San Marco dei Cavoti
Template:Comune San Marco dei Cavoti è un comune italiano di 3.527 abitanti della provincia di Benevento in Campania.
È assai noto dal punto di vista storico per essere di fondazione provenzale, mentre in ambito turistico è conosciuto a livello nazionale e internazionale come Il Paese del Torrone.
Geografia fisica
Il paese fa parte della Comunità Montana del Fortore, dista dal capoluogo di provincia circa 35 km. ed è ad esso collegato dalla SS. Statale alla quale si affiancherà a breve la nuova strada denominata 'Fortorina', che verrà ultimata appunto nel tratto Benevento-San Marco dei Cavoti entro il 2012.
Situato su uno degli ultimi contrafforti dell'Appennino Meridionale, il paese offre un bellissimo panorama ove, molto lontano, si distinguono a sud i monti del gruppo del Partenio ad ovest il Taburno e nord-ovest il Matese. Nel suo comprensorio, a nord, il Monte San Marco (1007 m. slm.) è invece uno dei massicci montuosi più alti della zona ed è attraversato da una SS. che collega il paese ai centri vicini attraversando il Passo del Casone Cocca, così denominato da un'antica casa colonica appartenuta a questa distinta famiglia di proprietari terrieri, oggi estinta.
Più vicino al centro urbano, si dominano invece la vallata del fiume Tammaro, che scorre in Contrada Calisi ai confini con il Comune di Pago Veiano, e del torrente Tammarecchia che invece, con le rocce della Cascata Ripa, lambisce il paese, ubicato su un'altura ad un'altezza compresa tra il 690 e il 710 s.l.m.
Lungo tali fiumi fioriva un tempo l'attività molitoria di antichissima tradizione con tre mulini ad acqua, due nei pressi del centro abitato e uno in contrada Calisi, tutti di proprietà della famiglia dei feudatari Cavaniglia e da essa ed eredi ceduti con il diritto di terraggiare alla famiglia Jelardi nel XIX secolo. L'ultimo di essi - oggi diruto - restò in attività fino all'alluvione del 1949.
Il tenimento di San Marco dei Cavoti ha una superficie agricola utilizzata in ettari (ha) di 3505,34 [1]. La differenza di altitudine, ovviamente, comporta una sostanziale diversità di utilizzo dei terreni. Tra essi i più fertili e di migliore qualità sono quelli della contrada Calisi che è a un livello altimetrico più basso e, vicina al fiume Tammaro e al Torrente Tammarecchia, è anche attraversata dal Regio Tratturo Pescasseroli Candela.
I boschi di maggiore estensione sono quelli di Zenna, nella contrada omonima, e quello di Santa Barbara, in Contrada Calisi. La flora arborea predominante è costituita da lecci e querce. Nella zona di Monte San Marco, invece, il popolamento boschivo è stato effettuato dalla forestale con abeti e pini.
Il clima è rigido in inverno e abbastanza temperato in estate.
Economia: Il paese del Torrone
L'economia del paese è stata per secoli legata all'agricoltura (grano, orzo, mais, vitigni e uliveti) e all'allevamento del bestiame (bovini e ovini), mentre dal 1913 circa si è sviluppato anche l'allevamento del cavallo Avelignese, una particolare razza equina proveniente da Avelengo (Bolzano) che venne qui introdotta dal veterinario dott. Giuseppe Zurlo e, negli anni, ha ottenuto il privilegio di apposito Nucleo di selezione.
Dagli anni Settanta del Novecento l'industria si è sviluppata soprattutto nel settore tessile su commissione e in quello dolciario.
Di tali settori, con la crisi del primo, è tuttavia rimasto attivo soprattutto il secondo e con un significativo incremento. San Marco dei Cavoti, infatti, è conosciuto in ambito nazionale e internazionale come "il paese del torrone" poiché sin dal 1892 - per merito del primo pioniere del settore, il cav. Innocenzo Borrillo - vi si produce una svariata gamma di torrone e il famoso Croccantino di San Marco dei Cavoti, ovvero gustose barre di croccante composte da mandorle, nocciole e zucchero ricoperte di naspro e, successivamente, di cioccolato fondente.
Nel 1926 la ditta Giuseppe Serio apportò infatti per prima una modifica al croccantino ricoprendolo di cioccolato fondente, mentre dopo il 1971, con la scomparsa del cav. Borrillo, due suoi eredi diedero vita ad altri laboratori oltre quello antico e ai quali se ne sono poi affiancati altri, di più recente fondazione ad opera di cittadini sammarchesi. Attualmente operano in paese circa dieci piccole fabbriche che producono anche pasticceria e cioccolatini.
Per promuovere ulteriormente tale prodotto, da diversi anni è stata istituita "La festa del Torrone e del Croccantino" che si svolge tutti i week end di dicembre dall'8 al 24 e registra in ogni edizione un considerevole numero di visitatori.
