Wikipedia:Amministratori/Riconferma annuale/Roberto Mura/3
sysop dal 10 giugno 2008 - sysop con funzioni OTRS (contatta Roberto Mura - ultimi contributi - statistiche - log)
La procedura di riconferma tacita con la modalità del silenzio assenso inizia il 24 giugno alle 07:10 e finisce il 1° luglio alle 07:10.
Domande (facoltative)
- Hai notato cambiamenti nell'ultimo anno di presenza su Wikipedia?
- Nell'ultimo anno di presenza su Wikipedia ho visto l'affermarsi (e il confermarsi) di un nuovo corso che lentamente ma inesorabilmente si fa strada da alcuni anni, una sorta di tendenza all'equilibrio della comunità, che in un certo senso è sinonimo di maturità. Wikipedia è entrata in pieno nella fase post-rampante, e il che non è un male, è semplicemente una normale condizione. Qualsiasi fenomeno che nasce e ha una sua storia, sperimenta una fase giovanile di crescita saltando qua e là alla ricerca di un proprio equilibrio, fino alla fase successiva, che contempla la maturità, una fase stabile. Stelle, piante, animali, strutture sociali, non fa differenza, è una regola della fisica.
- Per un sistema giovane avvezzo alla crescita continua, il rallentamento della crescita sembra coincidere con la fine del mondo: poiché durante la prima ora non esisteva null'altro che la crescita, il venir meno di quella che pareva una delle poche certezze in un mondo di dubbi e insicurezze può essere vissuta come una crisi. E poco senso ha, in effetti, cercare delle motivazioni esterne o interne di natura comportamentale per provare a spiegarsi o giustificare il rallentamento della crescita, giacché non vi è alcuna motivazione comportamentale in grado di spiegare tutto ciò.
- Elementi come il rinnovo grafico o la semplificazione delle regole sono di per sé utili e benvenute, ma lo sono unicamente per il fine di migliorare il lavoro qui, non certo per cambiare la tendenza all'equilibrio (leggasi "rallentamento della crescita") cui naturalmente tenderà il progetto. Ampiamente è stato scritto su Wikipedia, molti argomenti presentano un livello di completezza che va ben al di là delle enciclopedie tradizionali, ed è naturale che ciò comporti una scrematura dell'utenza media, che probabilmente non riesce ad essere più all'altezza del livello di conoscenze o di materiale richiesto per andare oltre ciò che già c'è. A ciò si aggiunge il fatto che in alcuni campi c'è, e probabilmente ci sarà sempre, un naturale ristagno dovuto alla carenza di utenti ferrati in queste materie; ma ciò fa parte del sistema e dello spirito wiki, libero e aperto, che non retribuisce nessuno e non assume nessuno, e che pertanto non può ricercare attivamente dietro retribuzione futuri utenti esperti in tali aree della conoscenza. Gli utenti poi vanno e vengono, noi siamo qui per passione e il nostro tempo libero può subire ridimensionamenti in qualsiasi momento, con conseguenze dirette sui contenuti di Wikipedia. Molti validi utenti si occupano comunque delle materie più complesse, lavorano per ampliare le voci o per crearne di nuove; molti vuoti vengono colmati, ma occorre tempo affinché chi ha la passione per contribuire riesca a raggiungere tutte le falle.
- Affinché ciò avvenga occorre però che il substrato su cui le utenze si muovono sia sano. Ne parlo meglio più avanti, ma qui posso dire che l'inversione di rotta verso il consenso a discapito delle votazioni è sempre un evento positivo, poiché permette una maggiore resistenza elastica ai tentativi di sabotaggio.
- Qual è stato il momento migliore/peggiore della tua esperienza wikipediana?
- Esiste una voce che riassume in sé il senso tutto della mia presenza qui, una voce che tratta di una regione della Via Lattea la cui descrizione fu il motivo per cui mi registrai su Wikipedia. Lo scorso settembre, dopo aver lavorato negli anni alle voci dei singoli oggetti inclusi in questa regione, sono riuscito a creare questa voce.
