Classe 2000
Le motovedette Classe 2000 della Guardia Costiera Italiana, così chiamata dal distintivo ottico loro assegnato sono delle unità costiere entrate in servizio a partire dagli anni settanta.
Classe 2000 | |
---|---|
voci di navi presenti su Wikipedia |
Storia
Nel 1970 il Corpo delle Capitanerie di porto, iniziò a prendere in esame il segmento delle cosiddette “motovedette costiere”, in quanto, a causa delle limitate disponibilità di bilancio degli anni sesssanta erano state privilegiate le motovedette specificamente destinate principalmente al “salvataggio”. Essendo all'epoca le “motovedette costiere” in servizio numericamente insufficienti a coprire le esigenze dei servizi in continuo aumento ed inoltre tali imbarcazioni erano tecnicamente sorpassate e manifestavano anche inevitabili segni di vetustà, eradiventata improcrastinabile la necessità di dotare il Corpo delle Capitanerie di Porto di nuove unità “costiere” con delle caratteristiche nautiche peculiari quali la tenuta al mare e una discreta velocità e robustezza.
La scelta, determinata anche dal parametro “costo/efficacia”, cadde sulle unità “Keith Nelson” del tipo “Nelson Launch”, da 40 piedi, costruite nel Regno Unito dalla Vosper Thornicroft Group ltd. di Portsmouth, che il 3 settembre 1969 aveva assorbito la ditta Keith Nelson e Co. Ltd. di Bembridge, la quale costruiva le imbarcazioni “Keith Nelson” sui disegni della consociata T.T. Boat Designers ltd. detentrice dei progetti.
L’impiego delle suddette unità come “motovedette costiere”, confermò la validità della scelta, nonché la loro perfetta rispondenza nell’espletamento dei compiti d’istituto, salvataggi compresi.
All’atto dell’acquisto, infatti, era previsto che il loro impiego fosse limitato ad un utilizzo sino a “mare forza 3-4”, ma le unità, durante il loro impiego hanno dimostrato invece, caratteristiche nettamente superiori a quelle stimate, tanto da potere essere utilizzate anche in condizioni di “mare forza 5”.
Dopo l'acquisizione delle prime cinque unità, costruite in Inghilterra, e i cui risultati furono risultati pienamente soddisfacenti, la possibilità di poterle assemblare direttamente in Italia indusse il Corpo a prendere in considerazione l’ipotesi di procedere a nuovi acquisti, incrementando sensibilmente il numero di queste unità.
Nel 1972 venne costituita la Società "Keith Nelson Italia", che forniva motovedette del tipo Nelson, da costruirsi presso il cantiere navale genovese Bianchi e Cecchi di Cogoleto, su stampo originale "Keith Nelson" e sotto il controllo della "Vosper ltd." inglese. Contemporaneamente anche la Motomar di Lavagna era in condizioni di poter costruire motovedette Nelson, su scafo importato direttamente dall’Inghilterra e prodotto dalla “Halmatic Limited” su progetto della T.T. Boat Designers ltd.
Per poter effettuare una scelta tra le due società italiane proponenti il medesimo scafo, venne nominata un’apposita commissione che, basandosi sulle differenti sovrastrutture, sulla diversa predisposizione degli spazi interni nonché, sulle attrezzature imbarcate, venne alla determinazione che le imbarcazioni costruite dalla Motomar risultavano essere più idonee ai soli servizi delle Capitanerie, mentre quelle costruite dalla Keith Nelson Italia, si prestavano meglio quali mezzi specifici, per il concorso al soccorso marittimo di primo intervento dedicato agli aeroporti costieri, in caso di sinistri aeronautici in mare; le unità della Keith Nelson Italia del tipo “Rescue Service”, avevano un’unica cabina a prora ed un portellone poppiero per la fuoriuscita di 2/3 zattere autogonfiabili da 60/65 posti, mentre sulle unità del tipo “Nelson Launch” al centro dello specchio di poppa era stato creato un vano a gradini, per agevolare la risalita a bordo delle persone.
L’acquisizione di queste motovedette proseguì negli anni, e la loro costruzione venne effettuata da vari cantieri italiani, ma le caratteristiche dello scafo restarono immutate, in quanto lo scafo era sempre acquistato "Halmatic". Allo stesso tempo la Keith Nelson Italia S.p.A. si dotava di un suo stabilimento a Viareggio per la costruzione di unità del tipo “Rescue Service” da utilizzarsi in prossimità degli aeroporti costieri. Sempre nello stesso periodo la Motomar, in seguito al trasferimento del suo stabilimento da Lavagna a Palermo, inizio a costruire oltre alle unità del tipo “Nelson Launch”, anche unità del tipo “Rescue Service”.
Nel 1973 il cantiere Navaltecnica di Messina realizzò un prototipo di imbarcazione su scafo Halmatic da 44 piedi, con du zattere autogonfiabili per 65 persone, posizionate a poppa, sulla coperta. L'imbarcazione, che ebbe il distintivo ottivo CP 2024, venne costruita in unico esemplare.
Dalla fine degli anni settanta altri cantieri sono entrati in concorrenza per la costruzione di queste unità sempre con scafo “Halmatic”, ma a differenza delle precedenti le nuove unità vennero dotate di controplancia.
Con l'arrivo del nuovo millennio con la necessità di sostituire le unità oramai vetuste che, nel frattempo, erano già state dismesse, la scelta ricadde ancora sulle motovedette con scafo “Halmatic” ma, con dimensioni leggermente superiori, lunghe 44 piedi come la CP 2024, costruita nel lontano 1973 in unico esemplare.
Le motovedette Keith Nelson della Guardia di Finanza
Le motovedette “Keith Nelson” sono state acquisite anche dalla Guardia di Finanza denominate Vedette dislovanti Classe 5800 e sono state realizzate nel periodo 1979 - 1984 dalla Motomar di Palermo.
Immagini
Altri Progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Classe 2000