La presenza turistica legata alla Festa del Torrone ha favorito altresì lo sviluppo del settore terziario di attività alberghiere, agrituristiche e di ristorazione in genere.
Negli anni Ottanta, la scoperta di un giacimento petrolifero, favorì lo sviluppo dell'industria estrattiva per breve tempo con la creazione di un impianto Agip, successivamente smantellato, mentre sempre nel settore energetico è di particolare rilevanza la presenza, negli ultimi anni, di un grande parco eolico ubicato a nord del paese, in zona montuosa.
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[2]

Curiosità demografiche
San Marco dei Cavoti vanta negli ultimi anni un considerevole numero di ultracentenari o quasi centenari(circa 20 dal 1995 ad oggi). Tra quelli non più viventi si ricordano:
- Innocenzo Borrillo (1871- 1970),
- Marco Saverio Rossi (1891-1992),
- Giovanni Soriano (1891-1991),
- Giuseppe D'Angelica (1898-1999),
- Maria Tozzi (1898-2005),
- Clementina De Antonellis vedova Costanzo (1899-2001),
- Immacolata Parletta (1900-2006),
- Barbara Ialeggio (1900-2005),
- Maria Cristina Assini vedova Jelardi (1901-2000),
- Lucia Iuliano (1904-2004)
- Pellegrina Cetola vedova Cocca (1909-2011),
- Diodora Cavoto (gennaio 1911- ottobre 2010),
- Giovanni Iacocca (1911-2011),
- Maria Giuseppa Petroccia (1912-2011),
- Lucia Carpinelli vedova Michele (1912- deceduta 2011 in Adelaide, Australia)
Tra essi il primato di longevità spetta a Maria Tozzi che, essendo nata nel 1898 e deceduta nel 2005, con i suoi 107 anni ha praticamente vissuto per ben tre secoli, tagliando peraltro sia il traguardo dei 100 anni che quello del 105 in perfetta salute e autonomia.
Storia
La fondazione di San Marco dei Cavoti risale al 1385 circa, ossia alla seconda epoca angioina - fine del XIV secolo, sebbene è certo che i luoghi limitrofi furono abitati già in epoca remotissima e tra essi, il più importante, si ritiene fosse quello ove sorgeva la città di Cenna[3].
Questa tesi è suffragata non solo da storici come Cluverio, Olstenio, Cellario, Niebhur e Alfonso Meomartini, ma anche da testimonianze di antichi ignoti che si sono incorporate, attraverso il tempo, nella tradizione. Di quell'antico centro parla pure Diodoro Siculo storiografo dell' Impero, riferendo che Cenna era alleata dei Romani e fu assediata dai Sanniti dopo la battaglia di Lautulae.
Tale città, come si è detto, sorgeva in una località oggi detta Contrada Zenna poiché nel locale linguaggio è stato tramutata la <C> di Cenna in <Z>, con pronuncia provenzale.
Dalla distrutta <Cenna> o <Zenna>, ebbe poi vita San Severo, borgo abitato edificato più a valle ove forse i superstiti abitanti si rifugiarono, insediandosi su di un colle e creandovi un nucleo abitato che prese il nome del Santo Martire localmente venerato.
Il luogo ove sorgeva il paese antico si può oggi individuare nella contrada oggi denominata appunto San Severo e Calisi e sulla collina detta Toppo (ossia altura in dialetto) di Santa Barbara con un'antica chiesa dedicata alla Santa; negli anni Ottanta alcuni ritrovamenti archeologici nei terreni sottostanti di proprietà dei signori Jelardi provarono che proprio in quei luoghi sorgeva un cimitero. Importanti resti, consegnati alla Soprintendenza allora guidata da Werner Joannowsky, vennero catalogati e portati a Benevento.
San Severo fu distrutto dal terremoto del 9 settembre 1349 e, proprio a seguito dell'evento venne edificato San Marco dei Cavoti, inizialmente e per lungo tempo denominato San Marco dei Gavoti laddove i Gavoti (da Gavots), sono i provenzali di Gap che - inviativi dagli Angioini grazie alla concessione di particolari agevolazioni - concorsero assieme ai superstiti alla fondazione del nuovo centro urbano a circa 4 km di distanza.
Il nuovo paese prese il nome di San Marco, santo vescovo di Eca, mentre nei dintorni alcune contrade conservano negli antichissimi toponimi Francisi, Franzese e Borgognona il ricordo della presenza francese in loco.
Il nucleo più antico del paese era costituito dal Largo Vicidomini, da Piazza del Carmine e dalla chiesa madre di San Marco, arroccata su un'altura, intitolata a San Marco di Eca e affiancata - oltre che dal campanile (distrutto all'inizio del XIX secolo) - da una imponente torre carceraria (detta appunto Torre dei Provenzali). Il borgo era cinto da mura turrite e vi si accedeva da quattro porte delle quali oggi ne restano tre (Porta Palazzo, Porta Grande e Porta di Rose).
