente al 1783 su disegno dell'architetto Francesco Carrega che progettò l'edificio in stile barocco. All'interno è conservata una statua del 1645 raffigurante la Vergine Maria, due quadri del pittore Martinelli e un affresco ritraente San Marco con il leone. L'altare in legno d'ulivo è stato scolpito nel 1982 di Ludovico Haddad.

Società

 
La chiesa parrocchiale di San Marco Evangelista

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[5]

Cultura

È stato realizzato negli scorsi anni ad opera del Comune e con la collaborazione dell'Associazione Culturale San Marco un Forum Polivalente, situato in Via Guglielmo Marconi in ampi locali risalenti al Medio Evo sapientemente restaurati, che à stato dedicato alla memoria di Ricca Gianmarco, Sindaco di Civezza dal 1978 al 1989 tragicamente scomparso mentre era ancora in carica e che ha lasciato una traccia indelebile nella storia recente del paese. Nelle ampie sale ricavate laddove una volta c'era un antico mulino "a sangue" sono oggi ospitate vestigia dell'attività contadina, suppellettili agricole, fotografie di un passato oramai scomparso che gli abitanti del paese intendono ancora valorizzare e far rivivere a beneficio di quanti, anche stranieri che profittano per lunghi periodi del fascino particolare di questa località, hanno ancora a cuore un mondo ed una cultura dalla quale traiamo tutti le nostre radici. L'esposizione è visibile in occasione delle feste e ricorrenze (vedi infra) che attraggono ogni anno migliaia di visitatori, oppure concordando con il vicino Comune un'apertura ad hoc. L'Associazione Culturale San Marco, composta da decine di volenterosi giovani e non solo,oltre a realizzare diverse manifestazioni e spettacoli che oramai costituiscono un'attrazione storica e ricreativa tradizionale nella stagione turistica imperiese, cercano ogni anno di offrire a quanti hanno a cuore le tradizioni locali anche manifestazioni minori quali rappresentazioni teatrali, esposizioni pittoriche, letterarie, floreali, musica classica, musica leggera, conferenze e quant'altro possa interessare sia i residenti che gli ospiti ed il cui provento viene infine completamente devoluto in beneficenza.

Istruzione

 
Monumento ai caduti

Civezza è sede di una centenaria scuola elementare statale. La scuola elementare è da decenni motivo d'orgoglio per la popolazione, per merito dell'ottimo livello dei suoi alunni (che immancabilmente si ritrovano ad essere tra i migliori delle classi di cui vengono successivamente a far parte). Tradizione radicata ormai da decenni è anche la recita di Natale che tutti gli anni coinvolge bambini e famiglie del paese, pochi giorni prima del 25 dicembre. Tale istituzione è ora a rischio di chiusura a causa di una sconsiderata politica di contenimento dei costi, ad opera del ministro Maria Stella Gelmini. Nel giugno 2009 il Presidente della Regione Liguria Claudio Burlando ha comunicato ufficialmente alla scuola che farà il possibile per evitarne la chiusura.

Eventi

  • Festa di san san Marco Evangelista il 25 aprile festività laico-religiosa che riunisce le celebrazioni ecclesiastiche per la festa patronale (la stessa di Venezia da cui, secondo tradizione, discendono i Civezzini), e quelle laiche della Liberazione dell'Italia dal Regime Fascista.
  • Festa del Circopaese il 1 maggio. Si tratta di una festa molto sentita in paese, che richiama visitatori da tutta la regione e dalla vicina Francia. Durante la giornata in ogni piazza del paese si svolgono spettacoli e giochi. La sera si balla e si beve fino a notte inoltrata.
  • Plenilunio d'Agosto. Ogni anno durante il mese di agosto (con data variabile) il paese si ritrova al buio, con torce ai muri al posto dei lampioni; vengono istituiti parecchi punti d'osservazione del cielo e si celebra così il 'matrimonio' tra Civezza e la luna.

