Lagosta (isola)

isola croata
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Làgosta[1] (in croato Lastovo) è un'isola posta in mezzo all'Adriatico meridionale, non lontana dalle Tremiti. Era parte della Repubblica di Ragusa fino al 1808. Dopo la parentesi napoleonica fu annessa dall'Austria che la tenne fino al termine della Prima guerra mondiale. Dal 1918 al 1945, insieme alla vicina isola di Cazza e all'arcipelago di Pelagosa, ha fatto parte della Provincia italiana di Zara, accogliendo anche parte degli esuli dalle altre isole dalmate annesse invece al Regno di Jugoslavia. Con il trattato di pace del 1947 è passata alla Federazione Jugoslava, e ora si trova in Croazia. Dal 1976 al 1992 le acque dell'isola sono state chiuse dalla Marina Militare jugoslava per ragioni strategiche; da allora è stata aperta al turismo. È sede di un famoso faro. Il governo croato ha fatto dell'isola, assieme a Cazza e agli scogli adiacenti, un parco naturale. Capoluogo dell'isola è il centro omonimo, situato sulla costa a nord-est.

Lagosta
Lastovo
Geografia fisica
LocalizzazioneMare Adriatico
Coordinate42°45′50″N 16°52′42″E
ArcipelagoIsole curzolane
Superficie56 km²
Geografia politica
StatoCroazia (bandiera) Croazia
RegioneRegione raguseo-narentana
ComuneLagosta
Centro principaleLagosta
Demografia
Abitanti836 (2001)
Densità15 ab./km²
Cartografia
Mappa di localizzazione: Croazia
Lagosta
Lagosta
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Geografia

L'isola di Lagosta appartiene all'arcipelago della isole della Dalmazia centrale. Situata a 13 km da Curzola l'isola di Lagosta è una delle più remote ed inabitate isole dell'Adriatico. Le altre isole che appartengono a questo gruppo sono Lissa, Brazza, Lesina, Curzola e Meleda. Le dimensioni del'isola sono approssimativamente di 9,8 km di larghezza e 5,8 di lunghezza. L'arcipelago di Lagosta contiene qualcosa come 46 piccole isole circostanti, incluse le isole più grandi di Cazza (Susac), San Giorgio o Prespa (Prežba), Marcara (Mrčara) e un gruppo di isole chiamate Scogli Lagostini (Lastovnjaci) sul lato orientale. Prespa è collegata con l'isola principale da un ponte al villaggio di Passaduro (Pasadur). L'isola ha una servizio di traghetti e battelli giornalieri che collegano le isolette a Spalato e fanno scalo a Curzola e Lesina. Gli altri insediamenti includono i villaggi di San Pietro (Ubli), Lucizza (Lucica), Porto Chiave (Zaklopatica), Porto Rosso[2] (Skrivena Luka) e il già citato Passadur.

Cenni storici

Il capoluogo dell'isola di Lagosta (Latino: Augusta Insula, Greco: Ladestanos, Illirico: Ladest, Croato: Lastovo) che prende il nome dall'isola stessa, è una città della regione raguseo-narentana in Croazia di circa 500 abitanti. La città consta di 46 isole con una popolazione complessiva di circa 836 abitanti, dei quali il 93% di etnia croata. L'area raggiunge l'estensione di 56 km² circa. Lagosta (Lastovo) è il capoluogo dell'omonima isola.

Lagosta, come il resto dell'antica provincia romana della Dalmatia, fu colonizzata dagli Illiri, che conquistarono e colonizzarono l'intera area riprendendo il controllo dopo l'invasione degli Avari e le emigrazioni delle tribù slave nel VII secolo d.C. Le tribù slave fortificarono la maggior parte delle coste isolane e dell'intero arcipelago. Intorno all'anno mille però la Serenissima Repubblica di Venezia attaccò e distrusse l'abitato a causa dei frequenti atti di pirateria cui gli abitanti si davano spesso in tutte le coste dell'Adriatico orientale. Nel XIII secolo Lagosta si unì alla Repubblica di Ragusa e per alcuni secoli riuscì a godere di una certa autonomia fino alla finale conquista francese ad opera di Napoleone.

