Si disputò dal 9 giugno al 9 luglio2006 in Germania, che ottenne il diritto di organizzare il Campionato mondiale 2006 nel luglio2000, battendo la concorrenza di Inghilterra, Brasile, Marocco e Sudafrica (alla responsabilità di quest'ultimo è stato affidato il compito di organizzare i Mondiali del 2010 mentre al Brasile saranno affidati quelli del 2014). Il motto dell'evento era Il mondo a casa di amici (Die Welt zu Gast bei Freunden).
La Coppa del mondo fu vinta dall'Italia, che nella finale giocata all'Olimpico di Berlino sconfisse la Francia per 5-3 ai rigori, 6-4 complessivamente dopo che i tempi supplementari si erano conclusi sull'1-1. Per gli Azzurri fu il quarto titolo mondiale della storia. Al terzo posto si classificò la Germania, Nazionale ospitante, che nella finale per il 3º posto del Gottlieb-Daimler-Stadion di Stoccarda ebbe la meglio sul Portogallo, battendolo per 3-1.
All'edizione 2006 del Campionato mondiale parteciparono, a partire dalle qualificazioni, le Nazionali di 198 stati del mondo. I turni di qualificazione iniziarono nel settembre2003. Alla fase finale del Mondiale erano presenti 32 squadre. Questa è stata anche la prima edizione in cui i campioni del mondo in carica (in questo caso il Brasile) non erano più qualificati di diritto.
L'inno ufficiale dei Mondiali 2006 era The Time of Our Lives, di Il Divo feat. Toni Braxton,[1] mentre al termine di ogni partita, all'interno dello stadio veniva diffusa la canzone-inno Stand Up, cantata da Patrizio Buanne. Si tratta del rifacimento - con un testo adattato al clima calcistico - della canzone Go West dei Village People (pubblicata nel 1979), resa celeberrima già dai Pet Shop Boys nel 1993.
Il 7 luglio2000 l'incontro per decidere chi avrebbe ospitato i Mondiali 2006 si tenne per la sesta volta consecutiva a Zurigo. Le nazioni candidate erano quattro dopo il ritiro della propria candidatura da parte del Brasile, avvenuta tre giorni prima della votazione.[2] Erano previsti tre turni di voto in ognuno del quale veniva eliminata la squadra che aveva ricevuto meno voti. I primi due turni si svolsero il 6 luglio, e l'ultimo il 7 luglio. Il primo a essere eliminato fu Marocco che ottenne solo tre voti su 24; l'Inghilterra venne eliminata al secondo turno con soli due voti.[3] All'ultimo turno la Germania batté per 12 voti a 11 il Sud Africa, ma il successo della Germania fu macchiato da un tentativo di corrompere un membro della giuria.[4] Infatti la notte prima della votazione, la rivista satirica tedesca Titanic mandò delle lettere a rappresentanti della FIFA, offrendo loro dei doni nel caso avessero votato per la Germania. Il delegato dell'Oceania Charles Dempsey, che supportava la candidatura del Sud Africa, si astenne per "intollerabili pressioni" alla vigilia della votazione.[5] Se Dempsey avesse votato, sarebbe finita 12 – 12, e sarebbe toccato al presidente della FIFA Joseph Blatter, che sosteneva la candidatura del Sud Africa,[6] scegliere quale sarebbe stata la nazione ospitante.[7]
A Germania 2006 erano assenti tre grandi del calcio africano: Nigeria e Camerun avevano mancato la possibilità di qualificarsi nell'ultima partita delle qualificazioni africane, mentre il Sudafrica aveva terminato il proprio cammino nelle qualificazioni con un deludente terzo posto nel proprio raggruppamento. Aveva fallito la qualificazione anche il Senegal, protagonista ai Mondiali 2002, dove aveva raggiunto i quarti di finale. Non era presente neanche l'Egittocampione continentale in carica. Quattro delle cinque squadre africane ammesse al Mondiale erano esordienti nella manifestazione: Angola, Costa d'Avorio, Togo e Ghana. L'altra nazionale qualificata era la Tunisia, unica delle grandi storiche del calcio africano.
Le potenze asiatiche - Corea del Sud, Arabia Saudita e Giappone - avevano confermato la loro presenza ai Mondiali. Era assente dalla fase finale la Cina, mentre era presente l'Iran, che ritornava ad un Mondiale dopo l'esperienza di Francia 1998.
Nonostante la sconfitta in Turchia per 4-2, la Svizzera, seconda nel proprio girone di qualificazione davanti a Israele e Irlanda e alle spalle della Francia, aveva guadagnato l'accesso a Germania 2006 in virtù della vittoria per 2-0 in casa contro i turchi. Gli elvetici, invece, tornavano a disputare la fase finale della competizione mondiale a distanza di dodici anni dall'ultima apparizione (1994).
La Rep. Ceca, esclusa quattro anni prima, era stata costretta allo spareggio dal secondo posto dietro all'[[Selezione di calcio Template:Naz/Olanda|Template:Naz/Olanda]] nel proprio girone di qualificazione. Qui aveva battuto la Norvegia per 1-0 sia all'andata che al ritorno, conquistando così un posto tra le 32 finaliste.
CONCACAF (4 squadre)
C'era anche la cosiddetta Trimurti della CONCACAF: Messico, Stati Uniti e Costa Rica, qualificatesi con relativa facilità. Debuttava ad un Mondiale anche Trinidad e Tobago, vittorioso nello spareggio AFC-CONCACAF con il Bahrein. Nel 1990 Trinidad e Tobago aveva sfiorato la qualificazione, venendo eliminata dagli Stati Uniti all'ultima giornata del girone finale.
