Progetto:Guerra/Guerre napoleoniche
Battaglia di Kostiuchnówka | |
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La battaglia di Kostiuchnówka ebbe luogo dal 4 al 6 luglio 1916, vicino all'omonimo villaggio (attuale Kostyukhnivka) e il fiume Styr, nella moderna regione ucraina della Volinia, allora parte dell'Impero russo. Fu il più grande combattimento avvenuto tra l'esercito zarista e le legioni polacche (inglobate nell'esercito austro-ungarico) durante le fasi iniziali dell'offensiva Brusilov.
Le truppe polacche, stimate in 5.500-7.300 unità, fronteggiarono una forza russa numericamente superiore che le costrinse alla ritirata, ritirata che comunque costò ritardò gli uomini di Nicola II per il tempo necessario alle restanti unità austro-ungariche di ritirarsi in maniera ordinata.[1][2]
Situazione strategica
Nella prima guerra mondiale, le nazioni che si contendevano la Polonia erano costituite dall'Impero tedesco e austro-ungarico da un lato e dall'Impero russo dall'altro. Le legioni polacche, allineate con gli austro-ungarici, vennero istituite da Józef Piłsudski come strumento per ridare l'indipendenza politica alla Polonia.[3]
Kostiuchnówka venne raggiunta per la prima volta dalle truppe polacche il 27 settembre 1915, durante l'avanzata degli Imperi centrali dell'estate-autunno 1915.[4] Nell'autunno si verificarono duri combattimenti per il possesso della regione, con una battaglia che si svolse proprio a Kostiuchnówka tra il 3 ed il 10 novembre,[2] comunque rimasta saldamente in mano polacca, tanto che alcuni luoghi iniziarono ad essere definiti, anche dagli stessi tedeschi ed austro-ungarici, "polacchi". Punti chiave della difesa del villaggio furono la "collina polacca" (Polska Góra), la vicina "foresta polacca" (Polski Lasek), un ponte sul fiume Garbach (il "ponte polacco", Polski Mostek) e una trincea nota come "ridotta di Piłsudski" (Reduta Piłsudskiego).[4]
Gli uomini di Piłsudski costruirono varie strutture in legno per la difesa, la più grande delle quali, sede del quartier generale polacco, era conosciuta come "Legionowo".[2] Verso la fine dell'autunno 1915, e fino alla primavera 1916, non si verificarono altri episodi di fuoco, fino a quando la calma venne interrotta dall'offensiva Brusilov nel giugno 1916,[4] destinata a diventare il più grande successo russo della guerra e la più grave disfatta austro-ungarica.[5]
Forze in campo
Di fronte alle forze russe più numerose venne posta la II brigata delle legioni polacche, stanziata appena fuori Kostiuchnówka, a Gruziatyn e Hołzula.[6] La I brigata teneva le linee avanzate ai piedi della collina polacca, con alla sua sinistra la III brigata, posizionata vicino al villaggio di Optowa; la ridotta di Piłsudski risultava la posizione polacca più vicina alle avanguardie russe (circa 50 m di distanza), nello specifico costituite dalle unità occupanti una ridotta chiamata "Il nido dell'aquila".[6] Dietro la collina polacca stava in attesa la 128ª brigata del Regio esercito ungherese, a guardia del fianco destro polacco, mentre il fianco sinistro era sorvegliato dall'11ª divisione di cavalleria ungherese.[6] Due linee di difesa arretrate vennero impostate dalla foresta polacca alla "foresta del genio militare" e dai villaggi di Nowe Kukle e Nowy Jastków a quello di Nowa Rarańcza, passando per il quartier generale di Legionowo.[7] I soldati polacchi sono stati stimati in un numero variabile da 5.500[7] a 7.300 (6.500 fanti e 800 cavalieri), con 49 mitragliatrici, 15 mortai e 26 pezzi d'artiglieria.[6]
I russi misero in campo unità in gran parte provenienti dal 46º corpo d'armata (110ª e 77ª divisione fanteria) per un totale di circa 23.000 fanti, 3.000 soldati a cavalli e 120 pezzi d'artiglieria.[6]
La battaglia
Iniziata il 6 giugno, l'offensiva russa concentrò le forze contro un fronte di 40 km da Kołki a Kostiuchnówka,[2] con l'obiettivo di occupare le posizioni nemiche ed avanzare fino Kovel'. Data l'ostinata resistenza offerta dai polacchi, i russi fecero arrivare nel teatro di battaglia nuove unità, mossa che comunque non impedì ai polacchi di sferrare un contrattacco tra la notte dell'8 e 9 giugno che allontanò i russi.[6]