- Le prese in giro non mi sono mai piaciute, l'agire in modo torbido meno che mai. Ci sono state occasioni in cui queste situazioni sono venute allo scoperto e lo scoprirne l'esistenza è un brutto momento. Come dicevo sopra, è importante che l'ambiente di contribuzione resti sereno. Le linee guida sono ben tracciate e in evidenza, le regole sono raggiungibili e linkate ovunque sotto la parola "pilastri", il quieto vivere dovrebbe invece far parte della cultura di tutti. La presunzione di buona fede di fronte alle segnalazioni di problematicità ha valore fintanto che esistono i presupposti per presumerla; superato il limite dell'evidenza, anche tale presunzione diventa deleteria e permette ai guastatori di compiere le loro azioni a discapito delle utenze e dei contenuti. Wikilove e pugno di ferro sono le due facce della stessa medaglia e devono essere utilizzati entrambi nelle giuste occasioni senza riserva alcuna per garantire il buon funzionamento del progetto.
- Cosa ti aspetti di dare in futuro a Wikipedia?
- Quest'anno ho avuto meno tempo, ci sono stati dei mesi in cui la mia attività è stata molto ridotta. Ma nonostante ciò mi sono sempre loggato per tenermi aggiornato sulle principali novità, per intervenire nelle discussioni che ritenevo più importanti o nelle situazioni più pesanti e anche per rispondere ad eventuali richieste nella mia pagina di discussione. Ho comunque trovato anche il tempo per scrivere diverse voci, nel costante lavoro di descrizione delle regioni di formazione stellare che ormai va avanti da quasi due anni. La mia attività da burocrate invece non si è mai fermata, in particolare per la gestione dei permessi utente, che ho sempre seguito con molta attenzione. Ciò che conterei di fare in futuro è più o meno proseguire allo stesso modo, dedicarmi al progetto quando ho tempo e cercare di farlo nel migliore dei modi.
Commenti
- Caro Roberto, la tua analisi coincide in gran parte con quella che oggi io scriverei, solamente io aggiungerei un paragrafo sul crescere di contenuti POV (sopratutto di carattere ideologico-campanilistico), spesso sostenuti usando blog o siti WEB decisamente faziosi e di contenuto dubbio, e su un apparente (a mio avviso) rilassamento comunitario nel fronteggiare questa crescita. Condividi questa impressione? --Bramfab Discorriamo 10:06, 24 giu 2011 (CEST)
- Non solo la condivido, ma la considero un problema da tenere in debita considerazione. Proprio nella mia riconferma dell'anno scorso mi autodomandai come si potessero fronteggiare i problemi legati al nNPOV, e diedi quindi una risposta, illustrando quella che per me è la strada da seguire. Quel discorso lo considero ancora e più che mai valido. Il problema è che controllare tutti gli interventi di Wikipedia è impossibile, sono troppi; io la mia parte la faccio soprattutto nelle aree di mia competenza, anche se qualche volta mi sono addentrato in argomenti a me estranei. Ritengo che tutti coloro che hanno a cuore l'affidabilità del progetto, admin e non admin, dovrebbero monitorare gli interventi delle proprie aree di competenza sfruttando in particolare il sistema degli osservati speciali, verificando gli interventi di volta in volta. --Roberto Segnali all'Indiano 15:16, 24 giu 2011 (CEST)
- Io invece non sono affatto d'accordo con l'analisi che fai della tendenza sulla partecipazione. L'ipotesi su cui si basa il progetto Wikipedia è che la qualità dei suoi contenuti sia direttamente proporzionale al numero di persone che collaborano per scriverla. E' il numero a fare contenuti e a produrre qualità. Pochi collaboratori corrispondono necessariamente a una Wikipedia di scarsa qualità. Un calo dei collaboratori corrisponde quindi a una Wikipedia che va verso uno scadimento dei suoi contenuti, chiunque siano quelli che rimangono. Progetti di enciclopedia collaborativa che si basavano sul lavoro di pochi contributori dalle conoscenze superiore alla media sono già stati fatti (Nupedia da cui deriviamo e Citizendum ad esempio) e sono miseramente falliti o non sono riusciti a sviluppare contenuti a un livello tale da risultare un progetto rilevante. E si trattava di progetti che richiedevano la collaborazione di persone esperte e preparate. Qui, tranne ovvio alcune eccezioni, la maggior parte dei contributori è composta da dilettanti, amatori o semplici entusiasti del web. Con tali