Thor (Marvel Comics)

personaggio immaginario dell'Universo Marvel

Thor è un personaggio dei fumetti, creato da Stan Lee (testi) e Jack Kirby (disegni), pubblicato dalla Marvel Comics. È apparso la prima volta nel 1962 sulla rivista Journey into Mystery (prima serie) n. 83. Il personaggio è basato sulla figura del dio del lampo e del tuono della mitologia norrena.

Thor
Il mitico Thor, disegnato da Alan Davis
UniversoUniverso Marvel
Nome orig.Thor
Lingua orig.Inglese
Autori
EditoreMarvel Comics
1ª app.agosto 1962
1ª app. inJourney into Mystery n. 83 - I serie
Editore it.Editoriale Corno
app. it.gennaio 1971
app. it. inIl Mitico Thor n. 1
Caratteristiche immaginarie
Alter ego
  • Donald "Don" Blake
  • Sigurd Jarlson
  • Jake Olson
  • Eric Masterson
SessoMaschio
(inglese)
«For Asgard!»
(italiano)
«Per Asgard»

Il titolo originale The Mighty Thor è stato tradotto in maniera non fedele con Il Mitico Thor: in effetti in inglese mighty significa possente, non mitico (che si traduce mythical).

Tra gli autori più importanti che hanno scritto e disegnato le storie del dio del tuono dopo Lee e Kirby ricordiamo: John Buscema, Walter Simonson, Warren Ellis, Mike Deodato, Scott Kolins, John Romita Jr., Mike Oeming, Dan Jurgens.

Biografia del personaggio

Thor è il figlio di Odino e Gea, la madre terra, cresciuto nel reame di Asgard. La patria di Thor è Asgard, la città dell'Arcobaleno, difesa da Heimdall, il guardiano. All'interno di questa fantastica città risiede il dio Odino, il padre di Thor e di tutti gli dei, barbuto, anziano ma non vecchio, irascibile e avvolto in armature e vesti elaboratissime. La bella Sif è la compagna di tante battaglie del Dio del tuono. Balder è l'eroe puro, con la sua spada, Svadren, sempre al servizio del bene. Esistono anche altri personaggi minori, ma questi sono i principali, ricavati dalla mitologia nordica. La città di per sé è costituita da costruzioni elaboratissime. Le armi sono pure straordinariamente complesse, dal disegno elaborato, spesso quasi contorto. Esistono armi bianche, ma anche cannoni veri e propri, catapulte e altri arnesi, talvolta di straordinaria potenza.

Il linguaggio di Thor, degli altri asgardiani e di altri personaggi delle avventure, è volutamente arcaico e solenne, infarcito di termini enfatici, tanto che, nella versione originale, il personaggio usa il pronome di seconda persona singolare thou ("tu"), che nell'inglese contemporaneo è stato sostituito da you ("voi"). I dialoghi sono lunghi ed elaborati, simili ad un poema nordico o alle atmosfere wagneriane, con un gran numero di parole disegnate nelle varie tavole. Thor stesso è solito parlare in modo colto ed epico, con forme shakesperiane, ma soprattutto è famoso per i suoi gridi di battaglia quali "Have at thee!" (tradotto in italiano come "in guardia") oppure "I say thee nay!" ("Dicoti no!"). L'autore Walt Simonson optò invece per un mixaggio del suo parlare arcaico con espressioni del linguaggio moderno e fu un grande successo. I lineamenti dei personaggi sono duri, le forme fisiche massicce.

Le storie della fanciullezza di Thor sono narrate nella collana "Tales of Asgard": vediamo un Thor giovane ma già desideroso di vivere grandi avventure e dimostrarsi all'altezza del suo rango, combattere contro mostri di ogni sorta: giganti della Bruna, streghe del fato, draghi e lupi famelici.[1] Con la sua forza, ma soprattutto grazie al suo coraggio, già allora riusciva a cavarsela, sebbene avesse ancora molto da imparare. Egli doveva crescere per diventare il più grande guerriero di tutta la mitologia. Già ambiva a brandire Mjolnir, il martello incantato del tuono e del lampo.

Divenuto adulto, Thor riuscì infine a sollevare Mjöllnir, ma divenne arrogante tanto da attaccare i giganti del ghiaccio, che erano in pace con gli asgardiani. Thor venne esiliato sulla Terra (Midgard) dal padre Odino, re degli dei di Asgard, che con l'intento di insegnargli l'umiltà lo trasformò nel mite dottor Donald Blake, un giovane medico zoppo. Egli stesso perse memoria della sua identità precedente.

In Norvegia Blake apprende gradualmente il suo retaggio dal momento in cui trova un vecchio bastone in una grotta. Un'astronave atterra infatti poco distante, occupata da rocciosi abitanti di Saturno, più precisamente, pare, di Titano. Per scappare dalle loro intenzioni ostili Blake si rifugiò nella caverna e là, quasi per caso, scoprì il potere segreto che esso possiede; quando il bastone veniva battuto in terra, si scatenava una tempesta di fulmini e nel bagliore esso si mutava nel mitico martello Mjöllnir e trasformava il suo possessore nel potente Thor. Con questa straordinaria trasformazione egli acquisiva grande potere e forza, da ricacciare gli invasori sulla loro nave spaziale e costringerli alla ritirata. Questi poteri non erano però privi di limiti. Il martello doveva essere sempre a contatto fisico con l'eroe per fare in modo che questi non tornasse, dopo soli sessanta secondi, alla sua fragile forma umana (la maledizione viene poi rimossa dopo che un guerriero alieno, di nome Beta Ray Bill, provò d'essere altrettanto degno di Mjöllnir, sconfiggendo il Dio del Tuono in battaglia e ricevendo una variante del martello in cui venne trasferita la maledizione della trasformazione). Per tornare umano, invece, gli era sufficiente colpire con il manico del martello a terra.

Thor, grazie alla sua natura divina e al suo inseparabile martello fatato, è considerato uno dei supereroi più potenti. Mjolnir gli permette di volare, lanciato verso la direzione desiderata e tenendosi ben saldo alla sua cinghia; gli permette inoltre di controllare il clima e viaggiare nel tempo e in altre dimensioni.

Il legame tra Thor e la Terra è sancito dalla sua discendenza da Gaea, sua madre, che è lo spirito del nostro pianeta. Il dualismo di Thor tra Asgard e la Terra, negli anni, gli è costato non pochi problemi: sempre diviso tra i due mondi che chiama casa, egli non è mai stato in grado di decidere definitivamente quale occupasse il posto definitivo nel suo cuore. Ciò ha provocato litigi e incomprensioni con i suoi compagni asgardiani, i quali non condividevano affatto il suo amore per la Terra e ribadivano che il suo posto e la sua responsabilità è Asgard soltanto. A causa di ciò, nelle varie occasioni in cui ve ne era la necessità, Thor ha spesso rifiutato il trono del padre Odino. Nonostante Thor abbia abbandonato l'identità umana di Donald Blake molti anni fa, una parte di lui sarà sempre "umana".