L'Australia tornava ai Mondiali dopo 32 anni. Anche in quell'occasione, Mondiali 1974, si era giocato in Germania. I socceroos avevano sconfitto l'Uruguay ai rigori nello spareggio OFC-CONMEBOL. L'Oceania ritrovò così una sua rappresentante dopo 24 anni: l'ultima nazionale oceanica presente ad un Mondiale era stata la Nuova Zelanda nel 1982. In verità non si può parlare di rappresentante della zona oceanica, dato che l'Australia è affiliata all'AFC dal 1º gennaio2006, anche se la FIFA l'ha considerata, fino alla fine del torneo, una nazionale oceanica e non asiatica.
Il Bahrein, vincitore dello spareggio AFC con l'Uzbekistan, aveva sfidato Trinidad e Tobago, quarto nel girone finale CONCACAF. A vincere erano stati i centramericani, detti Soca Warriors, capaci di ottenere una storica qualificazione.
Si era poi ripetuta la sfida degli spareggi per i Mondiali 2002 tra Uruguay (quinto nel girone CONMEBOL) e l'Australia (vincitrice del girone OFC). Questa volta, però, a vincere era stata l'Australia.
Sorteggio
Le otto teste di serie del Mondiale 2006 erano state selezionate dalla FIFA sulla base di vari criteri, tra cui la posizione nel Ranking mondiale FIFA, e decise il 5 dicembre2005. Le teste di serie venivano inserite nell'urna A del sorteggio. L'urna B conteneva le squadre qualificate non teste di serie del Sud America, Africa e Oceania, mentre l'urna C otto delle nove squadre europee rimanenti, tranne la Serbia e Montenegro. L'urna D conteneva le squadre della CONCACAF e quelle asiatiche. Un'urna speciale conteneva la Serbia e Montenegro. Il provvedimento era stato adottato per garantire che in un gruppo non ci fossero tre squadre europee[8]. Nell'urna speciale la Serbia e Montenegro (pallina bianca) era stata sorteggiata per prima, poi era stata la volta delle squadre del suo gruppo (Argentina, Olanda e Costa d'Avorio). Le otto teste di serie erano state sorteggiate come prime squadre dei loro gruppi.
Era già stato deciso che la Germania, in quanto paese ospitante, sarebbe stata assegnata al Gruppo A. La FIFA aveva inoltre annunciato in anticipo che il Brasile (campione in carica) sarebbe stato assegnato al Gruppo F.
Il 9 dicembre2005 a Lipsia si era tenuto il sorteggio. Le 32 nazionali ammesse alla fase finale del Mondiale erano state divise in 8 gruppi da quattro squadre (A, B, C, D, E, F, G e H). Dopo il sorteggio molti commentatori di calcio avevano definito il gruppo C il gruppo della morte del Mondiale anche se in verità Argentina e Olanda (inserite in quel raggruppamento) si sarebbero qualificate agli ottavi con un turno di anticipo, battendo abbastanza facilmente Costa d'Avorio e Serbia e Montenegro.[9][10]
Il 9 giugno2006, nella gara inaugurale a Monaco di Baviera, la Germania, padrona di casa, sconfigge la Costa Rica con uno spettacolare 4-2, mentre nell'altro incontro l'Ecuador, alla sua seconda partecipazione in Coppa del Mondo, batte la Polonia 2-0. Nella seconda giornata, il 14 giugno, i tedeschi battono a Dortmund i polacchi per 1-0, ottenendo la qualificazione agli Ottavi di finale con un turno d'anticipo, mentre il giorno dopo stacca il biglietto anche l'Ecuador che sconfigge il Costa Rica. Nell'ultimo turno, la Germania batte i sudamericani per 3-0, ottenendo il primo posto nel girone, mentre la Polonia ottiene la consolazione del terzo posto battendo in rimonta i costaricani.
Gruppo B
Nel gruppo B non ci sono sorprese ,l'Inghilterra infatti passa il turno dal primo posto con 7 punti 2 successi e un pareggio, la Svezia passa come seconda qualificata con 5 punti con 2 pareggi e un'unica vittoria, la gara per il primo posto tra Inghilterra e Svezia termina in parità. Invece vengono eliminati Paraguay terzo con 3 punti e Trinidad e Tobago ultimo con un solo punto.
Gruppo C
La curva dei tifosi olandesi nella tradizionale divisa arancione.
Alla vigilia era definito il gruppo della morte vista la presenza di Argentina, Costa d'Avorio, Paesi Bassi e Serbia e Montenegro; nella prima giornata la seleccion sconfigge la Costa d'Avorio 2-1, mentre l'Paesi Bassi batte 1-0 i serbomontenegrini. Il 16 giugno i giochi vengono decisi con un turno d'anticipo, infatti l'Argentina umilia la Serbia e Montenegro per 6-0, mentre gli orange sconfiggono gli ivoriani per 2-1, qualificandosi. Le partite del 21 giugno servono solo a decidere le posizioni ufficiali della classifica: argentini e olandesi pareggiano 0-0, risultato che consente ai sudamericani di vincere il girone per la miglior differenza reti (+7 contro il +2 olandese), mentre nell'altra partita gli ivoriani rimontano da 0-2 a 3-2, lasciando la Germania con la loro prima vittoria.
