Minobenvenga

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Gallipoli (Caḍḍìpuli in dialetto gallipolino e in greco salentino) è un comune italiano di 21.139 abitanti[1] della provincia di Lecce in Puglia.

Situato lungo la costa occidentale della penisola salentina, è il quinto centro della provincia per numero di abitanti. È sede, insieme a Nardò, della Diocesi di Nardò-Gallipoli.

La città è protesa sul mar Ionio ed è divisa in due parti: il borgo e il centro storico. Il primo è la parte più recente della città, costruita su una penisola che si protende nello Ionio verso ovest. Il centro storico, invece, si trova su un'isola di origine calcarea, collegata alla terraferma attraverso un seicentesco ponte ad archi. Di notevole importanza storico-naturalistica è l'Isola di Sant'Andrea, circa un miglio al largo del centro storico.


Posizione del comune di Gallipoli nella provincia di Lecce


Indice [nascondi] 1 Geografia fisica 1.1 Territorio 1.2 Clima 2 Storia 2.1 Toponomastica 2.2 Simboli 3 Monumenti e luoghi d'interesse 3.1 Architetture religiose 3.1.1 Concattedrale di Sant'Agata 3.1.2 Chiesa di San Francesco di Paola 3.1.3 Chiesa di San Francesco d'Assisi 3.1.4 Chiesa di San Domenico al Rosario 3.1.5 Chiesa del Santissimo Crocifisso 3.1.6 Chiesa di Santa Maria della Purità 3.1.7 Chiesa di Santa Maria degli Angeli 3.1.8 Santuario di Santa Maria del Canneto 3.1.9 Chiesa del Carmine 3.1.10 Chiesa della Santissima Trinità e delle Anime del Purgatorio 3.1.11 Chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo 3.1.12 Chiesa conventuale di Santa Teresa 3.1.13 Chiesa dell'Immacolata Concezione 3.1.14 Chiesetta di Santa Cristina 3.1.15 Chiesa di San Pietro dei Samari 3.1.16 Altre chiese 3.2 Architetture civili e militari 3.2.1 Castello aragonese 3.2.2 Mura 3.2.3 Torri costiere 3.2.4 Fontana greca 3.2.5 Palazzo Pirelli 3.2.6 Palazzo Vallebona 3.2.7 Altri edifici 3.3 Borgo 4 Sviluppi recenti 5 Società 5.1 Evoluzione demografica 5.2 Etnie e minoranze straniere 5.3 Dialetto 5.4 Religione 5.5 Tradizioni e folclore 5.5.1 Periodo natalizio 5.5.2 Carnevale 5.5.3 I riti pasquali e la Settimana Santa 6 Cultura 6.1 Istruzione 6.1.1 Biblioteche 6.1.2 Scuole 6.1.3 Musei 6.2 Teatro 6.3 Cucina 6.4 Personalità legate a Gallipoli 6.5 Gallipoli nel Cinema 6.6 Gallipoli in Musica 7 Economia 8 Infrastrutture e trasporti 8.1 Strade 8.2 Ferrovie 8.3 Aeroporti 8.4 Mobilità urbana 9 Amministrazione 9.1 Gemellaggi 10 Sport 10.1 Calcio 10.1.1 Dalla Lega Pro alla serie B 10.1.2 Il fallimento e la ripartenza dalla Promozione 11 Galleria fotografica 12 Note 13 Bibliografia 14 Voci correlate 15 Altri progetti 16 Collegamenti esterni


[modifica] Geografia fisica Per approfondire, vedi la voce Geografia della Puglia.

[modifica] TerritorioIl territorio del comune di Gallipoli, che occupa una superficie di 40,35 km², si affaccia sul mare Ionio con un litorale di circa 20 km comprendente anche le località di Punta Pizzo, Baia Verde, Rivabella e Lido Conchiglie.

Il centro urbano, situato a 12 m s.l.m., è composto dalla città vecchia, posta su un'isola calcarea collegata alla terraferma con un ponte seicentesco, e dal borgo, che accoglie la parte più moderna della città. Il territorio confina a nord con il comune di Sannicola, a est con i comuni di Alezio e Matino, a sud con il comune di Taviano e a ovest con il mare Ionio.

Nel comune di Gallipoli ricade il parco naturale regionale Isola di Sant'Andrea e litorale di Punta Pizzo istituito con legge regionale n. 20 del 10 luglio 2006.

[modifica] Clima Per approfondire, vedi le voci Clima della Puglia e Stazione meteorologica di Lecce Galatina.

Dal punto di vista meteorologico Gallipoli rientra nel territorio del Salento meridionale che presenta un clima prettamente mediterraneo, con inverni miti ed estati caldo umide. In base alle medie di riferimento, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta attorno ai +9 °C, mentre quella del mese più caldo, agosto, si aggira sui +25,1 °C. Le precipitazioni medie annue, che si aggirano intorno ai 676 mm, presentano un minimo in primavera-estate ed un picco in autunno-inverno. Facendo riferimento alla ventosità, i comuni del basso Salento risentono debolmente delle correnti occidentali grazie alla protezione determinata dalle Serre Salentine che creano un sistema a scudo. Al contrario le correnti autunnali e invernali da Sud-Est, favoriscono in parte l'incremento delle precipitazioni, in questo periodo, rispetto al resto della penisola[2].



Gallipoli Mesi Stagioni Anno Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Inv Pri Est Aut T. max. media (°C) 12,4 13,0 14,8 18,1 22,6 27,0 29,8 30,0 26,4 21,7 17,4 14,1 13,2 18,5 28,9 21,8 20,6 T. min. media (°C) 5,6 5,8 7,3 9,6 13,3 17,2 19,8 20,1 17,4 13,7 10,1 7,3 6,2 10,1 19 13,7 12,3 Precipitazioni (mm) 80 60 70 40 29 21 14 21 53 96 109 83 223 139 56 258 676 Umidità relativa (%) 79,0 78,9 78,6 77,8 75,7 71,1 68,4 70,2 75,4 79,3 80,8 80,4 79,4 77,4 69,9 78,5 76,3

Classificazione climatica di Gallipoli:[3] Zona climatica: C Gradi giorno: 999 [modifica] Storia Per approfondire, vedi le voci Storia del Salento e Storia della Puglia.

In località Torre Sabea vi era un antico ed importante villaggio neolitico del quale sono rimasti chiari segni archeologici, benché coperti da uno strato di sabbia. I dati faunistici e paleobotanici ed il materiale archeologico non esclusi segni di vegetazione commestibile (frumento, orzo, ...) o di focolari incisi sulla roccia, dimostrano che la comunità del villaggio apportava modifiche al suo habitat, in funzione dell'utilità che ne poteva trarre per il vivere più civile: colture dei terreni, pascoli di capro-ovini. Né la comunità si lasciava sfuggire lo scambio per via mare dell'ossidiana proveniente dalle isole Eolie.

Lo stemma di Gallipoli si compone dell'immagine di un gallo con la corona e di una scritta che recita "fideliter excubat" (vigila fedelmente). La leggenda narra che il gallo avrebbe impresso con la propria immagine lo scudo di Idomeneo di Creta, l'eroe che si crede fondatore delle città di Lecce e di Gallipoli.