Il suo arcinemico è Loki, che è anche suo fratello adottivo. Reclamando di essere il legittimo erede al trono di Asgard, e geloso delle attenzioni e della superiorità del fratello che egli invece non ha mai ricevuto, Loki ha perseguitato Thor per tutta la vita: e se Thor è gentile, Loki è ingannatore. Se Thor è nobile, Loki è il dio del male. Il signore degli inganni ha tormentato Thor con ogni genere di piano (lo ha trasformato in una rana addirittura), ma Thor non è mai riuscito a odiarlo veramente, e in cuor suo è sempre stato triste del destino riservato ai due figli di Odino.[2]

Per salvare il nostro pianeta dai folli piani di conquista del fratellastro Loki, sempre pronto a tramare nell'ombra accordandosi con i demoni e i Troll, Thor si produce in epici combattimenti, spesso con Lady Sif e Balder al suo fianco. Sif è la donna amata da Thor, che lui conobbe quando lui era già adulto e lei solo una bambina. Fu amore a prima vista per la giovane dea, sebbene Thor all'epoca non potesse ricambiarla. Divenuta adulta, Sif non aveva mai dimenticato il dio che occupava i suoi sogni e Thor fu felice di ricambiarla, anche perché era divenuta tanto bella quanto forte e valorosa.

Tra le sue sfide alcune risultano particolarmente significative: una di questa è contro il terribile Mangog, un essere dalla potenza sovrumana che un giorno è apparso per distruggere Asgard. Mangog ha piedi e mani a 3 dita, una bocca enorme dalla potente dentatura e una coda robusta, pur essendo bipede. Egli è stato creato da Odino e nel suo corpo mostruoso sono stati imprigionati i componenti di un'intera popolazione, come punizione: si tratta di miliardi di persone e Mangog ha la forza di tutti loro messa insieme. Può pertanto superare qualunque avversario, Thor incluso. Tutto sembra perduto. Ad un certo punto Thor, impotente contro l'avanzata del mostro, che lo irride chiedendogli se abbia paura, gli risponde: «Solo un pazzo non ha mai conosciuto la parola paura!» ma continua a battersi per impedirgli di arrivare alla camera dove Odino sta riposando (come spesso gli accade, viene colto da un improvviso sonno che lascia spazio ai cospiratori). Alla fine della lotta Odino si risveglia quando il Mangog è a pochi metri da lui, e con il suo scettro scioglie l'incantesimo: Mangog viene dissolto e al suo posto riappaiono, nel loro pianeta d'origine, le innumerevoli persone che erano state riunite nel suo corpo.

Celebri sono anche altri incontri, per esempio con Galactus, creatura capace di disintegrare interi mondi per ricavarne energia vitale, come anche la dea Hela, la signora della Morte. Vi sono innumerevoli battaglie in cui la fantasia degli autori si sbizzarrisce con scene grandiose, spazi e distruzioni su scala cosmica, combattimenti violentissimi e incontri con esseri dai poteri straordinari e armature e strutture d'ogni tipo. Vi sono anche personaggi misteriosi, come il Registratore, una macchina umanoide inviata da un lontano mondo per registrare ogni evento e che è praticamente invulnerabile, ma non interviene mai nei fenomeni che osserva, battaglie incluse.

Con il Registratore, Thor affronterà anche un viaggio tra i più straordinari: quello verso Ego, il Pianeta Vivente. Esso è un intero pianeta che ha preso coscienza e che costituisce una minaccia per l'Universo. Thor lo attacca e penetra al suo interno, dove praticamente si ritrova dentro una sorta di corpo umano, con vene grandi come caverne. Come Il Registratore ha notato, se è un corpo, vi devono essere anche anticorpi, che infatti arrivano: sono grandi come persone e con corpi umanoidi. Segue una battaglia tremenda. Nel frattempo Ego combatte anche contro Galactus, ma alla fine dell'avventura Ego viene ridotto alla ragione.

Tra i nemici di Thor, non mancano personaggi ripresi dalle più antiche leggende nordiche come Surtur, il demone del fuoco destinato a portare l'Apocalisse universale; Fenris, il lupo cosmico temuto perfino dagli dei, o Jormungand, che la leggenda destina ad uccidere il dio del tuono. Partendo dalla mitologia, sono stati creati anche personaggi originali come l'elfo oscuro Malekith o il troll Ulik. Non di rado, Thor si ritrova a combattere nemici umani che in qualche modo sono entrati in possesso (o desiderano farlo) dei poteri degli dei, come l'Uomo Assorbente o la Squadra di Demolizione. Sono presenti anche storie con connotazioni fantascientifiche come quelle contro i Colonizzatori Spaziali o Ego il Pianeta Vivente. Stan Lee ha dichiarato che l'aspetto più difficile dello scrivere le storie di Thor era trovare nemici abbastanza forti da dare grattacapi al dio del tuono.[3]

Ad un certo punto della sua storia, il Dio del Tuono si unisce con altri supereroi Marvel e forma il supergruppo dei Vendicatori: questo avvenne quando il suo fratellastro Loki cercò di mettere l'incredibile Hulk contro di lui. Durante la battaglia si unirono al dio del tuono anche Iron Man, Ant-Man e la sua bella partner Wasp, e alla fine decisero di formare una squadra; Thor ne è stato a lungo un fiero membro, alternando i suoi doveri ad Asgard con quelli di Vendicatore.

Grazie al coraggio dimostrato, successivamente Thor viene liberato dall'incantesimo del padre e diviene il protettore della Terra (chiamata Midgard dagli dei). Gradualmente l'alter ego del dottor Blake verrà abbandonato, dal momento che Thor scoprirà molti anni dopo che il timido medico era solo una figura fittizia, creata attraverso falsi ricordi da Odino stesso per insegnare al figlio l'umiltà.

Per un certo periodo Thor, che sembrava avesse ucciso il fratello Loki, fu esiliato da Odino ed il posto di Dio del tuono fu dato a Eric Masterson, un architetto di New York che Odino ritenne degno di impugnare Mjolnir e che, battendo il martello, assumeva un aspetto e i poteri simili a quelli di Thor. Masterson scoprì presto che in realtà il vero Odino era stato imprigionato nel regno di Mefisto e che Loki ne aveva assunto le sembianze; una volta liberato, Thor riprese il suo posto ad Asgard mentre Odino, in segno di gratitudine, forgiò per Masterson un nuovo martello con poteri simili a quelli di Mjolnir e divenne l'eroe noto come Thunderstrike.

Thor venne "fuso" una terza volta con un essere umano quando, durante una battaglia tra il Distruttore e i Vendicatori, l'infermiere Jake Olson morì mentre prestava soccorso ad un civile. Sentendosi in colpa per la morte del ragazzo, Thor fece un patto con Hela, la dea della morte Asgardiana, e col misterioso Marnot, una creatura extra - dimensionale: fondendosi col mortale, Thor ne avrebbe condiviso esperienze e ricordi (oltre la capacità di esprimersi nel "linguaggio di Midgard"), continuando a vivere la vita di Olson e tornando ad essere Thor battendo il pugno in terra, proprio come faceva anni prima nei panni di Blake o di Masterson.

