Provincia autonoma di Bolzano

provincia autonoma italiana, nella regione del Trentino-Alto Adige
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La Provincia autonoma di Bolzano – Alto Adige (Autonome Provinz Bozen – Südtirol in tedesco, Provinzia Autonoma de Balsan/Bulsan – Südtirol in ladino) è una delle due province costituenti la regione italiana del Trentino-Alto Adige/Südtirol.

Provincia autonoma di Bolzano - Alto Adige
Autonome Provinz Bozen - Südtirol
Provinzia Autonoma de Balsan/Bulsan - Südtirol
provincia
Provincia autonoma di Bolzano - Alto Adige Autonome Provinz Bozen - Südtirol Provinzia Autonoma de Balsan/Bulsan - Südtirol – Veduta
Provincia autonoma di Bolzano - Alto Adige
Autonome Provinz Bozen - Südtirol
Provinzia Autonoma de Balsan/Bulsan - Südtirol – Veduta
Alto Adige
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Trentino-Alto Adige
Amministrazione
CapoluogoBolzano
PresidenteLuis Durnwalder (Südtiroler Volkspartei) dal 17-3-1989
Territorio
Coordinate
del capoluogo
46°30′00″N 11°21′00″E
Superficie7 399,97 km²
Abitanti507 657 (31-12-2010)
Densità68,6 ab./km²
Comuni116 comuni
Province confinantiStato Federale del Tirolo (AT), Stato Federale Salisburghese (AT), Trento, Cantone dei Grigioni (CH), Sondrio, Belluno
Altre informazioni
LingueItaliano, tedesco, in alcune aree ladino
Cod. postale39010-39100
Prefisso0471, 0472, 0473, 0474, 0463
Fuso orarioUTC+1
ISO 3166-2IT-BZ
Codice ISTAT021
TargaBZ
Cartografia
Provincia autonoma di Bolzano - Alto Adige Autonome Provinz Bozen - Südtirol Provinzia Autonoma de Balsan/Bulsan - Südtirol – Localizzazione
Provincia autonoma di Bolzano - Alto Adige
Autonome Provinz Bozen - Südtirol
Provinzia Autonoma de Balsan/Bulsan - Südtirol – Localizzazione
Sito istituzionale

Assieme al Trentino, al Tirolo Settentrionale ed al Tirolo Orientale, l'Alto Adige costituisce l'Euroregione Tirolo-Alto Adige-Trentino, corrispondente (con buona approssimazione) al territorio della regione storica del Tirolo.

Ha più di 500.000 abitanti e con quasi 7.400 km² è la provincia più estesa d'Italia.

Toponomastica

La denominazione riportata nello Statuto di Autonomia del 1972 (legge costituzionale dello Stato) e nelle successive norme statali di attuazione è quella di Provincia di Bolzano o di Provincia Autonoma di Bolzano, da accompagnarsi con l'omologa traduzione ufficiale in tedesco (Provinz Bozen o Autonome Provinz Bozen). L'articolo 116 della Costituzione della Repubblica italiana recita: "La Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol è costituita dalle Province autonome di Trento e di Bolzano". L'ente pertanto utilizza in tutti i suoi atti la doppia denominazione Provincia Autonoma di Bolzano – Alto Adige (ufficialmente tradotta in tedesco nella forma Autonome Provinz Bozen – Südtirol).

La forma ladina non è riportata nello statuto di autonomia o in altre leggi dello Stato, ma sugli atti viene abitualmente resa dall'ente come Provinzia Autonoma de Balsan – Südtirol (nella variante badioto-marebbana) ovvero Provinzia Autonoma de Bulsan – Südtirol (nella variante gardenese).

La provincia di Bolzano viene anche denominata Sudtirolo e i suoi abitanti di lingua tedesca sudtirolesi. Anche in sede istituzionale è possibile trovare queste denominazioni.[1][2]

Secondo lo Statuto di Autonomia la toponomastica deve essere bilingue. In attesa che venga emanata una legge provinciale in materia, sono ancora in vigore i decreti del Ventennio fascista che ufficializzarono i toponimi creati dall'irredentista trentino Ettore Tolomei e raccolti nel Prontuario dei nomi locali dell'Alto Adige. Di fatto i toponimi originari tedeschi e ladini vengono utilizzati ovunque, anzi in numerosi casi hanno soppiantato del tutto quelli italiani, soprattutto nella cartellonistica di montagna.[3] L'amministrazione di alcuni comuni a maggioranza di lingua tedesca ha inoltre disposto che lo stesso toponimo Alto Adige, già ufficiale al tempo del napoleonico Regno d'Italia (per indicare il dipartimento chiamato Haut-Adige in francese), non venga più usato negli atti pubblici.[4][5]

Geografia

Morfologia

Confini

La provincia di Bolzano confina a nord e a est con l'Austria (Tirolo e Salisburghese), a ovest con la Svizzera (Canton Grigioni), a sud-est con il Veneto (provincia di Belluno), a sud con la provincia autonoma di Trento (Trentino) e a sud-ovest (presso il passo dello Stelvio) con la Lombardia (provincia di Sondrio). È l'unica provincia italiana interamente montuosa (100% montagna) e comprende innumerevoli valli, passi, fiumi e laghi che circondano l'intero territorio alto-atesino. La Valle Aurina è la valle più a nord di tutta l'Italia e Predoi il centro abitato più a settentrione situato tra i piedi della valle e la Vetta d'Italia, al confine austriaco.

Monti

Dolomiti:

Alpi: Ortles, il monte più alto della provincia autonoma di Bolzano (nonché dell'intera regione Trentino-Alto Adige) con i suoi 3.902 m, Palla Bianca, Similaun, L'Altissima, Punta della Vedretta

Passi

Passo Gardena, Passo Nigra, Passo Sella, Passo Stalle, Passo del Brennero, Passo del Rombo, Passo della Mendola, Passo delle Erbe, Passo delle Palade, Passo dello Stelvio, Passo di Campolongo, Passo di Costalunga, Passo di Monte Croce di Comelico, Passo di Monte Giovo, Passo di Pampeago, Passo di Pennes, Passo di Resia, Passo di Valparola, Passo San Lugano.

Valli

Idrografia

Fiumi

Il territorio è attraversato da diversi corsi d'acqua: Adige (ted. Etsch), Isarco (ted. Eisack), Rienza (ted. Rienz), Passirio (ted. Passer), Talvera (ted. Talfer), le fonti della Drava (ted. Drau) e altri più piccoli.