A differenza del Gruppo C il Gruppo D era considerato il gruppo più facile. Come da pronostico Portogallo e Messico dominano il girone dalla prima giornata. I messicani battono l'Iran 3-1, mentre i portoghesi sconfiggono l'Angola in una gara molto sentita per gli africani, visto che si trattava del loro esordio in un Campionato mondiale di calcio ed erano, fino al 1975, una colonia portoghese.
Nella giornata successiva il Portogallo, battendo l'Iran 2-0, ottiene la qualificazione agli Ottavi con un turno d'anticipo, mentre il Messico, bloccato dall'Angola sullo 0-0, ottiene la qualificazione solo all'ultimo turno, grazie al pareggio 1-1 tra Angola ed Iran, nonostante la sconfitta per 2-1 contro i lusitani.
Gruppo E
Il 12 giugno fa il suo esordio il gruppo E con la partita tra Stati Uniti e Rep. Ceca, vinta dai cechi con un netto 3-0. In serata è la volta dell'Italia contro il Ghana, con gli azzurri che vincono l'incontro per 2-0, con reti di Andrea Pirlo nel primo tempo e Vincenzo Iaquinta nel secondo. Il 17 giugno il Ghana sconfigge 2-0 i cechi mentre l'Italia, impegnata a Kaiserslautern e dopo essere passata in vantaggio con Alberto Gilardino, viene raggiunta dagli Stati Uniti a causa di un autogol di Cristian Zaccardo. La gara è molto violenta, tanto che le due squadre concludono in 10 contro 9. Nell'Italia viene espulso Daniele De Rossi per una gomitata allo statunitense Brian McBride che gli costa 4 giornate di squalifica. Ad Amburgo, nell'ultima giornata, contro una Rep. Ceca anch'essa in cerca della qualificazione, gli azzurri devono vincere per evitare i campioni in carica del Brasile negli ottavi di finale. Nel primo tempo segna di testa Marco Materazzi, mentre all'87º Filippo Inzaghi realizza la rete del 2-0 che qualifica l'Italia come vincitrice del girone con 7 punti. Nell'altra partita il Ghana sconfigge gli statunitensi per 2-1 e ottiene la qualificazione per la prima volta, passando dal secondo posto.
Gruppo F
In questo girone sembra essere già tutto scritto, con il Brasile vincitore e la Croazia seconda classificata, ma già dalle prime partite si capisce che non andrà così; infatti l'Australia, tornata alla fase finale dopo l'edizione del 1974 e allenata dal guru olandeseGuus Hiddink, sconfigge il Giappone 3-1. mentre il Brasile, pur soffrendo e giocando male, batte la Croazia con rete di Kaká. Nella giornata successiva i verdeoro ottengono la qualificazione con un turno d'anticipo sconfiggendo l'Australia per 2-0, mentre croati e giapponesi pareggiano a reti bianche. Nell'ultimo turno i Campioni in carica battono il Giappone del connazionale Zico per 4-1, con Ronaldo che segna una doppietta eguagliando il record il Gerd Müller con 14 gol, mentre nell'altro incontro succede di tutto: la Croazia, che deve vincere a tutti i costi, va due volte in vantaggio, ma l'Australia, che è superiore atleticamente, riesce definitivamente a pareggiare al 79º e, con questo risultato, ottiene una storica qualificazione al secondo turno di un Mondiale (cosa mai successa ad una nazionale oceanica).
Nell'esordio del gruppo G Francia e Svizzera non vanno oltre lo 0-0, mentre la Corea del Sud, dopo l'ottimo 4º posto di quattro anni prima, vince senza troppa fatica contro il Togo, all'esordio ai Mondiali. In Francia-Corea del Sud i francesi passano in vantaggio con Thierry Henry al 9º e vengono raggiunti da Park Ji-Sung all'81º, dopo una serie di errori difensivi, anche se i bleus recriminano per un gol fantasma non convalidato dall'arbitro. Dopo la vittoria elvetica sul Togo per 2-0 la Francia rischia di uscire al primo turno come nel 2002: per essere sicuri della qualificazione la squadra transalpina deve battere il Togo con almeno due gol di scarto. L'impresa riesce grazie ad un successo sofferto contro gli africani per 2-0, così, con la vittoria svizzera ottenuta con lo stesso punteggio, le due nazionali europee si qualificano entrambe agli ottavi, mentre la formazione asiatica e quella africana sono costrette ad abbandonare il torneo.
Gruppo H
Nell'ultimo raggruppamento è la Spagna a farla da padrona, ottenendo tre vittorie su tre incontri, segnando 8 reti e subendone solo 1. Dopo l'ottimo esordio contro l'Ucraina vinto 4-0, arriva una vittoria in rimonta contro la Tunisia per 3-1, dopo essere stata in svantaggio per più di un'ora, per poi battere nell'ultima giornata l'Arabia Saudita per 1-0. Oltre alle furie rosse passa il turno l'Ucraina, al suo esordio al Mondiale, che dopo lo 0-4 della gara d'esordio sconfigge gli arabi con lo stesso punteggio e la Tunisia per 1-0.
Arabi e tunisini si devono accontentare del punto ottenuto nello scontro diretto, finito 2-2.
Negli ottavi di finale la Spagna affronterà la Francia, mentre l'Ucraina sfiderà la Svizzera, vincitrice del Gruppo G.
