Montebruno

comune italiano

Template:Comune Montebruno (Montebrûn in ligure[1]) è un comune italiano di 217 abitanti[2] della provincia di Genova in Liguria. Template:Mappa comune Italia

Geografia

Territorio

Il comune è situato in val Trebbia, sviluppatosi lungo la riva sinistra del fiume Trebbia, a 41 chilometri ad est di Genova. Il territorio comunale è costituito, oltre al capoluogo, dalle frazioni di Caprili, Cassinetta, Conio di Mezzo, Croso, Lunga, Pianazzo, Seppioni, Sottoripa, Tartogni e Zeppado per un totale di 14 chilometri quadrati.

Confina a nord con i comuni di Rondanina e Fascia, a sud con Moconesi (exclave di Santa Brilla) e Lorsica, ad ovest con Torriglia e ad est con Fontanigorda e Rezzoaglio.

Il territorio fa parte del Parco naturale regionale dell'Antola.

Nei pressi del santuario di Nostra Signora di Montebruno vi è un sentiero che, ricalcando un'antica via di comunicazione per la val Fontanabuona, permette il raggiungimento con la frazione di Barbagelata (Lorsica) a 1.115 metri sul livello del mare e quindi ridiscendere ad est verso la val d'Aveto attraversando l'omonimo torrente alle sue origini.

Clima

  Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Montebruno.

Storia

Montebruno sorge lungo l'antica strada che univa Genova a Piacenza.

Fin dall'epoca longobarda vi operavano i monaci dell'abbazia di San Colombano di Bobbio.

Il suo antico toponimo (Castrum Montisbruni) viene testimoniato nel 1164 su un documento con cui Federico Barbarossa concede il territorio al marchese Obizzo Malaspina, che vi costruisce un castello.

Divenne successivamente dominio dei conti Fieschi di Lavagna che ottennero il feudo fino al 1547.

Fu quindi territorio feudale della famiglia genovese Doria ottenendo, dal 1668, il diritto di zecca e conservando il borgo fino alla fine del XVIII secolo, secolo nella quale il territorio passò alla Repubblica di Genova.

Nel 1797 con la dominazione francese di Napoleone Bonaparte rientrerà dal 2 dicembre nel Dipartimento dei Monti Liguri Orientali, con capoluogo Ottone, all'interno della Repubblica Ligure annessa al Primo Impero francese. Dal 28 aprile del 1798 con i nuovi ordinamenti francesi, Montebruno rientrerà nel VII Cantone, come capoluogo, della Giurisdizione dei Monti Liguri Orientali e dal 1803 centro principale del III Cantone dell'Appennino nella Giurisdizione dell'Entella. Dal 13 giugno 1805 al 1814 verrà inserito nel Dipartimento di Genova.

Nel 1815 verrà inglobato nel Regno di Sardegna, secondo le decisioni del Congresso di Vienna del 1814, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861. Dal 1859 al 1926 il territorio fu compreso nell'XI° mandamento di Torriglia del Circondario di Genova della Provincia di Genova.

Dal 1973 al 31 dicembre 2008 è stata la sede amministrativa della Comunità Montana Alta Val Trebbia e con le nuove disposizioni della Legge Regionale n° 24 del 4 luglio 2008[3], in vigore dal 1º gennaio 2009, ha fatto parte della Comunità Montana delle Alte Valli Trebbia e Bisagno, quest'ultima soppressa con la Legge Regionale n° 23 del 29 dicembre 2010[4] e in vigore dal 1º maggio 2011[5].

Monumenti e luoghi d'interesse

 
Il santuario di Nostra Signora di Montebruno

Architetture religiose

Il santuario di Nostra Signora di Montebruno fu costruito sul finire del XV secolo di architettura gotica con decorazioni barocche; conserva un crocifisso ligneo del XVII secolo e l'affresco di Ottavio Semino raffigurante il Battesimo di sant'Agostino.

Architetture civili

Secondo alcuni studi l'origine del ponte Doria deve essere ricercata nel tardo Medioevo. Il ponte viene citato dal 1455 nelle carte geografiche del cartografo Matteo Vinzoni della Repubblica di Genova. Anticamente fu un transito obbligatorio per i mercanti o i pellegrini provenienti dalla val Trebbia o dalla val Fontanabuona e ancora oggi è il simbolo per eccellenza di Montebruno. Recentemente restaurato permette di raggiungere pedonalmente il santuario di Nostra Signora di Montebruno al di là della Trebbia.

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[6]

Etnie e minoranze straniere

Al 31 dicembre 2009 gli stranieri residenti a Montebruno sono 4, pari al 1,80% della popolazione comunale. Le nazionalità più numerose sono:[7]

Cultura

Questo paese fa parte del territorio culturalmente omogeneo delle Quattro Province (Alessandria, Genova, Pavia, Piacenza), caratterizzato da usi e costumi comuni e da un importante repertorio di musiche e balli molto antichi. Strumento principe di questa zona è il piffero appenninico che accompagnato dalla fisarmonica, e un tempo dalla müsa (cornamusa appenninica), guida le danze e anima le feste.

Istruzione

 
Il santuario e, a destra, il museo etnografico.