Laghi

 
Il lago di Resia
 
Il lago di Dobbiaco

Nella Provincia di Bolzano vi sono 176 bacini d'acqua naturali con lunghezza maggiore o uguale a 100 metri. Gran parte di tali bacini si trova a quote superiori ai 2000 m. I laghi naturali con una superficie maggiore di 5 ettari sono 13: di questi solo tre (il Lago di Caldaro, ted. Kalterer See, e i due laghi di Monticolo, Montiggler Seen) sono situati al di sotto dei 1000 m. I restanti 10 laghi maggiori sono il lago di Anterselva (Antholzer See), lago di Braies (Pragser Wildsee), il lago di Carezza (Karersee), il lago di Costalovara (Wolfsgrubener See), il lago di Dobbiaco (Toblacher See), il lago di Favogna, (Fennberger See), il lago di Fiè (Völser Weiher), il Lago di Santa Maria (St. Felixer Weiher oppure Tretsee), il lago di San Valentino alla Muta (Haidersee), il lago di Landro (Dürrensee) ed il lago di Varna (Vahrner See).

Vi sono anche laghi artificiali, alcuni dei quali di dimensione ragguardevole. Tra i principali ricordiamo il lago di Resia (Reschensee), il lago di Zoccolo (Zoggler Stausee), il lago di Fortezza (Franzensfester See), il lago di Rio di Pusteria (Mühlbacher See) e il lago di Valdaora (Olanger Stausee).

Cascate

 
L'orrido delle cascate di Stanghe
  Lo stesso argomento in dettaglio: Cascate in Alto Adige.

Terra di Alpi e Dolomiti, ricca di corsi d'acqua, l'Alto Adige può vantare numerose cascate. Tra le più belle si annoverano: le Cascate di Stanghe, a Racines, nei pressi di Vipiteno, le Cascate di Riva, a Campo Tures in Valle Aurina, la Cascata di Parcines, a Parcines in Val Venosta, la più alta dell'Alto Adige.

Natura

Parchi naturali

Parco naturale Dolomiti di Sesto, Parco naturale Fanes - Sennes e Braies, Parco naturale Gruppo di Tessa, Parco naturale Monte Corno, Parco naturale Puez-Odle, Parco naturale dello Sciliar, Parco naturale Vedrette di Ries - Aurina, Parco nazionale dello Stelvio.

Il Parco delle Alpi Sarentine è ancora in fase di attivazione.

Monumenti naturali

L'Alto Adige offre nelle sue montagne e valli innumerevoli monumenti naturali, come le piramidi di terra; le più famose sono le piramidi di Plata e le piramidi di Renon.

Altri monumenti naturali presenti in provincia sono il canyon di Bletterbach, la gola Rastenbachklamm e la fossa di Bronzolo.

Organizzazione territoriale

Comuni

L'Alto Adige è suddiviso in 116 comuni, i più popolosi dei quali sono:

(dati 31/12/2008 [6]):

Pos. Stemma Comune di Popolazione
(ab)
Superficie
(km²)
Densità
(ab/km²)
Altitudine
(m s.l.m.)
File:Bozen.svg
Bolzano 104.029 52,34 1.947 262
File:Merano-Stemma.png
Merano 38.050 26 1.433 325
File:Bressanone-Stemma.png
Bressanone 20.528 84,86 240 560
File:Laives-Stemma.png
Laives 17.025 24 697 258
 
Brunico 15.404 45 337 838
File:Appiano sulla strada del vino-Stemma.png
Appiano sulla Strada del Vino 14.084 59,7 233 416
File:Lana-Stemma.png
Lana 11.166 36 305 310
File:Caldaro sulla Strada del Vino-Stemma.png
Caldaro sulla Strada del Vino 7.570 47 161 425
File:Renon-Stemma.png
Renon 7.509 111 67 1000
10º
File:Sarentino-Stemma.png
Sarentino 6.863 302 23 900

Comunità comprensoriali

 
Comunità comprensoriali dell'Alto Adige
  Lo stesso argomento in dettaglio: Comunità comprensoriale.

I 116 comuni sono raggruppati in 8 comunità comprensoriali (ted. Bezirksgemeinschaften), unità amministrative poste tra la provincia autonoma e i comuni. Svolgono funzioni delegate dalla provincia stessa, in particolare coordinano le attività dei comuni. Sono rette da una giunta comprensoriale (Bezirksausschuss), presieduta da un presidente comprensoriale (Bezirkspräsident), entrambi eletti dal consiglio comprensoriale (Bezirksrat), i cui membri sono scelti dai comuni con un complesso sistema di voto, per la rappresentanza di tutti i gruppi linguistici e politici.

Comunità comprensoriale Capoluogo Superficie Popolazione
Bolzano
Bozen
Bolzano 52,34 km² 99.229
Burgraviato
Burggrafenamt
Merano 1.101 km² 88.300
Oltradige-Bassa Atesina
Überetsch-Unterland
Egna 424 km² 63.000
Salto-Sciliar
Salten-Schlern
Bolzano 1.037 km² 44.400
Valle Isarco
Eisacktal
Bressanone 624 km² 44.500
Val Pusteria
Pustertal
Brunico 2.071 km² 73.000
Val Venosta
Vinschgau
Silandro 1.441,68 km² 34.307
Alta Valle Isarco
Wipptal
Vipiteno 650 km² 18.220

Storia

 
Castel Tirolo, presso il comune di Tirolo
 
L'abbazia di Monte Maria, presso Burgusio di Malles
 
Il monumento alla Vittoria sul lato est verso il ponte Talvera

Il territorio dell'odierno Alto Adige, già abitato da Reti, venne latinizzato e cristianizzato ai tempi dell'Impero Romano. Successivamente venne colonizzato da popoli germanici, in particolare dai Baiuvari. Dopo essersi costituito in contea del Tirolo nel primo XIII secolo, fu a lungo un possesso della casata degli Asburgo, come parte della contea del Tirolo: con essa appartenne al Sacro Romano Impero Germanico, all'Impero Austriaco (dal 1814) e in ultimo all'Impero Austro-Ungarico (dal 1867). Tra il 1810 e il 1814 Bolzano e la Bassa Atesina avevano fatto parte del Regno d'Italia napoleonico e del Dipartimento dell'Alto Adige.