Thor fu costretto a battersi contro gli dei oscuri (che avevano distrutto Asgard e nascosto gli dei) e contro gli Incantatori, vecchi nemici che tornavano allo sbaraglio.

Quando Odino morì e Thor ne ereditò l'immenso potere, i due si separarono definitivamente e Olson venne resuscitato, tornando dai suoi cari. Thor ereditò gli incredibili poteri del padre e per lui iniziò una nuova vita: entrò in possesso della magica forza conosciuta come Potere di Odino che lo rese virtualmente onnipotente e lo trasformò nel Re di Asgard. Dopo l'incoronazione, Thor prese la decisione di collegare insieme il mondo divino di Asgard a quello umano, così che gli umani potessero usufruire della guida e della saggezza degli dei. Ma i newyorkesi (compreso l'Uomo Ragno) non ne furono molto entusiasti, e dopo che l'esercito lanciò una bomba atomica su Asgard (che però Thor contenette), il Re degli Dei decise di dividere nuovamente i due mondi.

Thor: Ragnarok

In questo ciclo di storie scritto da Mike Oeming per Asgard è giunta la fine. Loki dall'alto del trono onniveggente spiava tutti i mondi cercando qualcosa da usare per imporre il suo dominio. La voce era giunta ai tre nani fabbri, coloro che avevano forgiato Mjolnir, il martello di Thor, un'arma molto potente. Mjolnir era stato forgiato dal cratere di una stella ed era stato benedetto dal potere di Odino, ma il suo stampo, ancora intatto, poteva essere usato per creare armi simili a Mjolnir ma meno potenti se prive della benedizione di Odino.

Così i tre fratelli vollero custodire lo stampo: quando la notizia giunse a Loki i tre decisero di gettare lo stampo nel Ginnungagap, il buco primordiale dove tutto veniva risucchiato, anche la vita. Quando giunsero sul ponte, questo crollò sotto il peso dello stampo, il fiume sottostante evaporò e i tre morirono. Loki vide quello che era successo e rise di gioia, tremarono i monti, tremarono gli animali e tremò Asgard. Thor assieme all'incantatrice Amora, Sif, Balder, Hogun, Volstagg, andò sull'isola dei nani per onorare la morte dei tre mastri nani.

A un certo punto la montagna, la casa dei nani, tremò e crollò. Loki, assieme al figlio Fenrir il re dei Troll ed al gigante figlio di Ymir, distrusse la montagna sulla nave dei morti. Thor ingaggiò battaglia ma Loki aveva dato ai suoi alleati martelli creati da Surtur, il signore dei demoni, con lo stampo di Mjolnir. Mjolnir venne distrutto e Loki, con la potenza del suo martello, distrusse l'isola dei nani lasciando annegare Thor. Questi, distrutto dalla morte dei suoi amici, sprofondò ma nell'ultimo istante, quando il serpente di Asgard stava per ucciderlo, si teletrasportò a Migdard dai suoi amici Iron Man e Capitan America. Assieme ai due sconfisse Loki. Dopo averli fatti tornare sulla terra assieme al suo popolo, combatté le orde di Surtur e di Loki. Thor iniziò così un viaggio alla ricerca della saggezza di Odino: ciò lo portò a Yggdrasill, l'albero universale, e lì, sacrificando i suoi occhi, bevve l'acqua di Mimir e si appese, come fece suo padre, a Yggdrasil per imparare le Rune.

Sull'orlo della morte invocò Odino per salvarsi da Hel, la signora dei morti, e venne portato in un altro piano della realtà dove vi erano gli dei oscuri. Questi esseri prendevano potere dalla vita degli Asgardiani. Thor, per fermare tutto questo, acquisì il Potere di Odino e ricreò Mjolnir. Dopo aver salvato Beta Ray Bill, distrusse definitivamente gli dei oscuri e uccise in successione il Serpente di Midgard, Loki e Surtur. Poi, per spezzare il ciclo del Ragnarok una volta per tutte, distrusse egli stesso Asgard e il suo popolo.

Al termine della saga, l'Asgardiano si sacrificò per salvare l'universo dal giorno del giudizio. Il suo posto venne preso dall'alieno Beta Ray Bill, amico di lunga data del Dio del Tuono e uno dei pochi in grado di sollevare il sacro martello incantato Mjolnir.

Civil War

  Lo stesso argomento in dettaglio: Civil War.

Durante Civil War, il Ragnarock si era ormai compiuto e quindi Thor era morto. Ciononostante Iron Man crea con la collaborazione di Mister Fantastic un clone cyborg di Thor usando un capello del Dio del Tuono conservato da Tony Stark fin dalla prima riunione dei Vendicatori. Tuttavia non si trattava solo di una copia genetica: per replicare i poteri di Thor, gli installarono parti bioniche, rendendolo quindi un cyborg che si attivava tramite comando vocale. Questa copia è molto potente (anche se non quanto il vero Thor) e riesce quasi a sconfiggere il gruppo dei ribelli di Capitan America, anche se maggiormente per il timore che la figura del dio incute in tutti gli avversari. Il clone/cyborg è tuttavia completamente diverso dall'originale per la completa assenza di sentimenti, il che fa sì che questo clone uccida Bill Foster (Golia Nero) con un raggio di energia; tuttavia viene sconfitto nella battaglia finale da Tempesta ed Ercole, che lo distruggono utilizzando la sua copia di Mjolnir.

Il ritorno del Dio del tuono

 
Thor nella versione di Olivier Coipel

Thor è tornato in vita (in una nuova serie scritta da J. Michael Straczynski, iniziata nel luglio 2007 negli Stati Uniti d'America) tornando a fondersi con Donald Blake proprio come tanti anni fa; sembra che, alla morte di Odino e degli dei di Asgard, Blake sia misteriosamente tornato ad esistere in uno sconosciuto piano astrale (essendosi annullati gli effetti dell'incantesimo del "Padre degli dei") e unendosi misticamente a Thor entrambi siano ritornati in vita su Midgard. Blake si è stabilito in Oklahoma dove continua a praticare la professione di medico.

Dopo aver fatto risorgere Asgard sulla Terra (sopra un terreno legalmente acquistato) Thor è andato alla ricerca dei propri fratelli asgardiani, nascosti nell'animo di alcuni terrestri; a New Orleans trova Heimdall, guardiano del ponte Bifrost, rifugiatosi nell'animo di un senzatetto, e grazie al suo martello, lo risveglia; poco prima di far ciò però Thor viene rintracciato da Iron Man, che lo invita a registrarsi e a lavorare per il governo.

Ma il dio del tuono, furioso per le azioni perpetrate da Stark durante la guerra civile (soprattutto l'averlo clonato) lo abbatte con una scarica di fulmini. I due ex amici riescono infine a trovare un compromesso: Thor rimarrà neutrale, non appoggiando nessuna fazione e Iron Man tratterà Asgard alla stregua di un'ambasciata straniera, con tanto di immunità diplomatica per chi vi abita.