Musei

Adiacente il santuario di Nostra Signora di Montebruno è ospitato, nei locali del convento, il Museo di cultura contadina dell'Alta val Trebbia; il museo etnografico conserva testimonianze della vita e dell'artigianato contadino dei secoli passati, esponendo oggetti, attrezzi e mobilia di tale lavoro umano.

Personalità legate a Montebruno

Nell'anno 1811 atterrò a Montebruno la mongolfiera pilotata dalla aeronauta personale di Napoleone Bonaparte, Sophie Blanchard,[8] partita da Milano per la festa dell'imperatore. L'atterraggio fu interpretato in maniera mistica dagli abitanti del comune, convinti di assistere ad una apparizione della Madonna. In ricordo dell'evento a Montebruno si svolge annualmente la manifestazione Il volo di Sophie Blanchard, con mongolfiere, deltaplani e mostre collaterali.

Nel 1995 le elezioni comunali decretarono la vittoria a sindaco di Federico Marenco che, alla sola età di vent'anni, stabilì il record nazionale del primo cittadino più giovane d'Italia[9].

Eventi

  • Il volo di Sophie Blanchard, con mongolfiere, deltaplani e mostre collaterali. Nella manifestazione vi è inoltre la rievocazione dell'atterraggio di emergenza che Sophie Blanchard effettuò nei pressi di Montebruno, a causa di forti correnti ascensionali, durante la sua quarantesima traversata da Milano il 15 agosto del 1811;
  • Ogni anno, il 2 novembre, si svolge a Montebruno una fiera di merci varie con protagonisti i funghi porcini che nascono nei boschi della valle.

Economia

L'economia comunale si basa principalmente sull'agricoltura - coltivazione di patate, legumi e foraggi - e sull'allevamento del bestiame.

Infrastrutture e trasporti

 
Ponte Doria sovrastante il fiume Trebbia

Strade

Il centro di Montebruno è attraversato principalmente dalla strada statale 45 di Val Trebbia che gli permette il collegamento stradale con Torriglia, ad ovest, e con Rovegno a nord est. Ulteriori collegamenti viari sono la strada provinciale 15 del Brugneto, la provinciale 48 del Fregarolo collegandosi con Rezzoaglio e quindi in val d'Aveto e la provinciale 56 di Barbagelata per l'omonima frazione di Lumarzo.

Il comune non è raggiungibile direttamente tramite autostrada, pertanto i caselli autostradali di Busalla, sull'Autostrada A7 e Genova Est sull'Autostrada A12 sono le uscite consigliate per raggiungere la destinazione. Da Busalla bisognerà poi immettersi sulla strada provinciale 226 di Valle Scrivia la quale collega la città con Torriglia fino al bivio con la SS 45. Uscendo invece dal capoluogo ligure si prosegue direttamente sulla SS 45.

Eventualmente la strada provinciale 225 della Fontanabuona, passando per la val Fontanabuona, può costituire una valida alternativa all'autostrada. Giunti a Bargagli ci sarà poi il bivio per la SS 45.

Ferrovie

La stazione di Busalla è la fermata ferroviaria più vicina sulla linea Torino-Genova. Montebruno è però servita in modo migliore con la Stazione Ferroviaria di Genova Brignole grazie al servizio di trasporto pubblico ATP che effettua numerose corse feriali e festive.

Amministrazione

Template:ComuniAmministrazione

Amministrazioni precedenti

Note

  1. ^ Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario del professor Gaetano Frisoni, Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.
  2. ^ Dato Istat al 31/12/2010
  3. ^ Legge Regionale n° 24 del 4 luglio 2008
  4. ^ Legge Regionale n° 23 del 29 dicembre 2010
  5. ^ Fonte sulla soppressione delle comunità montane
  6. ^ Dati tratti da:
  7. ^ ISTAT, cittadini stranieri al 31 dicembre 2009, su demo.istat.it. URL consultato il 30-3-2011.
  8. ^ Per approfondimenti su Sophie Blanchard è possibile scaricare dal sito Valdaveto.net il libro Sophie Blanchard, amazzone del cielo, in Val Trebbia (formato .pdf , 1515 KB) a cura di Giovanni Ferrero
  9. ^ Fonte dal sito Liguri.net

Bibliografia

  • R. Zanussi San Colombano d'Irlanda Abate d'Europa - Ed. Pontegobbo
  • Giovanni Ferrero, Genova - Bobbio: frammento di un legame millenario, 2003.
  • A.Maestri. Il culto di San Colombano in Italia. Archivio storico di Lodi. 1939 e segg.
  • Archivum Bobiense Rivista annuale degli Archivi storici Bobiensi (1979-2008). Bobbio

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1985 1990 Sergio Piergallini Democrazia Cristiana Sindaco
1990 1995 Sergio Piergallini Democrazia Cristiana Sindaco
1995 1999 Federico Marenco Lista civica di Centro-sinistra "Con noi una scelta per costruire insieme" Sindaco
1999 2004 Federico Marenco Lista civica di Centro-sinistra "Con noi una scelta per costruire insieme" Sindaco
2004 2009 Aurelio Barbieri Lista civica di Centro-sinistra "Con noi una scelta per costruire insieme" Sindaco
2009 in carica Aurelio Barbieri Lista civica di Centro-sinistra "Con noi una scelta per costruire insieme" Sindaco
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