Moschea Blu
Template:Avvisounicode Template:Infobox edifici religiosi La Sultanahmet camii o Sultan Ahmet camii (da leggere giamii), è una delle più importanti moschee di Istanbul.
Storia
Dopo la Pace di Zsitvatorok e gli sfortunati risultati della guerra con la Persia, il sultano Ahmed I decise di costruire una grande moschea a Istanbul per placare Allah. Questa fu la prima moschea imperiale nel giro di quarant'anni. Mentre i suoi predecessori innalzarono moschee con il proprio patrimonio personale, Ahmet I utilizzò denaro pubblico, dal momento che non aveva ottenuto consistenti vittorie militari, provocando il dissenso degli ulema. La moschea fu edificata sul sito del Gran Palazzo di Costantinopoli, di fronte a Hagia Sophia (a quel tempo la più venerata moschea di Istanbul) e all'Ippodromo, un altro sito di grande valenza simbolica.[1] La costruzione della moschea iniziò nel 1609: lo stesso sultano diede avvio ai lavori. Era, infatti, sua intenzione che questa moschea divenisse il luogo di culto più importante dell'Impero. Scelse per sovraintendere ai lavori il suo architetto Sedefkar Mehmet Ağa, prima allievo e poi assistente di Sinan. L'organizzazione della costruzione fu meticolosamente descritta in otto volumi ora conservati nella biblioteca del Topkapi. La cerimonia di apertura avvenne nel 1617 (benché il cancello della moschea ricordi l'anno precedente) e il sultano poté pregare nel proprio spazio (hünkâr mahfil). I lavori di completamento si conclusero sotto il successore di Ahmet Mustafa I.
L'immagine della moschea venne stampata sulle banconote da 500 lire in corso negli anni 1953-1976.[2]
Architettura
Universalmente è conosciuta come la Moschea blu. È infatti il turchese il colore dominante nel tempio. Pareti, colonne e archi sono ricoperti dalle maioliche di İznik (l'antica Nicea), decorato in toni che vanno dal blu al verde. Rischiarate dalla luce che filtra da 260 finestrelle, conferiscono alla grande sala della preghiera un'atmosfera suggestiva quanto surreale. La Moschea Blu, che risale al XVII secolo, è anche l'unica a poter vantare ben sei minareti, superata in questo solo dalla moschea della Ka'ba, alla Mecca, che ne ha sette. Tale particolarità architettonica è dovuta ad un fraintendimento: l'espressione delle manie di grandezza del sultano Ahmed I, non potendo eguagliare la magnificenza della Moschea di Solimano né quella di Hagia Sophia, non trovò soluzione migliore per cercare di distinguerla con minareti in oro; L'architetto fraintese però le parole del sultano, capendo "alti" (in turco "sei") anzichè "altin" (oro).
Note
- ^ http://www.islamonline.net/servlet/Satellite?c=Article_C&cid=1189959256387&pagename=Zone-English-ArtCulture%2FACELayout Sultan Ahmed Mosque
- ^ Central Bank of the Republic of Turkey. Banknote Museum: 5. Emission Group - Five Hundred Turkish Lira - I. Series, II. Series, III. Series & IV. Series. – Retrieved on 20 April 2009.
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Galleria fotografica
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Immagine fotografica della Moschea Blu prima del 1895
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La moschea vista da Aya Sofya
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La moschea vista dalla piazza Sultanahmet, nei pressi di Aya Sofya
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Tramonto sul Bosforo: a sinistra la Moschea Blu, a destra Aya Sofya
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Il cortile porticato con uno degli ingressi
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L'interno
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Particolare della cupola principale.
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La Moschea Blu
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Fedeli in preghiera
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Sultan Ahmet Camii interno
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Interno della Moschea Blu
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Sultan Ahmet Camii, Facciata
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Sultan Ahmet Camii, interno