Si tratta comunque di una tregua momentanea; un giorno il dio del tuono tornerà per far scontare a Stark tutti i suoi peccati. Poiché l'armatura di Iron Man è stata distrutta dalla furia di Thor, Tony Stark si dirige a piedi all'elivelivolo dello S.H.I.E.L.D.

Successivamente, dopo essersi unito a Medici senza frontiere, Blake trova in Africa i Tre guerrieri, i cui spiriti sono rinchiusi nei corpi di tre soldati di diversa nazionalità riuniti lì dal caso; Thor li risveglia e, insieme a loro, decide di accelerare la ricerca degli asgardiani scomparsi.

Grazie ai poteri di Heimdall, scopre che qualcuno ha catturato tutti i potenziali asgardiani e rinchiuso in una base militare abbandonata nel deserto; il rapitore è il suo amico Balder, che per l'occasione ha indossato l'armatura divina del Distruttore. Dopo aver sconfitto il rivale, Thor fa un'incredibile scoperta: tra gli dei liberati vi è una donna che non è la sua amata Lady Sif ma il suo fratellastro Loki, tornato a nuova vita con delle sembianze femminili. A insaputa di Thor, la "nuova" Loki ha stretto un'alleanza col Dottor Destino, che sembra nutrire un forte interesse per gli dei asgardiani.

Dopo aver risvegliato molti dei suoi fratelli asgardiani, Thor prende il posto del padre come signore di Asgard. Gli Asgardiani cominciano ad ambientarsi nella loro nuova patria, e Thor vorrebbe assicurare ai suoi sudditi un futuro più radioso, distante dalle antiche e severe leggi di Odino. Tuttavia incombe la minaccia che gli dei non risvegliati possano passare dalla parte del male, perciò il signore delle tempeste è costretto a risvegliare tutti gli dei restanti, compresi i suoi nemici. Thor è intenzionato a risvegliarli tutti in una volta e per non perdere altro tempo vola oltre l'atmosfera del pianeta scatenando una violenta tempesta: l'incantesimo sembra andare a buon fine in quanto si vede che da ogni parte del mondo gli dei cominciano a risvegliarsi, ma il tremendo sforzo gli fa perdere i sensi e una volta precipitato sulla terra giace sul suolo apparentemente morto.

Lo sforzo costringe Thor a rigenerarsi attraverso il Sonno Rigeneratore, durante il quale, per evitare che il suo corpo diventi vulnerabile come succedeva a suo padre, la sua forma divina addormentata viene sostituita da Donald Blake.

Trovandosi in uno stato in sospeso tra vita e morte, Thor raggiunge un luogo dove scopre che vi sono suo padre Odino e il demone del fuoco Surtur. Il dio del tuono chiede al padre il perché di tutto questo e Odino gli narra tutta la storia:

Il padre di Odino, Bor, era morto in battaglia a causa del maleficio di uno stregone. Benché Bor avesse chiesto al figlio di cercare uno stregone che lo liberasse, Odino si convinse della morte del padre e preferì lasciare che egli riposasse in pace. Il fantasma di Bor, tuttavia, tornò a perseguitare il figlio e lo spinse ad adottare Loki, che, in seguito, come predetto da Bor, sarà la causa della caduta di Odino. Essendo morto prima dell'ultimo Ragnarok, Odino non è riuscito a scampare alla maledizione degli dei oscuri e a causa di ciò vive insieme a Surtur in una sorta di Ragnarok, che costringe i due a battersi ogni giorno uccidendosi a vicenda.

Thor decide dunque di resuscitare anche il padre, ma Odino rifiuta perché sa che liberando lui, libererebbe Surtur che scatenerebbe di nuovo il ciclo del Ragnarok. Prima di andarsene, però, Thor uccide Surtur facendo sì che per quel giorno Odino non debba morire e poi resuscitare. Poi se ne va, promettendo però che un giorno tornerà e libererà il padre.

Nel giorno dell'anniversario della morte di Capitan America, Thor ha evocato lo spirito del suo vecchio alleato, per chiedergli se desiderasse vendetta per il suo omicidio. Cap rifiuta, dicendo di non avere rimpianti o conti in sospeso. In suo onore il dio del Tuono, con i suoi poteri, ha spento tutti i media elettronici in America per esattamente sessanta secondi, concedendogli un minuto di silenzio.

Thor, detentore del potere di Odino, ha anche affrontato in battaglia l'Hulk Rosso, venendo in un primo momento battuto, sorpreso dal fatto che il mostro sia riuscito ad impugnare Mjolnir (sfruttando la gravità 0). In un secondo scontro, Thor lo ha poi messo alle corde, lasciando però all'Hulk verde il compito di finirlo. Infine, Thor ha stretto la mano al Gigante di Giada, concedendogli la sua amicizia.

Secret Invasion

  Lo stesso argomento in dettaglio: Secret Invasion.

Durante l'invasione Skrull, anche Asgard è attaccata, ma grazie a Beta-Ray Bill e i tre Guerrieri gli Skrull vengono respinti. Thor allora si reca a New York e si unisce ai Vendicatori, all'Iniziativa e alla Squadra di Nick Fury per combattere contro gli invasori nella Battaglia di Central Park. Durante i combattimenti Wasp si trasforma in un'arma biologica, e Thor è costretto a ucciderla, giurando di vendicarla. Dopo la sconfitta degli alieni, Tony Stark cerca nuovamente di far pace con lui, ma il Dio del Tuono reagisce dicendogli che disprezza quello che è diventato e che è sua la colpa dell'invasione.

Dark Reign

  Lo stesso argomento in dettaglio: Dark Reign.

I piani di Loki non tardano ad aver ripercussioni sul dio del tuono: la "dea" dell'inganno riesce a resuscitare Bor, il padre di Odino e primo re di Asgard. Don Blake riceve una telefonata da Jane Foster, la quale lo avvisa che uno strano essere sta devastando la città e pensa che si possa trattare di un asgardiano. Thor accorre sul posto e scopre che è Bor la causa del disastro e ingaggia un violentissimo scontro con lui, nel quale lo stesso Dio del Tuono afferma che se non fosse per i poteri di Odino sarebbe morto per via dei colpi del nonno.
Thor si trova costretto a chiamare i Vendicatori in suo aiuto ma sul posto arrivano Norman Osborn e i suoi Vendicatori (ciò provoca grande sgomento nel figlio di Odino poiché essi non sono i Vendicatori), i quali ingaggiano battaglia con entrambi gli asgardiani. Thor è costretto ad uccidere Bor per evitare che la situazione possa sfuggire al suo controllo. Nello scontro il martello Mjolnir viene seriamente danneggiato.
A causa della morte di un membro della famiglia reale, il neo re di Asgard Balder si vede costretto ad esiliare Thor da Asgard[4].