In seguito alla vittoria italiana nella Prima Guerra Mondiale il territorio dell'attuale provincia, quasi completamente germanofono, venne scorporato dal dissolto Impero austro-ungarico, ed annesso al Regno d’Italia secondo gli ideali dell'irredentismo italiano, come sancito nel Trattato di Saint-Germain-en-Laye (1919), seppure contro la volontà della sua popolazione.[7] Dopo l'avvento del fascismo, la popolazione di lingua tedesca fu sottoposta a un intenso tentativo di snazionalizzazione e italianizzazione, mentre fu promossa l'immigrazione di molte decine di migliaia di italiani che si stabilirono principalmente nelle aree urbane di Bolzano e Merano.

Alla fine della Seconda Guerra Mondiale l’Accordo De Gasperi-Gruber sanciva la permanenza dell’Alto Adige all’Italia, prevedendo per la provincia un certo livello di autonomia per tutelare la minoranza di lingua tedesca. Il primo Statuto di autonomia del 1948, che dava ampie competenze alla regione Trentino-Alto Adige, dove gli italiani erano in maggioranza, fu considerato insoddisfacente dalla popolazione tedesca e sostituito, anche dopo una serie di azioni terroristiche del Comitato per la liberazione del Sudtirolo, da un nuovo Statuto nel 1972, che trasferì buona parte dei poteri alle province di Trento e Bolzano.

Grazie al livello di benessere acquisito, l'Alto Adige è oggi un esempio di pacifica convivenza fra gruppi etnici. Le tensioni non sono state però definitivamente sopite e ultimamente si sono riacutizzate: da un lato il disagio della popolazione di lingua italiana, che dagli anni Settanta ha visto progressivamente calare la propria consistenza numerica e ha perso influenza sul piano politico, economico e sociale; dall'altro aumenta il numero degli abitanti di lingua tedesca propensi alla secessione dall'Italia, come dimostra la crescita dei partiti favorevoli alla riunificazione con l'Austria o alla creazione di uno "Stato Libero del Sudtirolo" alle elezioni provinciali del 2008.

Monumenti storici

L'odierna provincia di Bolzano nel corso della storia è passata sotto diverse dominazioni, ciascuna delle quali ha lasciato le proprie tracce.[8] Più duratura comunque risulta la lunga dominazione asburgica, all'interno dell'assetto comitale tirolese, che durò più di cinque secoli, prendendo avvio nel 1363 e terminando nel 1918, e segnando profondamente sia le popolazioni sia le espressioni storico-artistiche della regione.[9]

Del periodo medievale sono testimonianza numerosi castelli,[10] tra i quali il più importante è castel Tirolo: dai suoi signori, i conti di Tirolo, ha preso il nome l'intera regione. A Castel Roncolo si trovano affreschi di soggetto cavalleresco, castel Coira alloggia un'importante collezione di armature. Sotto l'impero austro-ungarico furono costruiti diversi forti, tra cui Fortezza.

Oltre a castelli e fortezze nella provincia di Bolzano si trovano innumerevoli chiese, abbazie e monasteri, di stile romanico, gotico e barocco: tra questi l'abbazia di Monte Maria, l'abbazia di Novacella, il monastero di Sabiona, la Collegiata di San Candido, il duomo di Bressanone e il duomo di Bolzano.[11] Durante il Ventennio furono eretti numerosi monumenti in sintonia con l'iconografia e ideologia del regime fascista, tra essi il monumento alla Vittoria di Bolzano e il monumento all'Alpino di Brunico.

Popolazione

Alla fine del 2009 si contavano 503.434 abitanti, di cui 39.152 stranieri (7,8%, sopra la media nazionale ma sotto quella dell'Italia settentrionale).[12]

Le più grandi comunità di stranieri oltre le 1.500 persone sono:[13]

  •   Albanesi: 5.138 persone
  •   Tedeschi: 4.560 persone
  •   Marocchini: 3.174 persone
  •   Pakistani: 2.543 persone
  •   Macedoni: 2.185 persone
  •   Serbi: 2.026
  •   Slovacchi: 1.893 persone
  •   Romeni: 1.681 persone
  •   Austriaci: 1.556 persone

Secondo le rilevazioni ASTAT del 2007 il l'81,1% dei residenti in Alto Adige è nato in provincia, mentre il 6,9% della popolazione è nato nel resto d'Italia e il 12% della popolazione è straniera. Ecco i dati in dettaglio sui cittadini italiani e non, comprese le minoranze linguistiche tedesche e ladine:

Regione di nascita[14] Abitanti Percentuale
  Bolzano 398.721 81,1%
  Trento 11.320 2,3%
  Piemonte 919 0,20%
  Valle d'Aosta 47 0,01%
  Lombardia 3.882 0,8%
  Veneto 13.103 2,7%
  Friuli-Venezia Giulia 1.453 0,3%
  Liguria 515 0,10%
  Emilia-Romagna 1.769 0,36%
  Toscana 738 0,15%
  Umbria 205 0,04%
  Marche 480 0,10%
  Lazio 1.820 0,40%
  Abruzzo 515 0,10%
  Molise 128 0,03%
  Campania 3.210 0,65%
  Puglia 2.717 0,55%
  Basilicata 451 0,09%
  Calabria 3.792 0,77%
  Sicilia 2.905 0,59%
  Sardegna 985 0,20%
  Italiani 449.675 88%
Stranieri 41.503 12%
TOTALE File:Stemma Südtirol.svg 491.266 100%

Fonte: Annuario Statistico 2008, ASTAT, pag. 107, Bolzano, 2008, in base ai registri anagrafici comunali.

Lingue e gruppi linguistici

 

Colore verde: Maggioranza di lingua tedesca
Colore rosso: Maggioranza di lingua italiana
Colore arancione: Maggioranza di lingua ladina
(ingrandire per visualizzare una legenda più dettagliata)
 
Carta d'identità bilingue italiano-tedesco

La provincia autonoma di Bolzano è un'area trilingue. L'italiano e il tedesco sono lingue ufficiali della provincia, a cui si aggiunge il ladino in due valli orientali.

Oltre due terzi degli abitanti sono di madrelingua tedesca. Nella vita privata e anche pubblica predomina il sudtirolese, un dialetto di ceppo austrobavarese, che vanta anche una certa presenza di vocaboli di origine italiana. Il tedesco standard nella sua variante austriaca rimane l'idioma insegnato a scuola, usato nella comunicazione scritta e nelle occasioni ufficiali. Il gruppo tedesco è maggioritario in 103 comuni su 116 (con una punta del 99,81% a San Pancrazio).