premesse un calo dei contributori, su un progetto come it.wiki che già per ragioni demografiche e strutturali probabilmente mai è riuscito a raggiungere una massa critica di utenti adeguata ( e che avrebbe invece forse con il tempo le possibilità di farlo dato che il lento recupero del digital divide che ci separa da altri paesi consente teoricamente di essere una delle wiki con una crescita di partecipazione a breve medio termine), rischia di essere disastroso. Il progetto, in mano a pochi amatori (perché pochi si avviano ad essere con le tendenze attuali) non può produrre qualità sotto il profilo dei contenuti e della sostanza; potrebbe forse elevare la propria qualità sotto il profilo meramente formale-estetico (formattazione, impaginazione), ma anche questa opzione, ammesso che sia desiderabile, salta agli occhi come non sia praticabile perché comunque (e categorie come quella delle voci da wikificare lo indicano chiaramente) già da tempo il progetto non dispone delle forze necessarie a tali migliorie, figuriamoci se si mette in preventivo un ulteriore calo. Wikipedia prevede che la qualità emerga a poco a poco attraverso il controllo, le revisioni, il confronto, non attraverso la moltiplicazione delle note a piè di pagina, che sono un utile e desiderabile strumento ma non vanno assolutamente confuse con il fine. Wikipedia è un eccezionale progetto che ha permesso di condividere il sapere e "sapere" significa persone e esperienze. Tante. Senza queste il fallimento è dietro l'angolo. --Cotton Segnali di fumo 18:13, 25 giu 2011 (CEST)
- L'ipotesi su cui si basa il progetto [...]. E' appunto un'ipotesi, tutta da dimostrare, e fin qui mi sta bene. Poi segue E' il numero a fare contenuti e a produrre qualità ecc.
- Si tratta di assiomi o di teoremi? Se sono assiomi chiuso l'argomento, ma se sono teoremi allora vanno dimostrati. Il risultato negativo di progetti basati su una metodologia alternativa non dimostra la piena validità della metodologia in questione. In sostanza metto in discussione l'equazione numero dei contributori = qualità dei contributi. A mio parere, la qualità dei contributi è correlata alla qualità dei contributori e all'intensità della loro partecipazione, come la quantità dei contributi è correlata al numero dei contributori e all'intensità della loro partecipazione. Se vogliamo una crescita fine a sé stessa allora siamo d'accordo, ma se vogliamo una crescita anche qualitativa è indispensabile che il numero dei contributori sia in adeguato rapporto con la qualità dei loro contributi, con la partecipazione coordinata e con un certo grado di umiltà e di consapevolezza dei propri limiti. In altri termini, ritengo che anche nel contesto Wikipedia valga la legge economica della produttività decrescente. Questo implica anche un certo grado di pragmatismo e, in sostanza, la rinuncia ad un certo numero di contributori, soprattutto quando si chiede il salto di qualità: per fare una buona voce di fisica quantistica che tratti in modo esaustivo e pertinente del mesofuffone è sufficiente un unico redattore che conosca bene l'argomento, che sappia scrivere e che sappia esporre in modo adeguato. Il suo lavoro deve essere ovviamente supportato dalla presenza di un gruppo di revisori in grado di valutare la bontà del suo contributo e integrarlo adeguatamente, perciò non basta avere un fisico a disposizione ma è auspicabile contare su dieci fisici. In alternativa possiamo anche disporre di un milione di contributori esperti di agricoltura, la voce sul mesofuffone non ci sarà mai o, ammesso che riescano a scriverci qualcosa, sarà senza dubbio meritevole di un velo pietoso, in barba ai tag s, a e vattelapesca. Non solo, ma se impegnamo i pochi fisici nella sistematica e stremante opera di rielaborazione di voci di fisica improvvisate da quel milione di BRA, la voce di qualità sul mesofuffone possiamo sognarcela. Non parliamo poi dell'eventuale presenza, fra quel milione, di un migliaio di presunti tuttologi che in nome dell'enciclopedia libera si sentono in diritto di scrivere di tutto, anche di ciò che non conoscono. A quel punto costringiamo i dieci fisici ad imbarcarsi in lunghe ed estenuanti discussioni fino a costringerli a scappare (in nome del "numero") e rintanarsi in progetti tipo Citizendium o in progetti specifici, meno universali ma più affidabili e concreti.