Mentre Loki convince Balder a trasferire Asgard a Latveria, Thor invece è costretto, grazie al Dottor Strange, a rinunciare al potere di Odino per riparare Mjolnir, grazie al quale può finalmente resuscitare la sua ex amante Lady Sif.

In questo periodo il Dottor Destino, d'accordo con Loki, lo fa attaccare da suoi androidi, che feriscono Donald Blake azzoppandolo (riportandolo alla condizione in cui si trovava quando Thor fu bandito sulla Terra da Odino); intanto Destino fa esperimenti sugli asgardiani per scoprire i loro segreti, ingannando anche Loki; Balder lo scopre e ingaggia battaglia; Thor arriva e riesce a sconfiggere Destino dentro una copia dell'armatura del Distruttore.

Assedio

Mentre gli Asgardiani tornano in Oklahoma, Loki elabora con Norman Osborn un piano per toglierli di mezzo; con alcuni criminali di Hood, gli U-Foes, mettono in scena una sorta di replica dell'incidente di Stanford che innescò la Guerra Civile tra supereroi; il capro espiatorio è Volstagg il Voluminoso, che provoca involontariamente una strage nello stadio Soldier Field di Chicago. Osborn lancia un attacco contro Asgard (non autorizzato dal Presidente) ma la notizia mette in allarme il redivivo Steve Rogers che assembla un gruppo di supereroi, tra cui alcuni gruppi di Vendicatori, per aiutare il loro compagno di un tempo.

Giunto sul campo di battaglia per aiutare i suoi fratelli, Thor viene dapprima messo al tappeto da Sentry, che viene respinto dal suo martello. Prima che riesca a rialzarsi, il Dio del Tuono viene colpito da Iron Patriot e dagli U-Foes, che lo attaccano con tutta la loro forza mettendolo fuori combattimento.

Grazie all'intervento di Maria Hill, che spara un missile contro Osborn, Thor riesce a ripararsi in città; viene trovato poco dopo da Daken, che finisce fulminato, ma riesce comunque a rilevare la sua posizione, in modo che Sentry posso attaccarlo. Intanto, sulla scena irrompono Capitan America e i Vendicatori, che attaccano l'esercito di Osborn. Dopo essere stato sconfitto da Cap e la sua armatura disattivata da Stark, Osborn da l'ordine a Sentry di scatenarsi. Asgard viene quindi rasa al suolo da Void. In seguito a tale evento tutti i supereroi "illegali" cercano di fermare l'amico Sentry che agisce sotto il completo controllo di Void ma nulla possono contro il potere di 1000 soli che esplodono. Solo il tempestivo intervento di un pentito Loki (artefice dell'assedio alla sua patria) dona la possibilità (grazie all'ausilio delle Pietre delle Norne) agli eroi di impegnare Void abbastanza a lungo da permettere ad Ironman di scagliargli l'elivelivolo Hammer contro. Tornato momentaneamente in se Bob chiede a Thor di ucciderlo.Thor non accetta, dicendo a Bob che avrebbe pagato per le proprie colpe. Ma subito si manifesta nuovamente Void, che in un ultimo atto cerca di uccidere tutti gli eroi, quindi a Thor non rimane che uccidere l'amico ormai sotto il pieno controllo di Void con due colpi di martello. Rimane solo lo scheletro incenerito di Bob, che Thor avvolge con il suo mantello e, una volta nello spazio, lascia andare il cadavere in direzione del sole, piangendo per la morte dell'amico.

Età degli Eroi

Prima della caduta di Asgard Loki informò Hela dell'esistenza delle Dìsir (le divoratrici di anime), che ora erano libere di divorare i caduti durante la guerra contro Osborn. Per proteggere le anime Hela e Loki convincono Mefisto a cedere un pezzo di inferno agli asgardiani. in cambio di questa intercessione Hela concesse a Loki la libertà assoluta dopo la morte. All'insaputa di Hela, Loki controllava le Dìsir forte dell'unica arma in grado di ucciderle, la spada Eir-Gram, e fu in cambio di questo potere che Mefisto si convinse a cedere parte del suo impero a Hela. Mefisto allora lascia le sue "valchirie" libere di attaccare le anime asgardiane, per placare i loro appetiti, e Hela si trova assediata. La Dea contatta allora Balder, che manda Thor e Tyr in suo aiuto. Una volta all'inferno, il dio della guerra protegge le anime rimaste mentre il dio del tuono va alla ricerca di Eir-Gram. Durante la sua ricerca nel regno di Mefisto, Thor scopre che sua madre, Gaia, è rimasta anch'essa intrappolata, sebbene capisce dalla sua espressione che ha ancora il comando su tutta la Terra. Riesce a trovare la spada, ma le Disir arrivano, chiamate da lui stesso, e solo l'aiuto di Tyr permette al Dio del tuono di avvicinarsi alla grande arma (il tutto sotto gli occhi di Mefisto, che fa da spettatore neutrale). Cerca di estrarla, ma qualcosa di pesantissimo non glielo permette. Prega allora che sua madre respinga quel fardello dal suo corpo, in quanto l'Inferno è comunque dentro la Terra stessa, e così avviene. Con i nuovi poteri acquisiti, riesce facilmente a smembrare le Valchirie cadute di Bor. Parlando ad una di loro, spaventata di morire, confessa di aver cercato di attaccare Hel assieme alle sue sorelle, e per ciò, scompaiono tutte istantaneamente. Hela si risveglia, ringraziando il dio del tuono per il suo aiuto, permettendogli di ritornare ad Asgard tramite un portale. Thor vuole sapere però un'ultima cosa prima di procedere, ovvero, dove si trovasse in quel momento Loki. Lei lo avvisa del fatto che nel patto fatto con Mefisto, Loki aveva ottenuto la possibilità di cancellare il suo nome nel Libro di Hel, permettendogli di ritornare nel mondo dei vivi in una forma anche non sua. Subito Thor sospetta qualcosa e arrivando ad Asgard, salva per poco Balder trafiggendo Kelda, in quanto ella lo stava per avvelenare. Nella sua psiche, l'Asgardiana scopre con suo grande dolore che Loki, nel tentativo di curare il suo cuore, aveva preso parte della sua anima per forgiare Eir Gram, cambiandone quindi il suo comportamento. Nel frattempo, Mefisto guarda con gioia tutti gli eventi dispiacevoli attorno a lui, sapendo che alla fine, nessuno è venuto a reclamare le Disir, rendendole quindi tutte sue per qualche piano futuro.