Poco più del 4% degli altoatesini è di madrelingua ladina dolomitica. I ladinofoni sono concentrati soprattutto nella Val Gardena e in Val Badia e costituiscono la maggioranza in 8 comuni: La Valle (punta del 97,67%), Badia, Corvara in Badia, Marebbe, San Martino in Badia, Santa Cristina Val Gardena, Selva di Val Gardena, Ortisei.

Gli italofoni, circa un quarto della popolazione provinciale, sono maggioritari in cinque comuni: Bolzano (73,00%), Laives (70,42%), Salorno (62,19%), Bronzolo (59,85%), Vadena (57,10%). Il comune di Merano è quasi per metà di madrelingua italiana (48,01%), a Bressanone, terzo comune della provincia, il 25,65% della cittadinanza appartiene al gruppo italiano. Nella maggior parte dei comuni la popolazione di lingua italiana è comunque al di sotto del 10%.[15] I madrelingua italiani vengono ricorrentemente definiti Walsche e la lingua italiana Walsch, entrambi termini che derivano dal germanico antico (Walh, straniero, cfr. Valacchi) e hanno acquisito connotazione negativa.[16][17][18][19]

Gli italofoni, provenienti da regioni diverse, nella vita quotidiana usano per lo più l'italiano standard, mentre nella Bassa Atesina è diffuso anche il dialetto trentino.[20]

In occasione del censimento decennale della popolazione, ogni cittadino maggiore di 14 anni è chiamato a dichiarare la propria appartenenza a uno dei tre gruppi linguistici. In base ai risultati si procede all'assegnazione dei posti negli impieghi pubblici, delle case popolari, dei contributi per enti e associazioni, secondo il sistema della proporzionale etnica, già previsto dall'Accordo De Gasperi-Gruber del 1946 per riequilibrare le sorti delle minoranze linguistiche.[21] L'autonomia altoatesina si basa infatti sul principio del separatismo linguistico. Asili, scuole, case di riposo sono distinti per gruppo linguistico. Anche la vita associativa è regolata da tale principio: accanto al Club Alpino Italiano esiste l'Alpenverein Südtirol e anche la Caritas intrattiene sezioni etnicamente separate.

Tra il 1971 e il 2001 il gruppo linguistico italiano, in costante crescita dal primo dopoguerra fino agli anni Sessanta, è calato da 137.759 a 113.494 residenti.

Gruppo linguistico 1991 2001
Tedesco 67,99 % 69,15 %
Italiano 27,65 % 26,47 %
Ladino 4,36 % 4,37 %

Religione

 
Il Duomo di Bolzano
 
Il Duomo di Bressanone

La maggioranza della popolazione, sia italofona che germanofona, è di religione cattolica romana. La messa viene celebrata in lingua italiana o tedesca, come effetto del separatismo linguistico. Anche le parrocchie si dividono in italiane e tedesche, ma si trovano anche parrocchie bilingui (a Bolzano sono 10 su 18). Bolzano è dal 1964 sede vescovile della Diocesi di Bolzano-Bressanone.

A Bolzano è presente da più di un secolo la più numerosa comunità evangelico-luterana della provincia composta da circa 600 fedeli con una propria chiesa e un proprio pastore. La Comunità fa parte della Chiesa Evangelica Luterana in Italia e il territorio della comunità di Bolzano va dal Brennero alla riva orientale del Lago di Garda; ha a disposizione uno spazio sulla radio del Sender Bozen della RAI. La chiesa evangelico-luterana è il luogo di culto anche per la comunità veterocattolica di Bolzano, facente parte della Chiesa vetero-cattolica d'Austria; un'altra comunità vetero-cattolica, facente riferimento alla Chiesa vetero cattolica dell'Unione di Utrecht in Italia, è presente a Vandoies (nei pressi di Bressanone). A Merano la comunità evangelico-luterana conta ca. 320 fedeli con una propria chiesa e un proprio pastore. Il territorio di competenza si estende dal Passo di Resia sino alla costa settentrionale del Lago di Garda e dal Passo di Monte Giovo, includendo Nalles, fino alla foce del fiume Sarca nel Lago di Garda. Sono presenti anche molti testimoni di Geova, con 12 congregazioni di lingua italiana e 9 di lingua tedesca, e seguaci di altre confessioni libere come quelli della Chiesa cristiana avventista del settimo giorno, Chiesa Neo-Apostolica e della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni (mormoni), tutte con una sede a Bolzano. Anche il buddismo è presente in provincia con circa 150 membri della Soka Gakkai, a Merano si trova anche un piccolo tempio tibetano.

La comunità ebraica più importante è quella di Merano (falcidiata negli ultimi anni della seconda Guerra Mondiale dai nazisti, con gravi complicità locali) dove è presente una sinagoga e alla quale fanno capo tutte le famiglie ebraiche dell'Alto Adige (circa 60 membri). A Bolzano si trova invece il più grande cimitero ebraico della provincia.

Con l'immigrazione sono giunte anche persone di fedi orientali e cristiano-ortodosse (una comunità russo-ortodossa storica è presente a Merano), ma la parte più rilevante è costituita dagli islamici che probabilmente superano le 10.000 unità (ossia circa il 2% della popolazione) rendendo la comunità islamica la più numerosa tra le fedi minoritarie. Non sono ancora ufficialmente presenti luoghi di culto stabili per musulmani.

Politica

Sin dalla sua costituzione, nel 1948, la provincia autonoma di Bolzano viene governata dalla Südtiroler Volkspartei. Il partito di raccolta (Sammelpartei) dei cittadini di lingua tedesca e ladina (non di lingua italiana, che per statuto partitico non possono iscriversi) ha potuto sempre contare sulla maggioranza assoluta dei seggi. A livello locale nei centri a maggiore presenza italofona la SVP si è presentata a lungo in alleanza con la Democrazia Cristiana; dagli anni Novanta ha preferito associarsi con il centrosinistra, attualmente con il Partito Democratico (mantenendo però sempre autonomia decisionale). Attualmente il capoluogo provinciale è governato da tale coalizione. In ben 107 comuni il sindaco è espresso dalla SVP.

Il secondo partito della provincia sono Die Freiheitlichen (I Libertari), che sono espressamente favorevoli alla secessione dall'Italia, sia pure in una prospettiva di maggior collaboratività rispetto ai più radicali Süd-Tiroler Freiheit, il partito di Eva Klotz (la leader più rappresentativa dell'irredentismo sudtirolese), e Union für Südtirol. Alle ultime elezioni del 2008 tali partiti hanno totalizzato il 21,5% dei voti.

