Muzio Attendolo (incrociatore)

incrociatore leggero della Regia Marina

La Muzio Attendolo fu un incrociatore leggero della Regia Marina italiana, appartenente alla classe Condottieri tipo Raimondo Montecuccoli. Venne così battezzata in onore del condottiero del XV secolo Muzio Attendolo detto Sforza.

Muzio Attendolo
Note
MottoConstans et indomitus
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Venne impostata nel 1931 nei Cantieri Riuniti dell'Adriatico di Trieste, varata nel 1934 ed entrò in servizio nel 1935; fu affondata il 4 dicembre 1942.

Attività bellica

Durante la seconda guerra mondiale prese parte alla battaglia di Punta Stilo del 9 luglio 1940 e fece parte alla scorta del convoglio M.42 che culminò nella prima battaglia della Sirte del 17 dicembre 1941. Nell'estate successiva prese parte alle battaglie di mezzo giugno (12 - 16 giugno 1942) e di mezzo agosto (10 - 15 agosto 1942), durante la quale il 13 agosto venne colpito da un siluro del sommergibile britannico Unbroken perdendo la prua, ma riuscendo comunque a rientrare al porto di Messina e raggiungere successivamente Napoli per i lavori di riparazione.

Il giorno di Santa Barbara

Mentre si trovava nella città partenopea il 4 dicembre 1942, giorno di Santa Barbara, vi fu un bombardamento da parte dei B-24 americani partiti dall'Egitto che arrivarono indisturbati sulla città in quanto scambiati per una formazione di Ju 52 tedeschi, sganciando le loro bombe da oltre 6000 metri di altitudine, nel tentativo di colpire le navi da battaglia presenti nel porto.

Le bombe mancarono il bersaglio principale, ma vennero colpite altre navi militari presenti.

L'Eugenio di Savoia ebbe 17 morti e 46 feriti e danni alla parte posteriore dello scafo riparabili in 40 giorni. Il Montecuccoli venne colpito da una bomba a centro nave proprio dentro un fumaiolo che venne disintegrato lasciando al suo posto un cratere, ma la protezione della corazzatura riuscì a salvare la nave che ebbe 44 morti e 36 feriti ed ebbe bisogno di ben sette mesi di lavori.

Il Muzio Attendolo venne colpito al centro da una o due bombe e venne danneggiato sotto la linea di galleggiamento, diversi incendi scoppiarono nella parte posteriore della nave. Quando gli incendi vennero domati la nave non era stata ancora mesa in salvo, ma un allarme di un nuovo attacco aereo, rivelatosi poi falso, fece sospendere le operazioni di soccorso e quando queste ripresero era ormai troppo tardi, in quanto la nave si era inclinata affondando. Alla fine tra l'equipaggio si contarono 188 morti e 46 feriti. Anche tra l'equipaggio della corazzata Littorio vi fu un morto, mentre tra le 150 e le 250 vittime vi furono tra la popolazione civile.

Per il Muzio Attendolo la stima delle operazioni di recupero e dei lavori di riparazione era da dieci mesi ad un anno, ma lo scafo venne recuperato e demolito al termine del conflitto.

Durante la guerra aveva compiuto 25 missioni di guerra percorrendo 29.235 miglia.

Bibliografia

Collegamenti esterni

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