L'attacco dei divoratori di mondi

Con la minaccia di Loki eliminata completamente e Asgard pronta ad essere ricostruita, qualcosa turba ancora Thor: sebbene suo fratello avesse cercato continuamente di ucciderlo, qualcosa gli diceva che c'era ancora del buono in lui, in quanto nella loro giovinezza erano cresciuti come veri e propri fratelli, ignorando le loro differenti origini. Ne parla con Sif, che però ammette che senza Loki il mondo sarebbe stato migliore, ma l'urlo straziante di Heimdall interrompe il loro discorso. Il guardiano del Bifrost ha infatti visto la loro morte negli occhi e poiché perfino lui viene indebolito psicologicamente dall'accaduto, Thor si domanda che cosa stia succedendo di nuovo. Nel frattempo, un eccentrico fisico di nome Eric Selvig riesce ad incontrare uno dei rappresentanti di Asgard, Volstagg il Robusto, al quale spiega che per un semplice principio d'ordine, i nove mondi posti su Yggdrasill dovevano rimanere sempre nove, così come Asgard doveva rimanere sempre dov'era; in caso contrario, difatti, qualcosa di sconosciuto l'avrebbe rimpiazzata scatenando una vera e propria infezione cosmica. E le cose stavano andando proprio così, perché in un universo parallelo in fase di implosione, una temuta razza aliena del pianeta Ano-Athox, era riuscita a trovare uno squarcio spazio-temporale che avrebbe permesso loro di entrare nell'universo 616, guidata da Uthana Thoth, il cui aspetto ricorda vagamente Odino stesso, e suo figlio Thane, erede al trono. Il primo regno a soccombere è Alfheim, la terra degli elfi azzurri, che vengono brutalmente uccisi senza alcuna resistenza, mentre i nani più deboli di Nidavellir, che non possono uscire a causa della luce solare, letale per loro, sono i secondi a morire. Le creature degli altri sei mondi, di conseguenza, migrano verso l'unico luogo sicuro di Yggradsill:la Terra. Mescolandosi fra la popolazione terrestre, le bizzarre creature dei miti nordici vanno verso Asgard, dove un loro rappresentante spiega a Balder, re dopo la morte di Odino nel Ragnarok, della minaccia in arrivo. In cambio della loro protezione, loro avrebbero temporaneamente soggiornato ad Asgard. Ma il giovane sovrano rifiuta tale proposta e solo l'arrivo tempestivo di Thor (e Loki) evita un massiccio assedio. Come rimedio, fa una cosa che non avrebbe mai dovuto fare dopo il Ragnarok stesso: far tornare Odino nel mondo dei vivi, che nel frattempo stava combattendo un mostruoso demone di fuoco. Assieme a lui vi sono anche i suoi due corvi, che però si dimostrano e si dimostreranno in seguito estremamente codardi in ogni battaglia. Grazie alla sua saggezza, il Padre di Tutto calma gli animi e racconta davanti a tutti gli abitanti dei mondi come sua padre Bor trovò eoni prima un seme, vagando per i mondi alla ricerca di una casa. Piantandolo, crebbe e diventò il grande albero su cui poggiano tutti e nove i mondi della cosmologia norrena. Loki cerca di intervenire ad una sua domanda, ma il suo padre adottivo, senza pensarci due volte, lo sgrida esageratamente perché a causa sua Asgard è rovina. Spaventato, Loki scappa via e ruba l'auto di Eric Selvig, che nel frattempo era riuscito a contattare anche l'ex-amante di Thor, Jane Foster. Nel frattempo Thor, sta per avere di nuovo un'accesa discussione con suo padre quando l'urlo straziante di Heimdall risuona nell'aria:mentre il cielo assume una tonalità rossastra, il Dio Bianco sviene per i terribili eventi che accadranno. Balder e Tyr si offrono per combattere eroicamente gli invasori e si dirigono a Svarthalfeim, il pianeta dove un tempo abitavano gli Elfi Neri. Muoiono eroicamente, ma non prima di aver ucciso Thane, che ha abbassato la guardia nel furore della battaglia. Poco prima che Uthana Toth e i suoi arrivino, Odino utilizza uno speciale incantesimo per preparare i suoi alla battaglia: facendoli entrare in uno stato di trance, trasferisce le loro anime a dei grandi golem d'argilla, rendendoli virtualmente indistruttibili a mani mortali. La battaglia comincia: Odino ha la meglio sulla sua controparte di Ano-athox, ma in quanto lotta da solo contro di lui, viene sopraffatto dai suoi inferiori, che lo trafiggono con una spada speciale. Indebolito, Odino dà a Thor al possibilità di usare la Megaspada di Asgard nell'unico tentativo possibile per scacciare gli invasori: tagliare, Yggrasill, così che si fosse purificato e che quindi avrebbe assorbito tutto ciò che non è originario dell'universo 616. La forza di Odino ha la meglio e Thor riesce a ferire il grande albero di frassino, facendo svanire nel nulla i Mangiatori di Mondi. In quanto a Uthana Toth, Phanto (il suo consigliere) e la consorte del re si ritrovano senza poteri dentro Yggrasill stesso, alla mercé di Balder e Tyr, pronti a vendicarsi e fare giustizia.

Fear Itself

  Lo stesso argomento in dettaglio: Fear Itself (fumetto).

Sotto consiglio dei Vendicatori riuniti, Thor accetta l'offerta di Tony Stark nell'assumere un grande gruppo di disoccupati per costruire Asgard, nel tentativo di dare un lavoro, seppur temporaneo, alla gente che ha perso il denaro e la propria casa durante la crisi. Riuniti tutti nella grande sala di Asgard, tutto sembra pronto, ma Odino, isolato dal resto della fiduciosa squadra, deduce dall'arrivo dell'Osservatore che qualcosa di ancora più infido dei Mangiatori di Mondi sta arrivando. Poco tempo dopo, avverte la liberazione del Serpente e ordina a tutti i suoi dei e figli di tornare nella "vera" casa degli Aesir, posta sulla cima di Yggrasill. Thor non capisce il comportamento del padre, che si rifiuta di aiutare gli uomini e ne nasce un violento combattimento in cui perde l'uso di Mjölnir e viene portato con la forza, dove verrà messo in catene pur di non destare ribellioni interne. Nel frattempo, Silver Surfer giunge sulla Terra, ponendola probabilmente sotto gli occhi del terribile Galactus.

Poteri e abilità

Dotato di una forza fisica superiore a quella di un semplice dio asgardiano e di notevole resistenza alle offese fisiche, è tra gli esseri fisicamente più potenti della Terra. Il suo potere è ulteriormente aumentato da tre oggetti: una cintura che raddoppia la forza di chi la indossa, un paio di guanti di ferro ed il leggendario martello Mjolnir. Può sollevare pesi di oltre 100 tonnellate, contrariamente alle 30 di un asgardiano comune.[5] Durante la battaglia, Thor è capace di entrare in una condizione conosciuta come "Warrior's Madness", che temporaneamente aumenta di 10 volte la sua forza.[6] È estremamente longevo (ma non immortale, come tutti gli asgardiani), immune alle malattie ed altamente resistente alle ferite, sebbene non sia totalmente a prova di proiettile [7], oltre che molto veloce (può volare a circa 770 miglia all'ora). Dotato della Odin Force o potere di Odino, è infatti dotato di una resistenza superiore, tanto che in passato sopravvisse ad un attacco nucleare da parte dell'esercito, quando portò Asgard sulla Terra[8] Thor appartiene alla classe 7/7 che annovera tutti gli individui la cui forza è considerata incalcolabile e che corrisponde alla vecchia "class 100". I limiti della sua forza sono infatti sconosciuti[9]