Così il poeta e scrittore Francesco Biamonti descrisse il paese di Civezza:

«Civezza. Che volete di più? Paese in mezzo agli ulivi e alto sul mare; per arrivarvi si passa in una sinfonia di tronchi di rami; l'orizzonte si apre, oltre che sul mare, su altri paesi dai nomi bellissimi, Pietrabruna, Boscomare, su crinali che se ne vanno lontano, come melodie su flutti d'argento; le case e le piazzette sono antiche, di un'intimità raggrumata nel vento. C'è un che di sospeso, di dolce, di lieve, una vertigine che viene dalla luce in ascesa.Più su del paese, più su degli ulivi si stende la macchia mediterranea con strade polverose e chiese e sentieri e ovili rosi dai cespugli. La grazia, che sotto era fragile, si fa rude, si accorda fuori del tempo alla forza del mare.Poiché le prime alture, bisogna pur dirlo, sono le più indifese, di un equilibrio che se si tocca si rompe. Collocata su un costone, arenatavi come una barca, Civezza è fragile e leggera, una nuvola che vi si accosti sembra trascinarla.Basta un palazzo sghembo per offenderla, e una macchina che passi in un vicolo disturba i morti. È un paese che ha bisogno di vivere intatto come un ricordo. Di che sia frutto questa bellezza rimane un mistero: vicoli e cascate di ulivi non bastano a spiegarlo. Che venga dal fatto che ha, sotto, la luce instabile del mare e, sopra, quella più ferma di un paesaggio montano?»

Economia

 
L'oratorio di San Giovanni Battista

Storicamente l'economia del paese si è sempre basata sull'agricoltura, più precisamente nella produzione di olio d'oliva d'ottima qualità, e di vino anch'esso pregiato (la presenza di oliveti e vigneti domina il paesaggio circostante). Tali abitudini si sono perse con le generazioni nate dopo il secondo dopoguerra. Ora l'economia del paese si basa principalmente sul turismo, sulle imprese edili, sulla ristorazione e sugli agriturismi. Infine sono innumerevoli i rapporti che il paese ha con i comuni attigui per varie attività quali, ad esempio, lo smaltimento dei rifiuti.

Infrastrutture e trasporti

Strade

Civezza è situata lungo la Strada Provinciale 44. Il comune non è raggiungibile direttamente tramite autostrada, pertanto il casello autostradale di Imperia Ovest (Porto Maurizio) sull'Autostrada A10 è l'uscita consigliata per raggiungere la destinazione. Eventualmente si può raggiungere il paese uscendo al casello di Imperia Est (Oneglia). Per raggiungere il paese dalla S.S. 1 Via Aurelia è possibile sia passare per il bivio di Poggi (in Zona Prino, che permette di godere il paesaggio della vallata di Porto Maurizio), sia passare per il bivio di San Lorenzo al Mare (che permette di godersi la vallata di Civezza e tutta la sua collina con alberi di ulivi). Esistono anche altre due strade per raggiungere il paese: la prima passa da Torrazza ed arriva poco al di sotto della chiesa della Madonna delle Grazie, la seconda passa per Dolcedo e, passando davanti alla chiesa di Santa Brigida, arriva in piazza della Madonna delle Grazie. Queste ultime sono strade poco frequentate e semi-sconosciute che collegano il paese ai circostanti paesini e che permettono di godersi la meravigliosa macchia mediterranea che attornia Civezza.

Ferrovie

La stazione ferroviaria più vicina è quella di Imperia - Porto Maurizio sulla linea ferroviaria VentimigliaGenova nel tratto locale compreso tra Ventimiglia e Savona.

Amministrazione

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Amministrazioni precedenti

Note

  1. ^ Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario del professor Gaetano Frisoni, Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.
  2. ^ Dato Istat al 31/12/2009
  3. ^ Fonte dal sito Confedilizia.it
  4. ^ Tratto dal sito Comuni-Italiani.it
  5. ^ Dati tratti da:

Altri progetti

Collegamenti esterni

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Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1985 1990 Gianmarco Ricca Lista civica Sindaco
1990 1991 Carlo Santambrogio Democrazia Cristiana Sindaco
1991 1992 nd Commis. prefet.
1992 1997 Mario Proto Partito Democratico della Sinistra Sindaco
1997 2001 Mario Proto Lista civica Sindaco
2001 2006 Mario Proto Lista civica Sindaco
2006 2011 Giuseppe Ricca Lista civica Sindaco
2011 in carica Giuseppe Ricca Lista civica "Per Civezza" Sindaco