Saliva

secreto esocrino delle ghiandole salivari.
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Con il termine saliva si indica, in fisiologia, il liquido che viene secreto dalle ghiandole salivari situate nella cavità orale. Le tre coppie di ghiandole salivari sono le parotidi a secrezione sierosa pura, le sottomandibolari e le sottolinguali a secrezione mista prevalentemente sierosa per le prime e mucosa per le seconde.

Composizione

La saliva umana è un fluido composto principalmente da acqua, ma in essa sono presenti elettroliti, muco ed enzimi. Nel dettaglio:

Funzioni

Solvente

Dovuta alla componente sierosa ricca di acqua.

Umettante

Esercitata dalla componente mucosa che umetta il bolo alimentare al fine di evitare lacerazioni al passaggio di questo all'epitelio boccale ed esofageo

Antibatterica

La presenza di lisozima, lattoferrina, ione tiocianato e anticorpi permettono di opporsi alla vita e alla crescita dei batteri che vengono introdotti all'interno della cavità orale. Ci proteggono inoltre dai batteri infettivi.

Digestiva

La presenza di ptialina (un α-amilasi capace di scindere i legami α-1,4 di glucidi contenenti almeno tre unità di glucosio nella struttura).

Secrezione

Il controllo della secrezione salivare è sotto il controllo del sistema nervoso parasimpatico a livello dei nuclei salivari superiori e inferiori del tronco encefalico. Anche la stessa irrorazione sanguigna esercitata sulle ghiandole stimola indirettamente la secrezione salivare, infine è bene ricordare che l'aumento della salivazione è uno dei pochi casi in cui le branche ortosimpatiche e parasimpatiche promuovono lo stesso effetto. [1]

Giornalmente vengono secreti approssimativamente 1500 ml di saliva non in modo omogeneo: in condizioni normali la produzione è di circa 20ml/h, sotto stimolazione può arrivare a 250 ml/h, durante il sonno invece diventa prossima a 0 ml/h.

Acquolina in bocca

Uno degli effetti della secrezione salivare, specie se in forma copiosa, è popolarmente definito acquolina in bocca, per il curioso generarsi di saliva alla sola vista di un alimento. Tale effetto è stato studiato da Ivan Petrovich Pavlov, con uno studio in cui veniva somministrato a dei cani del cibo dopo che questi erano stati sottoposti a segnali di tipo sonoro o luminoso. Lo studio di Pavlov ha consentito di accertare che la segnalazione del pasto generava negli animali, nel momento stesso in cui tale segnalazione veniva messa in atto, un riflesso condizionato con conseguente formazione di abbondante saliva.

Note

  1. ^ Guyton and Hall Physiology Review, 2005

Voci correlate

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