Ramiseto
Ramiseto (Ramsée nel dialetto locale) è un comune di 1.367 abitanti della provincia di Reggio Emilia.
| Ramiseto comune | |
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| Localizzazione | |
| Stato | |
| Regione | |
| Provincia | |
| Amministrazione | |
| Sindaco | Martino Dolci (Lista civica) dall'8-6-2009 |
| Territorio | |
| Coordinate | 44°25′00″N 10°16′00″E |
| Altitudine | 781 m s.l.m. |
| Superficie | 98 km² |
| Abitanti | 1 307[1] (31-12-2010) |
| Densità | 13,34 ab./km² |
| Frazioni | Borcale, Braglie, Camporella, Canova, Casalobbio, Castagneto, Cecciola, Cereggio, Enzano, Fornolo, Gazzolo, La Costa, Lugolo, Masere, Miscoso, Montedello, Montemiscoso, Pieve San Vincenzo, Poviglio, Storlo, Succiso, Succiso Nuovo, Taviano, Tegge, Temporia |
| Comuni confinanti | Busana, Castelnovo ne' Monti, Collagna, Comano (MS), Monchio delle Corti (PR), Palanzano (PR), Vetto |
| Altre informazioni | |
| Cod. postale | 42030 |
| Prefisso | 0522 |
| Fuso orario | UTC+1 |
| Codice ISTAT | 035031 |
| Cod. catastale | G654 |
| Targa | RE |
| Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] |
| Cartografia | |
Ramiseto è tra le Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione perché è stato insignito della Croce di Guerra al Valor Militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale.
Il comune fa parte del Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano. Il territorio comunale si estende per oltre 99 km² ed occupa tutto il versante destro dell'Alta Val d'Enza e la vallata del Torrente Lonza. L'altitudine massima del territorio è di 2017 metri ed è costituita dalla vetta dell'Alpe di Succiso, la minima è di circa 300 metri e corrisponde al basso corso dell'Enza e della Lonza. Sul suo territorio si trova Monte Ventasso (1.727 metri) e la stazione sciistica di Ventasso Laghi.
Storia
Anticamente detto Ramacetum, è al centro di quella che fin dall'epoca matildica viene detta Valle dei Cavalieri, ovvero la valle dell'alto corso del fiume Enza. Al centro dei conflitti tra il Libero Comune di Reggio e quello di Parma, si sottomise ai reggiani nel 1237, entrò poi nel dominio degli Estensi che lo infeudarono ai Vallisneri, potente famiglia del Collagnese che mirava ad espandersi anche su questo lato del Monte Ventasso. In seguito fu al lungo conteso per la sua posizione strategica, trovandosi al confine tra il Ducato di Modena e Reggio, Ducato di Parma e Piacenza e lungo la strada che conduceva ai dominii dei Malaspina e al Mar Tirreno. Con la firma nel 1844 del Trattato di Firenze, Ramiseto ottenne tutte quelle frazioni, come Succiso, Miscoso e Pieve San Vincenzo che fino ad allora erano rimaste sotto il dominio parmense. Con l'Unità d'Italia venne creato il comune di Pieve San Vincenzo, ma già nel 1870 la sede comunale venne trasferita a Ramiseto che venne raggiunta dalla strada provinciale vent'anni dopo. Il capoluogo è suddiviso in sei rioni: Bora, Campogrande, Masere, Centro, Borgovecchio e Costa.
Monumenti
Il capoluogo è soprattutto composto da edifici moderni che si affacciano lungo la strada che risale l'Alta Val d'Enza ed il passo del Lagastrello, e da qualche antico caseggiato nell'estremità occidentale dell'abitato. La chiesa, che sovrasta l'abitato, è dedicata ai Santi Cipriano e Giustina. Esistente fin dal 1256, venne completamente ricostruita nel 1827. Meritevole di menzione sono: il Borgo Vecchio, corrispondente alla parte piu' antica del centro, in ottimo stato consevativo e manutentivo; le quattordici stazioni della Via Crucis, scolpite su lastre di pietra e disposte lungo la vecchia strada selciata che dal Centro sale alla parrocchiale; la fontana di P.zza F. e F. Laghi, monumento al Cavallo Del Ventasso, costituita da tre figure equine scolpite su monoliti di arenaria.
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[3]

Geografia antropica
Oltre il 50% della popolazione residente è stanziata nel capoluogo e nella vallata del fiume Lonza, ove maggiore è la vicinanza ai centri emiliani e maggiori sono le possibilita' di svolgere attivita' produttive e trovare lavoro. Il territorio è caratterizzato dalla presenza di molte frazioni, che sono tipicamente sorte nei pressi delle diverse chiese parrocchiali, oltre a questa tipologia di insediamento molto diffuse sono le case sparse che possono essere sia sulle principali strade che in zone periferiche ed alle volte impervie da raggiungere.
Frazioni
Borcale
Borcale (Burcal nel dialetto locale) e' una frazione del comune di Ramiseto, sul confine con il comune di Vetto, ed attraversata dal torrente Lonza, un piccolo affluente del fiume Enza. La frazione era abitata già nei primi decenni dell'anno 1000 d.C., come riportano alcuni scritti del Medioevo, ed era diventata punto di passaggio per i pellegrini che attraversavano i passi del Cerreto e del Lagastrello per poter raggiungere le pianure da una parte o il mare dall'altra. Su alcuni manoscritti datati 1000-1100 viene riportato Borcale come luogo dove avvennero alcuni tra i scontri più cruenti tra le diverse fazioni in lotta per la conquista delle pianure. "Borcale" o anche "Selva", come viene descritto ampiamente in diversi libri di storia del medioevo, fu utilizzato anche da diverse bande di ribelli e reietti grazie alla particolare conformazione, era un nascondiglio perfetto per scappare dalla legge. Uno dei reperti storici più importanti della frazione risale a circa il 1155, in memoria di Matilde di Canossa. La Grancontessa infatti non esitò ad intervenire in difesa degli abitanti del borgo, minacciati e continuamente in balia dei briganti. Una celebre frase, pronunciata dal capo delle pattuglie di Matilde, Avanti, liberta e prosperita qui saran godute ove le nostre vestigie passeran e i nostri nemici cadran e' riportata su un'antica pietra, detta A pietrun. Negli anni della seconda guerra mondiale Borcale diede riparo a diversi pensatori, ovviamente non accettati dal regime fascista, che con le loro gesta diedero vita "Al Settembre del Borcale" un movimento ideologico che prevedeva un concetto di vita all'ora sconosciuto.
