Utente:Gaia.bon/sandbox
Il Museo Civico del marmo è un edificio fondato a Carrara nel 1982, dedicato alla produzione e alla lavorazione del marmo nelle Alpi Apuane.
Storia del museo
Negli anni 1962-1965 nascono gli spazi in cui ancora oggi sorge il Museo Civico del Marmo: saloni illuminati da sole, ampie vetrate e giardini in cui sono adattate le varie esposizioni. Questa struttura si mantiene anche nel 1966, anno in cui hanno inizio le modificati dei saloni interni, che, non rispettando la struttura originaria dell'edificio, creano difficoltà nell'organizzazione e nella divisione delle aree utilizzabili.
In seguito ad una grave crisi del settore, il museo resta chiuso ed inutilizzato per molti anni, fino al 1978, quando vengono costruiti degli uffici
. Con limitati fondi a disposizione ha inizio un'opera di ristrutturazione, di rinnovo delle sale che, pur non riportando l'edificio all'assetto originario, apporta dei risultati soddisfacenti.
Nel 1982 il sindaco Alessandro Costa e l'assessore alla cultura Italo Vatteroni, in seguito a una delibera comunale, approvano l'istituzione del primo museo pubblico della città, volto alla raccolta delle testimonianze degne di tutela relative al marmo, la più grande e importante fonte di ricchezza e bellezza della città.
Vengono condotti ricerche, indagini e studi per poter attrezzare nel miglior modo possibile l' edificio, che diventa simbolo della compresenza delle attività artistiche, storiche e tecniche. Nel giugno 1982 è allestita la prima mostra dal titolo Marmo Lunense, che offre al pubblico la possibilità di venire a contatto con fotografie, immagini , riproduzioni e reperti riportati alla luce nei siti di escavazione.
Altri materiali sono poi acquisiti grazie alle Biennali di scultura che sono ancora oggi organizzate nel centro cittadino.
Struttura
Il museo è costituito da otto sezioni: Geologia ed evoluzione del territorio, Archeologia romana, Marmoteca, Archeologia industriale, Applicazione tecniche dei marmi, Scultura medioevale, Artigianato artistico, Scultura moderna e contemporanea. È strutturato in modo che sia possibile ampliare ciascuna di queste aree in relazione ai reperti portati alla luce dalla costante attività estrattiva sul territorio. All'interno dell'edificio vi è una sorta di percorso obbligato che accompagna il visitatore attraverso le sale.
Geologia ed evoluzione del territorio
É un'area dedicata alla raccolta di documenti relativi al territorio carrarese e alla composizione mineralogica dei giacimenti marmiferi che viene riprodotta per mezzo di plastici. Il più imponente è quello creato nel 1923 da Domenico Zaccagna, personalità di spicco nella città di Carrara per gli studi condotti sull'origine e lo sviluppo delle Alpi Apuane.
Archeologia romana
La sala è rivolta all'analisi dei reperti risalenti all'età romana, durante la quale i marmi carraresi sono stati trasportati in tutta Italia e non solo: le città di Roma, Ostia , Pompei, la Gallia e l' Africa diventano meta dei flussi di merci e materiali. Tutto ciò è reso possibile dalla nascita e crescita del porto di Luna, città sorta presso la foce del fiume Magra e diventata centro nevralgico degli scambi commerciali.
La sezione continua con un'area dedicata ai reperti archeologici portati alla luce nelle cave romane di Fantiscritti, Gioia, Polvaccio, Fossa Ficola e Fossacava, in cui l'attività estrattiva è attestata sin dal I secolo a. C.
Marmoteca
La marmoteca custodisce 310 campioni di marmo fra quelli apuani, piemontesi, liguri, toscani, arricchiti da graniti e pietre provenienti da tutto il mondo, specialmente dal Brasile e dall'America del Sud.
Rappresenta la raccolta più importante a livello nazionale.
Archeologia industriale
È una sezione interna del museo che prosegue nei giardini esterni ed ospita una serie di strumenti per la lavorazione dei marmi che si evolvono a partire dal XVII secolo. A fianco di fotografie e disegni sono presenti degli attrezzi da taglio e da scavo utilizzati in passato, poi sostituiti da mezzi sempre più moderni.
Applicazioni tecniche dei marmi
Questa sala è il proseguimento di quella relativa all'Archeologia industriale; ospita dei prototipi di strumenti di lavoro in cemento e dei reperti di arte funeraria risalenti al XIX secolo. Molte fotografie d'epoca, raffiguranti il porto di Marina di Carrara, fanno da cornice a questi reperti. Sono testimonianza della lizzatura, tecnica per cui i blocchi di marmo vengono fatti scendere dai siti di escavazione a valle su travi in legno poste parallelamente.
Artigianato artistico
Scultura moderna e contemporanea
Questa sala ospita alcune opere di artisti che hanno partecipato e continuano a partecipare alle Biennali di Scultura organizzate nel centro storico della città di Carrara. Sono opere raccolte sin dal secondo dopoguerra, simbolo delle tendenze artistiche di questo arco di tempo. Alcune sono state acquistate, mentre altre sono state donate volontariamente dagli artisti. Da sottolineare la presenza del {{|quote(…) bozzetto marmoreo del monumento ai Fratelli Rosselli(1984), di Carlo Sergio Signori, donato dall'Autore al museo nel 1987.|Dolci, 2006}}.