Utente:Dr Zimbu/Sandbox
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In matematica, un modulo iniettivo è un modulo con la proprietà di essere un addendo diretto di ogni modulo che lo contiene: ovvero Q è iniettivo se, per ogni modulo M che lo contiene, esiste un sottomodulo N di M tale che .
Questo concetto è il duale di quello di modulo proiettivo; è stato introdotto da Reinold Baer nel 1940. Un esempio di modulo iniettivo è lo -modulo dei numeri razionali.
Definizioni equivalenti
Sia A un anello e Q un A-modulo sinistro. La definizione precedente (Q è iniettivo se è addendo di ogni modulo che lo contiene) può essere espressa in termini di successioni esatte: Q è iniettivo se e solo se ogni successione esatta corta
si spezza, ovvero se (dove g è la mappa da M a N).
È possibile caratterizzare i moduli iniettivi anche attraverso una proprietà di sollevamento: Q è un modulo iniettivo se e solo se per ogni omomorfismo iniettivo di A-moduli sinistri f : X → Y e per ogni omomorfismo g : X → Q esiste un omomorfismo di moduli h : Y → Q tale che hf = g, cioè tale da far commutare il seguente diagramma:
Il criterio di Baer afferma inoltre che per verificare che Q sia iniettivo è sufficiente considerate il caso in cui Y = A è l'anello e X un suo ideale.
Altre definizioni equivalenti sfruttano maggiormente la teoria delle categorie: Q è iniettivo se e solo se il funtore è esatto; usando il funtore Ext, Q è iniettivo se per ogni A-modulo M.
Esempi e proprietà
Risoluzioni iniettive
Una risoluzione iniettiva di un modulo M è una successione esatta
dove i Qi sono moduli iniettivi; poiché ogni modulo è contenuto in un modulo iniettivo, ogni M ha una risoluzione iniettiva. Se Qk è il modulo nullo per k > n in poi, la risoluzione è detta finita; il minimo n per cui questo avviene - ovvero il minimo n per cui esiste una risoluzione finita
è detto dimensione iniettiva di M; se M non ha una risoluzione finita, la sua dimensione iniettiva è infinito. L'estremo superiore delle dimensioni iniettive degli A-moduli è detto dimensione globale (o omologica) di A.
Bibliografia
- (EN) Charles A. Weibel, An introduction to homological algebra, Cambridge University Press, ISBN 0-521-43500-5.
Collegamenti esterni
[[Categoria:Teoria dei moduli|Iniettivo]] [[en:Injective module]] [[es:Módulo inyectivo]] [[fr:Module injectif]] [[he:מודול אינג'קטיבי]] [[ru:Инъективный модуль]] [[zh:內射模]]
In matematica, un modulo proiettivo è un modulo con la proprietà di essere un addendo diretto di un modulo libero: ovvero P è proiettivo se esiste un modulo libero F e un suo sottomodulo N tale che
Questo concetto è il duale di quello di modulo iniettivo; è stato introdotto da Henri Cartan e Samuel Eilenberg nel 1956.
Definizioni equivalenti
Sia A un anello e P un A-modulo sinistro. La definizione precedente (P è proiettivo se è addendo di un modulo libero) può essere generalizzata: P è proiettivo se è un addendo di ogni modulo che si proietta su di esso; in termini di successioni esatte: P è proiettivo se e solo se ogni successione esatta corta
si spezza, ovvero se (dove g è la mappa da M a P).
È possibile caratterizzare i moduli proiettivi anche attraverso una proprietà di sollevamento: P è un modulo proiettivo se e solo se per ogni omomorfismo suriettivo di A-moduli sinistri f : N → M e per ogni omomorfismo g : P → M esiste un omomorfismo di moduli h : P → N tale che hf = g, cioè tale da far commutare il seguente diagramma:
Altre definizioni equivalenti sfruttano maggiormente la teoria delle categorie: P è proiettivo se e solo se il funtore è esatto; usando il funtore Ext, P è proiettivo se per ogni A-modulo M.
Esempi e proprietà
Tutti i moduli liberi sono proiettivi; il viceversa non è in generale vero, sebbene valga per i domini ad ideali principali, per gli anelli locali e per gli anelli di polinomi in più variabili su un campo. Esempi di moduli proiettivi ma non liberi sono gli ideali non principali di un dominio di Dedekind, o gli ideali nella forma eA, dove e è un idempotente di A: ad esempio, se , allora e sono A-moduli proiettivi (in quanto ) ma non liberi.
Su un campo o su un corpo, tutti i moduli sono proiettivi; in generale, se tutti gli A-moduli sono proiettivi, l'anello è detto semisemplice. Questo avviene, inoltre, se e solo se tutti gli A-moduli sono iniettivi, e se e solo se la sua dimensione globale è 0.
Una somma diretta di moduli è proiettiva se e solo se lo è ogni addendo; il prodotto tensoriale di due moduli proiettivi è ancora proiettivo.
Un ideale di A è un A-modulo proiettivo se e solo se è invertibile.
Tutti i moduli proiettivi sono piatti; anche in questo caso, il viceversa non è vero. Tuttavia, tutti i moduli piatti finitamente presentati sono proiettivi.[1]
Risoluzioni proiettive
Una risoluzione proiettiva di un modulo M è una successione esatta
in cui ogni Pi è proiettivo; poiché ogni modulo è il quoziente di un modulo libero, ogni modulo ha una risoluzione proiettiva. Se Pk è il modulo nullo per ogni k maggiore di un n, la risoluzione è detta finita; il minimo n per cui esiste una risoluzione finita
è detto dimensione proiettiva di M; se M non ha alcuna risoluzione finita, la sua dimensione proiettiva è infinito. L'estremo superiore della dimensioni proiettive degli A-moduli è detta dimensione globale (o omologica) di A.
Note
Bibliografia
- (EN) Charles A. Weibel, An introduction to homological algebra, Cambridge University Press, ISBN 0-521-43500-5.
Collegamenti esterni
[[Categoria:Teoria dei moduli|Proiettivo]] [[en:Projective module]]