Sant'Ambrogio (Trebaseleghe)
{{{1}}}⁄{{{2}}}
Sant'Ambrogio[1] è una frazione del comune di Trebaseleghe, in provincia di Padova.
Geografia fisica
Il paese si colloca nella zona nordorientale della provincia di Padova, al confine con le provincie di Treviso (Scandolara di Zero Branco) e Venezia (Rio San Martino di Scorzè).
Zona ricchissima di risorgive l'abitato è lambito a est dal rio Storto e a ovest dal Dese.
I prati degli acquiferi
Per oltre un secolo Sant'Ambrogio ha rappresentato una località fondamentale per l'approvvigionamento idrico destinato all'acquedotto di Venezia grazie alla presenza dei cosiddetti prati degli acquiferi (nelle mappe IGM sono indicati come "sorgenti Nuove" quelle attorno alla chiesa e "sorgenti Vecchie" quelle più a sud). Nei decenni scorsi queste aree sono state soggette lo scavo di pozzi artesiani, ma attualmente risultano abbandonate o destinate all'attività agricola.
Sono attualmente cinque (per un totale di meno di 10 ettari) le aree che ancora conservano interessanti aspetti floro-faunistici in virtù delle loro peculiarità. La cosiddetta "area ovest", di fronte alla chiesa, risulta essere quella più antropizzata perché soggetta ad attività ricreative e sociali legate alla parrocchia[2].
Storia
La località ebbe una certa importanza nel medioevo come zona strategica al confine con Padova e per questo fu sede di un fortilizio alle dirette dipendenze del vescovo di Treviso (il castrum S. Ambrosii cum ecclesia et pertinentiis suis è citato nella bolla Justis fratrum del 1152). Secondo Carlo Agnoletti, lo stesso toponimo Grion deriverebbe dal nome di monsignor Gregorio Giustiniani, che resse la diocesi nel XII secolo; un'altra ipotesi la mette in relazione con la famiglia veneziana dei Grioni. Allora il territorio era diviso in due regole, Grion e Sant'Ambrogio appunto: la prima ospitava il castello e le milizie, la seconda la chiesa e la popolazione civile[2][3].
Monumenti e luoghi d'interesse
Chiesa parrocchiale
Fu forse eretta da un vescovo devoto a Sant'Ambrogio. Dichiarata parrocchiale nel 1792, l'attuale costruzione è però una riedificazione del 1870[2].
Villa Scarpi, Berti, Paganini
Sorta poco più a est del centro, è una tipicissima villa veneta secentesca con evidenti tratti palladiani.
La casa padronale si organizza in piano nobile, mezzanino e volume rialzato timpanato, cui si aggiungono i caratteristici camini con canna fumaria aggettante rispetto alla facciata e comignolo a piramide rovesciata. Al centro del primo piano si apre una trifora somigliante a una serliana, affiancata da una coppia di finestre architravate con davanzale aggettante. Sul mezzanino si trovano quattro aperture ovali e, al centro della sopraelevazione, si trova un'altra trifora simile alla precedente. Il timpano che corona la sopraelevazione, fiancheggiata da volute, presenta un oculo al centro.
Completano la villa le due belle barchesse e il semplice oratorio di San Giovanni Nepomuceno[4], quest'ultimo di proprietà della parrocchia[5].
Villa Celeghin
Si trova a sudest del centro, presso il confine con Scorzè. Risalente al Cinquecento, mantiene ancora i tratti originali e si articola in un corpo centrale, organizzato in due piani e soffitta, affiancato da un volume laterale.
In piano terra dell'edificio principale si caratterizzava per una serie di arcate a tutto sesto in parte tamponate. Al centro del piano nobile si apre una bifora con archi acuti trilobati separati da una colonnina con capitello corinzio; gli si aggiungono altre due finestre e un'ulteriore monofora con arco trilobato tamponata. Il sottotetto presenta una finestra archivoltata per illuminare la soffitta. Il tetto si imposta su una cornice di gronda a dentelli.
La costruzione laterale ha linee più semplici, con le aperture disposte in modo regolare[6].
Note
- ^ In ambito ecclesiastico è nota come Sant'Ambrogio di Grion.
- ^ a b c Comune di Trebaseleghe - Valutazione Ambientale Strategica.
- ^ Carlo Agnoletti, Treviso e le sue pievi, Treviso, Premiato stabilimento tipografico Istituto Turazza, 1897, pp. 894-895.
- ^ Luigi Pesce (a cura di), La visita pastorale di Sebastiano Soldati nella diocesi di Treviso, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 1975, p. 27.
- ^ Scheda della villa dal sito dell'IRVV.
- ^ Scheda della villa dal sito dell'IRVV.