- In conclusione, mi vanno bene gli assiomi, ma solo se adeguatamente riformulati con un'impostazione che metta in relazione quantità e qualità dei contributori. --gian_d (msg) 21:51, 26 giu 2011 (CEST)
- Nonostante la tua "amministrazione" sia mediamente moderata e tranquilla, quest'anno hai assegnato quello che, per sostanza durata e tempistica, reputo uno dei blocchi più incredibili e errati degli ultimi anni. Visto a distanza di quasi un anno pensi che sia stato un occasionale "colpo di sole" (eravamo in pienissima estate) o confermi che davvero il tuo metro di valutazione è quello che emerge da quella vicenda? --Cotton Segnali di fumo 18:13, 25 giu 2011 (CEST)
- Beh, la nostra visione del progetto diverge in più punti, è una cosa nota, per cui penso che potremmo anche stare delle ore a discutere sulla questione della crescita e delle segnalazioni di problematicità senza che si possa trovare un punto d'incontro. Il tuo parere lo tengo in considerazione come qualsiasi altro parere, sia esso concorde o discorde dal mio, in quanto esprime un'importante multicromaticità di modi d'operare su Wikipedia.
- Per quanto riguarda quella segnalazione che mi citi, sì, in quel caso ritengo che una pausa sostanzialmente lunga (da 2 settimane a un mese) sarebbe stata utile per prendersi una riflessione, date le problematiche oggettivamente gravi che affliggevano le cancellazioni da diversi mesi e su cui si tergiversò in molte occasioni. Io optavo per un mese e al momento del blocco nella segnalazione stessa si era raggiunto un consenso medio sul mese; il consenso si raggiunse poi a 2 settimane e fu sicuramente un valido consenso e un ottimo punto di mezzo fra chi intendeva dare blocchi di un mese o più e chi invece chiedeva la rimozione totale del blocco. Che il blocco fosse necessario i fatti l'hanno dimostrato e mi hanno dato ragione, perché questa problamatica da allora non si è più ripresentata. Rimodulai io stesso il blocco a due settimane a seguito del consenso emerso in seguito, e lo rimodulai esattamente il giorno dopo. Come disse Brownout, "se anche si dovesse formare un nuovo consenso intorno alla durata di una settimana avremmo appunto una settimana per stabilirlo, non scappa nulla", pertanto a mio avviso non venne fatto alcun danno a provare a stringere i tempi, esattamente come li strinsi in altre occasioni ed esattamente come tanti altri amministratori cercano di fare in tantissime altre occasioni. Le segnalazioni di problematicità sono sempre possibili foriere di discussioni infinite e di fiammate, e sono del parere che esse debbano comunque essere gestite in modo più rapido ed efficace. Non è una mia visione distorta del progetto, è anzi una posizione abbastanza condivisa da diversi utenti e amministratori. --Roberto Segnali all'Indiano 19:24, 25 giu 2011 (CEST)
- Cit.Che il blocco fosse necessario i fatti l'hanno dimostrato e mi hanno dato ragione, perché questa problamatica da allora non si è più ripresentata. Io invece ritengo un miracolo che un'utente trattata in quel modo con quella motivazione non abbia abbandonato Wikipedia e ammiro Anita per non averlo fatto, ma immagino rientri nelle divergenze tra le visioni di progetto. La risposta non mi convince molto ovvio, non basta quello che valuto come uno scivolone per un voto contrario ma in via informale mettine in conto circa mezzo.--Cotton Segnali di fumo 21:00, 25 giu 2011 (CEST)
- Può essere che siano vere entrambe le cose, Cotton? Ovvero che Roberto avesse fatto bene a fare quel che ha fatto e Anita abbia dimostrato di avere abbastanza pelo per stare qui? -- SERGIO (aka the Blackcat) 15:04, 26 giu 2011 (CEST)
- (fuori crono) No. Se un blocco è corretto non c'è bisogno di "mostrare pelo", solo onestà intellettuale.--Cotton Segnali di fumo 23:10, 26 giu 2011 (CEST)
- Pochi contributori poca qualità. Vero, se i contributori sono pochi, anche se volenterosi, non riusciranno a sistemare adeguatamente un progetto che va verso il milione di voci. I contributori di WP italia sono davvero molto pochi. Un danno.