Nel gruppo linguistico italiano raccoglievano forti consensi la Democrazia Cristiana e il Movimento Sociale Italiano. Alle elezioni provinciali del 2003 il partito più forte è stato Alleanza Nazionale, a quelle del 2008 Il Popolo della libertà (che però ha raccolto meno voti di Alleanza Nazionale e Forza Italia insieme). Degni di nota anche il movimento di destra Unitalia (che si propone come difensore della comunità di lingua italiana) e la Lega Nord Sud Tirolo.

I partiti più rappresentativi del gruppo ladino sono la Südtiroler Volkspartei (SVP) e i Ladins (che però non hanno raggiunto alcun seggio in consiglio provinciale).

Partito trasversale, non legato all'appartenenza a gruppi linguistici, sono i Verdi del Sudtirolo.

Consiglio provinciale

File:Stemma Südtirol.svg
Lo stemma della provincia autonoma di Bolzano
  Lo stesso argomento in dettaglio: Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano.

Il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano (ted. Südtiroler Landtag, lad. Cunsëi dla Provinzia autonoma de Bulsan) è l'organo legislativo dell'Alto Adige e consta di 35 membri. Esso esercita inoltre la funzione di controllo nei confronti dell'esecutivo provinciale (Giunta della Provincia Autonoma di Bolzano, Südtiroler Landesregierung).

Spetta al consiglio anche decidere il sistema di voto: si tratta attualmente di un proporzionale, senza elezione diretta del presidente della provincia autonoma.

Partito Voti 2008 Seggi 2008
Südtiroler Volkspartei (SVP) 48,1 % 18
Die Freiheitlichen 14,3 % 5
Popolo della Libertà (PDL) 8,3 % 3
Partito Democratico (PD) 6,0 % 2
Verdi del Sudtirolo 5,8 % 2
Süd-Tiroler Freiheit 4,9 % 2
Union für Südtirol (UfS) 2,3 % 1
Lega Nord 2,1 % 1
Unitalia 1,9 % 1

Giunta provinciale

 
Luis Durnwalder, "governatore" dell'Alto Adige
  Lo stesso argomento in dettaglio: Presidenti della Provincia autonoma di Bolzano.

Presidente della giunta provinciale (Landeshauptmann) è dal 1989 Luis Durnwalder, esponente della SVP, di madrelingua tedesca. Il suo predecessore Silvius Magnago ha governato l'Alto Adige per quasi trent'anni (dal 1960 al 1989).

La giunta provinciale è costituita da:

I due partiti rappresentano una maggioranza del 54,1% e contano su 20 seggi in consiglio provinciale.

La legislatura provinciale scade nel 2013. Nell'agosto 2011 Durnwalder ha annunciato la sua intenzione di non ricandidarsi alla presidenza della provincia per il successivo mandato.

Autonomia

Dopo la riforma dello statuto regionale del Trentino-Alto Adige, risalente al 1972, la provincia è stata investita di un ampio potere di legiferare (nello statuto del 1948 questo potere era marginale).

Mentre tutte le altre province italiane hanno mere funzioni amministrative, le province autonome di Trento e Bolzano hanno potere legislativo in molte materie normalmente di competenza statale o regionale. Particolarmente importanti sono le competenze in materia di sanità, scuola, formazione, lavoro, trasporti e viabilità.

Molto ampia è anche l'autonomia finanziaria, per cui il 90% dei tributi riscossi in ambito provinciale resta nel territorio. La provincia autonoma dispone di 9.000 euro di risorse all'anno per ognuno dei suoi oltre 500.000 abitanti (contro i 2.000 della Lombardia, superati però dai 12.000 della Valle d'Aosta). Complessivamente il bilancio dell'Alto Adige si aggira sui 5 miliardi di euro all'anno.

Autonomia legislativa

La Provincia possiede la competenza esclusiva a legiferare nelle seguenti materie: ordinamento degli uffici provinciali e del personale ad essi addetto; toponomastica, fermo restando l'obbligo della bilinguità nel territorio della provincia di Bolzano; tutela e conservazione del patrimonio storico, artistico e popolare; usi e costumi locali ed istituzioni culturali (biblioteche, accademie, istituti, musei) aventi carattere provinciale; manifestazioni ed attività artistiche, culturali ed educative locali, e anche con i mezzi radiotelevisivi, esclusa la facoltà di impiantare stazioni radiotelevisive; urbanistica e piani regolatori; tutela del paesaggio; usi civici; ordinamento delle minime proprietà colturali, anche agli effetti dell'art. 847 del codice civile; ordinamento dei "masi chiusi" (Erbhof) e delle comunità familiari rette da antichi statuti o consuetudini; artigianato; edilizia comunque sovvenzionata, totalmente o parzialmente, da finanziamenti a carattere pubblico, comprese le agevolazioni per la costruzione di case popolari in località colpite da calamità e le attività che enti a carattere extra provinciale, esercitano nella provincia con finanziamenti pubblici; porti lacuali; fiere e mercati; opere di prevenzione e di pronto soccorso per calamità pubbliche; miniere, comprese le acque minerali e termali, cave e torbiere; caccia e pesca; alpicoltura e parchi per la protezione della flora e della fauna; viabilità, acquedotti e lavori pubblici di interesse provinciale; comunicazioni e trasporti di interesse provinciale, compresi la regolamentazione tecnica e l'esercizio degli impianti di funivia; assunzione diretta di servizi pubblici e loro gestione a mezzo di aziende speciali; turismo e industria alberghiera, compresi le guide, i portatori alpini, i maestri e le scuole di sci; agricoltura, foreste e corpo forestale, patrimonio zootecnico ed ittico, istituti fitopatologici, consorzi agrari e stazioni agrarie sperimentali, servizi antigrandine, bonifica; espropriazione per pubblica utilità per tutte le materie di competenza provinciale; costituzione e funzionamento di commissioni comunali e provinciali per l'assistenza e l'orientamento dei lavoratori nel collocamento; opere idrauliche della terza, quarta e quinta categoria; assistenza e beneficenza pubblica; scuola materna; assistenza scolastica per i settori di istruzione in cui la provincia ha competenza legislativa; edilizia scolastica; addestramento e formazione professionale.

