Giorgio Monicelli
Giorgio Monicelli (Tradate, 21 maggio 1910 – Milano, 2 novembre 1968) è stato un traduttore e editore italiano, fratello maggiore del regista cinematografico Mario.
Avendo affinità con la famiglia Mondadori, si trova presto nel mondo dell'editoria. Inizia la sua carriera nel mondo dei libri a 18 anni, traducendo dal francese e dall'inglese, anche con lo pseudonimo di Tom Arno. Figura come redattore della collana Galassia dell'Editrice Galassia, Udine, sia come Monicelli, sia con lo pseudonimo Patrizio Dalloro. Per l'editore Ponzoni di Milano, realizzò la collana I Romanzi del Cosmo (giugno 1958), che curò come Tom Arno per 10 numeri. Dal 1952 al 1959 curò la parte narrativa per la rivista Visto, pubblicando (e traducendo) centinaia di racconti, nella massima parte fantascientifici, spesso in forma condensata.
Fondò e diresse, nel 1949, la collana di narrativa contemporanea della Mondadori Medusa, quindi, il 10 ottobre 1952, la collana I romanzi di Urania (che alcuni anni dopo abbreviò il suo nome in Urania) illustrata all'epoca da disegnatori come Kurt Caesar (1906-1974) e Carlo Jacono (1929-2000).
Nel 1961 abbandonò la direzione di Urania per seri problemi di salute, ma anche per gravi conflitti con i dirigenti della Mondadori, nonostante la stretta parentela - Arnoldo Mondadori era suo zio e Alberto era suo cugino. Monicelli continuò brevemente a prestare la sua opera di traduttore; per alcuni numeri, la curatela della rivista venne assunta da Andreina Negretti (in redazione dal 1958), fino all'avvento di Carlo Fruttero.
Nel 1937 ha sposato Italia Buzzi da cui ebbe tre figlie: Diana, Fede ed Eva. Aveva un'altra figlia, Elisa, da un matrimonio precedente. Passerà gli ultimi anni, prima di morire di cirrosi epatica nell'autunno del 1968, con la sua ultima compagna, Maria Teresa "Mutty" Maglione, anche lei traduttrice alla Mondadori.
Oltre a fantascienza e gialli, Monicelli si occupò anche di traduzioni di testi della narrativa inglese, come George Orwell e Malcolm Lowry, e di quella americana , come Ernest Hemingway, Nelson Algren e Ray Bradbury (Fahrenheit 451 e Cronache Marziane).