Dall'epoca della fondazione, i feudatari del paese furono dapprima gli Shabran, poi i Cavaniglia, marchesi di San Marco[4], e infine -per via ereditaria - i Caracciolo di San Vito. Questi ultimi, nel XIX secolo, cedettero poi gran parte dei beni e i diritti di terraggiare e di nomina arcipretale alla famiglia Jelardi (già Gaullart e poi Galardus, discendente dai fratelli Giovani, Guglielmo e Rinaldo Gaullart di Gap) rappresentata da Federigo e poi dal nipote cav. Nicola, mentre altri terreni del circondario furono all'epoca in gran parte posseduti da nobili o agiate famiglie locali tra cui Zurlo, Jansiti, de'Conno, Baldini e Giampietro, nonché Ricci, Valente e De Leonardis.
Dopo la terribile peste del 1656 i pochi sammarchesi superstiti edificarono la chiesetta di San Rocco extra moenia, mentre a partire dalla metà del XVIII secolo si ebbe l'espansione urbana al di fuori delle mura verso la zona bassa (Via Crocella-Fontecavalli) e, in maniera più massiccia, al di là di Porta Grande attraverso Via Roma (già Via Paradiso) e Largo della Croce (poi Piazza Risorgimento), continuando poi a nord e a sud lungo Via del Convento (poi Corso Garibaldi) e Via del Sole (poi Via Mazzini). Fino al XIX secolo fu assai fervida a San Marco l'attività di alcuni conventi dei PP. Domenicani e si sviluppò il culto di San Diodoro Martire che ebbe una sua confraternita, mentre un significativo sviluppo urbano si ebbe anche negli anni Venti e Trenta del Novecento e perdurò fino agli anni Sessanta quando però, dopo il sisma del 1962 e un significativa emigrazione, gran parte del centro storico venne abbandonata.
Negli anni Sessanta e Settanta si ebbe la costruzione di nuovi alloggi per lo più popolari e della nuova chiesa madre, mentre l'economia si sviluppò soprattutto nel campo dell'industria tessile (Distretto industriale tessile di San Marco) e, per qualche tempo, in quello dell'estrazione petrolifera, con la presenza di un impianto estrattivo Agip poi esaurito e smantellato.
Dal 1995, con l'amministrazione del sindaco Francesco Cocca, San Marco ha conosciuto un periodo particolarmente felice grazie al restauro del centro storico, alla promozione turistica e culturale e, soprattutto, ad un ottimale utilizzo di fondi e contributi europei tanto da essere ufficialmente indicato come "modello di buona pratica amministrativa" dalla Regione Campania, dai Ministero dell'Economia e delle Finanze e dall'Onu che, nella XIII Assemblea generale delle Regioni (ARE), ha mostrato interesse a diffondere in altri paesi l'approccio innovativo dell'amministrazione municipale sannita per l'accesso ai finanziamenti pubblici.
Significativo anche lo sviluppo culturale grazie alla fondazione del museo degli Orologi da Torre (1997), unico in Italia, e all'inaugurazione della sede di una scuola per manager legata alla Fondazione Lee Iacocca promossa negli Usa dal concittadino Iacocca, tornato più volte in visita ufficiale nel paese d'origine.
Nel terzo millennio la crisi dell'industria tessile ha tuttavia conosciuto un periodo di crisi che ha portato alla chiusura di varie fabbriche, mentre si è notevolmente incrementata l'attività di sfruttamento delle energie alternative (eolico) e quella di produzione dolciaria di antica tradizione. Il paese, infatti, sin dal 1982, è famoso per l'industria del torrone che vanta numerose fabbriche e laboratori ed attira non pochi visitatori nel mese di dicembre di ogni anno con la Festa del Torrone.
Principali aree urbane del paese sono oggi Piazza Risorgimento e Via Roma ove famosa sin dagli ultimi anni del XIX secolo è la produzione di Torroni, avviata dal cavalier Innocenzo Borrillo.
Tra le opere d'arte che si ammirano a San Marco dei Cavoti si ricordano il palazzo Jelardi (sec. XIX) in Piazza Risorgimento, tuttora dimora dell'antica e nobile famiglia del luogo, il palazzo marchesale già appartenuto ai Cavaniglia e poi passato in proprietà alla famiglia Zurlo (altra nota nobile famiglia del luogo originaria di Baranello), i palazzi Zurlo (già Jansiti) di Via Roma e Piazza Risorgimento, la Porta Grande, la chiesa di San Rocco e quella di Maria SS. del Carmine, il Palazzo Costantini, la torre provenzale (ex carcere) e il palazzo Cocca sede del Museo degli Orologi Collezione Salvatore Ricci.