Nei seguenti ambiti l'Alto Adige dispone di una competenza legislativa concorrente con lo Stato centrale: polizia locale urbana e rurale; istruzione elementare e secondaria (media, classica, scientifica, magistrale, tecnica, professionale e artistica); commercio; apprendistato; libretti di lavoro; categorie e qualifiche dei lavoratori; costituzione e funzionamento di commissioni comunali e provinciali di controllo sul collocamento; spettacoli pubblici per quanto attiene alla pubblica sicurezza; esercizi pubblici, fermi restando i requisiti soggettivi richiesti dalle leggi dello Stato per ottenere le licenze, i poteri di vigilanza dello Stato, ai fini della pubblica sicurezza, la facoltà del Ministero dell'interno di annullare d'ufficio, ai sensi della legislazione statale, i provvedimenti adottati nella materia, anche se definitivi. La disciplina dei ricorsi ordinari avverso i provvedimenti stessi è attuata nell'ambito dell'autonomia provinciale; incremento della produzione industriale; utilizzazione delle acque pubbliche, escluse le grandi derivazioni a scopo idroelettrico; igiene e sanità, ivi compresa l'assistenza sanitaria e ospedaliera; attività sportive e ricreative con i relativi impianti ed attrezzature.

Autonomia finanziaria

In base all'articolo 75 dello statuto del 1972, spettano alla Provincia di Bolzano:

  1. i nove decimi delle imposte di registro e di bollo, nonché delle tasse di concessione governativa;
  2. i nove decimi delle tasse di circolazione relative ai veicoli immatricolati;
  3. i nove decimi dell'imposta sul consumo dei tabacchi ;
  4. i sette decimi dell'imposta sul valore aggiunto, esclusa quella relativa all'importazione;
  5. i quattro decimi dell'imposta sul valore aggiunto relativa all'importazione riscossa nel territorio regionale, da ripartire nella proporzione del 53% alla Provincia di Bolzano (e del 47% alla Provincia di Trento);
  6. i nove decimi del gettito dell'imposta di fabbricazione sulla benzina;
  7. i nove decimi di tutte le altre entrate tributarie erariali, dirette o indirette, comunque denominate, inclusa l'imposta locale sui redditi (quindi IRPEF, IRES e via discorrendo), ad eccezione di quelle di spettanza regionale o di altri enti pubblici (comuni in primis).

Economia

 
Un esempio di bottiglia di birra Forst
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Alcuni prodotti Loacker

L'economia altoatesina è fortemente diversificata.

Molto sviluppata è la frutticultura: Il 10% delle mele dell'Unione Europea, ovvero il 2% della produzione mondiale, si coltiva in Alto Adige, su una superficie di 18.000 ettari. Grazie al clima mite, soprattutto lungo la Strada del Vino, la vite cresce particolarmente bene. Numerosi vini portano il contrassegno D.O.C. (Denominazione di Origine Controllata). Tra i più conosciuti ricordiamo il Gewürztraminer dell'Alto Adige, il Kalterersee Auslese (vino di Caldaro), il St. Magdalener, il Weissburgunder e il Blauburgunder dell'Alto Adige. Da non dimenticare lo Schiava (o Vernatsch) e il Lagrein, vino autoctono. L'area coltivata a vite non supera i 5.100 ettari, cioè appena l'1% dell'intera superficie vitivinicola italiana. Ciò non impedisce ai vini altoatesini di essere universalmente apprezzati e di ben figurare nei concorsi internazionali di qualità. È altoatesina anche la birra Forst.

Anche l'industria ha conosciuto un importante sviluppo. Tra i gruppi più importanti ricordiamo Fercam (autotrasporti), Leitner (funivie), Loacker e Senfter (alimentari), Salewa (abbigliamento da montagna). Pure la Zuegg (alimentari) è un'impresa di origine altoatesina. Molti sforzi vengono fatti per coniugare la crescita con la sostenibilità ambientale. La provincia punta in particolare sulle fonti di energia alternativa: biomasse, energia idrica, energia solare, e nei prossimi anni sull'idrogeno.

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La Libera Università di Bolzano
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L'EURAC a Bolzano

Nel campo dell'istruzione e della ricerca spiccano la Libera Università di Bolzano, fondata nel 1997, l'Accademia Europea (EURAC), il Techno Innovation Park South Tyrol (TIS) e la Fraunhofer Italia Research.

Ma il settore economico di gran lunga più importante è il turismo: rinomate stazioni sciistiche, le terme a Merano, l'offerta culturale di Bolzano (con il famoso Ötzi), la bellezza del paesaggio e l'ottima cucina altoatesina attirano ogni anno milioni di turisti. La provincia di Bolzano è la prima in Italia quanto a pernottamenti, davanti a Rimini e Venezia.

Tutto ciò ha creato un notevole benessere, in una regione che ancora qualche lustro fa era poverissima. Con un tasso di disoccupazione al 2,7% nel primo trimestre 2007, l'Alto Adige può vantare una piena occupazione. Con un PIL pro capite oltre i 31.000€ l'Alto Adige si colloca al secondo posto dopo la Lombardia in Italia.

La provincia autonoma di Bolzano controlla il 93,88% di SEL Spa, società che partecipa in Delmi S.p.A. (10%). Il resto del capitale di SEL (6,12%) è detenuto da SELFIN Srl, una società formata da 102 comuni dell'Alto Adige e 4 comunità comprensoriali.

Delmi partecipa pariteticamente con Électricité de France in Transalpina di Energia Srl, la società che controlla il 61.282% di Edison.

Trasporti e vie di comunicazione

L'Alto Adige, per la posizione al centro delle Alpi e in particolare grazie al passo del Brennero – il più basso dell'intero arco alpino – è un fondamentale snodo viario.

Strade

Nel senso nord-sud è attraversato da:

Trasversalmente a ovest:

A est:

Da annotare che tutte le statali dal 1998 sono passate sotto proprietà e gestione diretta della Provincia autonoma, ma hanno comunque mantenuto la loro denominazione di "strade statali".

Ferrovie

 
La stazione ferroviaria di Bolzano
File:FerroviaDellaPusteriaAle840aValdaora.jpg
La ferrovia della Val Pusteria, presso Valdaora

La principale strada ferrata è la linea ferroviaria del Brennero che collega Verona a Monaco di Baviera dalla quale si diramano, a Fortezza la ferrovia della Val Pusteria e a Bolzano la ferrovia Bolzano-Merano, tutte elettrificate. Quest'ultima prosegue come ferrovia della Val Venosta – a trazione termica – lungo la val Venosta fino a Malles. Chiusa nel 1991, è stata riaperta nel maggio 2005 ed appartiene alla Provincia Autonoma di Bolzano, tramite la propria società di trasporto pubblico SAD.