Ottavi di finale
Gli ottavi di finale si disputano tra il 24 e il 27 giugno: la prima a qualificarsi è la Germania, che elimina la Svezia 2-0 con doppietta di Lukas Podolski nei primi 12 minuti, mentre in serata l'Argentina, dopo una brillante prima fase, soffre contro il Messico andando in svantaggio dopo 6 minuti. Ciononostante riesce a pareggiare subito con Hernán Crespo e, ai supplementari, Maxi Rodriguez segna la rete 2-1 che permette alla seleccion di qualificarsi e affrontare i padroni di casa a Berlino. L'Inghilterra continua a vincere giocando male e ci vuole un gol su punizione di David Beckham per battere l'Ecuador, mentre il Portogallo elimina l'Paesi Bassi in una gara violenta, conclusa in 9 contro 9. Il 26 giugno l'Italia torna a Kaiserslautern per sfidare l'Australia; l'incontro è più difficile del previsto per gli azzurri: dall'inizio del secondo tempo, a causa della ingiusta[11] espulsione di Materazzi, l'Italia è costretta a giocare in 10 contro 11. La partita pare procedere verso i supplementari, ma a pochi secondi dalla fine Grosso ottiene un calcio di rigore dubbio[12] che Totti, entrato in campo al posto di Del Piero, trasforma per l'1-0 che permette agli uomini di Lippi di passare al turno successivo. In serata la gara tra Svizzera e Ucraina, dopo lo 0-0 dei tempi regolamentari e supplementari, viene decisa ai rigori per 3-0 in favore degli ucraini. La squadra di Shevchenko si qualifica per la prima volta ai quarti di finale, mentre gli elvetici lasciano Germania 2006 pur vantando un singolare record: in quattro partite non hanno mai subito gol, risultando la miglior difesa del torneo. Il Brasile elimina il Ghana 3-0, con Ronaldo che segnando il gol dell'1-0 diventa il capocannoniere della storia dei mondiali con 15 reti in tre edizioni (4 nel 1998, 8 nel 2002 e 3 nel Mondiale tedesco), mentre nella sfida tra Spagna e Francia, dopo l'iniziale vantaggio spagnolo, i transalpini trascinati da Zidane vincono 3-1 e accedono al turno successivo. Per gli spagnoli si tratta dell'ennesima delusione in Coppa del Mondo.
Quarti di finale
Le partite valide per i quarti di finale si disputano il 30 giugno e il 1º luglio. Nel primo incontro a Berlino l'Argentina cerca la rivincita della finale del campionato del mondo 1990 persa a Roma contro i tedeschi. Al 49º la squadra di Pekerman passa in vantaggio con Roberto Ayala ma all'80º Klose segna il gol del pareggio che porta la gara ai tempi supplementari e, successivamente, ai rigori. Dal dischetto i tedeschi sono più precisi e realizzano 4 rigori su 4, mentre gli argentini se ne fanno parare due da Jens Lehmann. Il portiere dichiarerà poi che si era preparato dei bigliettini su cui aveva studiato, il giorno prima, i movimenti dei calciatori sudamericani nell'eventualità che la gara si decidesse ai rigori[13]. In serata l'Italia, che torna ad Amburgo contro l'Ucraina, va in vantaggio dopo pochi minuti con Gianluca Zambrotta e nel secondo tempo, dopo aver subito il pressing ucraino, chiude la partita con due gol di Luca Toni, qualificandosi per la Semifinale contro la Germania. Il giorno dopo la gara tra Inghilterra e Portogallo, finita 0-0 dopo i tempi supplementari, viene decisa ai rigori dai lusitani per 3-1, che si qualificano alle Semifinali dopo l'edizione del 1966. Per gli inglesi, che durante il torneo non hanno mai convinto, si tratta della terza eliminazione ai tiri dal dischetto dopo quelle del 1990 e del 1998. Nell'ultima gara tra Francia e Brasile, i verdeoro, grandi favoriti alla vigilia e alla ricerca della rivincita della Finale del campionato del mondo 1998, vengono sconfitti per 1-0 grazie ad un gol di Thierry Henry e abbandonano il torneo dopo tre finali consecutive nelle precedenti edizioni.
Semifinali
Il rigore di Zinédine Zidane che decise Portogallo-Francia.La semifinale tra Italia e Germania fu giocata in un'atmosfera particolarmente calda per via delle caratteristiche del Westfalenstadion.
Per la quinta volta nella storia dei Mondiali le semifinaliste sono nazionali dello stesso continente, quello europeo: era già successo nel 1934, nel 1966 e nel 1982.
Il 4 luglio a Dortmund si sfidano Germania e Italia, in uno stadio tradizionalmente favorevole ai tedeschi, sempre vittoriosi nella città della Renania settentrionale-Vestfalia. Gli azzurri giocano la loro miglior partita del torneo, ma al 90º il risultato è ancora fermo sullo 0-0. Si va quindi ai tempi supplementari, dove nei primi minuti Gilardino e Zambrotta colpiscono rispettivamente un palo e una traversa. Al 119º, sugli sviluppi di un calcio d'angolo, Andrea Pirlo, con un passaggio prodigioso, vedendo con la coda dell'occhio il compagno, passa la palla a Grosso che, con un tiro mancino diretto all'angolino scoccato dal limite dell'area piccola, batte Lehmann e porta l'Italia in vantaggio. L'urlo nella sua esultanza ricorda in un certo modo quello di Marco Tardelli nella finale di Madrid 24 anni prima. Un minuto dopo, con i tedeschi sbilanciati in attacco, parte un contropiede italiano da manuale in cui Cannavaro ruba palla, la cede a Totti che la passa a Gilardino, il quale serve con un colpo di tacco Del Piero che con un tiro all'incrocio del palo destro segna il gol del definitivo 2-0. L'Italia torna in finale dopo 12 anni sconfiggendo la Germania per la terza volta nella storia dei Mondiali (in precedenza l'aveva sconfitta nel 1970 e nel 1982). L'altra semifinale, giocata a Monaco di Baviera il 5 luglio, viene vinta dalla Francia per 1-0 contro il Portogallo. Decisiva è una rete di Zidane su calcio di rigore al 33º minuto. Per i francesi si tratta della seconda finale mondiale nelle ultime tre edizioni.