- Per contributori ovviamente intendiamo coloro che riescono a dare un contributo costruttivo al progetto. Che sanno fermarsi oppure decidono di "upgradarsi" quando una voce si rende qualitativamente più complessa della loro preparazione. O che sanno individuare una voce (o dei contenuti) 'farlocca' e che sta su Wikipedia solo per nascondere maldestralmente la sua 'farloccaggine'. Se insistono invece per partito preso (il che vuol dire senza alcuna verifica seria e attendibile) magari cercando consenso di altri su questo, chi potrebbe davvero migliorare la voce oppure individuare una voce (o dei contenuti) 'farlocca' potrebbe stancarsi e mollare il progetto. Anche qui un danno. Forse peggiore del primo: infatti meglio niente che il falso.
- Vicenda, esemplificativa, di Anita. Mi allontanai dal progetto perché veniva impunemente dileggiata da un utente. L'ho vista comunque sempre mettere molta passione e onestà intellettuale, oggi la vedo davvero molto più matura, molto. 'Merito' del blocco? Abbiamo rischiato di perdere un utente valido? Magari fra un po' anche admin come fu il caso di Dedda71? Non lo so, siamo stati fortunati, Anita per fortuna c'è ed è migliorata e prima o poi mi auguro diventi admin.
- A volte penso dovremmo evitare di cercare essere più saggi del nostro destino. A rendere l'umanità libera e contemporaneamente eccellente non c'è riuscito, nell'ordine, né Dio, né Platone, né Marx, né Mussolini. E non ci riuscirà nemmeno Wikipedia. Quello che possiamo fare è andare avanti nel miglior modo possibile evitando di farci del male e sperando nella buona sorte. Tutto sommato non è male: Wikipedia c'è alla faccia di chicchessia. Come l'umanità. Il mio un po' confuso contributo su quanto ho letto--Xinstalker (msg) 09:39, 26 giu 2011 (CEST)
- Vedere "Dio, Platone, Marx e Mussolini" nella stessa lista è una cosa che può succedere solo su wikipedia, e anche qui merita un plauso per l'incredibile catena logica :-P Rupert Sciamenna qual è il problema? 10:49, 26 giu 2011 (CEST)
- Se fai caso queste persone hanno un tutte un elemento in comune: posseggono una 'verità' di cui vogliono far partecipe l'umanità, cercando di plasmarla secondo questa. Forse Dio non l'abbiamo compreso, forse la 'sua' verità è ben più articolata di come fino ad oggi abbiamo cercato di interpretarla. Platone ha viaggiato in lungo e in largo per trasmettere il suo 'verbo', salvato dai pitagorici ebbe modo di riconsiderare molte cose. Su Marx e su Mussolini non mi soffermo, sono, a loro modo, vicini di casa e praticamente di "secolo". Hai dimenticato di citare Wikipedia. :-D --Xinstalker (msg) 11:08, 26 giu 2011 (CEST)
- Xin, Wikipedia, come tutti i progetti "collettivi", è sì libera, ma non è per tutti: è solo per quelli che riescono a starci. Se Anita, al di là del blocco, è riuscita a starci è perché, come molti di noi che stiamo ancora qui, ha messo i suoi personalismi in secondo piano rispetto al contributo che poteva dare al progetto. Capisco benissimo che un progetto che a un certo punto potrebbe metterti di fronte alla scelta tra il tuo ego e l'interesse collettivo nasconde in sé un aspetto totalitario, ma fino a prova contraria Wikipedia non è una democrazia, e il suo interesse non è tutelare l'autostima dei contributori, ma "sfruttarne" le competenze per tendere verso un'ideale eccellenza. Non a caso i contributori che se ne sono andati, oppure che sono stati allontanati con maniere più o meno buone, sono tutta gente che aveva come obiettivo principale l'affermazione del proprio ego e la realizzazione di un'enciclopedia "etica", non "diffonditrice di conoscenza".