È in costruzione la galleria di base del Brennero-BBT di circa 50 km che collegherà Fortezza ad Innsbruck ed è in progetto una nuova linea verso sud che realizzerà un sistema a 4 binari.

Una interessante linea di tipo tramviario è la ferrovia del Renon sull'omonimo altopiano, fino al 1966 collegata a Bolzano mediante un tratto a cremagliera e oggi servita dalla funivia del Renon.

La ferrovia marmifera di Lasa, a scartamento ridotto, è adibita a uso industriale.

Tra le linee storiche e ormai dismesse si ricordano: la ferrovia Bolzano-Caldaro, la ferrovia Brunico-Campo Tures, la ferrovia Lana-Postal, la ferrovia della Val Gardena, la ferrovia della Val di Fiemme e la ferrovia delle Dolomiti Dobbiaco-Cortina d'Ampezzo-Calalzo.

Funivie e Funicolari

 
La nuova funivia del Renon

L'Alto Adige, per la sua conformazione orografica, ospita un numero considerevole di impianti a fune.

Oltre alle innumerevoli realizzazioni di tipo turistico – in particolare di risalita per la pratica dello sci quali cabinovie, sciovie e simili – sono presenti vari impianti utilizzati per collegare gli abitati in quota con il rispettivo fondovalle.

Fra le funivie si citano quelle con stazione a valle presso la città di Bolzano:

  • Funivia del Colle: ristrutturata nel 2006, risale le pendici del monte Pozza fino alla località Colle di Villa (Bauernkohlern) a 1.134 m. Il percorso dura 7 minuti e supera un dislivello di 872 m. È la prima funivia per trasporto persone del mondo, inaugurata nel 1908.
  • Funivia del Renon: attiva dal 1966, raggiunge l'abitato di Soprabolzano ed è stata sostituita nel maggio del 2009 da una moderna cabinovia con portata oraria aumentata e frequenza di 4 minuti.
  • Funivia di San Genesio: realizzata negli anni trenta, collega il capoluogo con l'omonimo paese e l'altopiano del Salto (Salten).

Anche le funicolari sono ben rappresentate:

Appartengono al passato della città di Bolzano la funicolare del Virgolo – distrutta durante la seconda guerra mondiale – e quella del Guncina, dismessa negli anni '60.

Piste ciclabili

 
Un tratto di ciclabile in Alto Adige
  Lo stesso argomento in dettaglio: Piste ciclabili dell'Alto Adige.

L'intera Provincia è percorsa da una fitta rete di piste ciclabili – cittadine ed extraurbane – in continuo ampliamento con prosecuzioni oltre i confini di Brennero, San Candido/Prato alla Drava e Salorno a sud. Negli ultimi anni in Alto Adige, è stato dato il via per una rete di piste ciclabili che colleghino tutte le principali vallate tra di loro e con le regioni confinanti.

Mezzi di informazione

Stampa

Fra i quotidiani, il più antico e diffuso è il giornale di lingua tedesca Dolomiten, seguito dall'italiano Alto Adige, del gruppo editoriale L'Espresso-Repubblica. Vi è poi l'inserto locale del Corriere della Sera, il Corriere dell'Alto Adige; in lingua tedesca troviamo anche la Neue Südtiroler Tageszeitung.

Tra i settimanali di lingua tedesca troviamo il ff – Südtiroler Wochenmagazin, il Katholisches Sonntagsblatt (a cura della diocesi di Bolzano-Bressanone), la Südtiroler Wirtschaftszeitung (settimanale di economia); in lingua italiana si trova Il Segno (anche questo a cura della diocesi di Bolzano-Bressanone).

La Union Generela di Ladins è editrice di un settimanale in lingua ladina, la Usc di Ladins (La Voce dei Ladini). Le pagine dedicate alle varie valli sono scritte ciascuna nei rispettivi ladini (non esiste infatti un ladino standard).

Radiotelevisione

La sede RAI di Bolzano trasmette programmi radiotelevisivi in tutte e tre le lingue della provincia, mediante il canale televisivo RAI Sender Bozen, che affianca Rai 1, Rai 2 e Rai 3.

La televisione di stato austriaca ORF ha una sede distaccata a Bolzano.

La RAS (Radiotelevisione Azienda Speciale per la Provincia autonoma di Bolzano) garantisce la ricezione gratuita sul territorio provinciale delle reti radiotelevisive degli stati limitrofi: le austriache ORF1 e ORF2, i canali tedeschi Bayerisches Fernsehen, Das Erste, KI.KA e ZDF, i canali svizzeri di lingua tedesca SF 1e SF zwei e il canale svizzero in lingua italiana RSI LA1. Per quanto riguarda la radio in formato digitale (DAB) si ricevono: Rai Radio Uno, Rai Radio Due, Rai Radio Tre, Rai Sender Bozen; gli austriaci Ö1, Radio Tirol, Hitradio Ö3, FM4; i tedeschi Bayern 1, Bayern 2, Bayern 3, Bayern 4 Klassik, B5 aktuell, Radijojo; gli svizzeri Radio Rumantsch e Radio Swiss Jazz. A ciò si aggiungono le stazioni radio private (tra cui Südtirol 1).

Ci sono anche canali televisivi locali privati, di cui in lingua italiana Video 33 e Alto Adige TV, in lingua tedesca SDF e Tv3-Sender Meran.

Sport

 
Il Hockey Club di Bolzano

In Provincia di Bolzano, essendo una regione montana, prevalgono gli sport invernali, e quindi l'intera area è coperta da impianti sciistici molto rinomati, tra i quali: Plan de Corones, Sellaronda, Plose, ecc.

In provincia hanno un buon seguito anche numerosi sport di squadra: esistono squadre di hockey su ghiaccio (per citare solo le squadre che si sono aggiudicate almeno una volta il campionato italiano: Hockey Club Bolzano, Hockey Club Gherdëina, Hockey Club Merano a livello maschile, Hockey Club Eagles Bolzano a livello femminile), di basket (Basket Club Bolzano), di football americano (Giants Bolzano), di calcio (Fussball Club Südtirol-Alto Adige, unica squadra nel calcio professionistico, e Football Club Bolzano 1996, già AC Bolzano, con un passato in serie B), di pallamano (SC Meran Handball, SSV Brixen Handball).