La florida attività agricola favorì, nel circondario, la costruzione di alcune signorili dimore di campagna tra cui il casino Jelardi con cappella gentilizia dedicata a S. Alfonso in Contrada Zenna ed il casino Zurlo in Contrada Montelse. Tra le costruzioni più antiche, invece, degno di menzione è il cosiddetto Casone Jelardi che - già dei Cavaniglia e oggi proprietà Lembo Jansiti e Ialeggio - è un edificio fortificato ubicato a valle del paese ed era munito di un passaggio segreto sotterraneo (oggi in gran parte crollato) che collegava San Marco al vicino comune di Pago Veiano passando al di sotto del greto del fiume Tammaro ed era utilizzato come via di fuga in caso di invasione.
Tra le opere moderne nel centro urbano si ricordano la fontana di Piazza Risorgimento (1909), il Parco della Rimembranza con monumento ai caduti (scultore Amedeo Garufi), il cimitero con una bella chiesa in stile eclettico (ing. Gennaro De Rienzo) e il palazzo Colarusso, edificato in Piazza Risorgimento dall'imprenditore sammarchese Eduardo Colarusso e oggi, dopo un moderno restauro, adibito a funzioni culturali e sede della Fondazione Iacocca.
In un'ala del palazzo Jelardi - anch'esso sottoposto a restauro di tipo conservativo - sarà prossimamente allestito invece il Museo della Macchina Fotografica Angelo Costantino e quello della Pubblicità e del Packaging (Collezione Jelardi), affiancato anche da archivio, biblioteca ed emeroteca.
Monumenti e luoghi di interesse
- Torre Provenzale, antico carcere (sec. XIV) poi adibito a campanile.
- Resti di antico torrione nei pressi di Piazza Mercato (sec. XIV)
- Largo del Casale con antichissime strutture in pietra e portali di antiche botteghe (sec.XVI e successivi)
- Chiesa di Maria SS.del Carmine in Piazza del Carmine (sec. XIV con vari rimaneggiamenti ed affreschi del sec. XVIII)
- Borgo medievale di Piazzetta Vicidomini con Palazzo Ricci (sec. XIV e successivi)
- Palazzo Zurlo (già palazzo Marchesale) in Via e Largo Vicidomini
- Palazzo Cocca in Via Rovagnera (sec. XVI e successivi) oggi sede del Museo degli orologi di San Marco dei Cavoti
- Porta Grande (sec. XIV con rimaneggiamenti successivi) parte integrante dell'adiacente palazzo De'Conno - Jansiti, oggi prop.comunale.
- Casone Jelardi in contrada Calise (sec.XVI c.)
- Palazzo Costantini in Piazza del Carmine
- Mulino Jelardi in contrada Calise (sec.XVII c.) sul percorso del Regio Tratturo
- chiesa rurale di S.Barbara (struttura sec. XVI con rimaneggiamenti)
- Chiesa di San Rocco nell'omonimo largo fondata dopo la peste del 1656.
- Palazzo Zurlo in Via Roma
- Palazzo Jelardi in Piazza Risorgimento (1850) progettato dall'architetto Giovan Battista Iazeolla su committenza del cavalier Nicola Jelardi; all'interno affreschi di Francesco Capuano e lavorazioni in pietra locale della famiglia Battaglini, artisti scalpellini. Edificio Vincolato dalla Soprintendenza dei BB. AA. AA..SS.
- Casino Jelardi e cappella gentilizia di S.Alfonso, contrada Zenna (sec. XIX)
- Casino Zurlo (sec.XIX contrada Montelse)
- Antica fabbrica di torroni Borrillo in Via Roma con arredamenti d'epoca della seconda metà XIX sec.
- Antica farmacia Assini con arredamenti d'epoca della ex farmacia de'Conno (prop. privata)
- Chiesa del cimitero in stile eclettico (1932 c. - arch. Gennaro De Rienzo)
- Palazzo Colarusso in Piazza Risorgimento (sec. XX) oggi sede della Fondazione Iacocca
- Monumento bronzeo agli Emigranti in Piazza Mercato (statua della Gloria del sec. XX già monumento ai caduti)
- Monumento bronzeo ai caduti in Piazza Rimembranza (Scultore Amedo Garufi) e parco della Rimembranza
- Monumento in pietra a Giulio Cesare Baricelli 1989 (Scultore Giulio Calandro)
- Chiesa di San Marco Evangelista, struttura moderna ma con pregevoli opere di arte antica all'interno tra cui un bel crocifisso, due grandi tele sacre (sec. XVII) e alcune statue che, precedentemente, ornavano gli altari gentilizi della vecchia chiesa e vennero poi rimosse dopo che essa venne demolita dopo il sisma del 1962. Tra esse quelle di Santa Teresa (della famiglia Zuppa restituita al culto dagli eredi, figli del dott. Armando) e Sant'Antonio (famiglia Cocca, restituita al culto dalla signora Anna Zurlo Mogavero), mentre quella di Sant'Alfonso Maria de Liguori della famiglia Jelardi è attualmente nella cappellina privata presso il palazzo omonimo. All'interno del tempio si trovano anche due artistici mosaici raffiguranti l'ultima cena (anni Settanta del XXI secolo) e la Madonna del Carmine e Padre Pio (2010) donato alla chiesa dal cav. Armando Petronzo.