Altri pensano che la città originaria sia stata la messapica Alezio, e che in quel tempo lo scoglio su cui è posta Gallipoli servisse da stazione per i pescatori, che edificarono qualche casetta senza ordine per ripararsi. In effetti tutte le città messapiche erano collegate tramite tracciati stradali ai loro approdi portuali: Alezio era collegata a Gallipoli, Ugento a Torre S. Giovanni, Nardò a Santa Maria al Bagno a cui forse era collegata la stessa Manduria. In seguito alla distruzione di Alezio, con l'accrescere della popolazione e degli artigiani, Gallipoli divenne una città. La tortuosità delle strade del centro storico sembra confermare questa teoria (Bartolomeo Ravenna, Memorie Istoriche della città di Gallipoli). L'impianto urbanistico della città vecchia è dovuto anche a motivi militari e climatici (la tortuosità delle strade è un'ottima difesa contro le truppe nemiche ed i venti dominanti) inoltre si è sfruttato ogni centimetro quadrato disponibile pur di poter edificare entro la cinta muraria infatti nel centro storico non esistono vere e proprie piazze ma al più qualche slargo.

Altre fonti attribuiscono le origini della città ad altri eventi. Plinio il vecchio, ad esempio, induce a dedurre che i Galli Senoni si siano insediati nel territorio; più credibile pare quella attribuita ai Messapi: è certo che Gallipoli fece parte della Magna Grecia controllando un vasto territorio comprendente l'attuale Porto Cesareo. Nel 265 a.C. a fianco di Taranto e di Pirro, si scontrò con Roma subendo una sconfitta che la relegò a colonia romana fino a diventare "municipium".

Agli inizi del Medioevo fu quasi certamente saccheggiata dai Vandali e dai Goti. Ricostruita dai Bizantini, Gallipoli conobbe un periodo di floridezza sociale e commerciale, sfruttando la sua posizione geografica. Durante il Medioevo appartenne alla Chiesa di Roma e fu teatro di durissimi scontri con il monachesimo greco, il cui ricordo si conserva ancora nell'Abbazia di San Mauro, i cui ruderi sono visibili sulla serra che da est guarda alla città.

Nell'XI secolo, Gallipoli fu occupata dai Normanni e successivamente, nel 1268, subì l'assedio di Carlo I d'Angiò, determinandone di fatto il passaggio della città sotto il controllo degli Angioini e provocando la fuga degli abitanti nella vicina Alezio. La ripopolazione della città avvenne già nel 1300 sotto il governo del Principato di Taranto. Nel 1484, i Veneziani ne tentarono, senza riuscirci, l'occupazione. Nel XVI secolo subì dapprima l'assedio degli spagnoli e poi dei Borbone; con quest'ultimi entrò a far parte del Regno di Napoli. Ferdinando I di Borbone avviò la costruzione del porto che divenne nel Settecento la più importante piattaforma olearia del Mediterraneo per il commercio dell'olio per lampade (olio lampante).

Con l'Unità d'Italia divenne capoluogo di circondario, insieme a Lecce e a Taranto.

[modifica] ToponomasticaSi riteneva che l'antico nome della città, in epoca messapica, fosse Anxa, ma non si hanno conferme di questa ipotesi dai dati archeologici, già assai scarsi: è giusto ritenere, quindi, che Gallipoli fosse semplicemente uno scalo della messapica Alezio.

Contrariamente a quanto suggerito dal gonfalone cittadino, su cui campeggia un gallo, la radice del nome Gallipoli non pare avere nulla a che vedere con l'animale. Secondo un'opinione diffusa la parola Gallipoli deriverebbe dal greco classico Καλλίπολις (Kallí Pólis o Kallípolis), che significa "città bella". Alcuni studi, invece, riconducono l'origine del nome al toponimo kal, in questo caso nella sua variante gal, presente anche nei toponimi salentini Calimera, Galugnano, Alliste (originariamente Calliste), Galatina, Galatone, ecc. Stando a quest'ultima ipotesi, Gallipoli significherebbe "città dello scalo" oppure "dell'emporio/fondaco". Viceversa, altri studiosi, considerando attendibile la testimonianza di Plinio il Vecchio, riconducono la stessa radice gal alla presenza sul territorio di Galli Senoni, ipotesi in parte suffragata dalla presenza nel Salento di monumenti megalitici, tipici della cultura celtica.

[modifica] SimboliDescrizione dello stemma:

« Lo stemma raffigura un gallo coronato che reca tra le zampe un cartiglio con la scritta latina "FIDELITER EXCUBAT"  » 
 



Descrizione del gonfalone:

« Il Gonfalone è costituito da un drappo perimetrato di azzurro, che porta in alto la scritta dorata CITTA' DI GALLIPOLI; al centro, in campo rosso, vi è una corona a cinque torri, sotto la quale si trova lo scudo azzurro, al cui interno è riprodotto lo stemma civico. Lo scudo è incorniciato a sinistra da una fronda di alloro e a destra da una fronda di quercia con sottesa una lista bifida dorata. » 
 

[modifica] Monumenti e luoghi d'interesseIl centro storico di Gallipoli sorge su un'isola calcarea, collegata alla terraferma da un ponte in muratura del Seicento. Realizzati intorno al XV secolo, le mura e i possenti bastioni difesero la città dai numerosi attacchi nemici, in particolar modo dai pirati saraceni che a partire dal 1480 seminarono il terrore nel Salento. Il circuito delle mura venne ridimensionato nella seconda metà dell'Ottocento. L'abitato si sviluppa ai lati di un'asse principale costituito da via Antonietta De Pace. Le stradine e i vicoli tortuosi nascondono capolavori di architettura sacra e civile, specchio della ricchezza della città portuale. Lungo il perimetro delle mura, numerose chiese fronteggiano il mare a testimonianza dello stretto legame tra la fede e la vocazione marinara della città. Il cuore del centro storico custodisce la Concattedrale di Sant'Agata, splendido esempio del barocco leccese. Nei vicoli è facile imbattersi nei maestosi portali e le articolate facciate dei palazzi signorili del Cinquecento, del Seicento e del Settecento. Di grande valore per la comprensione della storia economica e sociale della città, è il maestoso frantoio ipogeo di Palazzo Granafei, un tempo luogo di produzione dell'olio lampante, esportato in molte città europee.

[modifica] Architetture religiose Concattedrale Chiesa di San Francesco di Paola Chiesa di San Francesco d'Assisi Santissimo Crocifisso (sinistra) e San Domenico al Rosario (destra) Chiesa di Santa Maria della Purità[modifica] Concattedrale di Sant'Agata Per approfondire, vedi la voce Concattedrale di Sant'Agata (Gallipoli).

La Concattedrale di Sant'Agata è una costruzione barocca del XVII secolo, riedificata sul luogo di una chiesetta romanica dedicata a San Giovanni Crisostomo. Si trova al centro e nel punto più alto dell'isola, sito probabilmente destinato ad area sacra sin dall'antichità.

Presenta un prospetto in carparo diviso in due ordini riccamente decorati. È caratterizzato da nicchie contenenti le statue in pietra di Sant'Agata, di San Fausto, di San Sebastiano, di Santa Marina, di Santa Teresa d'Avila e i busti dei Santi Agostino e Giovanni Crisostomo impostati sui riccioli delle volute di raccordo. L'interno, a pianta a croce latina a tre navate, ospita pregevoli altari barocchi e numerose tele che fanno della concattedrale una vera e propria pinacoteca. Nel presbiterio, delimitato da una balaustra marmoria, s'innalza un maestoso altare maggiore in marmi policromi opera dell'artista bergamasco Cosimo Fanzago. Intorno alla macchina d'altare sono la Cattedra vescovile ed il grande Coro in legno di noce con quarantuno stalli. La concattedrale rappresenta uno dei principali monumenti dell'espressione barocca salentina.

