Fuga

pagina di disambiguazione di un progetto Wikimedia

Template:Nota disambigua2

La fuga è una forma musicale a due o più voci basata sull'elaborazione contrappuntistica di uno o più temi, frequentemente scritta per strumenti polivoci (in grado cioè di produrre nel contempo due o più suoni) ma anche per varii insiemi strumentali e/o vocali. Essa deriva dalle forme strumentali seicentesche del ricercare polifonico mono- e pluritematico, dalla canzona e forme consimili, e finì gradualmente per soppiantarle tutte a partire dalla seconda metà del XVII secolo. Da questo periodo in avanti la fuga si sviluppò per oltre tre secoli in varie tipologie, a seconda del trattamento contrappuntistico impiegato, dell'uso di uno o più soggetti e di tanti altri fattori stilistici e formali. Fondamentalmente vengono riconosciuti tre tipi principali: la fuga semplice, cioè ad un soggetto; la fuga doppia, a due soggetti; la fuga tripla, a tre soggetti.

Elementi tematici e ripartizione strutturale

Gli elementi tematici che caratterizzano una fuga sono:

  1. Il soggetto: tema fondamentale della fuga, il suo nucleo generatore.
  2. La risposta: imitazione del soggetto generalmente alla quinta superiore o alla quarta inferiore. Se la risposta riproduce rigorosamente il soggetto una quinta sopra o una quarta sotto, la fuga è detta reale. Se invece la risposta presenta degli ampliamenti o diminuzioni intarvallari, denominate mutazioni, la fuga viene definita tonale.
  3. Il controsoggetto: controparte che accompagna il soggetto durante lo sviluppo della fuga. Esso è caratterizzato da un profilo ritmico-melodico differenziato rispetto al soggetto stesso ed è scritto in contrappunto doppio, generalmente all'ottava o alla quindicesima, in modo cioè da poter essere posizionato sopra o sotto il soggetto senza generare incongruenze armoniche. Esistono anche fughe a due controsoggetti combinati con il soggetto secondo le regole del contrappunto triplio.
  4. La coda: segmento con funzione di collegamento melodico tra il soggetto ed il controsoggetto.
  5. Le parti libere: linee melodiche non obbligate, non soggette cioè a ripresentarsi durante lo sviluppo della fuga (a differenza del soggetto e del controsoggetto) nelle medesime forme ritmico-melodiche.¹ Possono essere scritte in contrappunto semplice o doppio.

Essendo soprattutto un stile compositivo più che una vera e propria forma, la fuga non segue un percorso formale prestabilito (un po' come tutte le forme, oserei dire) ma piuttosto tende a forgiare la propria struttura in relazione alle peculiarità tecnico-espressive del soggetto utilizzato. Il caso medio è quello della fuga di scuola (forma tipicamente accademica insegnata nei corsi di composizione) la quale si sforza di contemplare in se (spesso con esiti discutibili) tutti gli elementi tematici precedentemente descritti e le sezioni che saranno successivamente elencate che molto raramente si presentano tutte insieme nelle fughe dei grandi Maestri, Bach in primis.

Dal punto di vista strutturale la fuga di scuola presenta un forma tripartita la quale si articola nelle seguenti parti o sezioni:

  • Esposizione
  • Sviluppo o elaborazione
  • Stretti

Nella sezione espositiva le voci entrano una alla volta presentando alternativamente il soggetto e la risposta. Prendendo ad esempio una fuga a 4 voci, le entrate tematiche possono susseguirsi nel seguente ordine:

1v. Sogg. C.S.   P.L. -   - 
2v. - Risp. C.S. P.L.
3v. - - - Sogg. C.S.
4v. - - - - Risp.

Analizzando il precedente esempio possiamo evincere che il soggetto viene enunciato dalla 1a voce a solo (questo è il caso più frequente), ossia senza l'accompagnamento di altre parti. Fa seguito la risposta, introdotta dalla 2a voce accompagnata dal controsoggetto il quale è posto nella medesima parte che precedentemente ha enunciato il soggetto. La fase successiva è rappresentata dall'ingresso della 3a voce che ripropone il soggetto accompagnato dal controsoggetto, posto questa volta nella 2a voce, e da una parte libera. La 4a voce ripropone la risposta e dopo la sua completa enunciazione ha termine l'esposizione di fuga. Non sempre però viene osservato questo schema espositivo. A volte la successione delle entrate può essere: soggetto - risposta - risposta - soggetto, come avviene ad esempio nella fuga n° 1 del 1° volume del Clavicembalo ben temperato di J.S.Bach. In quest'opera si incontra sovente anche un'altra disposizione: soggetto - risposta - soggetto - soggetto (cfr. fuga n° 14 del 1° volume). Spesso tra un entrata e l'altra delle voci possono essere interpolati dei piccoli episodi basati su progressioni unitonali o modulanti denominati divertimenti, i quali utilizzano materiale ritmico-melodico tratto dal soggetto, dal controsoggetto o dall'eventuale Coda. Ciò può verificarsi tra la seconda e terza entrata tematica e a volte anche tra la terza e quarta.

