Strale (cacciatorpediniere 1901)

Lo Strale è stato un cacciatorpediniere della Regia Marina.

Strale
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Storia

Insieme alle unità gemelle, lo Strale formò il primo gruppo di cacciatorpediniere costruiti per la Regia Marina[1]: progettati dai cantieri Schicau, si rivelarono unità con buone caratteristiche marine, robuste, veloci ed affidabili[2], anche se afflitte da seri problemi di tenuta del mare[3].

La nave partecipò alla guerra italo-turca[2], nella quale non prese parte ad azioni di rilievo.

All’inizio della prima guerra mondiale l'unità, inquadrata nella VI Squadriglia Cacciatorpediniere (Euro, Dardo, Lampo, Ostro), aveva base a Tobruk, insieme al gemello Euro[4]. Comandante della nave era il capitano di corvetta Marsilia[4]. Essendo ormai un’unità anziana ed obsoleta, ebbe impiego piuttosto scarso, come del resto le navi gemelle: il suo principale utilizzo fu il servizio di scorta[2].

Tra il 1915 ed il 1918 lo Strale venne modificato ed imbarcò attrezzature per posare 12 mine, per lanciare bombe di profondità e per rimorchiare torpedini antisommergibile[2]. La nave subì inoltre la sopraelevazione della plancia[2].

L’11 luglio 1915 lo Strale scortò, insieme alle torpediniere Clio, Cassiopea, Calliope, Airone, Astore ed Arpia, l’incrociatore ausiliario Città di Palermo, destinato a sbarcare un reparto incaricato dell’occupazione dell’isola di Pelagosa, nonché il relativo materiale[5]. Prima dello sbarco lo Strale e le torpediniere provvidero anche a dragare da eventuali mine le acque dell’ancoraggio di Zadlo (Pelagosa)[5]. All’operazione presero parte anche i cacciatorpediniere Animoso, Audace, Ardente ed Ardito e gli esploratori Quarto e Marsala[5].

 
Lo Strale ed il gemello Dardo in bacino di carenaggio

Alle 4 del mattino del 17 luglio dello stesso anno la nave, insieme agli incrociatori corazzati Garibaldi, Varese e Vettor Pisani, ai cacciatorpediniere Ardente ed Ardito ed alle torpediniere Airone, Astore, Arpia, Alcione, Clio, Calliope, Centauro e Cigno, prese parte al bombardamento della ferrovia Ragusa-Cattaro[5]. La missione fu interrotta in seguito all’avvistamento – da parte del Vettor Pisani, alle 4.25 – di un sommergibile nemico, ma alle 4.40, mentre rientrava a Brindisi, la formazione fu ugualmente attaccata dal sommergibile U 4 che silurò ed affondò il Garibaldi[5].

Successivamente lo Strale non ebbe ruoli di rilievo in altre operazioni della guerra.

Radiato nel gennaio 1924[6], il vetusto cacciatorpediniere venne avviato alla demolizione.

Note

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