Citroën GS
Citroën GS | |
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Descrizione generale | |
Costruttore | ![]() |
Tipo principale | Berlina |
Altre versioni | Break |
Produzione | dal 1970 al 1986 |
Sostituita da | Citroën BX |
Esemplari prodotti | circa 2.5 milioni, di cui 1.9 milioni di GS |
Premio Auto dell'anno nel 1971 | |
Altre caratteristiche | |
Dimensioni e massa | |
Lunghezza | 4120 - 4180 mm |
Larghezza | 1600 - 1620 mm |
Altezza | 1350 mm |
Massa | 880 - 965 kg |
Altro | |
Stile | Robert Opron |
Auto simili | Alfa Romeo Alfasud Fiat 128 Fiat Ritmo Ford Escort Lancia Delta Opel Kadett Peugeot 304 Renault 12 |
Storia
La GS esordì nel 1970 come auto di classe media che potesse competere con vetture come Alfasud, Renault 12 e Fiat 128. La GS andava ad inserirsi tra la Ami 8 e la DS. Era caratterizzata da una linea molto affusolata, che le valse un primato: all'epoca era l'auto con il migliore CX, cioè il miglior coefficiente di penetrazione aerodinamica. La linea non era infatti quella di una normale berlina a tre volumi, ma era caratterizzata da un padiglione assai affusolato, che conferiva al corpo vettura una configurazione a due volumi. I fari anteriori erano trapezoidali, così come quelli posteriori. La vettura fu disegnata da Robert Opron, autore anche delle linee di Ami 8, CX e SM. Ancora una volta la Citroën stupì il pubblico: la GS non assomigliava a nessuna auto all'epoca esistente e nello stesso tempo rappresentava la sintesi più efficace del concetto di berlina media da famiglia. Ciò le valse il titolo di Auto dell'Anno 1971.
Ma le ragioni di un simile successo furono anche altre: la GS era equipaggiata infatti con un impianto frenante a quattro dischi, una rarità per l'epoca, mentre le sospensioni erano derivate da quelle della più grande DS. Tutto ciò conferì alla GS una tenuta di strada nettamente migliore rispetto a quella della concorrenza.
Il successo ottenuto permise nel 1972 alla Casa francese di allargare la gamma e introdurre nel mercato anche la versione Break, da cui derivò in breve anche la versione Van, che altro non era che una GS Break con i finestrini posteriori chiusi da pannelli in lamiera e internamente svuotata dei sedili posteriori.
La GS era spinta da un motore boxer a 4 cilindri di derivazione Panhard da 1015 cc di cilindrata. In breve si aggiunsero anche motori da 1129 e 1222, con potenze comprese tra i 55 ed i 65 CV. In quel periodo si aggiunse anche una versione con motore Wankel a due rotori, lo stesso che equipaggiava anche la M35. Ma come la M35, la GS Birotore non incontrò molto successo a causa dei cronici problemi di affidabilità che all'epoca assillavano quel tipo di propulsore. Invece continuavano ad essere vendute le altre GS.
Nel 1979 la GS beneficiò di un restyling che ne mantenesse fresca la linea e mutò la denominazione in GSA. Con la GSA arrivò anche una nuova motorizzazione, ossia un 1299 cc. La GSA, a differenza della GS, non era disponibile in versione Break, ma unicamente in versione berlina. All'interno, la novità inconsueta era rappresentata da un tachimetro costituito da un nastro avvolto in un tamburo rotante. In questa nuova veste, la GSA continuò con successo ad essere venduta fino al 1986. Fu sostituita dalla BX.