A livello storico invece è ben radicato in tutta l'area del Tirolo il Ranggeln, un tipo di lotta, simile allo Jūdō.

Vigili del fuoco volontari

  Lo stesso argomento in dettaglio: Vigili del Fuoco Volontari - Alto Adige.

In ogni comune della provincia autonoma di Bolzano sono presenti corpi di vigili del fuoco volontari. A seguito della legge regionale del 20 agosto 1954 n.24 ogni comune del Trentino-Alto Adige deve dotarsi di uno o più corpi di vigili del fuoco volontari. Secondo la legge provinciale del 18 dicembre 2002 n. 15 spettano loro in particolare la protezione antincendi e in generale tutte le misure di soccorso necessarie in occasione di calamità di ogni tipo.

Onorificenze

«Per la partecipazione all'evento sismico del 6 aprile 2009 in Abruzzo, in ragione dello straordinario contributo reso con l'impiego di risorse umane e strumentali per il superamento dell'emergenza.»
— D.P.C.M. 11 ottobre 2010

Curiosità

Le scuole di lingua italiana della provincia, e parte della pubblica amministrazione, sono passate al software libero[22] riducendo sensibilmente il costo sociale legato all'acquisto di licenze software.

Portali internet

Il Portale cultura in Alto Adige è il calendario online della vita culturale altoatesina. Una piattaforma aperta e gratuita sulla quale vengono pubblicati gli appuntamenti culturali promossi dai membri della community. Dal teatro al party, dalla letteratura al folklore, sulla home page sono visibili gli appuntamenti del giorno nel raggio di tutta la provincia.[23]

Personaggi famosi

 
Oswald von Wolkenstein
 
Walther von der Vogelweide
 
Reinhold Messner
 
Antonella Bellutti
Sportivi
 
Carolina Kostner
 
Denise Karbon
 
Armin Zöggeler

Bibliografia

  • (EN) Antony E. Alcock, The History of the South Tyrol Question, London, Michael Joseph, 1970. 535 pp.
  • (DE) Gottfried Solderer (a cura di), Das 20. Jahrhundert in Südtirol, 6 voll., Bolzano: Raetia 1999-2004
  • (EN) Rolf Steininger, South Tyrol: A Minority Conflict of the Twentieth Century, New Brunswick, New Jersey: Transaction Publishers, 2003. ISBN 978-0-7658-0800-4
  • Rolf Steininger, La questione sudtirolese, in La regione Trentino-Alto Adige/Sudtirol nel XX secolo, a cura della Regione Trentino-Alto Adige, Trento, Temi, 2007, pp.159-201.

Note

  1. ^ Lettera del ministro Sandro Bondi al presidente della provincia Luis Durnwalder (PDF)
  2. ^ Più rara è la denominazione Tirolo del Sud
  3. ^ Toponomastica bilingue, illegali tre cartelli su quattro, Alto Adige, 18 gennaio 2010
  4. ^ Bolzano, riparte la campagna anti-italiani Corriere della Sera, 7 maggio 2009: "E an­che nelle valli, in paesi come Montagna (Montan in tedesco) e Termeno (Tramin), i voti di Südtiroler Volkspartei, il parti­tone di maggioranza, vengono usati per cancellare la denomi­nazione Alto Adige da docu­menti, timbri e cartelli comuna­­li, accontentando la Klotz e le al­tre formazioni di estrema de­stra."
  5. ^ Anche Termeno mette al bando l'Alto Adige, Video Bolzano 33, 5 maggio 2009
  6. ^ http://demo.istat.it/bil2008/index.html
  7. ^ Martha Stocker, La storia della nostra terra. Il Sudtirolo dal 1914 al 1992. Cenni storici, Athesia
  8. ^ Fondamentale è il censimento storico-artistico di Josef Weingartner, Die Kunstdenkmäler Südtirols, 2 voll., Bolzano-Innsbruck, Athesia-Tyrolia, 1989-90.
  9. ^ Cfr. a riguardo l'esaustiva monografia di Leo Andergassen, Kunstraum Südtirol - bildende Kunst im Spiegel europäischer Epochen, Bolzano, Athesia, 2007. ISBN 978-88-8266-231-8
  10. ^ Cfr. l'opera monumentale di Oswald Trapp (a cura di), Tiroler Burgenbuch, 9 voll., Bolzano-Innsbruck-Vienna, Athesia-Tyrolia, 1978-2010.
  11. ^ Cfr. il manuale di Hannes Obermair, Klaus Brandstätter, Emanuele Curzel (eds.), Dom- und Kollegiatstifte in der Region Tirol - Südtirol - Trentino in Mittelalter und Neuzeit / Collegialità ecclesiastica nella regione trentino-tirolese dal medioevo all'età moderna (Schlern-Schriften, 329), Innsbruck, Wagner, 2006. ISBN 3-7030-0403-7
  12. ^ Manuale demografico della provincia di Bolzano 2010
  13. ^ ASTAT, Annuario statistico 2010, popolazione e aspetti sociali, pag. 11
  14. ^ Esclusa la provincia di Trento e quella di Bolzano che vengono considerate regioni a sè
  15. ^ http://www.provinz.bz.it/astat/download/jb_k03.pdf
  16. ^ Il «Walsch-Heft», Alto Adige, 20 marzo 2011
  17. ^ Sopra Naturno si arriva all'insulto, Alto Adige, 21 aprile 2011
  18. ^ "walsch in dialetto altoatesino: qualcosa di simile, ma più calcato, al nostro terrone", Alberto Asor Rosa, Letteratura italiana: storia e geografia. L'età contemporanea, Einaudi 1989, pagg. 864 ss.
  19. ^ Alessandro Costazza, Südtirol, in Atlante della letteratura tedesca. A cura di Francesco Fiorentino e Giovanni Sampaolo, Macerata 2009, pag. 266.
  20. ^ Ad esempio: http://www.comune.bronzolo.bz.it/gemeindeamt/download/Notiziario_1_2007.pdf Notiziario del comune di Bronzolo, 1/2007, pag. 13 e 14
  21. ^ Cfr. Antony E. Alcock, The History of the South Tyrol Question, London, 1970, p. 77ss.
  22. ^ PuntoInformatico.it - Bolzano: l'open-source irrompe a scuola
  23. ^ Oggi | Cultura in Alto Adige | Cinema, concerti, mostre, danza e teatro | Bolzano e provincia
  24. ^ Lilli Gruber telegiornalista

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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