Festività religiose e civili
- Festa di San Marco (25 aprile) in onore del Santo patrono con processione dei santi per le vie del paese.
- Festa di Santa Barbara (1 maggio) con processione della statua dal paese alla chiesa di Contrada Calisi-Santa Barbara
- Festa dei Carri e Maria SS. del Carmine (II° domenica di agosto) con processione della statua per le vie del paese e sfilata di artistici carri di grano realizzati nelle varie contrade a devozione dei contadini.
- Festa dell'emigrante (15 agosto) con degustazione gratuita di prodotti tipici.
- Festa di San Diodoro Martire (II° domenica di settembre) con processione per le vie del paese e, nel pomeriggio, Passiata di San Diodoro, gara podistica su un percorso di circa 15 km. di tradizione ultratrentennale.
- Festa della Madonna del Rosario (I° sabato di ottobre) con realizzazione di fuochi e falò serali nei vari rioni del paese.
- Festa del Torrone (8-24 dicembre circa) con stand gastronomici per le vie e piazze del paese, manifestazioni varie e spettacoli, realizzazione del Torrone più lungo del mondo.
Cultura
Per quanto riguarda l'istruzione pubblica, San Marco dei Cavoti è sede del Liceo Classico Rosario Livatino e di un Istituto Tecnico, delle scuole elementari Giulio Cesare Baricelli e medie Luigi Shabran, nonché di un asilo pubblico, dell'asilo privato Santa Maria Goretti e di una Biblioteca Comunale.
Il comune, presso la prestigiosa sede di Palazzo Colarusso, ospita anche la Scuola di Alta Formazione Manageriale voluta da Lee Iacocca - ex presidente Chrysler - come unica filiale italiana del prestigioso Iacocca Institute che ha sede negli USA.
Da alcuni anni il paese ospita il “Festival delle minoranze culturali ed etnolinguistiche” che, dal 2010, è stato denominato “ETHNOI- culture, linguaggi, minoranze” ed è promosso dal Ceic - Istituto di studi storici e antropologici.
Attrattiva culturale sono anche il Museo degli Orologi da Torre e altri due musei in allestimento (vedi Musei).
Paese ricco di tradizioni gelosamente custodite, San Marco e i suoi abitanti alla fine degli anni Ottanta furono oggetto di studi antropologici e sociali da parte di alcuni studiosi che indagarono sulle locali usanze familiari e diedero poi alle stampe il lavoro Rituale, parentela e identità in un paese del Sannio (S. Marco dei Cavoti) a cura di Berardino Palumbo edizioni Franco Angeli 1991.
Nel 1995 il paese ospitò il Premio Musicale Luigi Meomartini, nel 2000 una mostra dell'ultimo futurista vivente Guglielmo Roehrssen conte di Cammarata (Napoli, 1913-2008), mentre nel 2011, vi si è svolta la prima edizione del Premio Letterario Nero su Bianco dedicato alla memoria di Mino De Blasio
Associazionismo
Le attività culturali e turistiche del paese sono svolte tuttora come in passato dalla Pro Loco e da varie associazioni tra cui Il Mosaico e L'Associazione Ettore Cosomati , fondata nel 1995 e che - pur avendo cessato le attività pratiche dal 2000, svolge soradiche attività editoriali ed ha in programma l'allestimento di una mostra semipermanente di circa 100 opere del celebre pittore locale grazie alla collaborazione di un nipote che è proprietario della collezione e, dal 2011, è entrato a far parte dell'associazione stessa.
Tra le altre istituzioni culturali e sociali si ricorda lo storico Circolo Giulio Cesare Baricelli e il Circolo Raffaele Delcogliano, entrambi oggi non più esistenti, il Circolo San Marco di antica fondazione e tuttora attivo e l'Associazione Anziani, anch'essa in piena attività sotto la presidenza di Angelantonio Mercuro.
Per la conservazione delle memorie storiche del paese, legate soprattutto alle illustri personalità e agli emigrati. è stata costituita nel dicembre 2010 l'Aogis (Associazione Origini Identità e Genti -San Marco dei Cavoti), fondata per iniziativa del giornalista e scrittore Andrea Jelardi e inaugurata presso il palazzo Colarusso da Alberto Meomartini, Luigi Abete, Giancarlo Abete, Alfonso Ruffo nonché dall'imprenditore di origini sammarchesi Claudio Cocca e da Mena De Sciscio, anch'ella sammarchese e vicesindaco di Reggio Emilia.