[modifica] Chiesa di San Francesco di Paola Per approfondire, vedi la voce Chiesa di San Francesco di Paola (Gallipoli).

La Chiesa di San Francesco di Paola, sede della Confraternita di Santa Maria ad Nives o Cassopo, fu edificata nel 1621 e fece parte del convento dei Paolotti. Sorge sulle mura cittadine di fronte al porto.

La sobria facciata, di forma rettangolare leggermente timpanata, presenta un semplice portale sormontato da una nicchia contenente la statua di San Francesco di Paola. In asse con il portale si apre una finestra finemente decorata. L'interno è costituito da un'unica navata separata dal presbiterio da un maestoso arco trionfale rivestito in legno colorato. La zona presbiteriale ospita un prezioso altare maggiore su cui si conserva la tela della Morte di San Giuseppe del pittore Romualdo Formosa. Sui muri laterali sono posizionati due grandi dipinti della seconda metà del Seicento raffiguranti i Miracoli di San Francesco di Paola. Nella navata sono presenti gli alatari dedicati al Titolare, a San Michele Arcangelo e a San Liborio.

[modifica] Chiesa di San Francesco d'Assisi Per approfondire, vedi la voce Chiesa di San Francesco d'Assisi (Gallipoli).

Il nucleo più antico della Chiesa di San Francesco d'Assisi risale al XIII secolo, ma successivi rimaneggiamenti, intercorsi tra il Seicento e il Settecento, ne hanno radicalmente trasformato la struttura.

La facciata, articolata su due livelli, si presenta al piano terra con un portale introdotto da un portico ad arco; al piano superiore con due corpi aggettanti e la parte centrale concava. L'interno, a tre navate, ospita dieci altari barocchi disposti lungo le pareti laterali. Pregevoli sono le tele e le opere d'arte appartenenti a epoche differenti come il presepe in pietra attribuito a Stefano da Putignano (fine XVI secolo). Di particolare suggestione sono le statue lignee dei due Ladroni, la cui "orrida bellezza" venne ricordata da Gabriele D'Annunzio, giunto a Gallipoli nel 1895.

[modifica] Chiesa di San Domenico al Rosario Per approfondire, vedi la voce Chiesa di San Domenico al Rosario.

La Chiesa di San Domenico al Rosario, annessa all'ex convento dei Domenicani, fu riedificata negli ultimi anni del XVII secolo sulle rovine di un tempio antico. Sede della Confraternita del Rosario, la chiesa si presenta con un elegante prospetto in carparo decorato con nicchie e motivi floreali. L'interno, a pianta ottagonale con volta in pietra finemente decorata, ospita dieci altari barocchi impreziositi da alcune tele del pittore gallipolino Giovanni Domenico Catalano. L'adiacente chiostro del convento presenta alcuni affreschi raffiguranti la flotta cristiana all'ancora nella rada di Gallipoli dopo la Battaglia di Lepanto.

[modifica] Chiesa del Santissimo Crocifisso Per approfondire, vedi la voce Chiesa del Santissimo Crocifisso (Gallipoli).

La Chiesa del Santissimo Crocifisso, sede dell'omonima confraternita, venne eretta nel 1750 sui terreni di proprietà dei Padri Domenicani acquistati dalla confraternita nel 1741. Il sobrio prospetto, spartito in due ordini da un'aggettante trabeazione, è caratterizzato da una grande maiolica ottocentesca che raffigura il miracolo della traslazione del quadro della Vergine del Buon Consiglio e da una nicchia contenente un croce lignea recante il messaggio: IN HOC SIGNO VINCES. L'interno, ad unica navata riccamente decorata con stucchi, ospita un pregevole altare maggiore su cui è collocata un'antica scultura lignea del Cristo morto che viene portata in processione durante i riti della Settimana Santa. Decorano la navata nove tele, tutte del pittore Aniello Letizia, un pulpito barocco, piccole statue raffiguranti personaggi biblici ed angeli, gli stalli confraternali del 1867 e la statua lignea del XVIII secolo ritraente San Michele Arcangelo.

[modifica] Chiesa di Santa Maria della Purità Per approfondire, vedi la voce Chiesa di Santa Maria della Purità (Gallipoli).

La Chiesa di Santa Maria della Purità, sede dell'omonima confraternita, fu edificata nel 1664. La facciata, delimitata lateralmente da due lesene e terminante con un cornicione in carparo leggermente aggettante sul quale poggia un frontone con due pinnacoli laterali, è caratterizzata da tre pannelli in maiolica raffiguranti la Madonna della Purità, San Giuseppe e San Francesco d'Assisi. L'interno, ricco di fastosi stucchi, ospita un marmoreo altare maggiore sul quale è collocata la tela di Luca Giordano raffigurante la Madonna della Purità tra San Giuseppe e San Francesco d'Assisi. Numerose sono le tele settecentesche che ricoprono le mura perimetrali della navata, molte delle quali opera del murese Liborio Riccio.

[modifica] Chiesa di Santa Maria degli Angeli Per approfondire, vedi la voce Chiesa di Santa Maria degli Angeli (Gallipoli).

La Chiesa di Santa Maria degli Angeli, edificata nella seconda metà del Seicento, sorge lungo il perimetro delle mura, di fronte all'Isola di Sant'Andrea. Sede dell'omonima confraternita, composta da pescatori, agricoltori e artisti, presenta una semplice facciata impreziosita da un pannello maiolicato che ritrae la Madonna degli Angeli. L'interno, il cui ingresso è sormontato dal settecentesco organo della controfacciata, ospita grandi tele settecentesche del pittore Diego Oronzo Bianchi di Manduria e il marmoreo altare maggiore del 1865. Lungo le pareti sono disposti i seggi dei confratelli contrassegnati dalle cariche di pertinenza.

[modifica] Santuario di Santa Maria del Canneto Per approfondire, vedi la voce Santuario di Santa Maria del Canneto.


Santuario di Santa Maria del CannetoIl Santuario di Santa Maria del Canneto si erge nei pressi del ponte che collega la città vecchia, posta sull'isola, al borgo. Affacciata sullo specchio d'acqua del Seno del Canneto, l'antico porto di Gallipoli, fu costruita nell'ultima metà del Seicento su un preesistente edificio sacro del 1504. Un portico, con tre arcate frontali e due laterali a tutto sesto con archi, introduce alle tre navate sormontate da un pregevole soffitto ligneo a cassettoni. Sulla parete di fondo troneggia l'antica effigie della Madonna del Canneto, legata a una leggenda cara ai pescatori del posto.

[modifica] Chiesa del Carmine Per approfondire, vedi le voci Chiesa del Carmine (Gallipoli) e Confraternita di Maria Santissima del Monte Carmelo.

La Chiesa del Carmine, sede della Confraternita di Maria Santissima del Monte Carmelo e della Misericordia, fu ricostruita nel 1836 e disegnata da Vito Donato da Galatone. La chiesa sorge sul luogo dove prima erano la Chiesa di Santa Maria della Misericordia e l'Oratorio dedicato alla Beata Vergine del Carmine, abbattute per le precarie condizioni statiche. L'edificio ospita un'edicola con una raffigurazione del Compianto sotto la Croce -un dipinto del 1931 di Giulio Pagliano-, il coro ligneo per i confratelli, l'altare maggiore e due altari laterali.

