Non violentate Jennifer

film del 1978 diretto da Meir Zarchi
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Non violentate Jennifer, conosciuto anche col titolo originale I Spit on Your Grave, è un film del 1978 diretto da Meir Zarchi. Rappresenta uno dei maggiori esponenti del sottogenere rape & revenge nel più puro stile dei film d'exploitation.[1]

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File:I spit on your grave
Una scena del film
Paese di produzioneUSA
Durata101
Generehorror, thriller
RegiaMeir Zarchi
SceneggiaturaMeir Zarchi
ProduttoreMeir Zarchi, Joseph Zbeda
FotografiaNouri Haviv
MontaggioSpiro Carras (versione internazionale rieditata), Meir Zarchi
Interpreti e personaggi

Trama

La scrittrice Jennifer Hills si reca in una villetta di campagna per scrivere il suo primo romanzo. La tranquillità della ragazza comincia però ad essere turbata quando un giorno Stanley e Andy, due giovani sfaccendati di cui ha in precedenza attirato l'attenzione fermandosi alla pompa di benzina gestita da Johnny, anch'egli attratto dalla ragazza e annoiato dalla monotonia del paese, irrompono con il loro motoscafo per attirare l'attenzione della protagonista distesta su una amaca collocata sulla riva di un fiume nei pressi della villetta. Arrivata la sera alcuni rumori attorno alla villetta cominciano a preoccupare Jennifer, che uscita di casa per controllare non nota però nulla.

Lo spiacevole incontro con Stanley e Andy non tarda ad arrivare quando i due, a bordo del loro motoscafo, cominciano a ruotare intorno alla canoa di Jennifer per poi trainarla fino a riva. Qui i due cercano di afferrare la ragazza, la quale tenta di fuggire attraverso la vegetazione. Viene però catturata quando spunta anche Johnny che si era nascono lì insieme a Matthew, un giovane un po' ritardato di mente che Jennifer aveva già conosciuto in precedenza quando appena arrivata ha ordinato a domicilio la spesa al supermercato in cui lavora Matthew. La protagonista viene sbattuta per terra e immobilizata da Stanley, Andy e Johnny che invita Matthew ad approfittare della situazione per potere finalmente perdere la sua verginità. Ma questi, che aveva anche stretto amicizia con Jennifer, non se la sente e allora è Johnny a violentare la ragazza. Appena finito di consumare la violenza Johnny incoraggia nuovamente Matthew che però continua ad essere titubante e permette alla ragazza di allontanarsi. Dopo avere percorso completamente nuda un po' di strada tra la vegetazione, Jennifer si imbatte nuovamente nel gruppo di balordi che la catturano e la immobilizzano a pancia in giù su un grosso masso mentre Andy la violenta selvaggiamente da dietro. Dopo avere perpetrato il nuovo stupro il gruppo si allontana abbandonando la protagonista esanime sul grosso masso. Jennifer, ferita e molto sofferente, riesce ad alzarsi a mala pena mentre il gruppo di stupratori si allontano sul motoscafo lasciando andare alla deriva la canoa della protagonista.

Jennifer, nuda e sanguinante, riesce finalmente a raggiungere la sua villetta ma quando prende il telefono e si accinge a rispondere un calcio di Stanley fa volare via l'apparecchio. I quattro sono all'interno della villetta e Stanley inizia a malmenare la ragazza mentre gli altri bevono degli alcolici presi all'interno di un armadietto. Adesso è il turno di Matthew, ma il giovane intento a violentare la protagonista inerme non riesce a raggiungere l'orgasmo a causa dei suoi compagni che lo guardano. Andy prende in mano e comincia a leggere le righe di romanzo scritte da Jennifer, nel frattempo sofferente e distesa per terra, iniziando a schernirla insieme ai suoi amici e infine strappando i fogli. Adesso è Stanley che si accinge a violentarla pretendendo un rapporto orale e picchiandola. Alla fine i quattro si allontanano e prima di andarsene a bordo del loro motoscafo Johnny incarica Matthew di uccidere la ragazza svenuta con una coltellata al cuore. Ma Matthew non ha il coraggio di eseguire il compito affidatogli e simula l'uccisione.