Dopo un bombardamento preliminare di artiglieria, i russi tornarono all'attacco il 4 luglio.[8] Circa 10.000 russi assaltarono le prime linee polacche, difese da circa 1.000 uomini (la restante parte era in riserva), ma dovettero desistere fermati dal fuoco delle mitragliatrici.[8] Tuttavia, gli ungheresi vennero sloggiati dalle loro posizioni permettendo ai russi di avanzare sul fianco destro polacco, minacciando inoltre di conquistare la collina avendo così una posizione sopraelevata che dava un grande vantaggio tattico.[9] Un contrattacco polacco non ebbe successo, aumentando invece il numero di perdite e costringendo gli stessi a riparare nella prima linea di difesa arretrata (nel caso degli uomini in prima linea) o nella seconda (nel caso delle forze situate nelle retrovie, attorno alla collina).[9]
La notte tra il 4 e il 5 luglio vide un nuovo tentativo polacco di sfondare le linee russe, tentativo che non ebbe successo.[9] Nello stesso giorno anzi i russi conquistarono terreno, nonostante persero momentaneamente la collina polacca subito riconquistata a causa dello scarso supporto fornito dagli ungheresi ai polacchi. Neanche i rinforzi tedeschi giunti sul posto, inviati dopo che Piłsudski ebbe informato il comando tedesco di un possibile cedimento delle linee, riuscirono a ristabilire la situazione.[10] In ogni caso, il 6 luglio l'esercito russo sfondò in tutto il fronte coperto dagli Imperi centrali, obbligando anche i polacchi alla ritirata con circa 2.000 perdite subite nel campo di battaglia di Kostiuchnówka.[1]
Conseguenze
Brusilov's offensive was stopped only in August 1916, with reinforcements from the Western Front. Despite being forced to retreat, the performance of the Polish forces impressed Austro-Hungarian and German commanders, and contributed to their decision to recreate some form of Polish statehood in order to boost the recruitment of Polish troops.[11] Their limited concessions, however, did not satisfy Piłsudski; in the aftermath of the Oath Crisis he was arrested and the Legions disbanded.[11]
The presence of Piłsudski, who would later become the dictator of Poland, during the battle became a theme of a painting by Leopold Gottlieb, then also a soldier of the Legions, as well as of a canvas by Stefan Gerwatowski. During the Second Polish Republic, several monuments and a mound were raised nearby to commemorate the battle. A 16 m mound with a stone obelisk and a museum with two additional obelisks were raised during the years 1928–1933;[12] a military cemetery was also built.[13] They fell into disrepair during the rule of the Soviet Union (which often purposefully tried to erase traces of Polish history – the mound was for example lowered by 10 m). In recent years restoration work has taken place through various Polish-Ukrainian projects, with notable projects carried out by Polish boy scouts.[13][12]
The battle is considered one of the largest and most vicious of those involving the Polish Legions in World War I.[2] Piłsudski in his order of July 11, 1916 wrote that "the heaviest of our current fights took place in the recent days."[11]
Note
- ^ a b Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore
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: non è stato indicato alcun testo per il marcatoreAAVV12
- ^ a b c d e Rakowski 2005, pp. 109-111.
- ^ Urbankowski 1997, p. 155-165.
- ^ a b c AA.VV. 2006, p. 5.
- ^ Tunstall 2008, p. 52.
- ^ a b c d e f Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore
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: non è stato indicato alcun testo per il marcatoreAAVV6
- ^ a b Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore
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: non è stato indicato alcun testo per il marcatoremindif
- ^ a b AA.VV. 2006, p. 7.
- ^ a b c AA.VV. 2006, p. 8.
- ^ AA.VV. 2006, p. 10.
- ^ a b c Bitwa..., p.12
- ^ a b Sobczak
- ^ a b Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore
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: non è stato indicato alcun testo per il marcatoreBitwa10
Bibliografia
- (PL) AA.VV. (principalmente Tomasz Matuszak), Bitwa pod Kostiuchnówką, Zwycięstwa Oręża Polskiego Nr 16. Rzeczpospolita e Mówią Wieki, 17 giugno 2006. ISBN non esistente
- (PL) Grzegorz Rąkowski, Wołyń: przewodnik krajoznawczo-historyczny po Ukrainie Zachodniej, Oficyna Wydawnicza "Rewasz", 2005. ISBN 8389188325
- (PL) Jerzy Sobczak, Kopce na ziemiach kresowych, Magazyn Wileński, marzo 2003. ISBN non esistente
- (PL) Bohdan Urbankowski, Józef Piłsudski: marzyciel i strateg, Wydawnictwo ALFA, Varsavia, 1997. ISBN 83-7001-914-5
- (EN) Graydon A. Tunstall, Austria-Hungary and the Brusilov Offensive of 1916, The Historian 70.1, 2008. ISBN non esistente