[modifica] Chiesa della Santissima Trinità e delle Anime del PurgatorioLa Chiesa della Santissima Trinità e delle Anime del Purgatorio, sede dell'omonima confraternita, venne edificata tra il 1665 e il 1675 su disegno dell'architetto Padre Carlo Coi. Presenta una semplicissima facciata, priva di qualsiasi elemento architettonico e decorativo; l'interno, a navata unica con presbiterio, ospita numerose tele di Giuseppe Franco e Liborio Riccio. Interessanti sono l'altare maggiore in oro zecchino del 1678 arricchito dalle statue di Santa Teresa d'Avila e dell'Angelo Custode, la tela delle Anime del Purgatorio e la Trinità del 1684, l'organo del 1794 e l'ottocentesco pavimento maiolicato.

[modifica] Chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo Chiesa dei Santi Pietro e PaoloLa Chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, sede dal 1904 della Confraternita di San Giuseppe e della Buona Morte, fu edificata tra il 1598 e il 1600 e appartenne al soppresso monastero delle Clarisse fondato nel 1578. La chiesa, al quale si accede attraverso un pregevole portale finemente scolpito con motivi floreali, ospita una consistente raccolta di opere pittoriche attribuibili al gallipolino Giovan Domenico Catalano, prodotte a cavallo fra gli ultimissimi anni del Cinquecento e i primi anni del Seicento. Sull'altare maggiore è presente un grande dipinto del 1599 raffigurante i Santi Pietro, Paolo, Francesco d'Assisi e Chiara d'Assisi. Nella navata sono collocati gli altari barocchi, con rispettive tele, della Crocifissione, di Santa Caterina d'Alessandria e dell'Annunciazione di Maria. Nella cantoria è situato un organo del 1779.

[modifica] Chiesa conventuale di Santa TeresaLa Chiesa di Santa Teresa, con l'annesso monastero delle Teresiane, fu costruita tra il 1687 e il 1690 per volere del vescovo spagnolo Antonio Perez de la Lastra, del quale è visibile il marmoreo monumento funerario in cornu evangeli. La sobria facciata presenta un unico portale d'accesso sormontato dallo stemma episcopale di mons. De Rueda e da una epigrafe che ricorda l'edificazione della chiesa e la concessione dell'indulgenza plenaria ai fedeli che avessero recitato l'Ave Maria. Sovrasta il tutto una statua in pietra di Santa Teresa d'Avila. L'interno presenta un grandioso retablo dell'altare maggiore, scolpito in pietra leccese, con il monumentale altare marmoreo policromo (prima metà del XVIII secolo). Tra le opere di maggior rilievo si segnalano il settecentesco organo montato sulla cantoria nel presbiterio, attribuibile al mastro organaro Carlo Sanarica, originario di Grottaglie e morto a Gallipoli nel 1770, e la tela raffigurante i Santi Agostino e Ignazio di Loyola attribuibile alla scuola leccese del pittore Antonio Verrio.

[modifica] Chiesa dell'Immacolata ConcezioneLa Chiesa dell'Immacolata Concezione, sede della omonima confraternita, fu costruita tra il 1767 e il 1768. Il prospetto, inquadrato da due paraste con capitelli corinzi, presenta due porte d'accesso e una finestra centrale. L'interno, a navata unica riccamente decorata con stucchi, conserva numerose tele settecentesche. Pregevoli sono quelle raffiguranti le storie di Tobia eseguite da Oronzo Tiso nella seconda metà del XVIII secolo. L'altare maggiore è sormontato da una tela raffigurante l'Immacolata con San Francesco e San Giuseppe. In sagrestia sono custoditi un organo del 1560 e la statua dell'Immacolata in cartapesta.


Statua di Santa Cristina nella chiesetta omonima[modifica] Chiesetta di Santa CristinaLa piccola Chiesa di Santa Cristina, situata presso il Porto Peschereccio, di fronte al Rivellino, fu costruita nel 1607. Presenta un semplicissimo prospetto con portale architravato e un sobrio interno in cui si conserva una statua di Santa Cristina di Bolsena. L'originario altare esistente fu trasferito nel 1770 nel vicino Santuario del Canneto. Sconsacrata per un certo periodo e adibita a deposito delle reti dei pescatori, fu recuperata e riaperta al culto nel 1865. Per Santa Cristina, a cui si attribuisce il miracolo della fine dell'epidemia di colera che colpì la città nel 1867, si organizzano ogni anno solenni festeggiamenti.

[modifica] Chiesa di San Pietro dei SamariLa Chiesa di San Pietro dei Samari, situata in aperta campagna a sud della città, è un'antica costruzione bizantina. Deve il suo nome al vicino Fosso dei Samari e la tradizione colloca la sua fondazione al periodo in cui l'apostolo San Pietro, in viaggio verso Roma, attraversò questi luoghi. Da un'incisione latina ottocentesca (probabilmente in sostituzione di una più antica), posta sul prospetto, si può dedurre che la chiesa venne edificata nel 1148 per volere di Ugo di Lusignano, un feudatario francese, condottiero dei Crociati.

L'edificio, il cui prospetto con motivi ad archetti pensili è nascosto da un settecentesco corpo di fabbrica, si presenta altamente compromesso a causa dell'abbandono e dell'incuria. L'interno si compone di un'unica navata, divisa in due campate scandite da possenti archi su cui si scaricano due cupole di copertura, terminante con abside semicilindrica. Nulla è rimasto dell'originaria decorazione, come ad esempio il dipinto, realizzato da Giovanni Andrea Coppola, raffigurante i Santi Apostoli Pietro e Paolo.

[modifica] Altre chieseChiesetta di San Luigi Chiesetta dei Santi Medici Cosimo e Damiano Chiesetta di San Giuseppe Monastero delle suore di clausura Seminario vescovile adiacente la Concattedrale di Sant'Agata (pinacoteca) [modifica] Architetture civili e militari Il Castello e il Rivellino[modifica] Castello aragonese Per approfondire, vedi la voce Castello di Gallipoli.

Il Castello angioino, circondato quasi completamente dal mare, sorse nel XIII secolo in epoca bizantina. Subì radicali modifiche e rifacimenti in periodo angioino e aragonese quando fu costruito un recinto a pianta poligonale fortificato da torri cilindriche. Gli interventi più significativi furono eseguiti dall'architetto senese Francesco di Giorgio Martini il quale lavorò per conto di Alfonso II di Napoli. Nel 1522 venne costruita la cortina di levante denominata Rivellino, staccata dal perimetro della fortezza ed isolata nelle acque. Nella parte superiore della torre si trovavano ancora le originarie catapulte e i cannoni usati per difendere la città. L'accesso al Rivellino, è consentito mediante un ponte levatoio in legno ancora esistente. Il castello possiede grandi sale con volte a botte e a crociera, vari cunicoli e camminamenti.

La forma della fortezza rimase invariata sino alla seconda metà dell'Ottocento; fra il 1870 e il 1879 fu riempito il fossato e la facciata fu coperta con la costruzione del mercato ittico.

[modifica] MuraLe mura di Gallipoli furono edificate a partire dal XIV secolo e ammodernate nel Cinquecento in epoca spagnola. La città, da sempre sotto le minacce degli invasori, fu cinta da muraglie, torri e bastioni. Esistevano 12 torrioni o bastioni: Torre di San Francesco di Paola, il Fortino di San Giorgio, il Fortino di San Benedetto, il Torrione di San Guglielmo, il Forte di San Francesco d'Assisi, la Torre del Ceraro, il Baluardo di San Domenico o del Rosario, il Bastione di Santa Venerandia o di Santa Venere, la Muraglia di Scirocco, la Torre di San Luca, la Torre di Sant'Agata o delle Saponere e la Torre di San Giuseppe o della Bombarda. Alcune di queste opere furono distrutte e loro posto costruiti piazze o palazzi.