Thor è il "dio del tuono": questo appellativo gli è stato attribuito per merito delle sue capacità di controllare il tempo, che molti credono sia conferita dal martello Mjolnir. Si tratta, invece, di una sua caratteristica innata, poiché figlio di Gea. Può infatti controllare i fenomeni atmosferici, quali i fulmimi e le tempeste, e manipolare gli elementi della natura. Una capacità fornitagli dal suo martello incantato è inoltre l'assorbimento di varie forme di energia. Thor può infatti usare Mjolnir per assorbire colpi di energia orientati verso lui, anche se un colpo troppo potente può sormontare questa abilità. Una volta che l'energia è assorbita, Thor può riorientarla indietro verso la fonte ed usarla come arma propria, oppure può manipolare l'energia usata per rinvigorirsi.[9]. La potenza di Mjolnir è tale che una volta, quando deteneva il potere di Odino, riuscì ad ammaccare lo scudo di Capitan America.[9]. Ha anche appreso di essere in grado di controllare la terra, capacità che gli deriva dall'essere figlio di Gea.[10]

Thor è addestrato nel combattimento fin da quando era piccolo ed è abilissimo nell'uso delle armi. È inoltre molto abile ed intuitivo nella battaglia, con molti secoli di esperienza alle spalle. Mjolnir gli consente di controllare meglio il suo potere climatico, di emettere elettricità, di aprire varchi dimensionali che gli consentono di arrivare in ogni luogo e di manipolare varie forme di energia. Con i raggi di forza del suo martello può distruggere l'adamantio secondario[11], ed è riuscito a rallentare per quale secondo il Fenomeno.[12]. La loro forza è tale da poter rianimare un sole morente[13]. Una volta, usando il Godblast, ha indotto un Galactus non nel pieno delle forze ad abbandonare lo scontro.[14]. Ha inoltre la capacità di dissolvere illusioni e inganni con grande abilità.[15]

Dopo la morte di Odino, ereditò i grandi poteri del padre, divenendo Re degli Dei e Signore di Asgard. Subito dopo partì alla ricerca della saggezza di Odino, il suo potere più grande, e dopo il Ragnarok riuscì anche ad ottenere la magia delle Rune ottendendo una conoscenza perfino superiore a quella del padre.

Nell'ultimo capitolo di Assedio, nelle vesti di Bob Reynolds, Void chiede all'asgardiano di essere giustiziato.

Altre versioni

Red Norvell

Roger "Red" Norvell, conosciuto anche come Thor II, è stato creato da Roy Thomas (testi) e John Buscema (disegni). È apparso la prima volta in The Mighty Thor (prima serie) n. 273 (luglio 1978), mentre Thor II è apparso la prima volta in The Mighty Thor (prima serie) n. 276 (ottobre 1978), pubblicata dalla Marvel Comics.

Mentre stava partecipando ad una spedizione in Asgard, organizzata da Loki, Red Norvell si innamorò della dea Sif, compagna di Thor. In cerca di rivalsa dopo essere stato da questa rifiutato, Red accettò di ricevere da Loki poteri simili a quelli di Thor, ma contemporaneamente perse la ragione. Egli arrivò a sfidare Thor e riuscì a sconfiggerlo: pur di salvare la vita dell'amato, Sif accettò di seguire Red. Fortunatamente, la dea riuscì a far ragionare l'uomo e i due ritornarono ad Asgard. Poiché un'antica profezia diceva che Thor sarebbe morto combattendo contro il Serpente di Midgard, Red decise di fare ammenda per le sue azioni prendendo il posto dell'eroe nello scontro e, una volta spirato, la sua anima salì al Valhalla. Quando Thor, dopo una lite con Odino, lasciò Asgard, il re degli dei resuscitò Red e gli restituì i poteri, nominandolo protettore del regno.

Avendo appreso che Seth, il Dio egiziano della morte, aveva intenzione di scatenare il Ragnarok ed uccidere tutti gli Asgardiani, Odino li privò dei poteri e dei ricordi e li inviò sulla Terra come comuni mortali, sperando in questo modo che non fossero mai individuati. Red riuscì comunque a mantenere i suoi ricordi e ben presto riacquistò anche i propri poteri; con l'aiuto di Thor cominciò a cercare gli altri Asgardiani. Dopo che Thor fu creduto morto in uno scontro con il malvagio Onslaught, Red fu ucciso e raggiunse il regno di Seth, a cui dovette sottomettersi. Seth inviò quindi Red sulla Terra per ristabilire l'identità degli Asgardiani, in modo da poterli poi uccidere.

Quando, però, gli dei riguadagnarono la propria essenza divina, lo stesso successe anche a Red, che riuscì pertanto a liberarsi dal dominio di Seth. Quest'ultimo fu ucciso da Odino ma, subito dopo, Asgard fu di nuovo sotto attacco, questa volta da parte degli Dei Oscuri (Dark Gods) extra.terrestri. In un primo tempo gli Asgardiani furono catturati, ma grazie all'intervento di Thor gli Dei Oscuri furono sconfitti.

Non si sa quale destino abbia incontrato Red dopo il Ragnarok.

Dargo Ktor

Dargo Ktor, conosciuto anche come Thor III, è stato creato da Tom DeFalco (testi) e Ron Frenz (disegni). È apparso la prima volta in The Mighty Thor (prima serie) n. 384 (ottobre 1987), pubblicata dalla Marvel Comics.

In una Terra alternativa del futuro (Terra-8710), oppressa dalla dispotica Corporazione, un gruppo chiamato il Culto del Martello ancora nutriva la speranza della venuta di un erede di Thor, che si sarebbe rivelato estraendo dalla roccia Mjolnir, il martello di Thor. Temendo il ritorno del fratello, esiliato in un'altra dimensione, Loki si alleò con la Corporazione ed inviò le sue truppe per schiacciare i ribelli proprio durante una loro cerimonia segreta nella quale diversi candidati dovevano cercare di estrarre Mjolnir. Tra questi vi era anche Dargo Ktor, accompagnato dalla fidanzata Salla. Quando i convenuti furono attaccati, Dargo afferrò Mjolnir e riuscì a estrarlo dalla roccia, trasformandosi in un avatar di Thor. Irritato dalla sconfitta, Loki decise di distruggere la base della Corporazione e porre termine al loro dominio. Dargo sentì che Mjolnir veniva attirato verso il vero Thor e lo inviò quindi attraverso un portale dimensionale. In seguito, per ragioni non chiare, il martello ritornò a Dargo ed egli rivestì nuovamente i panni di Thor.