Nella gara tra Germania e Portogallo, sconfitte in semifinale, i tedeschi s'impongono per 3-1. Il centravanti Miroslav Klose guadagna il titolo di capocannoniere del torneo con 5 reti segnate (4 anni prima in Giappone e Corea del Sud si era classificato secondo dietro a Ronaldo, segnando lo stesso numero di gol). Per i tedeschi e per il loro allenatore, Jürgen Klinsmann, il 3º posto viene celebrato come un risultato sostanzialmente positivo, mentre il Portogallo, con il 4º posto, ha ottenuto il miglior risultato nella storia dei Mondiali negli ultimi 40 anni.
Nella finalissima, giocata all'Olympiastadion di Berlino, la Francia passa in vantaggio con un gol di Zidane al 7º minuto su calcio di rigore. Zidane calcia il rigore a "cucchiaio" e la palla colpisce prima la traversa e poi rimbalza dietro la linea di porta. L'Italia reagisce pareggiando con Materazzi al 19º sugli sviluppi di un calcio d'angolo (secondo gol su corner per lui).
Dopo un primo tempo in cui l'Italia gioca meglio (un altro colpo di testa di Materazzi è salvato sulla linea e un colpo di testa di Toni finisce sulla traversa), nel secondo tempo gli azzurri soffrono, chiudendosi in difesa e lasciando spazio alle giocate transalpine, che però non riescono a produrre importanti azioni da gol, grazie a una difesa italiana ben schierata. Anche durante i supplementari i francesi continuano ad attaccare creando due grandi pericoli: un tiro di Franck Ribéry, di poco fuori, e un colpo di testa di Zidane, sventato grazie a una grande parata di Gianluigi Buffon, eletto miglior portiere del torneo. Al 111º Zidane viene espulso dall'arbitro Horacio Elizondo, su segnalazione del quarto uomo, per aver colpito intenzionalmente Materazzi con una testata. Al termine dei 120 minuti il risultato è ancora fermo sull'1-1 e, per la seconda volta nella storia, l'assegnazione della Coppa del Mondo è decisa ai tiri di rigore, dopo i Mondiali 1994, in cui l'Italia aveva perso contro il Brasile per 3-2. Dopo 4 rigori a testa l'Italia è a punteggio pieno, mentre la Francia è ferma a 3 (Trezeguet ha sbagliato il secondo tiro dei bleus colpendo la traversa, mentre hanno segnato Pirlo, Materazzi, De Rossi e Del Piero per l'Italia e Wiltord, Abidal e Sagnol per la Francia). Fabio Grosso, che aveva già deciso le sfide con l'Australia e con la Germania, segna il rigore del definitivo 5-3 e permette all'Italia di vincere il 18º campionato mondiale di calcio, il quarto della storia azzurra dopo i successi del 1934, 1938 e 1982. Per Zidane, che alla vigilia della manifestazione aveva annunciato che avrebbe lasciato il calcio giocato con quella finale, all'età di 34 anni, è un epilogo da dimenticare. Ciononostante il capitano francese viene premiato dalla FIFA come Miglior Giocatore dei Mondiali, davanti a Fabio Cannavaro e Andrea Pirlo; a quest'ultimo va anche il riconoscimento come migliore in campo della finale.
Secondo la critica la vittoria fu raggiunta dall'Italia di Lippi attraverso un gioco corale molto organizzato, un'eccezionale forza fisica e, come nella migliore tradizione italiana, una difesa solidissima[14], che concesse soltanto un gol su rigore e un autogol in sette partite. Un altro fattore decisivo per il trionfo finale fu la capacità di non dipendere da un solo giocatore, come conferma il fatto che i dodici gol dell'Italia nel torneo furono segnati da dieci calciatori diversi.
Esordi
Un tifoso dell'esordiente Ghana prima del match contro l'Italia.
Non si considera la Serbia e Montenegro squadra esordiente, dal momento che la si ritiene la naturale continuazione della nazionale jugoslava che partecipò alla massima competizione calcistica fin dalla sua prima edizione nel 1930. Lo stesso discorso si applica alla nazionale ceca, non reputata esordiente per via delle precedenti partecipazioni ai Mondiali della nazionale cecoslovacca, finalista in ben due occasioni (1934 e 1962). I cechi si qualificarono a scapito della nazionale norvegese, mentre la Slovacchia fu eliminata nello spareggio contro la Spagna.
La Serbia e Montenegro partecipò per l'ultima volta ai Mondiali di calcio, dato che il 3 giugno2006 il Montenegro divenne uno stato indipendente, gettando le basi per la nascita della nazionale di calcio montenegrina. L'indipendenza del Montenegro fu sancita pochi giorni prima dell'apertura dei Mondiali. Ciò creò una situazione singolare, poiché la Nazionale di Serbia e Montenegro rappresentava, di fatto, un'entità statale non più esistente. Nelle successive competizioni avrebbero poi partecipato due nazionali distinte: quella serba e quella montenegrina.