L'associazione religiosa di più antica memoria è invece la Confraternita Maria SS. Del Carmine che cura la realizzazione della Festa dei Carri ed è guidata da un priore, per tradizione appartenente alla famiglia Zurlo.
Degna di menzione nell'ambito del volontariato è poi la Fraternita di Misericordia che, fondata nel 1994, ha avuto il merito di istituire il primo servizio di ambulanza per il comune e il circondario che ne era fino ad allora sprovvisto. Alla stessa associazione si deve anche il restauro della Chiesa di San Rocco. L'Associazione ha avuto come presidente e cofondatore il giovane sammarchese Cherubino Costanzo, nato nel 1964 e prematuramente scomparso nel 2011.
Personaggi illustri
San Marco dei Cavoti è stato da sempre uno dei centri più attivi dal punto di vista culturale e politico della provincia di Benevento e ha dato i natali a numerosissimi personaggi di rilievo tanto che, per ricordarli degnamente,è sorta nel 2010 l'AOGIS (Associazione Origini Identità Genti San Marco dei Cavoti).
Le loro biografie, inoltre, sono presenti in vari volumi di A.Fuschetto e A.Jelardi, citati in bibliografia.
Tra le personalità più eminenti legate al paese:
- P.Ludovico Papa (domenicano, sec. XVII)
- Fra Giacinto Ferrari (domenicano, delegato in Russia e Polonia, n a San Marco nel 1600- morto nel 1695 in Solofra)
- Michele M. Nannaroni (domenicano, teologo)
- Giulio Cesare Baricelli (o anche erroneamente Barricelli - insigne medico e filosofo, sec. XVII)
- P.Raffaele Tomaselli (religioso, sec. XVIII)
- Federigo Jelardi (feudatario, giurista, letterato, sec. XVIII-XIX)
- Nicola Jelardi (Capitano Guardia Nazionale, politico, sec. XIX)
- Angelo Ricci (cons. Provinciale, sec.XIX)
- Biagio Ricci (notaio, saggista, poeta, politico, sec.XIX)
- Federico Jelardi (consigliere provinciale, sindaco, enologo, sec.XIX
- Giovanni Jelardi fu Nicola (Cons. Prov.le, sec. XIX)
- Ferdinando Jelardi fu Nicola (Cons. Prov.le, sec. XIX)
- Vincenzo Jansiti (saggista, letterato, sec.XIX-XX)
- Vincenzo de'Conno (borbonico, Alfiere di Francesco II, sec. XIX)
- Giuseppe Costantini senior (giudice, massone, sec. XIX)
- Pellegrino Battaglini (maestro scalpellino, sec. XIX)
- Domenico Zuppa (medico, pioniere e teorico del corporativismo dei medici condotti, sec. XIX-XX)
- Alfonso Cocca di Antonio (medico, clinico emerito in Argentina, autore di saggi, sec.XIX
- Antonio Cocca di Alfonso (chimico e produttore farmaceutico in Buenos Aires, sec. XIX-XX)
- Ernesto Maria Cocca di Nicola (chimico e mecenate in Cordoba - Argentina, sec. XX)
- Oscar E. Cocca di Ernesto (politico argentino, sec. XX)
- Luigi De Paolis (medico, autore di saggi, sec.XIX)
- Innocenzo Borrillo (pasticciere, fondatore della prima fabbrica di torroni locale, sec. XIX-XX)
- Nicola Jansiti (avvocato, saggista, letterato, sec.XX)
- Ettore Cosomati (pittore, acquafortista, sec. XIX-XX)
- conte Ercole Agliardi (diplomatico, saggista, sec. XIX-XX)
- Aldo Cosomati di Ettore, illustratore, artista, scenografo attivo a Londra (sec. XX)
- Antonino Valente (avvocato illustre del Foro di Milano, sec. XIX)
- Ernesto de' Conno (chimico, docente universitario, sec.XX)
- Francesco de'Conno (magistrato, pres. Tribunale Vallo della Lucania, sec. XX)
- Armando Zuppa (medico radiologo, docente universitario, autore di saggi, sec.XX)
- Antonio Abete (industriale tipografico, sec. XX)
- Alfonso Meomartini (generale E.I. sec. XX)
- Alfonso Ricci (generale E.I. sec. XX)
- Nicola Jelardi (notaio, consigliere provinciale, sec. XX)
- Carlo Jelardi (clinico oculista, generale della R.Marina, direttore Ospedale Militare di Pola, Taranto e Napoli, sec. XX)
- Elisa Jelardi (organista, conferenziera e dirigente az.cattolica, sec. XX)
- Alfredo Jelardi (avvocato penalista del Foro di Benevento e Napoli, allievo di Enrico De Nicola
- Arturo Jelardi (politico, giornalista, sec.XX)
- Bernardo Baldini (colonnello E.I., sec.XX)
- Carmelo Baldini (medico e ricercatore negli USA, sec.XX)
- Theodor D'Aangelo (costruttore negli USA, sec. XX)
- Eduardo Ricci (eroe di guerra, II conflitto mondiale, sec. XX)
- Alfonso Ricci (Generale E.I. sec. XX)
- Alfonso Baldini (eroe di guerra, sec.XX)
- Pio Zurlo (eroe di guerra, sec. XX)
- Giuseppe Zurlo senior (veterinario creò il nucleo di selezione del cavallo Avelignese a S.M. dei C., sec. XX)