Tra le diverse avventure che si susseguirono, di particolare rilievo è quella che vide Dargo ingannato da Zarkko, l'uomo del domani e rimandato indietro nel tempo a Terra-616 per uccidere Eric Masterson, l'avatar di Thor dell'epoca contemporanea, accusato di avere rubato e poi perso Mjolnir. Dargo combatté contro Eric fino a quando Beta Ray Bill, un altro avatar di Thor, gli rivelò l'inganno di Zarkko, che voleva in realtà usare la forza dei martelli di Dargo ed Eric per attivare il Radical Time Stabilizer e far collassare tutte le dimensioni in un'unica linea temporale. I tre Thor insieme riuscirono ad avere la meglio su Zarkko ed i suoi alleati: Cobra, Demonstaff, Esecutore, Gargoyle, Loki, Mercurio, Shatterfist, Tyros (Troll) e Uroc (Rock Trolls).

In seguito Dargo fu nuovamente affiancato da Eric Masterson (che aveva assunto il nome di Thunderstrike) e Beta Ray Bill quando Demonstaff rapì Salla e impose a Dargo di viaggiare nel tempo per andare a salvare sua moglie Ellene. La donna in realtà non aveva bisogno di alcun aiuto, essendosi alleata a Kagul, signore del regno in cui si trovava. Insieme, Dargo, Eric e Beta Ray riuscirono a evocare il vero Thor e a sconfiggere Demonstaff. Dargo e Salla ritornarono quindi nel loro tempo. Si pensa che Salla sia stata in seguito uccisa da Loki e che Dargo, in cerca di vendetta, si sia unito a una nuova incarnazione dei Vendicatori a Minneapolis. Tuttavia non è certo se si trattasse di Dargo di Terra-8710 o di un Dargo di un'altra dimensione.

Amalgam

  Lo stesso argomento in dettaglio: Amalgam Comics e Personaggi Amalgam Comics.

Nell'universo Amalgam Thor viene fuso col personaggio DC Comics Orion dei Nuovi Dei dando vita a Thorion. Viene fuso anche con Superman, creando Thor-El[16].

Ultimate

  Lo stesso argomento in dettaglio: Ultimate Thor.

Di Thor esiste anche la versione Ultimate creata da Mark Millar sulle pagine della serie Ultimates. In questa sua incarnazione il dio del tuono è un no global dalle tendenze hippie che crede nella cospirazione del governo per creare un Nuovo Ordine Mondiale. Ha il potere di volare, evocare tuoni ed ha esibito doti di onniscienza.

Inizialmente non era chiaro se fosse veramente il figlio di Odino esiliato sulla Terra oppure un mutante dotato di armi non di origine magica bensì tecnologica, ma in seguito le circostanze sembrerebbero averlo dimostrato inconfutabilmente.

Edizioni italiane

Le avventure di Thor in italiano sono state inizialmente pubblicate dall'Editoriale Corno nell'omonima rivista, durata 243 numeri. Dopo il fallimento dell'azienda, i diritti sono passati alla Play Press, che lo ha prima pubblicato su Silver Surfer, e quindi in una rivista a lui dedicata, per 60 numeri più alcuni speciali. Con l'avvento di Marvel Italia, Thor è stato pubblicato come comprimario di Capitan America in "Capitan America & Thor", poi in "Thor", in seguito rinominato "Thor & i Nuovi Vendicatori", tuttora in vendita. Le avventure del Thor versione Ultimate vengono pubblicate sul bimestrale Ultimates sempre edito da Panini Comics.

Altri media

Cartoni animati

Televisione

Il personaggio compare inoltre nel film La rivincita dell'incredibile Hulk del 1988, il primo dei tre film per la televisione girati a conclusione della serie televisiva L'incredibile Hulk. Nel film tv è interpretato da Eric Allan Kramer. Differisce molto dal fumetto, perché anziché figlio di Odino, è un antico e potente re guerriero che è stato condannato a vivere sulla Terra in uno stato di morte vivente finché non si sarà riscattato dalla sua vita di arroganza.

Videogiochi

  Lo stesso argomento in dettaglio: Marvel: La Grande Alleanza e Marvel: La Grande Alleanza 2.

Thor è uno dei personaggi giocabili di Marvel: La Grande Alleanza e nel seguito Marvel: La Grande Alleanza 2. Inoltre è uno dei personaggi giocabili in Marvel Super Hero Squad e nel suo seguito Marvel Super Hero Squad: The Infinity Gauntlet.

Il personaggio è apparso anche nel videogioco Marvel vs. Capcom: Clash of Superheroes e sarà uno dei personaggi principali di Marvel vs. Capcom 3: Fate of Two World. Appare brevemente anche nel videogioco Marvel Super Heroes.

Nel 2011 è uscito il videogioco Thor - Il dio del tuono basato sul film e prodotto da SEGA.

Home Video

Il personaggio è uno dei protagonisti di Ultimate Avengers e il suo seguito Ultimate Avengers 2, due film a cartoni animati prodotti dai Marvel Studios e distribuiti direttamente in home video.

Il personaggio è comparso, in dei camei, anche nei film animati Planet Hulk e Next Avengers: eroi di domani; inoltre è protagonista di uno dei due cortometraggi contenuti in Hulk Vs..

Viene menzionato anche in Dottor Strange - Il mago supremo.

È inoltre il protagonista del film animato Thor: Tales of Asgard.

Cinema

  Lo stesso argomento in dettaglio: Thor (film), Iron Man 2 e The Avengers (film 2012).

In una sequenza dopo i titoli di coda del film Iron Man 2 (2010) appare Mjolnir, il martello di Thor.

Thor viene interpretato dall'attore Chris Hemsworth nel film Thor (2011), attore che ne riprenderà il ruolo nel film The Avengers previsto per il 2012.

Note

  1. ^ http://imageshack.us/photo/my-images/146/jim101youngthor.jpg/
  2. ^ http://imageshack.us/photo/my-images/37/mybrother.png/
  3. ^ Marvel Collection: Il Mitico Thor 4 di 4, introduzione ad opera di Stan Lee
  4. ^ Thor, n. 600
  5. ^ Thor Stats, su geocities.com (archiviato dall'url originale; seconda copia archiviata).
  6. ^ The Mighty Thor n. 166, luglio 1969; The Incredible Hulk n. 440 aprile 1996; The Mighty Thor n. 502, settembre 1996.
  7. ^ http://www.superherodb.com/profile.php?hero=Thor
  8. ^ Thor n. 55.
  9. ^ a b c Thor (Thor Odinson) - Marvel Comics Database
  10. ^ Thor n. 4, novembre 2007; prima ed. it. Thor n. 113, Panini Comics, agosto 2008.
  11. ^ Thor (Thor Odinson) - Marvel Universe: The definitive online source for Marvel super hero bios
  12. ^ The Juggernaut vs. Thor(fight one), su geocities.com (archiviato dall'url originale; seconda copia archiviata).
  13. ^ Thor Feats :: Thorsun.jpg picture by Soujaboy - Photobucket
  14. ^ Thor n. 161 http://www.immortalthor.net/thor161-170.html
  15. ^ http://www.classicmarvel.com/cast/thor.htm
  16. ^ THOR-EL (from Amalgam)
  17. ^ Avengers Animated, in Newsarama, 02 giugno 2010. URL consultato il 02-06-2010.

Collegamenti esterni

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