L'impero Austro-Ungarico governò l'isola fino al 1918, quando entrò a fare parte dei possessi italiani della nuova provincia di Zara del Regno d'Italia. Lagosta aveva una minoranza di lingua italiana che, a seguito del trasferimento nell'isola di molti Dalmati Italiani profughi dalla recentemente costituita Iugoslavia, raggiunse il 40% del totale della popolazione dell'isola nel 1940. Nella primavera del 1941 Lagosta fu inserita nella Provincia italiana di Spalato del Governatorato di Dalmazia. Il 10 settembre 1943 fu occupata dai Tedeschi e successivamente dai partigiani titini, con conseguente esodo (ed anche parziale massacro) degli italiani dall'isola. Dopo la seconda guerra mondiale l'isola fece parte delle cessioni territoriali cui l'Italia fu costretta dalle potenze vincitrici, e divenne parte integrante della nuova Repubblica di Jugoslavia. Dopo la guerra civile del 1991 l'isola, come tutta la vecchia provincia italiana di Zara, entrò a far parte della Repubblica di Croazia.

 
Mappa del Regno d'Italia nel 1933, dove si vede Lagosta entro i confini italiani

L'isola è famosa per l'architettura delle sue chiese del XV-XVI secolo. Sull'isola vi sono numerose chiese, dalle più grandi alle più piccole, che vanno a testimoniare il profondo legame dell'isola con la tradizione Cattolico-Romana e con la cultura della Repubblica Ragusea.

Comunità italiana di Lagosta

La popolazione dell’isola, oggi completamente slava, fino agli anni quaranta aveva una notevole percentuale di italiani. Infatti fino agli anni Venti i Dalmati italiani erano intorno al 7 % (famiglie Martelletti, Sangaletti ecc.) degli abitanti. Alcune famiglie emigrarono poi da Lissa, Curzola e Lesina dopo la loro cessione alla Jugoslavia in seguito al Trattato di Rapallo: il censimento italiano del 1921 annoverava 208 Italiani su 1558 abitanti, cioè circa il 15%.

Ma è con il “censimento” riservato del 1939 (basato sui totali del ‘36) che si nota maggiormente l’ondata immigratoria: la popolazione infatti è cresciuta in tal misura da non potersi addebitare al semplice saldo naturale. Crescono entrambe le componenti ma soprattutto quella italofona che sale a 933 anime (38%), mentre i croatofoni si assestano sui 1525 (62%), per un totale di 2458 isolani. Cioè a Lagosta, quando l’isola fece parte del Governatorato della Dalmazia (tra il 1941 ed il 1943), circa il 40% della popolazione era di lingua italiana.

Dopo la seconda guerra mondiale tutti gli italiani furono costretti all'esilio (esodo istriano-dalmato), a seguito dell'annessione dell'isola alla Iugoslavia comunista di Tito. Conseguentemente vi fu una grave crisi economica, dovuta anche alla militarizzazione e seclusione dell'isola, per cui la popolazione di Lagosta da quasi 3000 abitanti nel 1942 crollò agli attuali 835 del censimento croato del 2001.

Clima

Lagosta possiede tutte le caratteristiche base del clima mediterraneo, dominato dal clima mite, inverni umidi e freddi, ed estati alcune volte umide e piovose. L'isola ricevendo circa 2700 ore di sole all'anno, si colloca come una delle più assolate ed ospitali isole per i turisti nell'intero Adriatico Orientale. Questo fa sì che la temperatura dell'acqua raggiunga i 27 °C in estate. Le precipitazioni annuali sono all'incirca di 650 mm.

Demografia e popolazione

Secondo le stime del 2001, la municipalità di Lagosta aveva una popolazione di 835 abitanti di cui 451 nel capoluogo omonimo. Gli 835 lagostini sono divisi in 291 case e villette con una densità di 2,7 persone per abitazione, registrando un dato leggermente più basso della media nazionale croata (3,0 persone per abitazione). L'età media degli abitanti di Lagosta si aggira intorno ai 40 anni risultando più alta della media nazionale croata (39 anni di media). Circa il 91% degli abitanti di Lagosta è di fede Cristiana ed il 93% di nazionalità croata. Il livello più alto di educazione sull'isola per il 44% della popolazione è la scuola media superiore; per il 13% l'università.

