Ildegonda (novella)
novella di Tommaso Grossi
Ildegonda è una novella in ottave in lingua italiana di Tommaso Grossi. Divisa in quattro parti fu pubblicata nel 1820[1].
Trama
La vicenda si svolge nella prima metà del XIII secolo.
- Parte prima. Ildegonda è una giovane milanese, figlia del marchese Rolando Gualderano. Federico II minaccia Milano, e Rolando Gualderano, accompagnato dal figlio Rogiero, si recano a Roma per chiedere aiuto militare contro l'imperatore; i due sono ospitati generosamente dal conte Ermenegardo Falsabiglia. Poiché il conte Falsabiglia è vedovo, si progetta col marchese un doppio contratto nuziale: l'unica figlia del conte Falsabiglia, erede dell'ingente patrimonio, sposerebbe Rogiero Gualderano, e in cambio al conte Falsabiglia verrebbe data la mano di Ildegonda. Ildegonda, tuttavia, ama il cavaliere Rizzardo Mazzafiore, e ne è riamata; cerca di resistere alle nozze scontrandosi perciò col padre e con il fratello che la minacciano di richiuderla in convento qualora rifiuti il matrimonio col ricco Falsabiglia. Una sera Ildegonda ha un colloquio con Rizzardo, il quale ha intenzione di recarsi in Terrasanta con Federico II e vorrebbe condurre con sé Ildegonda. Rogiero sorprende i due, ferisce Rizzardo con la spada e denuncia la sorella al padre. Adirato, Rolando Gualderano vorrebbe dapprima uccidere la figlia; non vi riesce, per l'intervento della moglie. Ma Ildegonda viene rinchiusa al Monastero maggiore.
- Parte seconda. La notizia del rifiuto di Ildegonda giunge al conte romano il quale scioglie anche il contratto di matrimonio della proprio figlia con Rogiero. Costui pensa tuttavia che le doppie nozze potrebbero essere ancora celebrate se Rizzardo Mazzafiore fosse eliminato. Il malvagio fratello decide pertanto di ricorrere alla calunnia affinché Rizzardo sia accusato di eresia e messo nelle mani del crudele e fanatico Oldrado da Tresseno[2].