Limite (matematica)

concetto matematico
Versione del 19 mag 2011 alle 19:26 di Klaudio (discussione | contributi) (LiveRC : Annullata la modifica di 82.50.117.172; ritorno alla versione di Xangar)

In matematica, il concetto di limite serve a descrivere l'andamento di una funzione all'avvicinarsi del suo argomento a un dato valore, oppure al crescere illimitato di tale argomento (per esempio una successione). I limiti si utilizzano in tutti i rami dell'analisi matematica, in quanto sono usati per definire la continuità, la derivazione e l'integrazione.

Cenni storici

Il concetto di limite era già presente in modo intuitivo nell'antichità, per esempio da Archimede, ed è stato utilizzato, anche se non in modo rigoroso, a partire dalla fine del XVII secolo da Newton, Leibniz, Eulero e D'Alembert.

Tuttavia, la prima definizione di limite abbastanza rigorosa risale al XIX secolo con Cauchy, seguita dalla miglior formalizzazione di Weierstrass.

Una completa teoria del limite si ha solo grazie ad Heine, che nel 1872 pubblicò un lavoro che creò molto interesse all'epoca; Heine stilò infatti tutte le regole e proprietà riguardanti il limite. Molti altri studiosi si sono interessati al problema del limite, approfondendo l'argomento con lo studio dell'analisi infinitesimale, tra cui Bolzano, Dedekind e Cantor.

Tuttavia è solo nel 1922 che E.H. Moore ed H.L. Smith danno una nozione generale (topologica) di limite[1], che è quella attualmente utilizzata in matematica. Nel 1937, Henri Cartan ne fornirà una versione equivalente basata sul concetto di filtro.

Limite di una successione

  Lo stesso argomento in dettaglio: Limite di una successione.

Il limite di una successione   di numeri reali è un numero   a cui la successione "si avvicina sempre di più". Formalmente, questa nozione è resa chiedendo che:

Per ogni   esista un numero naturale   tale che   per ogni  .

Una successione può non avere limite, ad esempio  , data da:

 

non ha limite. D'altra parte, se esiste un limite  , si dice che la successione converge ad  ; in questo caso, il limite è unico (una successione non può convergere a due valori distinti). Ad esempio, la successione  , data da:

 

converge a zero.

Limite di una funzione

  Lo stesso argomento in dettaglio: Limite di una funzione.

Il concetto di limite di una funzione è strettamente correlato a quello di limite di una successione.

Siano dati una funzione

 

definita su un sottoinsieme   della retta reale   ed un punto di accumulazione   di  .

Un numero reale   è il limite di   per   tendente a   se la distanza fra   ed   è arbitrariamente piccola quando   si avvicina a  .

La distanza fra i punti è misurata usando il valore assoluto della differenza: quindi   è la distanza fra   e   e   è la distanza fra   ed  . Il concetto di "arbitrariamente piccolo" è espresso formalmente con i quantificatori "per ogni" (quantificatore universale) ed "esiste" (quantificatore esistenziale).

Formalmente,   è limite se

per ogni numero reale   esiste un altro numero reale positivo   tale che

  per ogni   in   con  .

In questo caso si scrive

 

La definizione di limite di una funzione è necessaria per formalizzare il concetto di funzione continua.

Limite insiemistico

  Lo stesso argomento in dettaglio: Limite insiemistico.

Il concetto di limite si estende anche alle successioni di insiemi attraverso le nozioni di limite superiore e limite inferiore: data una successione di insiemi  , l'insieme limite è definito come l'insieme che intuitivamente contiene gli elementi che stanno nel maggior numero di insiemi della successione. Formalmente:

Una successione di insiemi si dice possedere limite se vale la seguente uguaglianza:

 .

Bibliografia

  • Moore E.H., Smith H.L., A General Theory of Limits. American Journal of Mathematics 44 (2), 102–121 (1922).

Note

  1. ^ Si veda Moore, Smith A General Theory of Limits

Voci correlate

Collegamenti esterni

  Portale Matematica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di matematica

Template:Link AdQ