Il torneo fu caratterizzato dall'elevato numero di cartellini estratti dagli arbitri per punire azioni fallose. I cartellini gialli furono in tutto 345, mentre i rossi 28 (nuovi record per i Mondiali). La partita con più ammonizioni ed espulsioni fu l'ottavo di finale Portogallo-Olanda, nella quale furono otto gli ammoniti e quattro gli espulsi[16] (nuovo record per i Mondiali).
Nessun giocatore ha segnato triplette in questo mondiale, circostanza invece abbastanza consueta nelle passate edizioni.
L'Italia confermò la "tradizione" di finalista dei Mondiali ogni dodici anni (ogni tre edizioni) a partire dal 1970. In questo periodo gli azzurri persero sempre contro il Brasile (nel 1970 e nel 1994) e sempre a pari merito di coppe vinte (due nel 1970, 3 nel 1994) e vinsero, invece, sempre contro squadre europee (Francia e Germania Ovest), alternando sconfitte e successi: nel 1970 perse contro il Brasile, nel 1982 vinse contro la Germania Ovest, nel 1994 perse contro il Brasile e nel 2006 trionfò contro la Francia. Entrambe le volte l'Italia ha sconfitto la nazionale che aveva vinto il Mondiale otto anni prima.
Sia nel 1982 che nel 2006 l'Italia affrontò in semifinale la nazione "natale" del pontefice. Nel 1982 l'Italia affrontò la Polonia in semifinale e il papa era il polacco Karol Wojtyła; nel 2006 gli azzurri sfidarono in semifinale la Germania e il papa era il tedesco Joseph Ratzinger. In entrambi i casi vinse con il punteggio di 2-0 (nel 2006 dopo i tempi supplementari).
Come anche nel 1982, il girone degli azzurri era composto da una squadra dell'est Europa il cui asso era uno juventino (allora la Polonia di Zibi Boniek; nel 2006, la Repubblica Ceca di Pavel Nedved, anch'egli asso della Vecchia Signora tornato in nazionale proprio per l'occasione), da una squadra africana all'esordio mondiale (al tempo il Camerun; nel 2006 il Ghana) e da una squadra americana (nel 1982, il Perù, nel 2006, gli Stati Uniti d'America). Addirittura, nella gara con l'avversaria americana, in entrambi i mondiali, un difensore italiano fece autogoal: nel 1982, fu il milanista Fulvio Collovati, nel 2006 fu il palermitano Cristian Zaccardo. Entrambe le volte, l'Italia vinse la finale.
Come nel 1982, il centravanti più atteso della nazionale italiana di calcio (Paolo Rossi) riuscì a sbloccarsi solo alla 5º partita, contro il Brasile, altrettanto è successo nel 2006 con Luca Toni, a secco fino al quarto di finale (5º partita del torneo per gli azzurri) contro la Ucraina. Tuttavia il bomber della Fiorentina, non segnò alcun goal in seguito, se non uno regolarissimo nella finale contro i francesi annullato.
Il portiere dell'Italia, Gianluigi Buffon, è rimasto imbattuto per 460 minuti, superando in questa particolare classifica il portiere brasiliano Émerson Leão che nei Mondiali 1978 si fermò a 458 minuti. Meglio di Buffon ha fatto un altro italiano, Walter Zenga, che mantenne la propria porta inviolata per 517 minuti (nel 1990). Seguono l'inglese Gordon Banks (442 primi nel 1966) e il tedesco Oliver Kahn (429 primi nel 2002).
Il record negativo dell'animosità in campo spetta, come già accennato, all'incontro Portogallo-Olanda: ben otto ammonizioni e quattro espulsioni.[16] Il giocatore più falloso fu il francese Thierry Henry (venti falli)[17].
Per la prima volta nella storia dei Mondiali di Calcio un giocatore fu espulso alla terza ammonizione. Accadde al croato Šimunić per mano dell'arbitro inglese Graham Poll durante Croazia-Australia, valida per la terza giornata del Girone F. Il fatto non costò l'annullamento della partita per errore tecnico sia perché l'arbitro non menzionò la circostanza nel referto ufficiale, sia perché la squadra danneggiata dal fatto, l'Australia, non ebbe interesse a fare ricorso, in quanto qualificata agli ottavi di finale proprio in virtù di quella partita.
Con l'espulsione nella finale mondiale Zinédine Zidane eguagliò il record di cartellini gialli (Cafu, 6) e rossi (Rigobert Song, 2) collezionati da un solo giocatore nei campionati del mondo.
La Svizzera fu eliminata senza aver incassato un solo goal e senza perdere alcun incontro, se si escludono i tiri di rigore al termine dell'ultimo incontro, quello contro l'Ucraina agli ottavi di finale. Si tratta della prima volta di un fatto simile.[18]
Per la prima volta nella storia dei Mondiali un arbitro diresse sia la partita inaugurale che la finale. Si trattava dell'argentinoHoracio Marcelo Elizondo.
Ben 43 tiri sono stati fatti dal dischetto dell'area di rigore (record mondiale).
Successo
La notte di Norimberga illuminata da un pallone giganteUna porta di neon illumina le notti di Amburgo
Questa edizione dei Mondiali è ricordata come la più seguita nella storia della televisione. Trasmessa in 214 stati, vanta un numero totale di spettatori cumulativi pari a 26,29 miliardi[20].