[modifica] Torri costiere Per approfondire, vedi la voce Torri costiere del Salento.

Le torri costiere presenti nel territorio di Gallipoli sono quattro: (da sud a nord) Torre del Pizzo, Torre San Giovanni la Pedata, Torre Sabea e Torre dell'Alto Lido. Le torri, tutte costruite nel XVI secolo, furono volute da Carlo V per la difesa del territorio salentino dalle incursioni dei Saraceni.


Fontana Greca Palazzo Pirelli[modifica] Fontana greca Per approfondire, vedi la voce Fontana greca (Gallipoli).

La Fontana greca, in passato ritenuta la più antica d'Italia in quanto si riteneva fosse stata costruita intorno al III secolo a.C., risale al XVI secolo.

La facciata, che guarda a scirocco, è suddivisa in tre parti da quattro cariatidi che sorreggono l'architrave con un ricco decoro ed è alto circa 5 m. Nei bassorilievi, ricavati da lastre di pietra dura locale, sono scolpite scene che rappresentano le tre metamorfosi delle mitologiche Dirce, Salmace e Biblide. Sull'altra facciata, realizzata con la funzione di sostegno nel 1765, vi sono collocati lo stemma di Gallipoli, una epigrafe in latino e le insegne del sovrano Carlo III di Borbone. In basso è collocato l'abbeveratoio dove in passato si dissetavano gli animali.

[modifica] Palazzo PirelliPalazzo Pirelli, situato di fronte alla Concattedrale, risale al XVI secolo. Fu ristrutturato in stile barocco e arricchito da un bel portale e da una loggia. Si accede dall'antico portale cinquecentesco catalano-durazzesco. L'interno è ricco di decorazioni, tra le quali si distingue quelle del soffitto dell'antico ingresso che nel 1814 fu trasformato in farmacia. Il soffitto evidenzia alto-rilievi in carparo, corredati da fregi e cornici che si incontrano nella chiave di volta. Questa rivela una formella centrale raffigurante l'incontro fra due divinità mitologiche: Minerva armata (la sapienza) con ai piedi la civetta e il gallo, animali di attenzione preferiti dalla dea, e la dea Fortuna recante in mano la cornucopia (simbolo dell'abbondanza) e un timone per indirizzare il destino degli uomini. Questi elementi simbolici rimandano all'augurale motto cinquecentesco: Sapienza e Fortuna sovrintendano al governo della Città.

[modifica] Palazzo VallebonaPalazzo Vallebona si trova nei pressi del Monumento ai Caduti. Antonio Vallebona ne iniziò la costruzione nel 1930 e arrivò al completamento l'anno successivo, con un costo di 360.000 lire. Il palazzo ha un alto belvedere ed è attualmente un'abitazione privata; uno dei locali dell'edificio ospita la sede di Gallipoli dell'acquedotto pugliese.

[modifica] Altri edificiEx oratorio e chiesa di Sant'Angelo, attuale archivio storico comunale (XV secolo) Museo civico e biblioteca comunale Il Museo Civico fu fondato nel 1873 dal medico, scienziato e letterato gallipolino Emanuele Barba. Il Museo conserva reperti archeologici dell'epoca messapica, romana e medioevale; armi e vestiti del XVIII e XIX secolo; una ricca collezione numismatica; una collezione naturalistica e mineralogica; ceramiche e terraglie di produzione locale. Sono inoltre conservati numerosi dipinti e tele riguardanti la storia di Gallipoli ed i suoi cittadini illustri.

Frantoio ipogeo (scavato nella roccia calcarea) Palazzo Tafuri (prima metà XVIII secolo) Palazzo Senape-De Pace (XVI-XVII secolo) Palazzo Balsamo (XV-XVII secolo) Palazzo Munittola Palazzo Venneri (XVI secolo) Teatro Garibaldi (XIX secolo) Palazzo Granafei (con epigrafi relative al dominio spagnolo) (XVI secolo) [modifica] BorgoMonumento ai caduti Chiesa del Sacro Cuore di Gesù (1959) (sede della confraternita del Santissimo Sacramento) Monumento al riccio Chiesa di San Gerardo [modifica] Sviluppi recentiIl Parco Gondar. Un'ampia zona verde di ritrovo per ragazzi alle spalle dell'attuale stadio. Area concerti: degni di nota i concerti della Premiata Forneria Marconi, dei Sud Sound System, Caparezza, J-Ax e dei cantanti internazionali Skin e Shaggy. In occasione della festa di Santa Cristina 2009 è stata inaugurata a Gallipoli la nuova area mercatale di via Alfieri. A partire da quest'anno la tradizionale "festa" è stata sdoppiata in due zone: alcuni commercianti si sono collocati nella nuova area, i restanti su Corso Roma. Tutto questo per agevolare e qualificare le zone più moderne della città e migliorare il traffico della stessa. Inoltre nella nuova zona mercato si sono tenuti, sempre nell'estate 2009, i concerti di Neffa e l'evento "Heineken Jammin Festival" con la performance dei Sud Sound System. [modifica] Società[modifica] Evoluzione demograficaAbitanti censiti

[modifica] Etnie e minoranze straniereAl 31 dicembre 2009 a Gallipoli risultano residenti 222 cittadini stranieri. Le nazionalità principali sono:[4]

Romania - 50
Bulgaria - 19
Albania - 19
Cina - 19
Tunisia - 18
Polonia - 16
Marocco - 11
Germania - 10

[modifica] Dialetto Per approfondire, vedi le voci Dialetto gallipolino e Dialetto salentino.

A Gallipoli si parla il dialetto gallipolino (o gallipolitano, come era detto in passato), una variante del salentino. A causa della vocazione marinaresca e commerciale della città questo dialetto è stato influenzato maggiormente dagli altri dialetti meridionali rispetto a quello salentino.

[modifica] Religione Regione ecclesiastica della Puglia Per approfondire, vedi la voce Diocesi di Nardò-Gallipoli.

Gallipoli è sede, insieme a Nardò, della Diocesi di Nardò-Gallipoli (in latino: Dioecesis Neritonensis-Gallipolitana) suffraganea dell'arcidiocesi di Lecce appartenente alla regione ecclesiastica Puglia. È attualmente retta dal vescovo Domenico Caliandro.

La diocesi nacque il 30 settembre 1986 quando alla diocesi di Nardò, eretta il 13 gennaio 1413, fu unita la diocesi di Gallipoli, che era stata eretta nel VI secolo.

[modifica] Tradizioni e folcloreMadonna del Canneto (1-2 luglio) Madonna del Carmine (14-15 luglio) Santa Cristina: una delle maggiori ricorrenze religiose e civili dell'estate gallipolina. Le celebrazioni hanno inizio il giorno 23 luglio, con sparo di colpi a salve nella prima mattinata. Nel tardo pomeriggio si svolge, prima per mare a bordo di pescherecci, e poi a terra per le vie della città, la processione religiosa della statua della santa. Il giorno successivo c'è il tradizionale concerto bandistico all'interno di un teatro e, alla sera, uno spettacolo pirotecnico nel porto della città. Tale spettacolo viene ripetuto anche il terzo giorno di festività. Durante tutta la durata dei festeggiamenti vi è un tradizionale mercato serale nel corso principale di Gallipoli che, per l'occasione, viene addobbato con luminarie per tutta la sua estensione.