- Giuseppe Assini (colonnello medico, sec. XX)
- Antonio Abete (imprenditore tipografico, sec.XX)
- Nicola Iacocca (imprenditore negli USA, padre di Lee Iacocca, sec. XX)
- Ferdinando Meomartini fu Giuseppe (giurista, teorico e corridore automobilistico, dirigente Real Automobil Club di Milano, Volante d'Argento 1938, sec. XX)
- Antonio de Majo (generale di divisione c/o CoMiliTer di Napoli, sec.XX)
- Antonio Valente (Generale Aeronautica, Medico, sindaco, sec.XX)
- Antonio Raffai (ammiraglio di Marina, sec. XX)
- Enzo Jansiti (ingegnere, progettista nucleare, sec. XX)
- Aldo Cucinelli (politico, avvocato, sec. XX)
- Renato Guagni (eroe di guerra, tenente di vascello deceduto con l'equipaggio a bordo del sommergibile Salpa, sec.XX)
- Giovanni Meomartini di Gennaro (medico, morto giovanissimo nel 1952 in un incidente mentre si recava in visita ad un paziente)
- Angelo Piteo (fotografo di Evita e Juan Peron, Mercurio d'oro, sec. XX)
- Flora Baldini in Gifuni (pittrice e fondatrice di accademie negli Usa)
- Clemente Di Cerbo (avvocato, politico, sec. XX)
- Maria Pietrafesa (poetessa, pittrice, sec. XX)
- Antonio Perrotta (giornalista, sec.XX)
- Nicola Zurlo fu Giuseppe (decano dei veterinari sanniti, promotore della locale Scuola Media e Liceo, 1918-2010)
- Italo Covelli (clinico e doc. universitario, 1932-2010)
- Mino De Blasio (poeta, scrittore, 1954-2010)
- Michele Marinella (monsignore, dirigente uff. tecnico Curia Benevento, parroco, sec. XX)
- Gianfranco Costantini (agente della Polstrada deceduto in servizio, sec.XX).
- Almerico Meomartini (general Manager Società Anonima Elettrificazione, ingegnere, vivente)
- Lee Iacocca (manager, presidente della Chrysler USA, vivente)
- Donatella Raffai (giornalista, conduttrice televisiva RAI di Chi l'ha visto, attrice, vivente)
- Alberto Meomartini fu Ferdinando (manager, presidente Italgas e Snam Rete Gas, vivente)
- Luigi Abete fu Antonio (industriale, ex presidente Confindustria, vivente)
- Giancarlo Abete fu Antonio (pres. Federazione Italiana Gioco Calcio FIGC, vivente)
- Alfonso Ruffo (giornalista, vivente)
- Aldo Armando Cocca di Ernesto Maria (esperto di fama internazionale di diritto aerospaziale, vivente)
- Alberto Liguoro (magistrato, scrittore, vivente)
- Nicola Assini (saggista, prof.univ., vivente)
- Roberto Meomartini fu Luigi (presidente Cinecittà Holding, vivente)
- Sergio Meomartini fu Luigi (segretario nazionale FISTEL CISL per lo spettacolo, dirigente ANICA, vivente)
- Luisella Traversi Guerra (pittrice, imprenditrice, vivente)
- Vincenzo Colarusso (magistrato,vivente)
- Anna Zuppa Covelli (biologa, scrittrice, vivente)
- Roberto Costanzo (eurodeputato DC, pres. CC.CC.II.AA. Benevento, vivente)
- Bruno Viserta Costantini (politico, vivente)
- Nicola Cona (dirigente RAI, amministratore delegato Rai Trade, vivente)
- Diodoro Valente (magistrato, vivente)
- Domenico Zuppa jr. (magistrato Corte dei Conti a r., vivente)
- Luigi Maresio (Generale Aviazione, vivente)
- Maria Agata Mannelli in Frascani (cantante, sec. XX, vivente)
- Eduardo Marcello Cocca (docente universitario in Argentina, chimico, vivente)
- Marco Jansiti (docente universitario negli USA, vivente)
- Massimiliano Fuschetto (musicista, vivente)
- Giulio Costanzo (musicista, vivente)
- Giulio Jelardi (giornalista, scrittore, fotografo, vivente)
- Andrea Jelardi (giornalista, scrittore, vivente)
- Michele Iacocca (illustratore, vivente)
- Giovanni Orlacchio (artista, vivente)
- don Angelo Cocca (parroco di Casinalbo, missionario, direttore della tv Antenna 1 e del settimanale Nostro Tempo, vivente)
- Gianni De Conno (illustratore, vivente) [1]
- Mena De Sciscio (vicesindaco Reggio Emilia, vivente)
Musei
- Museo degli orologi di San Marco dei Cavoti Via Rovagnera c/o ex palazzo Cocca. Vi sono esposti antichi orologi da torre restaurati dal mestro artigiano Salvatore Ricci che, con il patrocinio del Comune e del CNR ha fondato il museo nel 1997. Vi si ammirano esemplari di orologi da torre di epoca compresa tra il XVII ed il XX secolo, nonché ricambi, materiali e documenti di orologeria donati dal dr. Andrea Jelardi e provenienti dall'antica oreficeria-orolgeria sammarchese del prof. Francesco Paolo Cocca.