2001 Census[3]
Città Popolazione
Lagosta
451
Uble
218
Pasadur
77
Zaklopatica
71
Skrivena Luka
18

Economia

Come molte delle isole del Mediterraneo l'economia di Lagosta è incentrata sul turismo e sull'agricoltura. Il rapporto sull'agricoltura del 2003 indica che la municipalità di Lagosta ha 25 ettari di terra riservati all'agricoltura. In questi 25 ettari vi sono numerose di vigne e 9000 circa olivi. A seguito dell'isolamento imposto agli stranieri a causa delle attività dell'esercito jugoslavo durante la guerra civile del 1991-1995 e del conseguente isolamento dalla civiltà, l'isola costituisce ora per i turisti una grande meta per viaggi e gite proprio a causa di questa suo "isolamento forzato". Nonostante ciò gruppi ed aziende turistiche hanno riportato il turismo sull'isola e chiedono a gran voce lo status di parco naturale per l'isola. Sulla prima azienda sull'isola di Lastovo si veda il sito: http://www.podanje.com

Cultura

La Chiesa di San Cosimo e Damiano è la principale struttura religiosa dell'isola, costruita in epoca veneziana su di una anteriore basilica cristiana del V secolo d.C. Contiene opere del pittore rinascimentale Giovanni Lanfranco.

 
La cittadina di Lagosta

Il più importante evento sull'isola è un carnevale che gli abitanti chiamano "pokland". Tutti gli abitanti dell'isola partecipano indossando costumi folkloristici. Le origini del carnevale di Lagosta risiedono negli eventi storici che hanno coinvolto l'isola.

La leggenda vuole che dei pirati catalani attaccarono nel passato la vicina isola di Curzola e mandarono un messaggero turco ai lagostini intimandogli la resa pena seguire la sorte dell'isola di Curzola. Gli abitanti di Lagosta non si lasciarono spaventare ed anzi si armarono passando al contrattacco. Le donne e i bambini pregarono alla chiesa di San Giorgio per ricevere un miracolo, e incredibilmente furono ascoltate: una tempesta distrusse la flotta pirata e gli abitanti di Lagosta catturarono il messaggero. Lo sfortunato bucaniere fu graziato dalla decapitazione e fu messo a cavallo di un mulo con le spalle rivolte al villaggio, per poi essere successivamente condannato al rogo (da cui il vocabolo -in dialetto dalmato-veneto locale- "foclan" o foco, origine del termine "pokland").

Questo evento è celebrato attraverso il Pokland ogni anno per la durata di tre giorni. La festa si svolge a metà Febbraio e dall'estate del 2006 è diventata una grande attrazione per i turisti. I lagostini aspettano con ansia questo evento e coloro che sono emigrati fuori dall'isola giungono apposta ogni anno per celebrare assieme la ricorrenza e per rincontrare i parenti.

Lingua

Gli abitanti attualmente parlano il dialetto croato Čakavio, mantenendo comunque un accento del tutto particolare e influenzato nel corso dei secoli dalla Repubblica di Ragusa e dal passato legato alla Repubblica di Venezia ed all'Italia.

Il primo abitante di Lagosta è registrato nel XIII secolo negli archivi ragusei e nello statuto di Lagosta, scritto in italiano e latino. Ciò indica che la maggior parte degli abitanti, nonostante alcuni nomi erano prettamente slavi, fosse di chiara origine veneta, ragusea e italica. Fin dall'antichità l'unica religione dell'isola fu il Cattolicesimo Romano.

La popolazione italiana presente fino al 1945 - ed emigrata a seguito del clima estremamente ostile venutosi a creare per gli italiani in Jugoslavia dopo la guerra - parlava il dialetto veneto di Ragusa. Numerose famiglie di dialetto veneziano si trasferirono nell'isola dopo la prima guerra mondiale da Lissa, Traù, Curzola e Lesina: alcune (anche se molto croatizzate) sono ancora presenti nell'isola, dove stanno promuovendo la creazione di una sede dell'Unione Italiana a Lesina.

Note

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