La cuccagna a mare: trattasi di un'antichissima tradizione popolare gallipolina che consiste nel sistemare sulla banchina del porto un palo di legno in posizione orizzontale parallelo al mare con un leggero angolo verso l'alto. Il palo è interamente ricoperto di grasso e sull'estremità è fissata un'asticella con una bandiera tricolore. Lo scopo del gioco è riuscire ad afferrare la bandiera superando le difficoltà dovute all'inclinazione e al grasso che rende il palo scivoloso. Il mare attenua le cadute dei partecipanti spesso rovinose. Le origini del gioco sono immemorabili e con ogni probabilità l'albero della cuccagna simula, in realtà, l'albero di bompresso, una delle parti costitutive dei velieri, dimostrando la storica vocazione marinara della città. La manifestazione si svolge il 24 luglio in onore dei festeggiamenti di Santa Cristina.

Panoramica della tradizionale manifestazione de "La Cuccagna a mare", che si tiene a Gallipoli (foto realizzata durante l'edizione del 2008).[modifica] Periodo natalizioDurante le festività natalizie è in uso suonare la Pastorale gallipolina per le vie della città. In occasione del Capodanno si realizza il "Pupu"; un personaggio di cartapesta artigianale raffigurante un vecchio e che rappresenta l'anno che va via; alla mezzanotte viene fatto scoppiare per dare il benvenuto al nuovo anno.

[modifica] CarnevaleIl Carnevale di Gallipoli comincia il 17 gennaio con la festa di Sant'Antonio Abate (te lu focu = del fuoco); viene accolto con la tradizionale Focareddha, cioè un grande falò costruito con gli alberi di Natale. L'ultima domenica di carnevale e il martedì grasso si svolge la sfilata dei carri allegorici e dei gruppi mascherati lungo Corso Roma. La maschera tradizionale di Gallipoli è lu Titoru, cioè Teodoro. Tradizione vuole che Teodoro fosse un giovane gallipolino, che, tornato dal militare, chiese alla madre un piatto di polpette, il suo piatto preferito. La madre accontentò il figlio, ma questi, nella foga di mangiare le polpette, si strangolò con una di esse. Nel gruppo mascherato è rappresentato il giovane morto, la madre e un gruppo di comari che piangono (le "chiangimorti"), che sono sempre dei ragazzi vestiti da donna. La madre di "Titoru", è la "Caremma", figura caratterizzante della Quaresima.

[modifica] I riti pasquali e la Settimana Santa Giovedì Santo, visita ai "Sepolcri" Maria SS. Addolorata venerata a GallipoliL'Addolorata: la ricorrenza maggiormente sentita e festeggiata dalla cittadinanza e che da l'inizio ai riti della Settimana Santa. Il venerdì antecedente la Domenica delle Palme, la Confraternita di Maria SS. del Monte Carmelo e della Misericordia celebra la festa di Maria SS. Addolorata preceduta da un solenne Settenario. A mezzogiorno del quinto venerdì di Quaresima, dalla Chiesa del Carmine parte la processione solenne che raggiunge la Basilica Concattedrale di Sant'Agata; subito dopo la Celebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo Diocesano, e ad anni alterni, ha luogo l'esecuzione degli Oratori Sacri, opere di musica classica donate da grandi maestri della città alla Confraternita per la celebrazione della solennità. Subito dopo, la processione continua per le vie della Città nuova, sostando in tutte le Chiese Parrocchiali per un momento di preghiera e per la riesecuzione degli Oratori Sacri. A sera, rientrando dalla Città nuova, la processione sosta sulle mura sovrastanti il porto mercantile per la benedizione al mare e ai naviganti. La processione prosegue per le vie del centro storico, assumendo quel carattere suggestivo unito ad un profondo raccoglimento e ad una corale preghiera. Nella tarda serata la processione rientra nella Chiesa del Carmine percorrendo lentamente via Antonietta De Pace. Ciò che più risalta in questa manifestazione è la corale partecipazione dell'intera comunità gallipolina la quale, stringendosi intorno all'immagine dell'Addolorata, vive questo momento di profondo sentimento religioso, compartecipando così ai Dolori della Vergine.

Confraternita del SS. Crocifisso, Venerdì SantoLa visita ai "Sepolcri": Nelle chiese confraternali e nella concattedrale di Gallipoli, il Giovedì Santo, la giornata liturgica dedicata alla celebrazione dell'Eucaristia, si allestisce l'altare della Reposizione, detto "Sepolcro". Folle di fedeli, gremiscono la città vecchia, recandosi nelle chiese per adorare il Santissimo, mentre le processioni dei confratelli incappucciati, in segno di anonimato, iniziano il loro pellegrinaggio con lento incedere, scandito dal rullo di tamburi e dal lamentoso sibilo della tromba. Alcune confraternite hanno l'antico privilegio di indossare, in questa occasione, il capello da pellegrino ed il bordone. La processione dei Misteri: Il Venerdì Santo le confraternite del Santissimo Crocifisso e di Santa Maria degli Angeli organizzano la toccante processione dei Misteri. Pochi istanti prima del crepuscolo, la sacra rappresentazione viene iniziata dall'apparizione del troccolante della confraternita del Crocifisso, che indossa un saio rosso, una mozzetta celeste e un cappuccio rosso che nasconde il viso. Porta sul capo una corona di spine, ricavata da una pianta cespugliosa che cresce spontaneamente nella macchia mediterranea (Asparagus acutifolius). La troccola o "trozzula" è un rudimentale strumento percussivo, costituito da un legno sul quale sono riposti dei battenti metallici. La funzione della "trozzula", come anche della tromba e del tamburo, è di annunciare alla popolazione il passaggio della processione. Seguono la croce dei Misteri e varie coppie di confratelli del Crocifisso che accompagnano le statue raffiguranti la Passione di Cristo e il Cristo Morto, antica statua lignea di pregevole fattura. Chiudono la processione i confratelli di Santa Maria degli Angeli i quali indossano un saio bianco, mozzetta azzurra e un cappuccio bianco calato sul viso, in segno di lutto. Il sodalizio conduce il simulacro dell'Addolorata. La processione percorre le vie del borgo antico e della città nuova, seguita da centinaia di fedeli che partecipano composti in religioso silenzio, mentre bande musicali locali intonano strazianti marce funebri, composte da valenti musicisti concittadini, contemporanei e del passato. La processione rientra nelle chiese del Santissimo Crocifisso e di Santa Maria degli Angeli a notte fonda. La processione della Desolata con il Cristo Morto: L'alba del Sabato Santo, la confraternita di Santa Maria della Purità organizza la processione di Maria Desolata e del Cristo Morto. I confratelli vestono saio bianco, mozzetta giallo paglierino, cappuccio bianco calato sul viso e portano con se pesanti ceri. Le statua della desolata è particolarmente toccante, il suo viso esprime lo strazio per la perdita del caro figlio. Il cristo, disteso, è riposto in un'urna dipinta in oro zecchino. Gli splendidi simulacri, realizzati in cartapesta, risalgono al XIX secolo. Intriso di sacralità è il momento in cui la processione fa rientro nella città vecchia, le statue del Cristo e della Desolata, nel piazzale antistante il sagrato della chiesa, vengono accostate dai confratelli per sancire un incontro fisico e spirituale dopo la brutale separazione. La Caremma è un fantoccio allegorico raffigurante una vecchia, abbigliata con abiti scuri e mesti. Rappresenta la penitenza quaresimale. La domenica di Pasqua viene incendiata, sancendo la fine dei rigori penitenziali della quaresima e annunciando la resurrezione di Gesù Cristo. [modifica] Cultura[modifica] Istruzione[modifica] BibliotecheBiblioteca comunale "Ex Sant'Angelo" [modifica] ScuoleHanno sede a Gallipoli cinque scuole dell'infanzia; cinque scuole primarie; cinque scuole medie inferiori tra cui nel centro storico l'Istituto Comprensiovo 1°polo S.Chiara(infanzia,elementare e media); l'Istituto d'istruzione secondaria superiore Liceo Classico Quinto Ennio che comprende anche il Scientifico- Linguistico-Scienze Umane Quinto Ennio; l'istituto nautico-commerciale Amerigo Vespucci, l'Istituto Professionale Industria e Artigianato Leonardo Da Vinci;