Cecciola
Cecciola (Cèc'la nel dialetto locale) è una frazione del comune del comune di Ramiseto posta lungo la strada che collega il capoluogo al passo del Lagastrello e alla Lunigiana. È uno dei borghi meglio conservati di tutto l'Appennino Reggiano, nel suo centro storico vi sono numerosi loggiati, corti, sottopassi ad arco e portali. Uno di essi, forse uno tra i più caratteristici della montagna reggiana risulta datato 1592. Nel medioevo era un importante punto di scambio e di commerci, lo testimoniano lo scomparso ponte sull'Enza che collegava Cecciola alla sponda parmense e l'antico ospitale su cui vi sono incise le croci dei Templari.
Miscoso
Miscoso (Méscos nel dialetto locale) è una frazione del comune di Ramiseto situata a pochi chilometri dal passo del Lagastrello. Il borgo sebbene abbia subito numerosi interventi, conserva alcuni aspetti caratteristici come portali, sottopassaggi ad arco e stretti vicoli. La locale chiesa risulta datata 1667 e conserva un portale del 1715.
Pieve San Vincenzo
Pieve San Vincenzo (La Piéva nel dialetto locale) è una frazione del comune di Ramiseto posta ad ovest del capoluogo lungo la strada che conduce al Passo di Pratizzano. Vi si trova una pieve, intitolata ai Santi Vincenzo ed Anastasio, di antichissima fondazione. Fondata, come sostiene la tradizione locale da Matilde di Canossa e soggetta al vescovo di Parma, la chiesa risulta menzionata in un documento del 1230. Il violento terremoto del 1920 che sconvolse l'Appennino reggiano, non risparmiò la chiesa che venne rasa al suolo. Venne in seguito ricostruita in falso stile romanico alcuni metri più a monte rispetto all'edificio precedente. La torre campanaria, che oggi si trova alla destra della facciata della chiesa, mentre prima del 1920 era accanto all'abside, venne anch'essa ricostruita in falso stile romanico. Oggi la chiesa è meta di pellegrinaggio di molte badanti, poiché la sua ricostruzione venne finanziata, dopo la fine del secondo conflitto mondiale, da un fondo creato dalle domestiche di tutta Italia. Dell'antichissima pieve matildica non rimane che un capitello e la fonte battesimale. Pieve San Vincenzo fu sede comunale dal 1860 al 1873, anno in cui il comune si spostò a Ramiseto e assunse la denominazione attuale.
Succiso
Succiso (S'cìs nel dialetto locale) è una frazione, presso che spopolata, del comune di Ramiseto. Il paese è suddiviso in tre piccoli nuclei, ovvero Succiso Inferiore, Succiso di Mezzo e Succiso Superiore. Una serie di frane che hanno interessato il territorio circostante a partire dal 1955, ha causato un rapido abbandono di Succiso da parte dei suoi abitanti. I pochi che decisero di restare vennero trasferiti nella nuova località di Varvilla ribattezzata poi Succiso Nuovo. Nella frazione Inferiore si possono notare tantissime edicole votive in marmo, tipiche dell'Alta Val d'Enza e i resti della chiesa di cui rimangono in piedi la facciata e il campanile. Succiso viene anche chiamato il paese dei lupi poiché qui nel 1949 venne ucciso l'ultimo esemplare di lupo dell'Appennino.
Varvilla
Succiso Nuovo (conosciuta anche come Varvilla, Varville o Varviglia) è una frazione del comune di Ramiseto, in Provincia di Reggio Emilia, posta nella valle del torrente Liocca, affluente del fiume Enza. Il paese, lontano dal capoluogo comunale 18 kilometri e da quello provinciale circa 100, si presenta come un insieme di moderne abitazioni. Venne costruito a partire dagli anni sessanta del'900 quando una vasta frana colpì la frazione di Succiso, posta più a valle. Ad esclusione del periodo estivo, durante il quale Succiso Nuovo si riempie di visitatori e di turisti richiamati dal clima, per tutto il resto dell'anno il borgo è abitato da una sessantina di persone. A Succiso Nuovo è stata recentemente aperta un'attività commerciale, prima infatti non ve n'erano ed inoltre il paese è collegato con Castelnovo ne'Monti mediante una linea di pullman ACT. Dal centro di Succiso Nuovo parte uno dei sentieri più interessanti dell'Appennino Tosco-Emiliano, quello che attraversa la vicina Alpe di Succiso.
Amministrazione
Galleria fotografia
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Il campanile seicentesco di Succiso Inferiore franato durante l'alluvione degli anni '50
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Un vicolo di Succiso Superiore
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Una strada di Succiso Nuovo
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Poviglio Nuovo in località Cicogna nei pressi di Ventasso Laghi
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Fornolo, questo piccolo borgo si situa a valle di Storlo e a monte di Pieve San Vincenzo
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Note
- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28 dicembre 2012.