Secondo alcune stime la FIFA guadagnò dall'organizzazione del Mondiale circa 1,4 miliardi di dollari, molti dei quali provenienti dalla cessione dei diritti televisivi ed una parte importante anche dalla sponsorizzazione del sito web ufficiale (che, coprodotto con Yahoo, registrò un numero di visitatori di assoluta primarietà). Il giro d'affari globale complessivo legato allo svolgimento del Mondiale fu stimato dal britannico Centre for Economics and Business Research in circa 25 miliardi di dollari di incremento di consumi, principalmente in Europa. L'Istituto di Ricerche Economiche di Monaco di Baviera stimò nello 0,25% il possibile effetto positivo sull'economia tedesca. In uno studio intitolato "Soccereconomics 2006", finanziato dalla banca olandese ABN-AMRO, si teorizzò che i risultati avrebbero influito sul consumo. La conclusione dello studio prevedeva che il maggior influsso sull'economia sarebbe potuto derivare da un'eventuale finale Germania-Italia in cui la Germania avesse perduto. Secondo una previsione di Goldman Sachs, invece, effettuata secondo calcoli prevalentemente statistici, ci si sarebbe attesa la vittoria del Brasile.
Secondo alcune stime circa un miliardo e duecentomila persone nel mondo (pari al 17% della popolazione del pianeta) avrebbero assistito via televisione alla finale. In molti paesi emergenti vi furono rilevanti picchi di incremento nelle vendite di televisori (primo apparecchio), fra questi India, Nepal, Corea e Bangladesh. Nei paesi sviluppati fu questa la prima edizione dei Mondiali diffusa in alta definizione. Negli USA l'incremento di spettatori rispetto alla passata edizione fu del 112%, mentre a Boston per la prima volta 10.000 persone si radunarono per assistere alla partita su un maxi-schermo nella piazza del comune.
Per la prima volta la RAI non trasmise tutte le partite del Mondiale, ma solo una al giorno, in un inusuale cinemascope. I diritti di tutti i match furono acquistati da SKY Italia. Per la prima volta in Italia una televisione satellitare si appropriò di tutti i diritti di trasmissione delle partite. Anche in altre nazioni la pay-tv ha trasmesso i Mondiali (in Spagna la Digital+ del gruppo Prisa, in Germania la Premiere). Le 2 nuove reti spagnole nate dalla nuova legge sulla televisione, Cuatro e La Sexta, trasmisero le partite del Mondiale, con la seconda che comprò i diritti per alcune partite e per questioni di copertura sub-cedette alla prima le partite di interesse generale. Grazie alla finale Cuatro ha vinto il suo primo giorno negli ascolti.
La società di analisi web Nielsen NetRatings ha stimato che circa 3.400.000 utenti unici abbiano visitato il sito sportivo della BBC durante la manifestazione, con una media di circa 23 minuti di permanenza media per utente. Il sito inglese sarebbe stato in assoluto il più visto, 3 volte di più di quello della FIFA.
La Germania nel 2006 aveva una pletora di stadi che soddisfavano la capacità minima di 40.000 posti per ospitare le partite dei Mondiali. Tra questi ne vennero scelti 12. Tra questi non vi era l'Olympiastadion a Monaco di Baviera (69.250) nonostante i regolamenti FIFA permettessero di scegliere due stadi della stessa città, cosa che il paese ospitante non ha fatto; anche l'LTU Arena di Düsseldorf (51.500), il Weserstadion di Brema (43.000) e lo Stadion im Borussia-Park di Mönchengladbach (46.249) non vennero scelti.
I 12 stadi che ospitarono le partite dei mondiali furono:
Durante il torneo, molti stadi cambiarono denominazione, in quanto la FIFA proibisce la sponsorizzazione degli stadi a meno che gli sponsor degli stadi siano anche sponsor ufficiali FIFA.[21] Per esempio, l'Allianz Arena a Monaco di Baviera fu ribattezzato FIFA World Cup Stadium, Munich (o in tedesco: FIFA WM-Stadion München), e anche le lettere dello sponsor Allianz vennero rimosse o coperte.[21] Alcuni di questi stadi avevano pure una capacità minore del solito durante la Coppa del Mondo per il fatto che i regolamenti FIFA proibiscono di utilizzare i posti in piedi.
Il pallone
Il Teamgeist (Spirito di squadra), pallone dei Mondiali 2006, in una versione ingrandita
Il pallone utilizzato per i Mondiali 2006 fu il Teamgeist ("Spirito di squadra"), usato, con colori diversi, da altre squadre come il Milan nella stagione 2006-2007, e prodotto dall'azienda tedesca Adidas, che ha fornito i palloni per le altre edizioni dei Mondiali a partire dal campionato del mondo 1970 (introduzione del celebre Telstar).[22]
Il Teamgeist differisce dai palloni creati in passato, avendo soltanto 14 pannelli curvi (che fanno del pallone un equivalente di un ottaedro troncato) piuttosto che i 32 costituenti i palloni precedenti a partire dal 1970. Inoltre i pannelli sono legati insieme mediante saldatura termica anziché suturati. Il Teamgeist appare così più rotondo e la sua traiettoria risulta più indipendente dal punto in cui è calciato. Essendo poi quasi impermeabile, in caso di pioggia non modifica le proprie prestazioni in maniera sensibile.
Ognuna delle 32 federazioni calcistiche qualificate per i Mondiali di Germania ricevette 40 palloni in omaggio per gli allenamenti.