Tra l'altro, colgo l'occasione per ribadire il concetto che forse scontato non è, che l'admin non è un arbitro. L'arbitro ce l'hai quando due persone litigano e si affidano a un terzo per stabilire chi abbia ragione. Su Wikipedia il sysop non deve dare ragione all'utente A o all'utente B che stanno litigando, lui è lì per tutelare il progetto. Quindi il sysop non deve essere "imparziale" tra A e B, non è tenuto a esserlo, ma deve solo valutare chi, tra A e B, causi più danni o apporti più beneficî al progetto. In qualsiasi sport gli arbitri migliori non sono quelli che applicano pedissequamente il regolamento, ma che favoriscono il gioco penalizzando coloro che cercano di fare ostruzionismi tentando di sfruttare a proprio vantaggio le pieghe del regolamento (ovvero, usando un termine da filosofia del diritto, che tutelano lo spirito del gioco, più che la lettera : né più ne meno di quanto faccia un giudice che applica una legge secondo lo spirito che l'aveva animata, non secondo la sua lettera, il che spiega anche perché alcune leggi vecchie, nate in un periodo storico in cui certe fattispecie venivano sanzionate, oggi non vengono più applicate di fatto). Ecco, in quest'ottica i sysop migliori non sono i c.d. "sceriffi" che arrivano e bloccano a destra e manca, ma che sanno interpretare ragionevolmente la situazione, lasciano "giocare" e sanno capire in una controversia dove sia l'interesse del progetto e dove, invece, ci siano altri interessi che col progetto non c'entrano niente e che vanno stroncati. In quest'ottica Roberto è uno dei migliori interpreti di questa filosofia operativa. -- SERGIO (aka the Blackcat) 13:08, 26 giu 2011 (CEST)- Quoto. Forse con parole più contorte :) sostenevo più o meno la stessa cosa, senza togliere nulla alla sensibilità di Cotton che è, anch'essa, importante per il progetto. --Xinstalker (msg) 14:36, 26 giu 2011 (CEST)
- Xin, Wikipedia, come tutti i progetti "collettivi", è sì libera, ma non è per tutti: è solo per quelli che riescono a starci. Se Anita, al di là del blocco, è riuscita a starci è perché, come molti di noi che stiamo ancora qui, ha messo i suoi personalismi in secondo piano rispetto al contributo che poteva dare al progetto. Capisco benissimo che un progetto che a un certo punto potrebbe metterti di fronte alla scelta tra il tuo ego e l'interesse collettivo nasconde in sé un aspetto totalitario, ma fino a prova contraria Wikipedia non è una democrazia, e il suo interesse non è tutelare l'autostima dei contributori, ma "sfruttarne" le competenze per tendere verso un'ideale eccellenza. Non a caso i contributori che se ne sono andati, oppure che sono stati allontanati con maniere più o meno buone, sono tutta gente che aveva come obiettivo principale l'affermazione del proprio ego e la realizzazione di un'enciclopedia "etica", non "diffonditrice di conoscenza".
- Se fai caso queste persone hanno un tutte un elemento in comune: posseggono una 'verità' di cui vogliono far partecipe l'umanità, cercando di plasmarla secondo questa. Forse Dio non l'abbiamo compreso, forse la 'sua' verità è ben più articolata di come fino ad oggi abbiamo cercato di interpretarla. Platone ha viaggiato in lungo e in largo per trasmettere il suo 'verbo', salvato dai pitagorici ebbe modo di riconsiderare molte cose. Su Marx e su Mussolini non mi soffermo, sono, a loro modo, vicini di casa e praticamente di "secolo". Hai dimenticato di citare Wikipedia. :-D --Xinstalker (msg) 11:08, 26 giu 2011 (CEST)
- Vedere "Dio, Platone, Marx e Mussolini" nella stessa lista è una cosa che può succedere solo su wikipedia, e anche qui merita un plauso per l'incredibile catena logica :-P Rupert Sciamenna qual è il problema? 10:49, 26 giu 2011 (CEST)