Pian piano Jennifer si riprende dalle ferite subite, rimette insieme le parti del suo romanzo che sono state strappate e comincia a meditare vendetta. Credendo la ragazza morta il gruppo di violentatori torna alla loro monotona vita quotidiana, ma quando Andy e Stanley si recano nei pressi della villetta per controllare si accorgono che Jennifer è ancora viva. La ragazza inizia a compiere il proprio piano di vendetta facendo giungere Matthew alla propria villetta dopo avere ordinato una consegna a domicilio nel supermercato in cui lavora il ragazzo. Appena giunto a destinazione a bordo della sua bicicletta Matthew, che si è munito di un coltello, viene adescato sotto un albero sulla riva del fiume. Il ragazzo brandendo il coltello si lamenta con Jennifer di avere perso i suoi amici per il fatto di non averla uccisa, ma la protagonista le ricorda che anche lei è sua amica cominciando a sedurlo per avere infine un rapporto sessuale con lui. Ma mentre i due consumano il rapporto Jennifer tira fuori un cappio, lo annoda al collo di Matthew e impicca il giovane facendo passare la corda sopra un ramo dell'albero. Successivamente si reca alla pompa di benzina per adescare Johnny e caricarlo sulla propria automobile. Arrivati in campagna Jennifer fa scendere Johnny dall'auto e minacciandolo con una pistola lo costringe a spogliarsi completamente e a inginocchiarsi. L'uomo comincia ad avanzare delle scuse e le dice che la colpa di quanto successo è della ragazza stessa, col suo comportamento e modo di vestire. A questo punto Jennifer sembra avere un ripensamento e invita Johnny a fare un bagno caldo nella sua villetta. I due fanno insieme il bagno nudi e la ragazza inizia a masturbare il giovane, ma proprio mentre Johnny sta raggiungendo l'orgasmo la protagonista prende un coltello da sotto il tappeto da bagno ed evira l'uomo che comincia a perdere molto sangue. Quindi Jennifer chiude la porta del bagno bloccandola, inserisce un disco che riproduce l'aria Sola, Perduta, Abbandonata dalla Manon Lescaut e si siede su una poltrona a dondolo attendendo che Johnny muoia dissanguato. Non avendo più notizie di Johnny, Andy e Stanley si recano con il loro motoscafo presso la villetta e vengono notati da Jennifer. Mentre Andy è sceso a riva armato di un'accetta, Jennifer sorprende Stanley spuntando da sott'acqua, butta in acqua lo stupratore e si impadronisce del motoscafo cominciando a ruotargli attorno. Andy corre in aiuto del suo amico ma dopo essere stato urtato dal motoscafo perde l'accetta che diviene così l'arma con cui Jennifer l'uccide dopo essersi buttato in acqua. Stanley, rimasto da solo in balia della protagonista, si aggrappa al motore del motoscafo e chiede invano perdono rimanendo ucciso dalle eliche quando Jennifer riaccende il motore.

Produzione

Ad eccezione delle scene iniziali in cui si vede Jennifer partire, tutto il film è stato girato a Kent nel Connecticut.[2] Il corso d'acqua nelle vicinanze della villetta di Jennifer è una parte del fiume Housatonic. La villetta affittata da Jennifer apparteneva in realtà a Nouri Haviv, amico del regista Zarchi e direttore della fotografia del film. La maggior parte delle scene di interno della casa sono state girate dentro questa abitazione.

Zarchi visitò la casa mentre stava scrivendo la sceneggiatura del film e la sua atmosfera e ubicazione influenzarono lo sviluppo della storia.

Lancio del film

Camille Keaton, pronipote di Buster Keaton, nel 1978 vinse il premio come migliore attrice al Festival internazionale del cinema della Catalogna in Spagna per la sua interpretazione nel ruolo di Jennifer Hills.[3]

Zarchi presentò il film alla MPAA diverse volte prima che fosse approvato. L'associazione respinse il film a causa della sua violenza, suggerendo di attenuare la violenza ma rifiutandosi di specificare i tratti di pellicola da tagliare. Zarchi rimontò il film e lo presentò una seconda volta venendo nuovamente respinto. La MPAA infine approvò il film dopo il taglio dell'intera scena che mostrava lo stupro anale.

Zarchi non fu in grado di trovare un distributore e così lui stesso distribuì il film. Riuscì a far proiettare il film in una serie di drive-in rurali, ma ogni volta solo per breve tempo, e i guadagni a malapena pareggiarono le spese. Nel 1980 la Jerry Gross Organization si rese disponibile per la distribuzione del film. Una condizione di questa riedizione consisteva nella possibilità di cambiare il titolo, che appunto dall'originale Day of the Woman divenne I Spit on Your Grave, quest'ultimo da sempre odiato dallo stesso regista.[4]

Note

  1. ^ Recensione dal Dizionario dei film horror di Rudy Salvagnini, su mymovies.it. URL consultato il 24-6-2011.
  2. ^ Luoghi delle riprese per Non violentate Jennifer, su imdb.it. URL consultato il 24-6-2011.
  3. ^ Awards for Non violentate Jennifer, su imdb.com. URL consultato il 24-6-2011.
  4. ^ Interview Exclusive with Director Meir Zarchi, su fatally-yours.com, 28-9-2010. URL consultato il 24-6-2011.

Collegamenti esterni

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