La Parliamentary Assembly of the Council of Europe (PACE), il Consiglio Nordico e Amnesty International hanno espresso il loro disappunto sull'incremento del traffico di prostitute durante il mondiale. PACE e Amnesty hanno denunciato che 30.000 donne e ragazze si sono prostituite durante i mondiali di calcio Germania 2006. Hanno chiesto alle autorità tedesche di monitorare i bordelli durante il Mondiale e sostenere le vittime del traffico[23][24][25][26].
Secondo la polizia tedesca non c'è stato un rilevante aumento della prostituzione forzata durante il Mondiale. Anche se c'era stato un afflusso significativo di prostitute in Germania prima del mondiale la maggior parte di queste avevano lasciato il paese durante le prime due settimane. Ufficiali di Polizia di molte città hanno sostenuto che in realtà il commercio di prostitute è diminuito.[27]
Razzismo
È stato affermato che le persone di aspetto straniero non dovrebbero visitare alcune zone dell'ex Germania Est,[28] dopo che un giornale ha riportato che i naziskin stavano progettando di fare violenza agli stranieri. La Germania ha una minoranza di Naziskin che attacca violentemente gli immigrati nel paese e i turisti da quando è caduto il muro di Berlino e la Germania è stata riunificata.
L'Africa Council, che ha sede a Berlino, e l'International League of Human Rights hanno avvisato i tifosi neri e asiatici di evitare alcune zone della Germania Est durante il mondiale.[29][30]
L'NPD, un'organizzazione che il governo tedesco ha provato senza successo a vietare nel 2001, aveva progettato di marciare per Gelsenkirchen il 10 giugno, un giorno dopo la partita Ecuador-Polonia. Questa marcia era stata in un primo momento proibita dalla polizia tedesca ma in seguito permessa dalla corte amministrativa di Gelsenkirchen. Sono state progettate altre marcie attraverso Francoforte e Herne durante la competizione che poi sono state proibite.[31]
La FIFA ha annunciato che al mondiale le squadre sarebbero state penalizzate di qualche punto nel caso i giocatori e gli arbitri fossero stati offesi con insulti razzisti. Il logo "Football Against Racism" (il calcio contro il razzismo) ha coperto il cerchio al centro del campo fino al calcio d'inizio di tutte le partite del Mondiale. Prima di ogni partita dei quarti di finale i capitani hanno letto una "dichiarazione contro il razzismo".
L'Unione Europea ha lanciato una campagna contro il razzismo prima del mondiale.
Le partite
Fase a gruppi
Commons
Su Commons trovi tutte le formazioni delle squadre nei vari incontri.
L'Italia si aggiudica il 4º titolo mondiale dopo 24 anni dal 3º titolo (1982) vincendo la finale ai calci di rigore, così come il Brasile vinse il suo 4º titolo mondiale (1994) ai calci di rigore, dopo 24 anni dal 3º titolo (1970).
A partire dall'edizione 1970, l'Italia è arrivata in finale ogni 12 anni, alternando sconfitte (1970 e 1994, entrambe contro il Brasile in Nordamerica) e vittorie (1982 e 2006, contro Germania e Francia, in Europa).
In un'intervista rilasciata all'emittente televisiva Sky alcuni anni dopo il Mondiale, Marco Materazzi ha dichiarato che prima della partita Germania-Italia gli organizzatori tedeschi misero come sottofondo musicale la canzone Un'estate italiana cantata da Gianna Nannini ed Edoardo Bennato, inno dei Mondiali italiani del 1990. In quell'occasione affermò: «Loro la consideravano la loro canzone, perché avevano vinto quell'anno, e non pensarono che fosse la nostra canzone; quando se ne accorsero e la tolsero, era troppo tardi: eravamo gasatissimi».
Sempre in chiave musicale, come inno trionfale durante l'alzata della coppa da parte di Fabio Cannavaro fu utilizzata il brano Go West dei Pet Shop Boys.
Ben 5 squadre sono rimaste imbattute durante il torneo: si tratta della Svizzera, dell'Argentina, dell'Inghilterra, della Francia e dell'Italia (le partite perse ai calci di rigore sono considerate pareggi).
Per la prima volta in un campionato del mondo, viene designato lo stesso arbitro a dirigere sia la gara inaugurale, sia la finale: l'argentino Horacio Elizondo ha infatti arbitrato sia Germania - Costa Rica (4-2) che Italia - Francia (6-4 dcr).
Per quanto riguarda la tv italiana, fu il primo mondiale in cui la fase finale non fu trasmessa in esclusiva dalla RAI: la piattaforma satellitare SKY, si aggiudicò infatti i diritti per la trasmissione di tutte le partite, lasciando alla tv di stato solamente i diritti di venticinque partite (una ogni giorno, di cui tutte quelle della Nazionale Italiana). Inoltre, per la RAI, fu il primo dei due mondiali in cui il telecronista per le partite degli azzurri era Marco Civoli.
È l'ultimo Mondiale ospitato con l'alternanza Europa-altri continenti, con l'organizzazione del Mondiale 2010 da parte del Sudafrica e il successivo in Brasile cade questa curiosa usanza che durava dal 1958. L'Italia chiuse con la Miglior difesa del Mondiale.
Durante l'ultima partita del Girone F tra Croazia e Australia, finita 2-2 con conseguente passaggio del turno da parte dei Kangaroos, il difensore croato Josip Simunic è stato ammonito per ben tre volte, a causa di un errore dell'arbitro, tratto in inganno dall'accento australiano del difensore croato.