Leggo sopra che il principio vincente di WP sarebbe il numero. Io non credo sia questo, credo piuttosto sia la presenza di pensieri diversi e mentalità eterogenee. Dovendosi tutti inchinare al NPOV, ciò che ne risulta non è decurtato, deprivato, inaridito, ma arricchito dalla somma delle differenze, che è il consenso. Il calo c'è, ci sarà in misura anche maggiore man mano che saremo via via meno di moda ed altri spazi nuovi dirotteranno per novità, per moda, perché "fa figo", voglia di contribuire e istinto del muretto (su cui scrivere "Ciccio era qui"). L'importante è che rimanga gente che la pensi in modi liberamente diversi, che ciò che si produce abbia sempre quella ricchezza del provenire da sano confronto. Quindi nello specifico l'importante è che Cotton e Roberto non la pensino allo stesso modo, e finché loro litigano e BC commenta, stiamo tutti molto tranquilli :-PPP
Piano però ad intonare de profundis preventivi: ci possono essere altri traguardi da volerci prefissare, grave sarebbe sedersi sugli allori e pensare che è tutto fatto: c'è un mondo di idee da farsi venire ;-) --Fantasma (msg) 17:56, 26 giu 2011 (CEST)
- (Fuori crono) E' il numero a garantire l'eterogeneità che giustamente indichi come desiderabile. Meno sono i partecipanti più quella statisticamente cala, senza poi scomodare abbastanza ovvie analisi sociologiche su come in un gruppo ristretto i modi di pensare e di agire tendano naturalmente ad uniformarsi. --Cotton Segnali di fumo 23:10, 26 giu 2011 (CEST)
- (fuori crono) più che il numero, è il tempo degli utenti. un buon utente potrebbe "regalare" a wikipedia in 10 minuti più di quando 10 utenti non regalino in giornate intere passate sul sito --Salvo da Palermo dimmelo qui 14:00, 27 giu 2011 (CEST)
- il numero comporta anche la prevedibilità, in termini operativamente assai efficaci, della composizione dei gruppi di "allineati", "dissidenti" e "casinisti". L'eterogeneo di un alto denominatore, per quel che ho visto qui, è però meno rilevante ed incidente di un eterogeneo di denominatore più basso, come anche nella logica ;-) Ed all'interno di un grosso gruppo come l'intera comunità, ci sono sottogruppi; ce ne potrebbero essere per così tanti caratteri che forse anche io e te potremmo ritrovarci dentro uno di essi. Trovi che siamo tanto uniformati? ;-) --Fantasma (msg) 23:44, 26 giu 2011 (CEST)
- (Fuori crono) E' il numero a garantire l'eterogeneità che giustamente indichi come desiderabile. Meno sono i partecipanti più quella statisticamente cala, senza poi scomodare abbastanza ovvie analisi sociologiche su come in un gruppo ristretto i modi di pensare e di agire tendano naturalmente ad uniformarsi. --Cotton Segnali di fumo 23:10, 26 giu 2011 (CEST)
- Al momento no, ma dato che qui sopra in altri interventi si vede una riduzione come benvenuta e desiderabile è cosa che, nel caso, potrebbe facilmente succedere. --Cotton Segnali di fumo 23:48, 26 giu 2011 (CEST)
- mi sottovaluti. Io ho fatto dei master per bastian contrario, ed altri ce ne sono, portati alla materia, di quelli che sono intelligenti ma non si applicano: vedrai che di tutto moriremo meno che di noia :-P --Fantasma (msg) 00:05, 27 giu 2011 (CEST)
- non mi posso esprimere sulla riconferma di mura, che in effetti nn conosco, a parte qualche voce carina che ho visto in vetrina.. sul blocco pero' gli posso assicurare che esso nn mi ha dato nessun aiuto, ma solo amarezze ----a2..brocche rotte! 20:00, 26 giu 2011 (CEST)
(a capo) La disamina di Cotton sul meccanismo di sviluppo dell'enciclopedia attraverso l'equazione più utenti = più voci, più contributi, più scrematura, più filtri, più equilibrio, più confronto...più qualità (e quindi un enciclopedia che non può che migliorare in modo direttamente proporzionale), semplicemente non è che una formulazione della teoria su cui si basa il Progetto stesso. E' il nostro primo principio della termodinamica, la prima regola del Fight Club, il Primo comandamento, l'Art. 0 della Costituzione di Wikipedia. La nostra comunità si deve allargare o il Progetto si ferma. E WMF lo sa bene, ma a noi forse sfugge, a tal punto che il Board ha emesso un invito formale in tal senso recentemente. Bramfab non ha detto nulla che contrasti con tale meccanismo, ha giustamente fatto notare che se la comunità non si sviluppa anche i contrbuti POV ristagnano perché non si diluiscono nel dibattito, non vengono filtrati da altri contributi. Gli admin non mi sembrano diano il giusto peso alla questione; su it.wiki non abbiamo un Arbitration Comittee e spesso gli admin debbono improvvisarsi in situazioni che in via teorica non sarebbero di loro competenza: poiché anche l'admin è un utente, e ogni utente è per definizione biased ne consegue che non sempre l'admin è in grado di provvedere nei casi citati da Bramfab. Anzi, poiché come egregiamente fa notare Cotton, in un gruppo ristretto (come è quello degli admin) i modi di pensare e di agire tendano naturalmente ad uniformarsi nel tempo, e poiché il ruolo di admin è assegnato a tempo indefinito (ci sono utenti che sono admin da più di un lustro) tale tendenza all'uniformità subisce un'accelerazione esponenziale. ---- Theirrules yourrules 06:28, 27 giu 2011 (CEST)