[modifica] MuseiMuseo Diocesano di Gallipoli Museo civico di Gallipoli "Emanuele Barba". Fondato nel 1899 il museo, ospitato nell'ottocentesco palazzo De Pace, si articola nelle seguenti sezioni:


Collezione storico – artistica Sezione I Armi e Sciabole Sezione II Abiti d'epoca Sezione III Ceramiche e Vetri Sezione IV Oggetti vari e di pregio Sezione V Dipinti antichi (donazione Coppola) Sezione VI Dipinti del XIX – XX secolo (ritratti) Collezione archeologica Sezione I Reperti archeologici Sezione II Numismatica Collezione naturalistica Sezione I Malacologica Sezione II Talassologica Sezione III Zoologica Sezione IV Mineralogica Sezione V Fossili Sezione VI Ornitologica Collezione di patologia fetale umana ed animale Collezione libraria (Libri antichi rari e di pregio dal XVI al XIX secolo) [modifica] TeatroTeatro Garibaldi. Il Teatro Comunale di Gallipoli è stato costruito nel 1825 dal nobile Bonaventura Balsamo, che lo intitolò "Teatro del Giglio" in omaggio al casato borbonico. Mutò il nome nel 1879. Teatro Italia. Teatro Schipa. Rivellino. [modifica] CucinaProdotti tipici della gastronomia gallipolina:

scapece: l'ingrediente principale della scapece è il pesce che viene fritto e fatto marinare tra strati di mollica di pane imbevuta con aceto e zafferano all'interno di tinozze chiamate, in dialetto gallipolino, calette. Lo zafferano dona al piatto il colore giallo che lo rende caratteristico. 'Mboti: tipici involtini fatti con polmone e fegato di agnello. Pittule (durante il periodo natalizio) Puccia (il 7 dicembre) [modifica] Personalità legate a GallipoliRocco Buttiglione (Gallipoli, 6 giugno 1948), politico e accademico italiano. Giuseppe Ribera,artista e pittore.che ha lasciato il segno nella città di Gallipoli con numerosi dipinti. Angela Buttiglione (Gallipoli, 23 ottobre 1945), giornalista RAI. Leonida Tonelli (Gallipoli, 19 aprile 1885 - Pisa, 12 marzo 1946), matematico italiano, uno dei maggiori analisti della prima parte del XX secolo. Fu socio dell'Accademia nazionale dei Lincei, della Pontificia accademia delle scienze e di varie altre accademie. È ora sepolto, accanto ad Ulisse Dini e a Luigi Bianchi nel Cimitero Monumentale di Pisa. Antonietta de Pace (Gallipoli, 2 febbraio 1818 - 4 aprile 1894), patriota italiana, un'importante figura del Risorgimento italiano, entrò in Napoli al fianco di Garibaldi e all'indomani dell'unità d'Italia si occupò di scuola ed educazione. Il municipio di Gallipoli alla sua morte le intitolò la via principale del centro storico. Giorgio di Gallipoli, poeta e cartofilace del XIII secolo. Umberto Biancamano (Gallipoli, 8 novembre 1893 - 4 marzo 1961), soldato cannoniere scelto, medaglia di bronzo al valor militare, primo conflitto mondiale. Partecipò l'11.2.1918 all'azione militare conosciuta come "la Beffa di Buccari" assieme a Rizzo e a Gabriele D'Annunzio. Luigi Coppola (Alezio 26 ottobre 1906 - Gallipoli 17 gennaio 1997), Medico Chirurgo, Ginecologo. Si specializzò in Ostetricia e Ginecologia all'Università di Roma sotto la guida dei professori Ernesto Pestalozza e Paolo Gaifami. Dal 1940 fu Aiuto universitario di ruolo presso la Scuola Ostetrica de L'Aquila fino al 1946 quando fu nominato Primario a Gallipoli, ruolo che ricoprì fino al 1976. A lui si deve la creazione della Divisione di Ostetricia e Ginecologia del nosocomio gallipolino, la prima in assoluto di ruolo ospedaliero in tutta la regione Puglia. Nel 1996 la ASL Le/2 ne ha voluto riconoscere i meriti intestandogli il Reparto di Ostetricia e Ginecologia del nuovo Ospedale di Gallipoli, del quale fu il fondatore. La Città di Gallipoli, inoltre, ha istituzionalizzato il Premio Luigi Coppola, che viene assegnato a Medici, Ricercatori ed Associazioni, che si sono distinti nel campo della Medicina e della Biologia non solo dal punto di vista scientifico ma anche sociale ed antropologico Giovanni Andrea Coppola (Gallipoli, 1597 – 1659), pittore. Eugenio Vetromile (Gallipoli, 1819 - 1881), scrittore. Francesco Valentini, giornalista e patriota, nipote di Antonietta De Pace. Vito D'Amato, (Gallipoli, 27 luglio 1944), ex calciatore di Inter, Lazio e Roma. Francesco Tricarico, (Gallipoli, 17 febbraio 1971), cantautore italiano Fabrizio Miccoli[5], (Nardò, 27 giugno 1979), calciatore del Palermo. Giuseppe Tricarico (Gallipoli, 25 giugno 1623 - 14 novembre 1697 ), compositore e insegnante italiano. [modifica] Gallipoli nel CinemaTre uomini e una gamba di Aldo, Giovanni & Giacomo e Massimo Venier Lu rusciu te lu mare di Fluid Video Crew L'anima gemella di Sergio Rubini Eccezzziunale veramente - Capitolo secondo... me di Carlo Vanzina Nu filu te jentu di caosvideo Mine vaganti di Ferzan Özpetek Vacanze a Gallipoli di Tony Greco, con Alvaro Vitali A Gallipoli tutto può succedere [modifica] Gallipoli in MusicaLu rusciu te lu mare, canto popolare Sera Di Gallipoli di Pierangelo Bertoli Bungalow dei Toromeccanica Vibra unica dei Boom Boom Vibration Allergico alle ghiande di Michele Cortese e Il Teatro dei Burattini [modifica] Economia Per approfondire, vedi la voce Economia della Puglia.

