Il Monte Bonifato è un rilievo della Sicilia nord-occidentale in provincia di Trapani, alto 825 metri s.l.m..

Monte Bonifato
File:Monte Bonifato.jpg
StatoItalia (bandiera) Italia
RegioneSicilia (bandiera) Sicilia
Provincia  Trapani
Altezza825 m s.l.m.
Coordinate37°57′38.99″N 12°57′22.33″E
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Italia
Monte Bonifato
Monte Bonifato

Noto per la pineta e per la Riserva naturale Bosco di Alcamo. Alle pendici del rilievo è stata scoperta una necropoli protostorica e tracce di un antico insediamento. Visibili i resti di un'ampia cisterna (Funtanazza) e di una porta detta Porta della Regina, che fa supporre l'esistenza di una cinta muraria. Sulla sommità sono inoltre presenti i resti di un castello a quattro torri fatto edificare alla fine del XIV secolo dalla famiglia dei Ventimiglia, feudatari, per un certo tempo, anche del territorio di Alcamo.

Ai piedi del rilievo sorge la città di Alcamo. Fino ai primi decenni del 1900 il monte era ricoperto solo in sommità da un querceto con leccio e roverella. Negli anni '30 è iniziato un massiccio rimboschimento a prevalenza di pino d'Aleppo che oggi è l'essenza dominante. L'accesso alla montagna e alla relativa Riserva naturale è garantito da una strada comunale: Via per il Monte Bonifato. Lungo questa strada sorgono numerose case di villeggiatura concentrate soprattutto tra il quarto e il quinto tornante da fondovalle; la strada è illuminata per una buona parte del percorso escluso l'ultimo chilometro e mezzo prima dell'ingresso nell'area della riserva.

Dalla vetta si gode anche di un magnifico panorama che permette di vedere i monti di Palermo a est e l'isola di Marettimo a ovest, potendosi anche intravedere, nelle giornate più terse, Ustica a nord e il Monte Cammarata a sud-est.

Tra il rilievo e l'abitato di Alcamo affiora un imponente bancone di travertino che è stato sfruttato fin quasi all'esaurimento per ricavarne lastre per l'edilizia. La cave sono tuttavia anche un importante sito per la paleontologia perché all'interno di una delle cave, inglobati nel travertino, sono stati trovati i resti dell'elefante nano (difese e molari), Elephas falconeri, e le uova e la corazza fossilizzate di una grande tartaruga terrestre. questi ultimi due documenti fossili sono conservati al Museo paleontologico di Palermo. Il sito ha anche permesso di ristabilire la corretta stratigrafia degli Elephas in Sicilia perchè in una frattura del travertino riempita di paleosuolo, quindi molto più recente del travertino stesso, sono stati trovati i resti di un elefante di taglia media, l'Elephas mnaidriensis, che in precedenza era stato considerato erroneamente l'antenato dell'elefante nano.

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