Ingresso 9/12 - 16/19, il costo del biglietto è Euro 2,58 e ridotto 1,55.
- Museo della pubblicità e del packaging in allestimento. raccoglie circa 300 esemplari di antichi e moderni oggetti pubblicitari donati dal dott. Andrea Jelardi.
- Museo della macchina fotografica in allestimento, raccoglie la prestigiosa collezione del fotografo sammarchese Angelo Costantino (1957-2009).
Amministrazione
Note
- ^ (aggiornata al 2000) (Camera di Commercio di Benevento, dati e cifre, maggio 2007)
- ^ Dati tratti da:
- Popolazione residente dei comuni. Censimenti dal 1861 al 1991 (PDF), su ebiblio.istat.it, ISTAT.
- Popolazione residente per territorio – serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.
- ^ (oggi Contrada Zenna)
- ^ a Napoli il toponimo di Calata San Marco si riferisce appunto a loro che vi ebbero un palazzo
Voci correlate
Bibliografia
- Alfonso Meomartini, I comuni della provincia di Benevento, De Martini, Benevento 1907
- Angelo Fuschetto, Fortore sconosciuto, Ed. Abbazia di Casamari (Fr) 1977;
- Angelo Fuschetto, Fortore di ieri e di oggi, 1981;
- Angelo Fuschetto, San Marco dei Cavoti: dall'antica San Severo beneventana alla scomparsa del feudo, 1984;
- Angelo Fuschetto, Giulio Cesare Baricelli, medico e filosofo, nel panorama della cultura napoletana del Seicento: un figlio dell'età barocca, 1988;
- Angelo Fuschetto, La Battaglia su Monte San Marco fra anglo-canadesi e tedeschi: 3-4 ottobre 1943, 1991;
- Angelo Fuschetto, Comunità fortorine tra passato e futuro, 1997;
- Angelo Fuschetto, Una testimonianza di vita pubblica nel primo Novecento, 2000;
- Angelo Fuschetto, La notte dei lunghi coltelli nel fascismo sannita: riflessi sammarchesi, 2001;
- Angelo Fuschetto, Dimitri Fuschetto La rivolta contadina del 1912 a San Marco dei Cavoti, 2002 ;
- Angelo Fuschetto, La chiesa madre di San Marco Evangelista: dalle origini ai giorni nostri, 2003;
- Angelo Fuschetto, Dalle Alpi Alte ai Colli sammarchesi, antichi legami e ritrovate amicizie, dalla Provenza al Mezzogiorno, Ed. Auxiliatrix, Benevento 2006;
- Andrea Jelardi, Giuseppe Moscati e la scuola medica sannita del '900, Realtà Sannita, Benevento 2004
- Andrea Jelardi-Roberta Meomartini-D.De Sciscio-L.Mercuro, San Marco dei Cavoti, storia, arte, cultura, itinerari turistici, Ed. Realtà Sannita, Benevento 2006
- Andrea Jelardi, Sanniti nel ventennio, Ed. Realtà Sannita, Benevento 2007
- Angelo Fuschetto, "I 1000 passi di una comunità-Memoria Muta di San Marco dei cavoti", Ed. Auxialiatrix, Benevento 2010
- Andrea Jelardi, "Dizionario Biografico dei Sammarchesi", Realtà Sannita, Benevento 2010
- Lucia Gangale, San Marco dei Cavoti e dintorni nell'unità d'Italia, Aesse Stampa, Benevento, 2010
Collegamenti esterni
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