- Ciò che si sta cercando di dire è che il calo delle utenze è un fenomeno assolutamente fisiologico e non determinato dal comportamento di nessuno, se non della stessa enciclopedia, che ormai tende per sua natura a escludere da sola chi non riesce a starle al passo. Spero che non ci siano altri fraintendimenti del tipo "una riduzione è desiderabile". Se i contributori ci sono, sono validi e riescono a stare al passo, tanto di guadagnato, ma ci sono utenti e utenti, e ovviamente coloro che sono più adatti per soddisfare le nuove esigenze del progetto saranno inevitabilmente di meno rispetto a prima. Questo è "desiderabile", ossia che ci sia una naturale scrematura e una tendenza all'equilibrio. --Roberto Segnali all'Indiano 08:32, 27 giu 2011 (CEST)
- Certo e scontato. Ma lasciaci lo stesso divagare... :o), parlo almeno per me, queste votazioni di riconferma sono a volte spazi in cui possiamo esprimere le nostre inespresse (e represse) 'osservazioni' filosofiche sul progetto. :o)--Xinstalker (msg) 09:12, 27 giu 2011 (CEST)
- Mai pensato che nessuno auspicasse una riduzione Roberto, ma che il calo delle utenze sia un fenomeno assolutamente fisiologico o che una scrematura degli utenti sia naturale o inevitabile non mi trova d'accordo. Anzi penso che la tendenza dovrebbe essere quella opposta, il trend dovrebbe essere totalmente positivo: se non lo è mi sembra chiaro che ci sia uno o più meccanismi che lo inceppano. E se non ci sono meccanismi che lo inceppano allora bisogna davvero adoperarsi per cambiare il gradiente in positivo. ---- Theirrules yourrules 09:29, 27 giu 2011 (CEST)
- Non si riferisce a te, bensì ad una frase di Cotton (ma dato che qui sopra in altri interventi si vede una riduzione come benvenuta e desiderabile), che immagino si riferisca a me. Fraintendendo: non desidero che il numero di contributori si riduca. Personalmente desidero che aumenti il rapporto numerico fra contributori esperti e contributori generici. Per chiarire: io non sono un esperto di entomologia, mi interesso di entomologia e ho un minimo di competenza, quanto basta per tirare su qualche voce dignitosa. Preferirei - tuttavia - scrivere sotto l'egida di alcuni (veri) entomologi esperti e che le voci di entomologia non fossero scritte da chi a malapena distingue un ragno da un insetto o confonde gli scarafaggi con i coleotteri. Al tempo stesso evito di scrivere di elettromagnetismo o di filosofia perché ritengo che ci siano persone più adatte di me per farlo in modo dignitoso. Un concetto ben diverso dal "desiderare il calo di utenze". --gian_d (msg) 19:21, 27 giu 2011 (CEST)
- Mai pensato che nessuno auspicasse una riduzione Roberto, ma che il calo delle utenze sia un fenomeno assolutamente fisiologico o che una scrematura degli utenti sia naturale o inevitabile non mi trova d'accordo. Anzi penso che la tendenza dovrebbe essere quella opposta, il trend dovrebbe essere totalmente positivo: se non lo è mi sembra chiaro che ci sia uno o più meccanismi che lo inceppano. E se non ci sono meccanismi che lo inceppano allora bisogna davvero adoperarsi per cambiare il gradiente in positivo. ---- Theirrules yourrules 09:29, 27 giu 2011 (CEST)
- Certo e scontato. Ma lasciaci lo stesso divagare... :o), parlo almeno per me, queste votazioni di riconferma sono a volte spazi in cui possiamo esprimere le nostre inespresse (e represse) 'osservazioni' filosofiche sul progetto. :o)--Xinstalker (msg) 09:12, 27 giu 2011 (CEST)
Contrari alla riconferma
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