L'economia della città di Gallipoli si basava nei tempi passati sul commercio internazionale di olio e vino e sulla produzione industriale delle botti e del sapone. A partire dal Seicento, Gallipoli e il suo porto ebbero un'importanza fondamentale per il commercio dell'olio lampante. Dal suo porto partivano navi cariche di olio verso tutto il mondo. Tuttora risiedono in città i discendenti di famiglie genovesi, sarde, veneziane e napoletane di commercianti di olio che si spostarono a Gallipoli come gli Spinola, i Vallebona, i Calvi, ecc. Gran parte dell'olio prodotto o depositato nelle cisterne veniva venduto a Paesi esteri, i quali avevano rappresentanza in Gallipoli con propri vice consolati. In Gallipoli si ebbero fino al 1923 i consolati esteri di molte nazioni europee: Austria, Danimarca, Francia, Inghilterra, Impero ottomano, Paesi Bassi, Portogallo, Prussia, Russia, Spagna, Svezia e Norvegia, Turchia. Oggi l'economia di Gallipoli coincide interamente con il settore terziario, in particolare quello turistico.

[modifica] Infrastrutture e trasporti[modifica] StradeI collegamenti stradali principali sono rappresentati da:

Strada statale 101; Gallipoli - Lecce. Strada statale 274; Santa Maria di Leuca - Gallipoli Il centro è anche raggiungibile dalle strade provinciali interne SP 52 Gallipoli-Sannicola, SP 282 Gallipoli-Alezio, SP 108 Gallipoli-Santa Maria al Bagno e SP 200 Gallipoli-Baia Verde.

L’ampliamento e adeguamento della strada provinciale 359 Nardò-Avetrana prevede un innesto con la SS 101 che di fatto andrebbe a collegare Gallipoli con il comune tarantino. L'intervento è finanziato con i fondi FAS per un costo di 20 milioni di Euro. La SP 361 che attualmente collega Gallipoli a Maglie potrebbe rientrare nel futuro tracciato dell'asse mediano in sede ed in variante che migliorerebbe i collegamenti fra Gallipoli ed Otranto per un costo complessivo di 15 milioni di Euro. La realizzazione di queste opere rientra negli interventi volti ad ammodernare le infrastrutture del Salento

[modifica] FerrovieLa città è servita da una stazione ferroviaria posta sulle linee Zollino-Gallipoli e Gallipoli-Casarano delle Ferrovie del Sud Est. Un tempo la ferrovia arrivava fino al porto per facilitare il carico/scarico delle merci.

[modifica] AeroportiGli aeroporti civili più vicini sono:

Aeroporto Internazionale del Salento con sede a Brindisi. Aeroporto di Taranto-Grottaglie "Marcello Arlotta", che effettua servizi di linea per il traffico passeggeri con voli charter. Aeroporto internazionale di Bari "Karol Wojtyla". [modifica] Mobilità urbanaL'Autoservizi Chiffi s.r.l. garantisce un servizio di trasporto pubblico urbano all'interno della città stessa per tutti i quartieri.

[modifica] AmministrazioneSindaco: Giuseppe Venneri (centrodestra) dal 28/04/08 (2º mandato) [modifica] Gemellaggi Monfalcone

Betlemme

[modifica] Sport[modifica] Calcio Per approfondire, vedi la voce Associazione Sportiva Dilettantistica Gallipoli Football 1909.

La squadra della città è l'Associazione Sportiva Dilettantistica Gallipoli Football 1909, che partecipa al campionato 2010/11 di Promozione pugliese.

[modifica] Dalla Lega Pro alla serie BIl Gallipoli Calcio era una società calcistica di Gallipoli rifondata nel 1999. Nella stagione 1998/99 la società giallorossa venne radiata dal campionato in seguito al rifiuto di scendere in campo in tre partite. Nel campionato italiano di Serie C2 girone C 2005-2006 è stato saldamente in testa ed ha ottenuto la promozione in Serie C1 con tre giornate d'anticipo, oltre che la vittoria della Coppa Italia di Serie C. Nella stagione 2007-2008 ha chiuso al nono posto. Nella stagione 2008-2009 ha dominato il campionato e il 17 maggio 2009, all'ultima giornata, dopo la vittoria decisiva sul Real Marcianise (3-2) ha ottenuto la storica promozione in Serie B. Pochi giorni dopo ha messo in bacheca la Supercoppa italiana di Lega Pro. Il Gallipoli retrocede matematicamente in Lega Pro Prima Divisione il 23 maggio 2010, a quasi un anno dalla storica promozione in cadetteria.

[modifica] Il fallimento e la ripartenza dalla PromozioneA giugno 2010 per la società, oberata da debiti per 5 milioni di euro, la Procura ha presentato istanza di fallimento. La richiesta viene accolta dal Tribunale di Lecce pochi giorni dopo.[6] A luglio 2010 viene costituita una nuova società, l'Associazione Sportiva Dilettantistica Gallipoli Football 1909, che parteciperà al campionato di Promozione[7].

[modifica] Galleria fotograficaSoffitto ligneo della Concattedrale Concattedrale Porticciolo di San Giorgio Scorcio del Castello Angioino Scorcio di Gallipoli Vecchia Il porto sud [modifica] Note1.^ Dato Istat relativo al 31/12/2010 2.^ Valori climatici del Salento meridionale 3.^ Pagina con le classificazioni climatiche dei vari comuni italiani 4.^ Dati Istat 5.^ MICCOLI: "Toni sicuro azzurro?Io sicuro a casa mia a Gallipoli". mediagol.it, 11-04-2010 6.^ Linda Cappello. «Gallipoli Calcio, il tribunale sentenzia il fallimento», Lecce Prima, 27-07-2010. URL consultato in data 01-08-2010. 7.^ «NASCE GALLIPOLI FOOTBALL 1909. GIOCHERÀ IN PROMOZIONE», Lecceprima.it, 13-07-2010. [modifica] BibliografiaCostantini Antonio - Paone Michele Guida di Gallipoli. La città, il territorio, l'ambiente Congedo Editore (1992) Marco De Mario Gallipoli. Guida storica ed artistica Capone Editore (2002) Pindinelli Elio - Cazzato Mario Civitas confraternalis. Le confraternite a Gallipoli in età barocca Congedo Editore (1998) [modifica] Voci correlatePremio Barocco Torri costiere del Salento Castelli della provincia di Lecce Salento Carnevale di Gallipoli Diocesi di Nardò-Gallipoli [modifica] Altri progetti Wikimedia Commons contiene file multimediali su Gallipoli (Italia) [modifica] Collegamenti esterniIl sito del Comune di Gallipoli Il sito del museo civico [espandi]v · d · mGallipoli Monumenti e luoghi d'interesse Concattedrale di Sant'Agata * Chiesa di San Francesco di Paola * Chiesa di San Francesco d'Assisi * Chiesa di San Domenico al Rosario * Chiesa del Carmine * Chiesa del Santissimo Crocifisso * Chiesa di Santa Maria della Purità * Chiesa di Santa Maria degli Angeli * Santuario di Santa Maria del Canneto * Chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo * Chiesa della Santissima Trinità e delle Anime del Purgatorio * Chiesa conventuale di Santa Teresa * Chiesetta di Santa Cristina * Chiesa dell'Immacolata Concezione * Chiesa di San Pietro dei Samari * Castello * Monumento al riccio * Fontana greca * Palazzo Pirelli * Mura urbiche * Museo civico * Torre del Pizzo * Torre San Giovanni la Pedata * Torre Sabea * Torre dell'Alto Lido Personalità storiche, politiche, artistiche Leonida Tonelli * Giorgio di Gallipoli * Antonietta De Pace * Luigi Coppola * Giovanni Andrea Coppola Frazioni e località Baia Verde * Lido Conchiglie * Rivabella Altro Gallipoli Calcio * Carnevale di Gallipoli * Scapece gallipolina [espandi]v · d · mPuglia · Comuni della provincia di Lecce

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