La sezione successiva è costituita dallo sviluppo, il quale si articola in ripercussioni del soggetto e della risposta nelle cosiddette tonalità vicine, collegate tra loro da divertimenti di più ampio respiro rispetto a quelli dell'esposizione. Le ripercussioni possono anche essere incomplete, cioè costituite dalla singola ripetizione del soggetto o della risposta, o presentare questi elementi tematici per moto contrario (cfr. gli sviluppi delle fughe nn.14 e 15 del 1° volume del Clavicembalo ben temperato).

Dopo le varie ripercussioni di soggetto e risposta si incontra la sezione dagli stretti, costituita da entrate ravvicinate tra soggetto e risposta, le quali determinano sovrapposizioni a canone in cui la risposta entra prima che la serie di note costituenti il soggetto abbia termine. Gli stretti possono anche verificarsi tra soggetto e soggetto, tra risposta e risposta, o tra riposta e sggetto, sia utilizzando questi elementi nella loro forma originale, sia per moto contrario, per moto retrogrado, per aggravamento o diminuzione. L'ultimo sretto spesso si sviluppa su un pedale, in genere di tonica cioè su un suono posto nella voce di basso sul quale si susseguono successioni armoniche dissonati nei confronti del pedale stesso.

L'immagine sottostante riporta l'inizio di una fughetta dalla raccolta Kleine Präludien und Fughetten.

 

Utilizzo della fuga

Le regole di composizione sono molto rigorose, al fine di ottenere come risultato finale l'ascolto di una composizione basata su un unico tema, e trasmettendo all'ascoltatore la sensazione di unità di intento musicale dall'inizio alla fine; d'altro canto la fuga autorizza anche una grande agilità strutturale e contrappuntistica, tanto è vero che molti musicisti di diversi periodi storici si sono cimentati in questo genere, sfruttandolo per la sua versatilità.

Sebbene Bach non abbia creato questa forma compositiva, ha esplorato con raro genio pressoché tutte le tecniche della fuga e del contrappunto, particolarmente nella sua opera testamentaria L'Arte della fuga, così come nel Clavicembalo ben temperato. Egli utilizza dei temi a gambero, che si ritrovano al rovescio esattamente come al dritto, scrive delle fughe a parecchi argomenti, delle fughe a specchio, dove le note sono simmetriche rispetto ad una nota del tema, delle fughe per aumentazione o diminuzione, dove i temi si combinano tra loro stessi a velocità diverse. L'influenza del suo lavoro, immenso, si avvertirà solamente a partire dalle opere tardive di Mozart. Non è facile comprendere di primo acchito come, con delle regole tanto rigorose, Bach sia riuscito a scrivere della musica così sensibile.

I romantici utilizzeranno la fuga sia come forma autonoma, sia come sezione di opere di più ampio respiro. Alcuni però non mancheranno di rendere omaggio a Bach facendo proprio il tema sulle note B-A-C-H (Si bemolle, La, Do, Si naturale) che si trova nella parte finale dell'Arte della fuga.

La tecnica della fuga è stata utilizzata anche in numerose composizioni, senza costituire necessariamente l'insieme dell'opera, in questo caso si parla di passaggio fugué, di fugato.

La fuga è una forma musicale che può essere eseguita con qualsiasi strumento o con l'orchestra. Tuttavia, le più conosciute erano destinate agli strumenti da tasto, e forniscono un'ampia gamma di scelte interpretative all'esecutore, sia sull' organo, sia sul clavicembalo: su questi strumenti il contrappunto è più sensibile. Tuttavia Bach ha scritto tre ammirevoli fughe per violino solo (una per ogni Sonata per violino solo BWV.1001,2 - BWV.1003,2 - BWV.1005,2), che rappresentano una sfida alle limitate possibilità polifoniche dello strumento.


¹ Per amor di chiarezza è doveroso affermare che anche gli elementi tematici obbligati, cioè il soggetto ed il controsoggetto, possono subire piccole varianti, soprattutto di tipo intervallare. Le cosiddette mutazioni , però, non alterano mai in maniera radicale i profili ritmico-melodici dei suddetti elementi.


Voci correlate

Simbolo mancante (man)

Template:Link AdQ